OGNI QUANTO PORTARE UN BAMBINO DAL DENTISTA E DA CHE ETA’

Risponde alle nostre domande la Dottoressa Marta Muscettola, odontoiatra specializzata in pediatria. Se anche tu hai qualche domanda da fare alla nostra esperta, non esitare a farti avanti e posta sotto nei commenti il tuo dubbio.

Che periodicità devono avere le visite dal dentista se non ci sono particolari problemi?

Domanda di Barbara Collu

 

 

Bambino dal dentista

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In base alla mia esperienza professionale consiglio ai genitori di portare per la prima volta il proprio bambino da ldentista giá all’etá di 2 anni ( se volete anche prima).

Successivamente i bambini dovrebbero essere controllati ogni 6 mesi in modo tale da monitorare l’igiene orale, la dieta, verificare eventuali conseguenze derivanti da abitudini errate (ciuccio, biberon, dito in bocca, etc…) e lo sviluppo dell’intera bocca.

IMPORTANTE!

Suggerisco vivamente che la prima esperienza del bambino dal dentista non coincida con la necessità di eseguire un trattamento,perché questo primo incontro deve essere piú che altro un momento piacevole, in cui potrá fare conoscenza dei vari strumenti del dottore e prendere confidenza con l’ambiente; scherzi, giochi e colori, insomma un momento vissuto senza paura.

È quindi molto importante per il vostro bambino essere visitati dal dentista pediatrico precocemente in modo tale da facilitare l’instaurarsi di un buon rapporto, che si fondi sulla fiducia e che si traduca in comfort e serenitá per le future visite.

Dottoressa Marta Muscettola, specialista in odontoiatria pediatrica.

Questo marzo, mese della prevenzione, la dottoressa Muscettola offre una visita gratuita ai vostri figli (fino ai 15 anni di età). Se vivete a Roma, non lasciatevi scappare questa opportunità (e poi lei è una persona davvero carina!). Ecco dove potete trovarla: Via della Giuliana 66 ( zona Prati-Mazzini) Tel 06-39725983 oppure via mail a questo indirizzo:  dentalprati@gmail.com

Leggi qui se vuoi sapere quando e quanto fluoro dare a tuo figlio o se il tuo bambino non vuole il dentifricio.

A PROPOSITO…

Vi ricordo che anche questo marzo torna l’iniziativa il “Tour della salute orale” che partirà da Torino dal 4 al 9 marzo, passando per Milano dall’11 al 16 marzo, arrivando a Bari dal 19 al 23, per poi proseguire per Napoli dal 25 al 30 marzo fino ad arrivare a Roma dall’1 al 6 aprile.

Per pronotare il vostro appuntamento GRATUITO, visitate il sito www.prontodentista.it

Mammarisparmio

IDEA RISPARMIO PER CARNEVALE, REALIZZA IL COSTUME DI HEIDI

Dopo il post sul costume da Barbapapà fai da te, ecco un’altra idea originale, facilissima se la vostra bambina è appassionata della piccola pastorella: il costume da Carnevale di Heidi. 

 

vestito idea carnevale costume tutorial cucito creativo heidi

 

 

 

Ecco cosa vi serve:

  • un foglio grande di pannolenci bordeaux
  • un foglio grande di pannolenci rosa
  • un cordino o dei laccetti di cuoio
  • forbici
  • ago e filo in tinta
  • un righello

 

 

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Prendere un foglio di pannolenci rosso bordeaux, piegarlo in due su se stesso e ottenere così due fogli di pannolenci che useremo per il corpetto. Quindi, tagliare un semicerchio per il collo e fare poi un taglio centrale, dove poi andranno passati dei laccetti.

 

 

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Segnare con un pezzo di sapone o un pennarello la diagonale (altezza circa 2-2,5 cm) per fare la spalla. Quindi cucire sulla diagonale e tagliare la parte eccedente. Questa parte dove stato lavorando, è il rovescio. Una volta terminato, non dovrete altro che risvoltare il corpetto…come si fa con un calzino, al contrario!

Prima di rovesciare però, cucite anche i lati, ricordandovi di lasciare lo spazio per le braccia.

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Per la gonna, sovrapporre due pezzi di pannolenci fucsia.  Imbastire a circa 3 cm dal bordo in alto ed arricciare, in modo da far combaciare il corpetto e la gonna. In pratica, il giro vita della gonna deve arrivare più o meno la stassa circonferenza del corpetto.

