REGALI SBAGLIATI, PROVATE A BATTERMI! QUELLA VOLTA CHE HO RICEVUTO…

Parliamo di regali sbagliati. Ok che basta il pensiero, ok che c’è la crisi, ma quanto è triste ricevere un regalo che dopo un secondo butteresti dalla finestra?
In effetti azzeccare un regalo, oggi come oggi, non è per niente facile. La verità è che abbiamo già tutto e nove volte su dieci “regali interessanti”, della serie “vado sul sicuro”, costano un occhio della testa.

“Lo so anche io che se ti regalo l’ultimo modello del Samsung Galaxy ti piace…eh, gra-zie!”

Io, di regali sbagliati, modestamente me ne intendo. Soprattutto quando si parla di riceverne. Di solito i più sbagliati me li fa mio padre.

Ma anche mio marito non scherza: quando ero incinta di 3 mesi, per esempio, mi regalò la Wii Balance della Nintendo ” per fare un po’ di esercizio, così resti in forma tesoro”. Ggggrrrr! Ovviamente, pigra come sono, l’ho usata tre volte.

La carriera di mio padre sui regali sbagliati ha una lunga storia alle spalle. Comincia da quando ero poco più che una bambina. Per motivi di lavoro faceva avanti e indietro con la Russia e ogni volta, ricordo, mi portava certi abiti osceni, im-met-ti-bi-li persino a 12 anni.

regalo natale sbagliatoPer carità bei ricami ma chi avrebbe il coraggio di andarsene in giro con uno scafandro lungo fino ai piedi di 852 colori colori diversi? Una volta di ritorno dal Tibet mi portò una maglia raffigurante tre occhi (sì sapete, il famoso chakra…). Bella – diciamo particolare, dai! – peccato fosse taglia XXXL. L’ho potuta mettere circa 20 anni dopo, quando  al nono mese di gravidanza finalmente mi andava. Anzi era l’unica cosa che mi andava, a dirla tutta. Una sera andai a cena da lui e mi disse: “Vedi che ho fatto bene a prendertela abbondante?”.

A proposito di abbondanza, di recente, sempre papà è andato in Islanda, dove mi ha portato un cappello bianco e grigio di lana cotta, di quelli con le orecchie, che andrebbe largo persino a uno Yeti (e io c’ho pure il testone!).

Per fortuna che ultimamente  è mio fratello a occuparsi della scelta dei regali poi destinati a me! E devo dire che, pur avendo 11 anni appena fatti, il più delle volte c’azzecca!

Tutte queste riflessioni mi sono venute in mente dopo aver visto i divertenti video della campagna #regalosbagliato, lanciata da Trollbeads, gioielleria online che ga voluto giocare sugli effetti negativi di un regalo sbagliato.
Sul sito RegaloSbagliato.it potete poi trovare una serie di consigli per evitare di fare un regalo sbagliato.


E a voi è mai successo di ricevere un regalo sbagliato? Di recente ho letto di un marito che ha regalato un’intera linea di detersivi alla moglie. Regalo utile per carità! Forse però poteva sprescarsi un po’ di più, che ne dite? A chi gli ha fatto notare la cosa, lui ha risposto piccato: “Eh ma voi donne non siete mai contente!“.

Che dite ha ragione? 🙂

IDEE PER FARE UN PACCHETTO REGALO DI NATALE SUPER ORIGINALE

Da quando sono diventata Mammarisparmio (lo confesso, prima ero una spendacciona!) ho imparato a non buttare via niente: una mollettina, il polistirolo, rimasugli di stoffa…a volte dall’oggetto apparentemente più insignificante, infatti, nascono certe meraviglie impensabili.

pacco regalo nataleLa casa e l’ordine ovviamente ne risentono, perchè i vari “pezzettini” poi rimangono  sparsi un po’ ovunque, ma quando arriva Natale o un compleanno – chissà perchè! – le mie confezioni regalo – spiccano sempre per originalità!

In effetti basta davvero poco per dare un tocco di originalità ai nostri pacchetti regalo.

Per esempio possiamo cominciare col dargli una forma particolare .

pacco regalo originale Una volta ricordo che nel preparare un pacco regalo per un paio di scarpine ebbi questa idea che vedete nella foto qui a destra: arrotolai della carta color carne, ottenuti quindi i due tubi, li inserii dentro le scarpine, a mo’ di gambine, che addobbai poi con altra carta per realizzare una gonna.

Un’altra idea originale è quella di far fare un disegno ai vostri bambini e usarlo poi per impacchettare il regalo del papà.

