SODDISFATTA O RIMBORSATA CON “SAPORI DI NATURA” PLASMON

Se non siete soddisfatte di uno o piu’ prodotti della linea di omogeneizzati “Sapori di Natura” Plasmon, nelle varianti carne, pesce o formaggino, potete chiederne entro il 31 gennaio 2014 il rimborso! E’ possibile richiedere il rimborso fino a tre confezioni per nucleo familiare. Conservate lo scontrino, inviate il tutto in busta chiusa con raccomandata A/R (vi rimborseranno anche questa somma!) e aspettate il vostro meritato rimborso. Semplice, no? Il tutto entro e non oltre i 10 giorni d’acquisto del prodotto (l’acquisto, non il consumo…capisci a’me! 🙂 ) Cliccate l’immagine sotto per essere rimandati al form con la domanda per il rimborso. Beh complimenti a Plasmon, sicuramente e’ un’iniziativa lodevole.

ASPIRATORI NASALI, A OGNI ETA’ IL SUO

Aspiratore nasale, croce e delizia di ogni mamma. La recensione di chi li ha provati praticamente tutti. Come sceglierlo, qual è il migliore e fino a che età usarlo? Ma soprattutto: ogni quanto pulire il nasino del bambino? Proviamo a rispondere a queste domande assieme, analizzando due dei più famosi: Narhinel e Isomar

Vorrei parlarvi di un argomento sempre delicato per tutti i neogenitori: il fatidico momento dell’aspirazione nasale. Sfido io incontrare una coppia che non abbia mai discusso almeno una volta sull’argomento “lavaggio nasale+aspirazione”! “Guarda che così gli stai facendo male”, “Ma no, non si fa così!”, “Però ti ho detto che devi tenergli bene le manine!”. E ancora ce ne sarebbero.

Si tratta di una di quelle cose che ci manda un po’ nel panico perchè non sappiamo bene come fare, temiamo di fare male al piccolino e diciamolo pure…magari ci fa pure un po’ schifo (all’inizio, poi ci si abitua a tutto!).

Si tratta però di un’operazione necessaria se volete alleviare le sofferenze del vostro piccolo raffreddato. Sì, perchè il nasino va lavato solo se il bimbo è raffreddato! Normalmente ci pensano i frequenti starnuti del piccolo a pulirgli il nasino dalla polvere e dallo sporco (ecco, perchè starnutiscono così spesso i neonati!). Quando però il muco si accumula e si addensa è inevitabile dover ricorrere alla soluzione fisiologica e all’aspiratore nasale. Non tutti i metodi però sono ugali!

In ogni caso se devi comperare un prodotto o l’altro, ti consiglio di passare da Amazon perchè alla fine è quello che ha i prezzi più convenienti (compera anche le ricariche già che ci sei così ammortizzi le spese di spedizione, inoltre il modello Isomar è davvero difficile da trovare in giro).

Come aspirare il nasino quando sono appena nati

Dal canto mio, in qualità di mamma di un unenne e tre mesi, il mio consiglio è di utilizzare inizialmente l’aspiratore a marchio Narhinel, il cui beccuccio è abbastanza piccolo da entrare nella narice del neonato. Ottimo finchè il bambino è piccolo e si muove poco. I primi problemi cominciano quando inizia a muovere il capo e il resto del corpo con maggiore controllo e vigore. Nel senso che poi diventano proprio forti! Il beccuccio di Narhinel, che penetra nella narice, è secondo me troppo duro e poco flessibile; un brusco e inatteso movimento del piccolo potrebbe fargli davvero male. A me è capitato! Anche perchè non sempre si ha la possibilità di avere il papà o la nonna a disposizione per darti una mano nel tenere fermo il piccolo. Per cui quando si è da sole si tratta di un’eventualità più che probabile. Come ho risolto?
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Come aspirare il nasino quando si muovo in continuazione

Semplice! Ho cambiato aspiratore. I bambini crescono in fretta, cambiano in fretta e alcune cose hanno bisogno di essere cambiate nel tempo. Tra queste l’aspiratore. Io, ora, mi trovo benissimo con Isomar. A differenza di Narhinel, ha una camera d’aspirazione fissa, che si lava di volta in volta; a essere cambiati sono solo i filtrini azzurri che vedete nella foto sopra. Ma la vera comodità è la punta del tubetto trasparente, arrotondata e abbastanza grande da non entrare fino in fondo alla narice. Entra quel tanto che basta per aspirare efficacemente il muco in eccesso. Adesso, anche quando Babyrsiparmio si gira e rigira indemoniata, non temo di farle male.

Per cui, consigliati entrambi ma in fasce di età diverse.

AGGIORNAMENTO 2016, oggi che la mia bimba ha 3 anni.

Aspirare e pulire il nasino ai bimbi che non sanno soffiarsi il naso

Quando il bambino è più grande (e non si lascerà più aspirare ma allo stesso tempo non saprà ancora soffiare il naso), vi consiglio di usare l’acqua marina di Isomar che scioglie il muco duro e, nell’immediato, fa starnutire il bimbo, aiutandolo a liberarsi. Ve lo consiglio tantissimo. Non è un caso che con tosse e raffreddore delle sedute in una grotta di sale facciano benissimo!

Ogni quanto va pulito il nasino del bambino?

I lavaggi nasali e contestuale aspirazione vanno fatti solo quando il bambino è raffreddato. Non tutti i giorni. Non ha senso. Voi quando non siete raffreddati vi soffiate il naso? Se andate ad aspirare laddove muco non ce n’è rischiate di fare solo più danni perchè naso occhi e orecchie sono collegate (avete notato che strabuzzano un po’ gli occhi quando aspiriamo?). Per cui serve sempre una certa delicatezza. I lavaggi fateli di tanto in tanto ma non tutti i giorni, più volte al giorno. Sì ho sentito di mamme che li fanno quotidianamente. Una vera tortura, per tutti.