Unire adesso la parte sopra a quella sotto. Cucire e…voilà, pronto in un lampo!

Certo se siete sarte verrà meglio, ma è un costume di Carnevale non deve essere perfetto.  🙂

Michela Permunian, una mammarisparmio!

 

SE IL BIMBO CIUCCIA IL POLLICE, COME TOGLIERE IL VIZIO DEL DITO IN BOCCA

Il problema del dito in bocca può diventare serio se persiste anche dopo i due anni. Si tratta di una patologia, anticamera di malformazioni al palato e ai denti. In commercio ci sono diverse soluzioni per aiutare i bambini a non ciucciarsi più il pollice, ultimo della lista è il salvapalato Max Still, un’idea 100% atossica e made in Italy

Non mangia, non dorme, non vuole ciuccio e biberon. In compenso Babyrisparmio non si è mai succhiata il dito. E così per capire bene quali potessero essere le problematiche legate a quest’abitudine di molti bambini ho chiesto aiuto alle mie mamme, quella della pagina Facebook di Mammarisparmio. Ecco alcuni estratti:

bambina che succhia il dito

“Baby Sucking Her Thumb” by David Castillo Dominici

#La Maffy

Il mio ha iniziato appena nato e succhiava il dito per consolarsi o per addormentarsi. Ha smesso poco prma dei due anni ma grazie all’ausilio di uno smalto antisuzione che è molto amaro.

#Jenny

La mia nn ha mai voluto il ciuccio e succhia il pollice per addormentarsi. Oppure di giorno per autoconsolarsi ma raramente. Ha 21 mesi. Però non so proprio come fare per fargli perdere il vizio.

#Cristina 

Maria ciucciava il dito la notte e tutte le volte che aveva voglia di rilassarsi. Non mi pareva grave e mi dispiaceva toglierle quel dolce, consolatorio passatempo…quando ho tentato di levarglielo però è stato un dramma: né polveri amare, né peperoncino o altri metodi la facevano desistere! Il problema era il ricambio dei dentini, che lei spingeva in fuori ciucciandosi il dito. Siccome era già grande, durante il giorno si controllava, ma la notte era impossibile. Alla fine, a 10 anni, il dentista le ha messo per alcuni mesi una specie di apparecchio con una piccola grata assolutamente indolore che le impediva di succhiare e le risistemava il palato..devo dire che la soluzione non e’ stata propriamente “economica”.

Come vedete le situazioni e le soluzioni sono le disparate. L’ultima testimonianza è particolarmente eloquente: un bimbo che non ne vuole sapere di smettere e la mamma che le prova tutte. Persino lo smalto amaro e il peperoncino non sortiscono gli effetti desiderati.

Ma arrivati a un certo punto, è davvero importante intervernire e aiutare i bambini a non succhiarsi più dito se si vogliono evitare danni alla bocca e a costose sedute dal dentista. Ma non solo, succhiare il dito è infatti causa anche di:

  • infezioni al dito, dove la pelle tende a macerarsi per il continuo contatto con la saliva
  • dolori al pancino legati al meteorismo prodotto dalla continua introduzione di aria nello stomaco

Normalmente è il piccolo stesso che, quando comincia la scuola, per non essere deriso dai compagni trova la forza di smettere. Ma quando non vi riesce è importante il ruolo dei genitori che devono cercare di distrarlo con delle attività alternative, che implichino l’utilizzo delle manine.

Ma di notte? Cosa può fare un genitore? Certamente non può trascorrere il tempo a controllare a vista il proprio figlio. Ecco che in soccorso arriva un nuovo prodotto, tutto italiano e testato su 500 bambini per 5 anni prima di essere messo in commercio: il salvapalato Max Still.

DI CHE COSA SI TRATTA

E’ un prodotto all’avanguardia che ancora non esisteva sul mercato dedicato a quei bambini che, dopo i due anni, continuano a succhiarsi il dito anche durante il sonno. Come vedete dalla foto, il salvapalato Max Still altro non è che una fascia imbottita di tessuto molto morbido e atossico.

salvapalato maxistill per bambini che ciucciano il dito

COME FUNZIONA

La fascia deve essere indossata all’altezza del gomito del piccolo. Al suo interno sono presenti delle piccole fasce elastiche che, pur lasciando totale libertà di movimento, rendono difficoltosa la permanenza del ditino nella bocca. I bambini più forti saranno in grado di mettersi il dito in bocca per intenderci, ma quest’ultimo poi scivolerà via una volta che si troverà nella fase più profonda del sonno.