LEGGI ANCHE: Realizza il tuo biglietto d’auguri o invito  fai da te

Se invece volete qualcosa di più chic e classico, guardate questo video dove ci sono tanti spunti per trasformare un semplice pacchetto in qualcosa di unico.

IL CONCORSO SENZA OBBLIGO D’ACQUISTO DI UPIM 

Il video rientra nella campagna voluta da Upim  Mamma è Natale, che mette in palio 10 gift card da 100 euro. La cosa più bella è che non c’è nessun obbligo d’acquisto. Basta cliccare sul banner qui sotto, iscriversi al contest e provare a vincere.

Ovvio che – come dico sempre io – non lamentatevi che non vincete mai, se non partecipate mai a niente. 🙂

 natale upim

Upim è un marchio che noi mammerisparmio tutte conosciamo, perchè si compra bene e a buon mercato. Io ci vado spesso e mi trovo bene con trucchi e vestitini. La linea Blukids, dedicata ai bambini anche piccolissimi, offre tante cose carine a prezzi più che accettabili. Se non sbgalio i primi body di mia figlia li ho presi proprio lì. Del resto era una delle mie mete preferite quando la bimba era appena nata, a Milano infatti faceva un caldo soffocante (agosto 2012) e l’Upim di piazzale Corvetto era uno dei pochi posti aperti.

Per cui, da parte mia, due volte grazie Upim!

UPIM Mamma e natale

AL VIA, COME FARE DOMANDA PER I VOUCHER ASILI NIDO E BABY SITTER DELL’INPS

Ci siamo, il bando per fare domanda dei voucher asili nido e baby sitter tanto atteso è finalmente uscito: 600 euro per sei mesi per chi deciderà di rinunciare a parte o interamente alla maternità facoltativa. Quindi un massimo di 3600 euro per chi decidesse di rinunciare a tutto il congedo parentale.

Vediamo insieme come funziona e come fare la domanda.

voucher asili nido baby sitter

Ecco i voucher della prima edizione che una mamma ottenne grazie alla nostra segnalazione su Facebook! 🙂

Per inoltrare la vostra domanda all’INPS per i voucher asilo nido o baby sitter dovete essere in possesso del codice PIN dell’Inps. Le domande infatti si effettuano per via telematica.

Nulla vi vieta di recarvi in un patronato convezionato e farvi dare una mano nel caso non aveste dimistichezza con il computer. In ogni caso il PIN dovete comunque averlo. Attenzione perchè deve essere quello dispositivo, cioè che vi permette di “disporre” sul sito, dunque avanzare domande, caricare documenti ecc.

COSA VI SERVE AL MOMENTO DELLA DOMANDA

Oltre al PIN, dovete avere alla mano il vostro Isee (potete farlo in un Caf, è completamente gratuito) e i dati di vostro marito e di vostro figlio o figli (in caso di gemelli, per esempio, il contributo raddoppia, anche se va avanzata una domanda per volta).

Vi occoreranno anche i dati del votro datore di lavoro e relativi al vostro contratto (compresi quelli del papà, mi raccomando!).

COSA CAMBIA RISPETTO AL  VECCHIO CONTRIBUTOvoucher asilo nido baby sitter

  • La modifica più lampante riguarda l’entità della somma erogata, che sale a ben 600 euro al mese. Dunque raddoppia.
  • Il fatto che questa volta possano presentare richiesta anche le dipendenti statali, prima escluse dalla precedente legge Fornero che ha introdotto il contributo per il biennio 2013-2015

CHI PUO’ PRESENTARE DOMANDA

  • Le mamme che abbiano un lavoro “costante” che preveda il diritto alla maternità facoltativa del settore pubblico e privato
  • Le lavoratrici parasubordinate o libere professioniste che siano iscritte alla gestione separata dell’Inps (in questo caso possono avere diritto al massimo a tre mensilità)

CHI NON PUO’FARE DOMANDA 

  • Le lavoratrici autonome
  • Le dipendenti che abbiano già usufruito per quel figlio di altri contributi erogati dal fondo dell Politiche sui diritti e le Pari Opportunità
  • Le lavoratrici che non hanno diritto al congedo parentale (es. disoccupate oppure donne che lavorano da casa)
  • Mamme che già sono esentate dal pagamento della retta dell’asilo
  • Donne che si trovino ancora durante il periodo di gestazione

QUANDO PRESENTARE LA DOMANDA

La richiesta va presentata entro il 31 dicembre 2015. Quando presenterete la domanda non dovranno essere passati più di 11 mesi dalla fine della vostra maternità obbligatoria. Naturalmente non dovrete aver usufruito già di tutto il congedo parentale.