BRODO GRANULARE VEGETALE FAI DA TE, SENZA BIMBI!

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Per fare il brodo vegetale granulare utilizzo:

– Carote, cipolla, sedano, zucchine, patate, aglio

– un cucchiaio di olio di oliva

– del vino bianco

– del sale grosso.

Taglio a dadini tutti gli ingredienti e li faccio rosolare per bene. Non tutte le verdure però! Ne lascio da parte circa un terzo.

Una volta rosolate le verdure, sfumo col vino bianco e lascio evaporare. A questo punto aggiungo il sale grosso (quanto basta, a piacere) e, solo ora, il rimanente delle verdure che avevo lasciato da parte.

Bisogna cuocere fino a quando le verdure sono ben stufate, continuando a girare di tanto in tanto. Quando vi sembreranno ben cotte, allora frullate il tutto (anche un semplice mixer può bastare) e spargete il contenuto sulla leccarda del forno, sopra la carta da forno.

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Per l’essiccazione completa ci vorranno circa un paio d’ore, a temperatura non troppo alta (circa 150 gradi). Controllate di tanto in tanto e “smuovete” un po’ il composto per permettere una disidratazione completa.

Quando il tutto vi sembra sufficientemente “secco”, macinate, riponete in un vaso di vetro e…come per magia, ecco il risultato! Brodo granulare vegetale che non ha nulla da invidiare a quelli comperati al super se non una cosa: è molto più buono e genuino!

Spero che questa ricetta vi sia piaciuta,

Isabella Corigliano, una Mammarisparmio

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MOMENTI DI PAURA ALL’ASILO…E DI QUELLA CHE ERO IO

Alla fine le avevo volute, quasi chiamate. E sono sgorgate. Persino più amare di quanto avrei desiderato. Babyrisparmio ha pianto. E un po’ me ne vergogno, perchè in un post precedente mi lamentavo del fatto che la mia piccolina stesse affrontando l’inserimento troppo gioisamente, “senza ricordarsi più della sua mamma”.

Invece no. Se non altro avrei voluto che le ragioni fossero diverse. Alla fine capirete.

Vi capita mai di pensare: “Speriamo che in questo mio figlio non abbia preso da me?”. A me spesso. Uno dei miei timori è che mia figlia possa aver ereditato da me la paura di essere abbandonata. Non lo so perchè ma io ho sempre avuto il terrore che i miei genitori mi lasciassero da qualche parte, per sempre. Questa paura si è fatta forte, soprattutto, alle elementari.

Quando avevo più o meno 8 anni passai un intero pomeriggio a casa di un’amichetta a piangere a dirotto, gridando: “Voglio la mamma!”. Eppure non ero così piccolina. All’epoca poi non c’erano i cellulari e mia madre ne aveva approfittato per fare qualche commissione. Furono le tre ore più lunghe della mia vita. Ricordo anche che, quando andavo a catechismo, mia madre era obbligata a restare per tutto l’orario fuori dalle scale. Io di tanto in tanto, mi alzavo e andavo a controllare che fosse seduta fuori sugli scalini ad attendermi. Naturalmente ero l’unica a fare così.

Non so se queste insicurezze siano dipese dal fatto di essere cresciuta come figlia unica (a Napoli, i figli unici sono anche detti “I figli della paura!”, proprio perchè si crede che crescano meno indipendenti!). So che io ero convinta che una volta o l’altra i miei genitori mi avrebbero lasciata lì, e non sarebbero più tornati a prendermi. Oggi se ci ripenso, mi chiedo come sia stato possibile. So solo che  ho sofferto parecchio per questa cosa. Che volete, ero una bimba depressa! 🙂

Questo  mi fa capire che la mente dei bambini è alquanto complessa. E come tale va rispettata; bisogna sempre prendere in considerazione ciò che dicono, anche se a nostri occhi i loro timori possono apparire banali.

Tornando all’asilo, vi dicevo che Babyrisparmio ha versato le sue prime lacrime. Quando venerdì l’ho lasciata tra le braccia della maestra Silvia, mi ha guardata con gli occhi bagnati e le ditina a uncino, a voler dire: “Mamma, non mi lasciare, proteggimi!”. Io ho dovuto ingoiare cento rospi e mi sono allontanata come suggerito dalla maestra, dopo averla salutata. Ma sapete perchè la piccola piangeva? Guardate come me l’avevano riconsegnata il giorno prima!!!!!! No comment!

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Una bambina invidiosa dal fatto che Babyrisparmio continuasse a giocare anzichè riporre i giochi nella cesta (povera, è appena arrivata e deve ancora capire bene i meccanisimi!) le ha dato un morso in mezzo agli occhi. E che morso! Dopo quattro giorni ha ancora i segni. Deve averele fatto un male cane! Ovviamente non mi hanno voluto dire il nome della sua aguzzina. Naturalmente non avrei fatto nulla, ma almeno avrei voluto guardarla negli occhi. Si possono odiare gli altri bambini? 😀

Comunque me lo sentivo che sarebbe successo qualcosa fin dai primi giorni…e come se non bastasse ora è a casa con la febbre alta. Per la serie: chi ben comincia è a metà dell’opera.

Vi è mai successo qualche incidente simile all’asilo? Come avete reagito? Avete detto qualcosa alle maestre?

Quanto alle paure…solo io mi sentivo la piccola “Lovely Sara” della situazione o qualcun’altra come me?

Le più giovani non se la ricorderanno…comincio a essere vecchietta cazzarola!

 

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Lovely Sara, uno dei cartoni più tristi della storia della tv