Attenzione!

Perchè abbia maggior efficacia è importante che il salvapalato Max Still venga applicata mentre il bimbo è già addormentato.

Se volete scendere nel dettaglio sulla gravità delle patologie legate alla suzione del dito protratta negli anni (soprattutto quando si superano i 4 anni di età) potete approfondire sul sito di salvapalato Max Still, dove è anche possibile acquistare il prodotto (49 euro). Per qualsiasi dubbio, informazione potete anche contattare il numero verde 800 035 179.

Una cifra sicuramente meno cara di un dentista, cui dovrete di sicuro rivolgervi se vostro figlio continuasse a succhiarsi il pollice.

 

 

 

RICETTA TUTORIAL SAPONE FAI DA TE PER IL BUCATO A BASE D’OLIO FACILE ED ECONOMICO

Ecco la ricetta per fare in casa il sapone per il bucato. Per autoprodurre il sapone per i panni fai da te si utilizza l’olio esausto (quello che rimane dopo la frittura) o lo strutto. Per il sapone per il corpo, invece, quello d’oliva. Tutorial facile che in poche mosse vi farà avere sapone da usare per mesi e mesi

Premetto che sono una fissata del riciclo, dell’home-made e di tutto ciò che è attento all’ambiente e rispetta la Natura.

Il sapone per il bucato fai da te ho imparato a farlo da mia mamma che adesso ha 92 anni, la quale mi ricorda sempre che già sua nonna e sua madre lo facevano in casa senza l’uso della soda, ma utilizzando la cenere, che poi diventava potassa (ovvero carbonato di potassio, utilizzato per l’appunto per la produzione del sapone artigianale). All’epoca a lavare i panni si andava alla “fiumara”  e non potete nemmeno immaginare il bianco di quei panni!

Ancora mi ricordo come se fosse oggi, quando mia madre faceva il sapone e per noi bambini era quasi un gioco andare con le mamme a fare “a bucata”, come si dice dalle mie parti.

Con queste premesse, ovvio, che appassionarmi all’autoproduzione è stato molto naturale.

sapone bucato fai da te in casa

Ecco la mia ricetta per fare il sapone in casa a base di olio. Con pochi ingredienti, come vedete, otterrete un quantitativo enorme di sapone. Preciso che per il sapone da usare con i panni utilizzo lo strutto (chiedetene un po’ al vostro macellaio di fiducia, molti lo buttano!) oppure l’olio esausto (quello che avanza quando friggete, che naturalmente deve essere filtrato così da eliminare eventuali residui di cibo e conservato in bottiglie di plastica); per l’igiene personale invece utilizzo l’olio d’oliva.

Le dosi sono le seguenti:

  • 1,5 kg di olio
  • 570 grammi di acqua (600 ml di acqua)
  • 193 grammi di soda caustica

 

ATTENZIONE!!!

Prima di tutto munirsi di mascherina e guanti per proteggersi dalla soda caustica, poi riscaldare le parti grasse (strutto od olio), quindi pesare la soda e versare quest’ultima nell’acqua, MAI viceversa. La soda caustica è necessaria per fare il sapone affinchè i grassi si leghino fra loro e diventino glicerina, ma reagendo con quest’ultimi, la soda evapora, si neutralizza, sparendo letteralmente. Ciò significa che nessun sapone finito contiene soda caustica. 

La temperatura dell’olio deve essere di almeno 45° così come quella della soda una volta mischiata con l’acqua.

A questo punto, raggiunta la temperatura, versate l’olio nell’acqua (mista a soda), molto lentamente e mescolate con un cucchiaio di legno o di acciaio. Mischiate tutti gli ingredienti per bene e passateli nel mixer, dove dovrete frullarli fino a quando non “farà il nastro”, ovvero fino a quando rimanga il segno dietro la vostra penna immaginaria (immaginate di scrivere dentro il composto!).

sapone per bucato fai da te

A questo punto aggiungete l’ essenza profumata che più vi aggrada e versate nei contenitori di plastica o di tetra pack (io uso una bacinella per esempio). Coprite con un panno di lana e mettete al buio per 48 ore.

