Adoro fotografare: al termine di ogni viaggio che ho fatto mi è rimasto oltre ad un grandissimo bagaglio di ricordi, anche un grandissimo bagaglio di foto, scatti che ogni volta suscitano bellissime emozioni.
Naturalmente anche il viaggio intrapreso con la nascita di mia figlia non ha fatto eccezione: da quando è nata sono tantissimi gli scatti che la vedono protagonista. Non vogliamo perderci nulla per cui immortaliamo ogni piccolo avvenimento che la riguarda con una fotografia.
Per non perdere le foto più belle solitamente le stampo in casa, ma il costo delle cartucce è abbastanza elevato ed il risultato non sempre è professionale. E poi alcuni eventi sono così importanti da meritarsi un album a parte.
Sono per questo contenta di poter condividere con voi un servizio che ho testato e che mette a disposizione alcuni interessanti codici sconto.
Si tratta del sito CEWE che permette di stampare semplici fotografie, ma anche poster, fotolibri, calendari, biglietti di auguri e cartoline. Il servizio è molto rapido e di buona qualità, ovviamente rispetto alle foto che stampo in casa non c’è paragone.
Ecco come utilizzare i loro codici sconto:
inserite il codice 10CEWE15 per avere 10 euro di sconto senza alcun ordine minimo, sulla stampa di foto, fotolibri, poster, calendari, biglietti di auguri e regali.
Se fate un ordine di almeno 30 euro per fotolibri potete usare invece il codice SHIPCEWE15 che vi permette di non pagare le spese di spedizione.
Solo con ordine minimo di 150 euro è possibile invece ottenere lo sconto di 30 euro con il codice 30CEWE15, valido per fotolibri, poster e la stampa di semplici foto.
Guardate che belli questi poster-quadro. Io credo lo regalerò a nonnarisparmio per il suo compleanno, il prossimo 17 luglio. Ora non mi resta che cercare la foto giusta, so già che ci metterò una vita, indecisa come sono su tutto.
STAMPARE FOTOGRAFIE, ALBUM CON LO SCONTO was last modified: Aprile 17th, 2015 by Mammarisparmio
Se vi serve un prestito fino a 10mila euro ma vi sta per scadere il contratto con l’agenzia interinale che vi ha assunto, non gettate le speranze. C’è la possibilità di ottenerlo a tasso zero o agevolato.
Tra i tanti servizi offerti ai lavoratori disoccupati o quasi, in caso di reale bisogno, il fondo Ebitemp permettere anche di chiedere un piccolo prestito personale a tasso zero o agevolato.
Foto Credits: Taxrebate.org.uk
Ebitemp è il fondo nato per volere di Assolavoro, che raggruppa le principali agenzie di lavoro interinale come Manpower, Adecco ecc e le sigle sindacali a tutela dei lavoratori.
Grazie a una convenzione con la Banca Montepaschi, è stato possibile pensare anche a un prestito per chi è prossimo alla scadenza del contratto.
Fino a 2.500 euro non ci sono interessi né spese di pratica e istruttoria (che sono sempre gratuite anche nei casi qui di seguito)
Dai 2.501 euro a 4.000 euro, il tasso è del 4%
Dai 4.001 euro a 10.000 euro il tasso è del 3%
Chi può chiedere il prestito?
I lavoratori in somministrazione dipendenti dalle Agenzie per il Lavoro associate a Ebitemp che, al momento della richiesta, abbiano un periodo di missione residua non inferiore a un mese.
Per i prestiti fino a mille euro non è necessario fornire alcuna spiegazione mentre per cifre superiori è necessario dare una motivazione per la quale si richiede la somma di denaro.
Tutte le domande devono poi essere valutate singolarmente da una commissione ad hoc che deciderà o meno se accettare la richiesta di prestito. Propio come accadeva con il Fondo Nasco, ricordate?
Perchè questo? Semplice, per evitare che qualcuno chieda il prestito per ragioni futili come andare in vacanza alle Maldive (per quanto sia davvero lodevole per lo spirito una tale iniziativa!). Alla base di ogni domanda di prestito devono essere ragioni sociali come la cauzione dell’affitto di casa o delle spese notarili o sanitarie, solo per darvi qualche esempio.
La rateazione può arrivare fino a 42 mesi per i prestiti compresi tra i 4mila e i 10 mila euro.
Ma come vi ho accennato in altri miei post il fondo Ebitemp mette a disposizione anche altre forme di aiuto e sostegno al reddito per persone che hanno perso il lavoro o che stanno per perderlo. Vi invito dunque anche a leggere come avere 750 euro lordi oltre al normale sussidio di disoccupazione.
