UNA CERIMONIA LOW COST ORIGINALE, IL MATRIMONIO DI ISABELLA

È iniziato tutto dopo aver ricevuto un invito ad un matrimonio classico: il prete, la Chiesa, abiti costosi, seduti a tavola per delle ore.

E’ stato allora che il mio compagno mi ha detto: “Se mai un giorno dovessimo sposarci, farei officiare la cerimonia da un amico, poi vorrei un bel corteo di moto e per il pranzo, salamella alla griglia e barili di birra per tutti“.

Io a quel punto ho risposto: “Sì, sarebbe proprio carino così!”

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Nemmeno il tempo di rispondergli che lui prende il telefono e chiama un suo caro amico, presidente di un’associazione che ravviva un paese di un centinaio di abitanti: “Marco mi piacerebbe organizzare una festa con un po’di amici, quando sei libero?”

Poi si gira verso di me e mi dice: “Isa, l’8 settembre ci sposiamo!”

Erano i primi di giugno. Tre mesi per organizzare il tutto.

386338_4555260685544_309641094_nDi sicuro un matrimonio che farebbe rabbrividire i wedding planner. Per noi invece si è trattato di una meravigliosa festa.

Un nostro caro amico ha officiato la cerimonia in Comune e mia figlia mi ha fatto da testimone. Mio marito Mauro ha tagliato una pianta a fette e l’ha levigata per bene, facendone dei taglieri dove sono stati poi riposti salumi e formaggi.

La passione per il cucito e la cucina hanno di certo contribuito molto a risparmiare. Io stessa mi sono confezionata il vestito, in seta, e come bomboniere ho realizzato delle marmellate fatte in casa, decorando i vasetti con carta di riso e raffia rossa.

Il banchetto? Abbiamo mangiato in un prato con la Proloco che ci faceva le salamelle e le patatine fritte; come dolce crostate e ciambelle fatte in casa e una bellissima torta fatta da un’amica che riprendeva il tema del bouquet: rose bianche e peperoncini.

La spesa totale (e intendo proprio tutto dai calzini nuovi, il Comune, gli abiti, le fedi) non ha superato i 4000 euro. Non molto se pensate che eravamo 120 a pranzo e almeno una cinquantina a cena.

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Tutti felicissimi di essere stati liberi nell’abbigliamento, jeans e maglietta, sopratutto le donne che non hanno dovuto spendere dei soldi in vestiti, estetista,  parrucchiere.

E poi tanti bambini che correvano nel prato a piedi nudi…

Isabella Corigliano, una mammarisparmio

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UN FLASH MOB IN MUTANDE PER L’INCONTINENZA URINARIA MASCHILE

Parlare di incontinenza non è mai facile. E’ ancora uno di quegli argomenti tabù. Le persone fanno molta fatica ad accettare di non riuscire più a trattenere la pipì. Di solito però è un tema che viene sempre accostato a noi donne e quasi mai agli uomini.

In effetti, per ovvie ragioni, siamo più soggette a questo tipo di inconveniente dato che la maggior parte di noi durante la gravidanza ha dovuto fare i conti con l’incontinenza.

Io che un tempo riuscivo a trattenere la pipì talmente tante di quelle ore che mi chiedevano sempre “Ma come fai?”, da quando ho partorito, mi sento più tranquilla se so di avere un bagno nelle vicinanze.

Ecco, pensate che c’è gente che non esce più di casa perché magari deve fare pipì ogni ora! L’incontinenza, se ignorata, se non “tenuta a bada”,  può rappresentare una minaccia molto seria per la qualità di vita di una persona, che col tempo tenderà a isolarsi.

GIU’ I PANTALONI PER IL FLASH MOB

Per una volta, vorrei però parlarvi dei signori uomini perchè di recente a Milano, la mia città,  è successo qualcosa di davvero curioso. Avrei pagato per essere lì in quel momento ma la forza dei flash mob sta proprio nel loro effetto sorpresa.

Alla stazione Garibaldi, alla presenza di ignari passeggeri, un gruppo di ballerini e attori si sono spogliati sulle note della colonna sonora di Full Monthy, mostrando orgogliosamente la propria biancheria intima. Guardate un po’ le facce divertite di tutti i presenti!

Perchè arrivare a tanto? Semplice, per attirare l’attenzione in maniera divertente su un inconveniente di cui pochissimi parlano. Impressionanti sono infatti i numeri che riguardano anche i maschietti: circa un milione di italiani con un tasso di incidenza compreso tra il 2 e il 10% sopra i 40 anni (la stima ha margini così ampia perchè sono ancora in molti quelli che fanno finta di nulla e non chiedono aiuto al proprio medico).

RICHIEDI UN CAMPIONE GRATUITO

Un primo modo per affrontare la cosa è sicuramente quello di informarsi. A tal proposito vi segnalo la bella campagna “Solo Tu Sai Che”, voluta da Tena, che ha acceso i riflettori sull’incontinenza al maschile e mette a disposizione molte informazioni gratuite e consigli di un esperto sul tema. Vi segnalo anche la possibilità di richiedere un campione gratuito di un pannolino per l’incontinenza.