A COSA AVETE DIRITTO

Come detto, potrete ottenere un contributo massimo di 3600 euro che verranno mano a mano versati direttamente alla struttura prescelta (la quale dovrà avanzare poi la domanda per ricevere il bonifico ogni mese). Il contributo è proporzionale al vostro tipo di contratto e ai mesi di congedo parentale cui rinuncerete. Per farvi un’idea date un occhio alla tabella qui sotto con tutte le percentuali di lavoro (part-time al 34…40…70% ecc).

La tabella di ripartizione del contributo in base alle percentuali di lavoro parziale

voucher asilo nido baby sitter

FATE ATTENZIONE!

Occhio che vengono erogate solo mensilità intere! Ovvero frazioni di mese si sommano fra loro, ma se non raggiungete con le varie frazioni la somma di 30 giorni, allora non avrete diritto al contributo per quel “mese”. Fate quindi bene i calcoli…

Occhio anche al congedo parentale del papà! Se anche lui ne ha usufruito, sappiate che il suo tempo a casa si somma con il vostro. Per cui tenete conto anche di questo nel caso, abbia sfruttato questa opportunità. I limiti individuali sono di 6 mesi, complessivi salgono a 10, estendibili al massimo a 11 mesi.

voucher asilo nido baby sitter

E ADESSO UNA RIFLESSIONE FINALE

Noi mamme sappiamo bene che i primi mesi di vita dei nostri figli sono irripetibili e magici. Stare lontanto da loro significa perdersi forse il loro primo sorriso, la loro prima parola; sappiamo bene che in quel periodo bambini così piccoli hanno estramente bisogno di contatto con la loro mamma, un bisogno primordiale quanto mangiare o respirare.

Eppure la crisi, il mutuo da pagare, non consente a tutte di restare a casa con i propri figli, accontentandosi del 30% dello stipendio. Per cui mamme, se rientrate in questa categoria, mi raccomando di chiedere ciò che vi spetta.

Anche se da mamma capisco come si possa sentire il vostro cuore…

10 REGOLE PER UN FRITTO PERFETTO SECONDO CHEF SIMONE RUGIATI

RugiatiOk, la cucina non è il mio forte e,  lo ammetto, a differenza dello chef Alessandro Borghese, Simone Rugiati non mi fa una grande simpatia, soprattutto dopo aver seguito le sue peripezie a Pechino Express…però cavolo se ne sa di cucina!

Quel che giusto è giusto.La passione per i fornelli si vede e quando qualcosa ti piace, di solito ti riesce bene. Lui poi è anche un bravo comunicatore. Così quando sono stata invitata dal consorzio dei produttori di pollo alla presentazione del portale Vivailpollo.it non ci ho pensato due volte.

In palio infatti c’ era anche una private lesson di cucina proprio con chef Simone Rugiati. Come si dice: quello che non si impara in una vita, a volte, lo si impara in un giorno.

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Ecco allora 10 trucchi che ci ha svelato lo chef per un fritto perfetto:

  1. Mettere tanto olio. Io da scema ne mettevo poco per paura dei troppi grassi. Invece è vero il contrario: importante è abbondare se si vuole un fritto asciutto e croccante. Poco olio, significa che il cibo che andiamo a friggere, proprio come farebbe una spugna assorbirà tutto l’olio che abbiamo messo. Al contrario tanto olio, manterrà la temperatura sempre alta e costante e creerà dunque un effetto barriera che impedirà all’olio di penetrare nel cibo. Poco olio poi è quasi garanzia di bruciato.
  2. 200-viva il pollo-Evitare di usare il pan grattato industriale. Eh sì! Meglio usare il pane secco che abbiano a casa e passarlo nel frullatore. La ragione è presto detta: il pangrattato industriale è fatto di solito con avanzi di grissini, cracker e anche pane naturalmente. Grissini e cracker però sono già stati sottoposti a un procedimento di essiccazione all’ennesima potenza. È come trascorrere 4 giorni nel deserto e poi trovarsi una bottiglietta d’acqua davanti. È logico che così secchi dentro, tenderanno poi a ciucciarsi tutto l’olio. Risultato? Un fritto unto.
  3. Metti il sale sempre alla fine. Il sale attira l’acqua dunque se lo metti prima tenderà a richiamare i liquidi verso l’esterno. Se vuoi un fritto croccante fuori ma morbido dentro, sala solo alla fine, quando avrai messo la tua pietanza sul piatto.
  4. Usa il sale in fiocchi. E’ quello che usano i più grandi chef, fatto a mano al 100%, naturale e più compatto. Ha un sapore più buono, deciso ma delicato al tempo stesso. Non te lo posso raccontare, lo devi provare!
  5. Non mettere gli alimenti fritti uno sopra l’altro. Il fritto è bollente. Se posizioni una fettina di carne sopra l’altra, il vapore generato da quella sotto, salendo, tenderà ad ammosciare la fettina che si trova sopra. E addio fritto croccante!
  6. Non buttare tutto assieme, ma friggi poco alla volta. Se immergi tutti i pezzi di cibo nell’olio bollente, quest’ultimo subirà un brusco calo della temperatura. E come sappiamo l’olio non abbastanza caldo tende a penetrare nei cibi.
  7. Accompagna il fritto con delle salse fantasia anche di texture199-viva il pollo- diverse: una soffice, una più liquida e dai sapori contrastanti.
  8. Per riscaldare il fritto, usa il grill. Se vuoi fare una serata con gli amici e non passare la sera davanti la padella a friggere (eh sì, perchè come sai bisogna farlo volta per volta), preparalo prima e poi riscaldalo nel forno con il grill.
  9. Usa la fantasia per aromatizzare il tuo fritto. Assieme al pan grattato potresti usare anche un trito di mandorle per esempio o la tua frutta secca preferita. E ancora, un pizzico di paprika o curry. Non ci sono limiti al gusto.
  10. Cerca di fare tagli omogenei. Così potrai tenere sotto controllo la cottura degli alimenti. Un pezzo troppo grosso rispetto agli altri, potrebbe rimanere un po’ crudo al suo interno. Un buon fritto è anche una questione geometrica.