Per chi è disoccupato ma anche per chi ha il contratto a tempo indeterminato un aiuto economico che copre le spese del dentista e vi dà la possibilità di non pagare il ticket sanitario. Per averne diritto non dovete pagare nulla, grazie a Ebitemp
Come vi ho già detto in altre occasioni Ebitemp, è un Ente bilaterale voluto dalle principali agenzie di lavoro iscritte ad Assolavoro e le sigle sindacali. Chi lavora o ha lavorato per un’agenzia di lavoro interinale con un cosiddetto contratto di somministrazione, può chiedere un contributo per pagare le spese odontoiatriche o avere diritto a dei sussidi per far fronte alle spese mediche, in particolar modo quelle necessarie ad affrontare un importante intervento chirurgico. Oltre a mettervi a posto i denti gratis potreste anche avere diritto al sussidio di disoccupazione extra, un contributo per pagare l’asilo nido e tanto altro.
Chi ha diritto alla tutela sanitaria?
La tutela riguarda tutti i lavoratori a tempo determinato e indeterminato dipendenti delle agenzie del lavoro associate a Ebitemp. Rientrano nella convenzione anche i loro familiari fiscalmente a carico (coniuge o convivente more uxorio e figli).
Quanto dura la convenzione sanitaria?
Vale naturalmente quando il contratto è in essere ma anche per i 120 giorni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro, solo se si sono svolte una o più missioni con durata complessiva di più di 30 giorni nell’arco di 120 giorni di calendario.
Come non pagare il ticket e chiedere il rimborso
La tutela garantisce il rimborso del 100% del ticket pagato alle Asl, alle Aziende ospedaliere o alle strutture sanitarie private accreditate dalle Regioni per:
esami di laboratorio (come esami del sangue e urine);
diagnostica strumentale (come radiografie, ecografie, Tac, risonanza magnetica, Moc, scintigrafie, elettrocardiogramma di tutti i generi, ecocardiogramma, elettroencefalogramma, elettromiografia, endoscopie varie, doppler);
visite specialistiche
interventi ambulatoriali eseguiti da un medico.
Il diritto a richiedere i rimborsi ticket si prescrive decorsi 90 giorni dalla data sulla ricevuta di pagamento. Non è previsto il rimborso di prestazioni private o in intramoenia, di farmaci, materiale sanitario, occhiali e lenti. Per la modalità di rimborso e la modulistica consultare la sezione apposita.
L’apparecchio del bambino, le carie sono gratis!
E’ previsto il rimborso delle spese odontoiatriche private per le prestazioni e nella misura prevista dall’apposito tariffario.
Il massimale annuo rimborsabile per nucleo familiare è di € 2.000 (limitatamente a coniuge o convivente more uxorio e figli, fiscalmente a carico del lavoratore).
Farsi male sul lavoro è un’eventualità molto più frequente di quello che si possa immaginare. Oltre alla normale indennità, i lavoratori in somministrazione a tempo determinato e indeterminato hanno un aiuto economico in più
Anche questa è un’altra iniziativa in favore dei lavoratori promossa da Ebitemp, l’Ente bilaterale che vede riunire gli sforzi delle agenzie interinali iscritte ad Assolavoro e le principali sigle sindacali.
Prima di entrare nel dettaglio, vi dico subito una cosa importante che non tutti sanno:
L’infortunio sul lavoro è da considerarsi tale, solo se avviene mentre si è al lavoro ovvero durante l’orario di lavoro?
L’infortunio si considera “sul lavoro”, anche quando questo avvenga fuori dall’orario di lavoro. Ovviamente non quando siete in spiaggia a prendere il sole. Si tratta del cosiddetto infortunio sul lavoro in itinere. Mi spiego meglio con un esempio: siete in metropolitana e vi state recando in ufficio, sbadatamente scivolate mentre state scendendo le scale e vi rompete una gamba. Questo è un esempio di infortunio sul lavoro: il percorso che compiete per andare e tornarea casa vostra è da considerarsi, infatti, parte integrante della vostra professione.
Quando si ha diritto a questo contributo extra?
Se ne ha diritto:
Nei casi di infortunio sul lavoro (anche quando questo perduri dopo la fine del contratto)
o di invalidità permamenete
o di decesso sul luogo del lavoro.
Secondo la legge, tutte le imprese dovrebbero essere assicurate, proprio per tutelare i lavoratori sul luogo di lavoro. Quando però il datore di lavoro non rispetta questa regola – e sono in tanti purtroppo! – l’Inail, che è l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, interviene comunque.