Dopo due giorni è arrivato il momento di tagliare le forme, per poi rimetterle di nuovo al buio fino a quando non induriranno per bene. Il sapone può essere utilizzato dopo 2 mesi: più è maturo, meglio è!

sapone per il corpo fai da te come si fa

sapone fatto in casa fai da te

I pezzi imperfetti o i rimasugli io li grattugio e li sciolgo con acqua calda: metto i pezzi in un sacchetto – quello delle patate e lo immergo in un secchio con metà acqua – e li lascio ammollo per giorni. Ogni tanto li maneggio per facilitare lo scioglimento, poi quando vedo che il liquido sembra arrivato alla consistenza giusta (come quello del detersivo commerciale, per intenderci), lo frullo e lo metto nei bottiglioni (riciclati) di plastica. Se è troppo solido aggiungo acqua e frullo di nuovo.

Con pochi sforzi e pochissimo tempo ottengo una fornitura di sapone che mi dura mesi e mesi. Anche se in casa ho tre “maschiacci” non ho rinunciato a insegnare ai miei figli come si fa il sapone in casa, per noi una vera  tradizione di famiglia.

Mimma Miceli, una mammarisparmio

 

ABBIGLIAMENTO PREMAMAN, DOVE COMPERARE A BUON PREZZO ABITI BELLI E FEMMINILI

Per un giorno m’improvviso fashion blogger con qualche consiglio sugli outfit da indossare durante la gravidanza (ritorna il pois!). Non serve spendere un capitale per l’abbigliamento premaman ma qualcosa sì: non rinunciate a sentirvi belle anche in questo periodo!

Questo blog per me è una continua scoperta…per esempio di quanto io sia tonta!

E il merito ancora una volta è il vostro.

Una futura mamma mi chiedeva, non molto tempo fa, dove poter acquistare vestiti premaman a buon mercato. Io naturalmente le ho subito detto di usare l’elastico “salva-vita” che mi sono inventata quando ero incinta(chi se lo ricorda? Trattasi del mio primo post :-D).

Quando però la pancia comincia a farsi davvero ingombrante, inutile negarlo, si rende necessario mettere mano al portafoglio. Soprattutto se si tratta di mamme che lavorano e che dunque devono stare attente anche all’immagine.

Da disoccupata doc quale ero durante quei nove mesi, il mio abbigliamento premaman era fatto sostanzialmente di tre capi: tuta, pantalone della tuta, giacca della tuta. Sexy, no? 😉

Scherzi a parte, ho comperato davvero due cose e quei pochi capi li ho acquistati da H&M, dove il rapporto qualità prezzo è davvero ottimo. Tuttavia il reparto premaman potrebbe essere più fornito visto che ha quasi esclusivamente capi casual e, persino in una città come Milano, l’unico punto vendita a vendere il premaman è quello di Corso Buenos Aires. Ragione per cui c’è sempre l’assalto, ma se l’alternativa è spendere uno stipendio per quattro abiti, allora mi faccio tutta la coda del mondo… 😉

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Accessori 300x250

Per rispondere a questa mamma che mi domandava di abiti premaman un po’ formali, ho chiesto aiuto alla mia cara amica Alessandra, che comincia ora l’ultimo mese di gravidanza e lavora in banca. Chi meglio di lei, dunque? Ale si è trovata molto bene sul sito di Zalando, dove dopo aver sbirciato l’abbigliamento premaman sono rimasta allibita. Di cosa? Di quanto, alle volte, io sia così tonta. Dico io: come è potuto sfuggirmi all’epoca? Peraltro ci capito proprio ora, con i saldi ancora in corso…rosico ancora di più! Quanto è bello da 1 a 10?

abito premaman abbigliamento elegante

Novità per la primavera: 45 euro in più colori. Belloooo!

Vi dico la verità: la gravidanza è un momento talmente unico e (forse) irripetibile che, tornassi indietro, qualche cosa in più me la prenderei. Anche da disoccupata doc! Crepi l’avarizia. 😀

Non lasciamoci andare ragazze, perché magari ci sentiamo grasse e grosse. Siamo bellissime lo stesso. Solo un po’ diverse dal solito. E proprio per questa ragione dobbiamo esaltare questa bellezza, prendendoci cura di noi, evitando di infagottarci in abiti informi.

abbigliamento pois premaman

Intramontabili pois, li adoro! 20 euro la maglia, 50 i pantaloni


Dato che l’abbigliamento premaman è off limits per me, mi sono “persa” nel reparto bambini, dove ho comperato delle cose carinissime a pochissimo prezzo. Ho impostato l’opzione di non mostrarmi capi superiori ai 20 euro, così da non cadere in tentazione e guardate cosa ho portato a casa?! Spedizioni gratuite e possibilità di restituire la merce gratuitamente entro 30 giorni. Non è poco, visto che non tutti viviamo a Milano e comperare online può essere non solo una soluzione più economica ma anche comoda.