Qui di seguito la ricetta degli chiken sticks che abbiamo realizzato, seguendo le regole qui sopra, con Simone Rugiati e devo dire che erano ottimi, a dir poco!

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RICETTE PER BAMBINI, IL NUOVO LIBRO DI SONIA PERONACI DI GIALLOZAFFERANO

Sonia Peronaci ha scritto un nuovo libro, Guarda che buono! edito da Mondadori. Sì, un altro. Questa volta però i protagonisti sono loro: i bambini. Tante ricette per i più piccoli, per sorprenderli, ingolosirli, divertirli e soprattutto per fargli mangiare le “terribili” verdure.

Un nuovo libro per la regina dei fornelli, tra le prime a capire cosa aveva da offrire la Rete, fondando il sito Giallozafferano (poi venduto a Banzai), e che ha saputo costruire un vero e proprio impero basato sul food. Un nome che è diventato un marchio quello di Sonia Peronaci, tanto quanto lo è quello di Martha Stweart negli Stati Uniti, che pure di recente è approdata in Italia con un bellissimo libro di cucina e uno dedicato ai bambini con tante idee da fare assieme a loro (Art&Craft per bambini edito da Giunti).

Nel libro Guarda che buono trovate tante ricette deliziose al palato ma anche alla vista. Mai come per i bambini, in cucina la presentazione vuol dire tutto. Ecco allora che la Peronaci riesce a trasformare piselli, carote, purè in fantastici personaggi: la sirenetta, lo Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie e tanti altri ancora che vi faccio vedere in questo filmato. Un po’ come se lo sfogliaste in libreria!

Ma lasciate che vi parli di questa donna, che chi ha avuto la fortuna di conoscere dal vivo, ha detto essere rimasta la stessa di sempre, semplice e alla mano.

Nel 2006 fonda GialloZafferano, il successo è tale che 3 anni dopo il gruppo editoriale Banzai lo compra. Nel 2010 esce la app per smartphone, nel 2011 il lancio del primo libro con le migliori ricette del sito e l’anno dopo la piattaforma apre alle tante aspiranti food blogger che possono caricare le loro ricette nella loro pagina personale sponsored by GialloZafferano. Con queste premesse la televisione non poteva non accorgersi di lei, così dal 2013 ecco che Sonia debutta anche sul piccolo schermo la trasmissione Giallozafferano in cucina, in onda su FoxLife.

Insomma tanto di cappello per questa donna di talento che sa il fatto suo!

sonia peronaci

RECENSIONE SMARTOVEN DI SAMSUNG, IL FORNO MICROONDE INTELLIGENTE

Ancora una volta Samsung fa le cose per bene. Per la prima volta ho avuto la fortuna di testare questo marchio anche in cucina, grazie al nuovissimo forno a microonde combinato Smartoven.