Tante cose non funzionano in Italia, è vero! Ma vi assicuro che conoscendo abbastanza bene tante altre realtà Oltreoceano non possiamo lamentarci (mio marito è colombiano!).
Comunque sia, è doveroso sempre aspirare al meglio!
L’Inail copre le spese relative alle prestazioni economiche, sanitarie ed integrative. In più tutti i lavoratori in somministrazione possono godere di prestazioni aggiuntive offerte da Ebitemp, siano essi a tempo determinato o indeterminato, dipendenti delle agenzie per il lavoro associate a questo Ente.
Chi si fa male sul posto di lavoro a cosa ha diritto?
La risposta è da definirsi in relazione ai diversi rischi e alla diversa gravità delle conseguenze provocate dall’infortunio.
Per esempio se l’infortunio eccede la scadenza del contratto (dunque per quelli a tempo determinato), è previsto un risarcimento fino a 6.300 euro.
Se parliamo putroppo di invalidità permanente o addirittura morte, può venire corrisposto un indennizzo anche di 50mila euro (vi ricorda che si somma e non annulla quello già previsto dall’Inail!).
Le decisioni finali sono comunque assunte da una Commissione ad hoc che valuta caso per caso. Vi ricordo in questi casi di non buttare via nessun scontrino, cartella sanitaria, radiografia…tutto può tornarvi utile, chissà forse anche un biglietto della metro!
Ho imparato che in queste cose burocratiche più informazini si forniscono, meglio è!
Termini entro i quali presentare domanda
Da poco è stato modificato il periodo di tempo entro il quale bisogna chiedere l’indennità di infortunio. Ecco i nuovi termini per la denuncia:
Infortuni che si protraggono oltre la data del contratto: la denuncia va inviata entro 90 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro;
Invalidità permanente: la denuncia va inviata entro 30 giorni dalla data in cui l’Inail certifica il grado di invalidità permanente.
Per approfondire potete contattare il seguente numero: numero verde 800.672.999.
INFORTUNIO SUL LAVORO E IN ITINERE, NON C’E’ SOLO RISARCIMENTO INAIL was last modified: Aprile 13th, 2015 by Mammarisparmio
Ecco la nostra esperienza con la plagiocefalia. Quando la bambina aveva due mesi ci accorgemmo che aveva la testa schiacciata da un lato. Vi spiego le soluzioni adottate per far scomparire questo difetto estetico tipico dei bambini che dormono con il visino rivolto sempre dallo stesso lato
La testa piatta nel neonato è un difetto estetico molto diffuso. Ancor più da quando le linee guida per la Sids – la sindrome della morte in culla – raccomandano di far dormire il bambino a pancia in su.
Perchè non tutti i bambini hanno però la testa schiacciata? Semplice. Perchè alcuni cambiano spesso lato d’appoggio quando dormono. Se invece avete dei bambini che prediligono dormire col visino rivolto sempre dallo stesso lato, è molto probabile che andrete in contro alla plagiocefalia, così viene chiamata in gergo la sindrome della testa piatta.
Purtroppo molte donne – me compresa – ignorano questa possibilità quando diventano mamme, perchè nessuno glielo dice! Né mia mamma, né la pediatra mi avevano preallertato di questa possibilità ovvero di fare caso al sonno di mia figlia, non solo per quanto riguarda la Sids ma anche per il rischio di plagiocefalia.
Molte mamme non sanno nemmeno cosa sia e cosa fare per prevenire la testa piatta. Mi ricordo bene di una mamma con cui ho parlato nella sala d’attesa in ospedale, per la visita di controllo alla testolina, che mi raccontava proprio di essere venuta a conoscenza della cosa solo col secondo figlio, proprio perchè con il primo le era andata bene e dunque non si era mai posta il problema.
Questo per dirvi che, finchè non ci passi, non ci fai caso…peccato che quando parliamo di testa piatta nel neonato è fondamentale intervenire il prima possibile. Di solito se il “danno” non è grave e se si interviene prima del primo anno, tutto torna alla normalità.
Mia figlia per esempio, che oggi ha quasi 3 anni, ha la testolina perfetta. Mentre prima era così, anche se in foto la deformità non si vede molto, trovandosi soprattutto nella parte bassa, vicino al collo.
Abbiamo scoperto il problema della plagiocefalia quando la piccola aveva più o meno due mesi. E’ vero che i genitori , spesso, sono gli ultimi ad accorgersi delle cose, stando sempre vicini ai bebè. Fu la responsabile del consultorio dove andavo a pesare la piccola e per il sostegno all’allattamento che mi fece notare che la piccola aveva un po’ la testa piatta da un lato. E in effetti, era così!