E’ importante sapere che curare l’incontinenza urinaria si può e che se si interviene per tempo si può condurre una vita normale, senza rinunce.

 flash mob tena corretto

CONCORSO, VINCI GIFT CARD UPIM SENZA OBBLIGO D’ACQUISTO

Provare a vincere 10 carte prepagate da 100 euro l’una da spendere nei negozi Upim è semplicissimo. Non serve nemmeno comperare, ecco come partecipare!

Questo dicembre ha un sapore tutto speciale per noi: è infatti il nostro primo Natale con la piccola che ne intuisce il significato. Quando ho tirato fuori l’albero, ha escalamato – certo a suo modo! – “aboo taaleee!”. Eh sì, alla fine qualcosa di buono dalla tv sembra averlo imparato. Così, ora, le è già ben chiara la figura di Babbo Natale e forse anche il fatto che riceverà dei regali.

Prima di diventare mamma non avevo mai sentito parlare di calendario dell’avvento e l’albero di Natale era diventato un lontano ricordo.

albero nataleGià da un po’ di anni, è ormai nostra abitudine andare alle terme dal 24 al 26 dicembre; prima da sola con mia madre, oggi anche con mio marito  (dato che tutti i suoi parenti sono in Colombia, dove invece fanno dei gran festeggiamenti…da qui, la sua forte nostalgia!).

E’ proprio grazie a lui se ho ricominciato a fare l’albero. Mi ha costretto a comperarne uno nuovo, ben più grande, e a buttare via quei 40 cm spelacchiati che tenevo in cantina. Adesso ne abbiamo uno che supera i due metri e che la piccola mi ha aiutato ad addobbare (le palline bianche che vedete in basso le ha messe tutte lei!).

Non so se sia merito della crisi, ma vi ricordate quanto costavano un tempo le decorazioni di Natale? Oggi si riescono a trovare a prezzi molto convenienti (tipo 50 palline a 4,99). Se però volete fare una cosa molto originale, magari facendovi aiutare dai vostri bambini, guardate che bella idea trovate in questo video.

Ad aver pensato a questa campagna #mammaènatale con una serie di video a tema è stata Upim, store che sicuramente conoscerete dato che unisce una buona qualità a prezzi ragionevoli.

Vi segnalo in particolare la linea low cost Blukids, abbigliamento per bambini da 0 a 14 anni.

Ah e non vi ho ancora detto la parte più bella: a questa operazione è collegato anche un concorso che prevede l’estrazione di 10 Gift Card del valore di 100 euro da utilizzare negli Store Upim. Partecipare è semplicissimo e senza obbligo d’acquisto! Basta compilare l’apposito FORM sul sito.

Che aspettate? Ricorate, chi non gioca non vince.

natale upim

UPIM Mamma e natale

SE PER INTERNET SEI UNA CATTIVA MADRE

Da quando sono mamma mi si è aperto un mondo. Anzi due. Uno è quello di tutti i giorni, quello “reale”, dove ho dovuto imparare a barcamenarmi tra pannolini e notti insonni, l’altro di mondo, invece, è quello della Rete.

Quando sono rimasta incinta, infatti, le mie amiche avevano un istinto materno alla conte Ugolino mentre mia madre dichiarava di non ricordare nulla (che alle volte quasi mi viene il sospetto di essere stata adottata!).

Ecco che, con queste premesse, Internet si è presto trasformato in un grande libro dove cercare consigli e leggere i racconti di chi, prima di me, ci era già passato. Così al terzo mese di gravidanza ero iscritta già a un centinaio di gruppi su facebook  e fra tutti, quelli che sentivo più vicini erano quelli dedicati alla genitorialità ad alto contatto.

OGNI MAMMA HA IL VESTITO  GIUSTO PER LEI!

Col senno di poi, mi sono resa conto di aver preso troppo alla lettera certi consigli, venduti come verità assolute quando invece oggi ho ben chiaro che una verità assoluta, forse, nemmeno esiste. E che se esiste, a me piace chiamarla “la mia verità”, quella più giusta per ognuno di  noi!

Alcuni commenti, certe interpretazioni estremiste, quando ancora non avevo piena consapevolezza della difficoltà legate all’essere madre, mi hanno fatto sbagliare. O meglio, mi hanno fatto sentire sbagliata.

Leggere per esempio che:

  • Il bambino va portato in fascia almeno 3 ore al giorno, altrimenti non è alto contatto!”;
  • “Se si allatta bisogna farlo fino a quando il bambino non chiede più spontaneamente il seno, altrimenti si calpestano i suoi diritti!
  • “I bambini non vanno mai lasciati piangere altrimenti saranno adulti insicuri”.

Frasi come queste, mi hanno complicato parecchio la vita proprio perché non rappresentavano la verità giusta per me.

E’ un po’ come vedere un bel vestito in vetrina, poi provarlo e capire che, una volta indossato, ti fa difetto; resta un bellissimo vestito ma non fa per te!