In un unico pezzo avete un classico forno da 28 litri, un microonde e un grill; tutte queste funzioni possono poi essere usate in coppia (microonde e grill oppure microonde e convenzione).

samsung smartoven

Dopo la SmartTv – quella dove puoi usare la mano e la voce per cambiare canale (sembra una cavolata, ma vi assicuro si usa tantissimo: dalla cucina mentre sei ai fornelli oppure quando non trovi il telecomando…e chi ha figli piccoli sa a cosa intendo!) – il cellulare, il tablet, il robot aspirapolvere, ecco che Samsung mi ha conquistata anche in cucina.

E pensare che fino a un decennio fa era uno di quei marchi che andavano forte “quando volevi una qualità buona spendendo poco”.

Oggi non è più così.

I prezzi sono decisamente aumentati ma la qualità oserei dire che è diventata eccellente, direi avvenerisca (loro anche il primo tv curvo, l’ho visto da vicino ed è davvero bello, bello!).

CAPISCE DA SOLO CHE CIBO C’E’ DENTRO

In effetti il nuovo forno Samsung è davvero smart, cioè è intelligente sul serio. Pensate che ha una funzione che si chiama Sensor che  pesa il cibo e in base ai vapori emessi dalla pietanza, è in grado di capire da solo quando questa è cotta o sufficientemente calda.

Roba che quando metto il latte a riscaldare non devo più stare lì ad aprire e chiudere lo sportello perchè non è mai sufficientemente caldo. Adesso esce perfetto: nè bollente nè tiepido, alla giusta temperatura, senza che io debba impostare nulla. Apro lo sportello, pigio su Sensor e fa tutto lui.

samsung smartoven

Eccomi a uno show cooking dello SmartOven con alcune mamme e food blogger, con noi anche lo chef Altamura.  Col cappello così messo, sembro più Marge Simpson che un’apprendista chef!

Poi c’è un’altra funzione detta Slim Fry ideale per prepare dei fritti croccantissimi con pochissimi grassi. E’ davvero impressionante. Mangiate del fritto straordinario ma asciuttissimo all’esterno. Quando lo ha preparato davanti a noi, nel corso di una dimostrazione, lo chef Maurizio Altamura – se c’è qualche appassionata della Prova del Cuoco, forse ha capito di chi parlo –non ha utilizzato olio: nessun alone di unto sulla carta assorbente eppure ogni singolo pezzo risultava croccante fuori e morbido internamente.

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Il suo utilizzo è piuttosto semplice ma è utile leggere le istruzioni prima di usarlo se si vogliono sfruttare appieno tutte le sue funzionalità. Pensate che è possibile anche preparaci lo yogurt e far lievitare gli impasti più velocemente.

In ogni caso all’interno del forno, nella parte superiore, tovate anche una legenda che spiega nel dettaglio quale programma corrisponde a quale cibo. Davvero semplice ed intuitivo.

UNA FERRARI IN CUCINA

E’ un forno adatto per chi è sempre di fretta e vuole cucinare in maniera sana (non vi ho detto che c’è anche la funzione Healthy Cooking per cuocere al vapore e alla griglia?) senza rinunciare al gusto ma è uno strumento straordinario anche nelle mani di chi in cucina se la cava perchè permette di cucinare pietanze succulente in minor tempo e senza dover stare troppo attenti alla cottura (dato che, come vi dicevo, fa tutto da solo e il suo sensore fa fermare in automatico la cottura).

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Inoltre è possibile bloccare anche la rotazione automatica del piatto base qualora si usassero teglie dalla forma rettangolare.

Insomma, se dovessi fare un paragone, potrei tranquillamente dire che lo SmartOven di Samsung è il re dei forni come la Ferrari lo è delle auto.

samsung pollo smartoven

POLLO FRITTO NON-FRITTO

L’altro giorno ho preparato un pollo buonissimo senza il minimo sforzo. Quando l’ho assaggiato non ci credevo nemmeno io, perchè di solito per ottenere una crosticina esterna così croccante devo mettere parecchio olio e finisco poi col bruciacchiare sempre un po’ la pentola. Non vi dico poi che fatica dover grattare via tutto…

Qui invece ho preso il pollo, l’ho disposto sulla teglia doratrice, opportunatamente posizionata sopra la griglietta in dotazione affinchè il calore arrivasse anche da sotto. Un filo d’olio (ma volendo potevo anche non metterlo e usare il grasso della pelle del pollo), una manciata di rosmarino, un pizzico di sale e in pochissimo tempo, nella modalità SlimFry, ho ottenuto questo risultato: pelle croccante, non bruciata e pollo morbido ma asciutto.

pollo al forno

Fai la foto, assaggia un pezzo, prepara il contorno, riassaggia un pezzo in piedi, Babyrisparmio che fa popò con il suo solito tempismo e quando mi sono seduta a tavola era già finito.