vestitini bimba presi da zalando

Il giubottino costava 40 pagato 18, il body camicia 24, speso 14

CARA RAFFAELLA FICO HAI ESAGERATO MA CHI TI HA CRITICATO NON E’ DA MENO

Le parole hanno un peso enorme e non di rado, nel dubbio, è sempre meglio dirne un paio in meno che rischiare di fare figuracce come quella appena fatta da Raffaella Fico. Io però una lancia, in suo favore, mi sento di spezzarla.

Giustamente tanta gente si è sentita indignata dopo queste sue dichiarazioni:

Un figlio di calciatore viaggia in prima classe in treno. Non vorrei che un giorno mi dicesse: come mai noi viaggiamo in seconda e non in prima se mio papà fa il calciatore?”

Questa frase è stata detta, dopo che le era stato chiesto di precisare cosa intendesse dire quando al settimanale “Chi” aveva dichiarato:

Crescendo, mia figlia, si renderà conto di chi è Mario Balotelli e non deve subire complessi di inferiorità nei confronti di altri figli di calciatori.

Ecco, di sicuro poteva scegliere una metafora migliore per dire che è nel suo interesse tutelare la figlia affinchè abbia i diritti economici che le spettano. Cara Raffaella non capisci un fico, se davvero non ti sei resa conto di quanto sia stata inopportuna questa tua esternazione. Su questo punto direi che siamo tutti d’accordo. Tuttavia molte delle cose lette sul suo conto su internet – compresa la mia pagina Facebook – non mi sono piaciute neanche un po’. Gente che gli augurava di finire sotto le rotaie di un treno, chi le dava della troia, chi la bollava come una cattiva madre “perchè la vedo con la figlia solo nei servizi posati” (???). Queste cose sono inammissibili. Peggiori delle frasi infelici della Fico.

Se da un lato questa ragazza non mi fa simpatia, non posso però non considerare anche la sofferenza che deve aver attraversato il suo cuore, e che molto probabilmente di Mario Balotelli, è stata innamorata. Molti dicono: “Certo, fosse stato dietro a una bancarella, non se lo sarebbe cagato di striscio…”.

Probabile.

Ma diciamoci la verità: quando ti piace una persona, ti piace per tutto quello che è e rappresenta nella società. Il fascino è fatto di tante cose: bellezza, carisma, posizione sociale. Poche storie.

pia-la-figlia-della-fico-che-sbadiglia-in-braccio-alla-mammaLa Fico, oltre a far fronte al dolore legato alla fine di una relazione, ha dovuto sopportare quello ben peggiore di non vedere riconosciuta la paternità della creatura che portava in grembo. Nemmeno dopo, quando è nata, Pia. Quando era evidente agli occhi di tutti che quella piccoletta era identica al padre.

Ha venduto l’esclusiva della nascita ai rotocalchi? Lo fanno tutti. Lo ha fatto la Cuccarini all’epoca dei gemelli, lo ha fatto di recente Carmen Russo, lo fa la Hunziker…però se lo fa la Fico è una stronza, “sfrutta la figlia”!

E se invece fosse stata solo una mamma che – dopo aver ricevuto i peggiori insulti e illazioni- aveva voglia di mostrare che la sua bambina era di colore come il padre?

Insomma, provate un secondo a mettervi nei suoi panni. Io faccio davvero fatica perchè al mio fianco ho un uomo che mi ama, che quando gli ho detto che aspettavamo un bambino si è commosso fino alle lacrime e che quando ho partorito era in stanza con me. Se le cose fossero andate diversamente, forse, un po’ di rabbia, ce l’avrei avuta anche io.

Ricontattata dopo la frase infelice sul treno di seconda classe, la Fico si è limitata a dire che intendeva dire che “ognuno per i propri figli vuole il massimo e la serenità”. 

Ecco, la Fico con queste parole sembra essere tornata in sè. Qualche volta, quando siamo arrabbiate capita di dire cose senza senso. A lei capita spesso, è vero, però non mi sento di bollarla come una cattiva madre solo per questo, come invece fanno in tanti. Saprei invece dire con sicurezza chi, invece, fino ad oggi è stato un cattivo padre.

Lo dicevo all’inizio, le parole hanno un peso enorme. E questo è un discorso che vale per tutti.