SIAMO MAMME OK, MA LET’S TAKE IT EASY!

Col tempo, fortunatamente, ho imparato a fregarmene, a vivere in maniera più “leggera” il mio essere mamma. Ho cercato di accantonare i miei sensi di colpa per non aver seguito alla lettera principi educativi che poi, una volta attuati, non riuscivo a mettere in pratica come avrei voluto.

Ho imparato a non schematizzare, non inquadrare tutto con dei nomi e dei tempi. Semplicemente ho guardato più mia figlia e meno i libri.

E così poi, ho fatto un po’ come mi pareva.

Un mio grande rimpianto di sicuro rimarrà il ciuccio, che per paura potesse compromettere l’allattamento, le ho proposto quando ormai era davvero troppo tardi (tanto più che fin dal primo giorno la piccola si è attaccata bene e non ha mai mostrato alcuna difficoltà).

Il ciuccio, a una mamma che ha allattato per 26 mesi, avrebbe dato una grossa mano! Ci sono stati tanti momenti di stanchezza in cui avrei voluto il cambio dato che, spesso e volentieri,  ero io il suo ciuccio vivente. 

Pur non avendolo mai preso con costanza, a casa ho una decina di ciucci, tra cui Air Style  di Tommee Tippee forse il suo preferito. Credo anche di sapere il perché: è morbidissimo come lo è un capezzolo vero e ha una forma omogenea non sagomata. Inoltre questo ciuccio in silicone non contiene BPA (Bisphenol-A una sostanza chimica i cui effetti non si conoscono ancora bene e usata per bloccare alcuni polimeri e policarbonati e contenuta in alcuni ciucci).

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Una cosa è certa: dovessi avere un altro figlio, sto giro non mi faccio fregare dato che il ciuccio, quasi sicuramente, mi avrebbe salvato da due anni di notti insonni (oltre a essere un valido alleato per la Sids!).

SE SEGUI IL CUORE, NON SBAGLI MAI

Insomma, adesso, che sono mamma da quasi due anni e mezzo ho capito che ognuno ha il proprio modo di essere mamma. Che non ce n’è per forza uno migliore o peggiore! Ma soprattutto ho imparato che queste sono cose che non si possono imporre.

Se non ti senti di dormire assieme a tuo figlio e lo lasci nella sua cameretta fin da piccolo, stai facendo bene; se non te la senti più di allattarlo, non vuol dire che tu sia una madre cattiva e così via. Se la tua mente è serena, sarai anche una madre serena. Ed è la cosa migliore che puoi fare per tuo figlio.

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Ho imparato a non giudicare e quando poi ho anche imparato a perdonarmi, sapete che c’è? Sono diventata una mamma migliore, quella che sarebbe dovuta nascere con mia figlia. Ma meglio tardi che mai, no?

Per scoprire i ciucci e gli altri prodotti di Tommee Tippee potete andare qui:

TommeeTippee

Tomme Tippee su Facebook

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MOBILI E LAMPADE FAI DA TE DI CARTONE DI CARTUNIA DESIGN

Oggi voglio parlarvi di un’azienda che ho scoperto per caso e che mi ha molto colpita per il suo modus operandi. Sto parlando di Kartè, un gruppo che produce mobili per la casa. In particolare vi segnalo la linea Cartunia Design. La caratteristica straordinaria di questi mobili, come delle lampade, è che sono realizzati con  cartone vegetale assemblato con colla a base d’acqua, trattato per resistere all’umidità, eco-compatibile e riciclabile al 100%.

Avete capito bene!

luce cartuniaIl fatto che siano di cartone non compromette assolutamente la solidità di questi mobili che sono sì leggeri ma anche molto stabili. Ve lo ricordo, leggeri anche nell’impatto ambientale, aspetto che più divento vecchia e più guardo con attenzione!

Chissà perchè poi…cmunque meglio tardi che mai.

Il tipo di cartone utilizzato ha un nome ben specifico: “HoneyComb”, conosciuto per la sua resistenza dato che ha un’anima in carta riciclata e ignifuga  e da una copertina in carta Kraft.

Io ho avuto la fortuna di ricevere in omaggio questa lampada che, come vedete, oltre a fare una luce molto bella crea un’atmosfera pazzesca.

Il loro imballaggio è semplicissimo: dopo aver acquistato sul sito di Cartunia Design vi viene spedito tutto comodamente a casa. All’interno trovere i “fogli” di cartone già preforati e sarà sufficiente seguirne la trama, piegare secondo le istruzioni, per avere pronto il vostro mobile in pochi minuti.

Niente chiodi, niente trapano, solo pochi semplici passaggi ad incastro (e comunque tutto già incluso nel vostro pacco!).

lampada cartuniaSe ce l’ho fatta io, lo può fare davvero chiunque.

La mia lampada, modello Mokka, è disponibile in tre versione: small, medium e large. Visitate il sito di Cartunia Design per vedere i tanti altri modelli in vendita di lampade, sedie e comò.

MOKKAyTOT

Cartunia Designlampada salotto