Ma come me far tornare normale la testa?
Ci disse di provare a mettere un sacchetto di riso vicino alla testa della bambina, come spiego in questo video dove vi parlo anche di un cuscino speciale che ci ha permesso di migliorare tantissimo la situazione.
Nel frattempo prenotammo una visita all’ospedale San Paolo di Milano, dove putroppo arrivano anche casi molto gravi di malformazioni osse del viso, della mandibola e della testa. Lì ci consigliarono anche di scattare una foto al mese della testa dall’alto per tenere sotto controllo i cambiamenti di forma del cranio. E così facemmo.
Il sacchetto di riso, nel nostro caso, si rivelò poco efficace perchè la bimba ormai era vicina ai tre mesi e aveva già abbastanza forza per spostarlo durante il sonno e dunque di posizionare la testolina dal lato sbagliato.
A questo punto feci delle ricerche online e scoprii un cuscino inventato da un papà medico per correggere la plagiocefalia del figlio. In commercio ce ne sono tanti, io presi quello della Baby Moov, il LoveNest, perchè mi era sembrato tra i migliori come rapporto qualità prezzo (lo pagai circa 14 euro, 3 anni fa).
Nel frattempo ho avuto un’altra bimba che grazie al cielo non soffre di plagiocefalia. Segno, davvero, che come si usa dire “ogni bimbo è a sé!”.
Con Tiara, questo il nome del mio secondo cucciolo, ho usato il cuscino fin dal primo giorno. Questa volta ero preparata e ho fatto di tutto per scongiurare il rischio di plagiocefalia. Dal Lovenest, però, sono passata al cuscino Koala Babycare – Koala Perfect Head. perché rispetto al Lovenest ha due caratteristiche che l’altro non ha:
è in memory foam, quindi prende la forma del cranio del piccolo appiattendosi dove è necessario che si appiattisca (perché i cuscini per neonati NON devono essere alti e pomposi, anzi!).
è sfoderabile e dotato di due federe intercambiali (dettaglio non da poco, dato che pur lavandolo il Lovenest è rimasto tutto sporco…per carità, aveva i suoi anni, però provate a immaginare cosa ci finisce sul cuscino del neonato dato che loro sudano solo dalla testa…
Per 10 euro di differenza credo ne valga la pena davvero (la salute dei nostri bimbi vale molto di più). Spendiamo tanti soldi inutilmente, piuttosto mangiamo una pizza in meno!
Quando cominciano a muoversi di più, c’è anche una versione più larga (ma non più spessa), che si chiama Koala BabyCare Maxi. Ma il fatto che si muovano è solo un bene per noi mamme che abbiamo figli con la plagiocefalia! Questo cuscino mi ha salvato tante notti, quando ovviamente non puoi controllare il bambino. Di giorno è opportuno che siate voi a girare di tanto in tanto la testolina del piccolo per evitare che poggi sempre sullo stesso punto.
Nei casi più gravi, in prima battuta, si inteviene anche con delle manipolazioni dell’osteopata che va a rimodellare le ossa del piccola in varie sedute; altrimenti si adopera un caschetto da far indossare durante il giorno al bambino, utile a ridare forma giusta al cranio. Ma si tratta di casi dove la testa è davvero piatta e dove si arriva in ritardo con la diagnosi.
Dunque è importante intervenire nei primi 3 mesi del bambino, perchè è in quesi tre mesi lì che ci si “gioca” la testa: man mano che cresce infatti il piccolo sta sempre più eretto, dorme sempre meno ore per cui è davvero difficile che possa sviluppare la plagiocefalia.
Se dovessi avere un altro figlio, sicuramente, userò questo cuscino – davvero molto basso, ma sufficiente a non fargli appoggiare la testa su una superificie piana – fin dall’inizio, perchè adesso che è tutto risolto ci rido sopra, ma vi assicuro che per una neomamma, vedere il proprio figlio, con la testa a ferro da stiro è fonte di angoscia…se si tratta di un maschio, ancora di più!
LA TESTA PIATTA NEL NEONATO VA VIA? E COME SI CURA? was last modified: Settembre 22nd, 2017 by Mammarisparmio
ATTENZIONE: alla fine del post codici sconto Kiabi che scadono a luglio!!!
Ancora 4 giorni per usufruire degli sconti Kiabi sugli abiti da cerimonia. Battesimi, comunioni e cresime si avvicinano ma è possibile spendere pochi soldi per una cerinomia, anche grazie all’avvento di negozi come questi, tra i miei preferiti assieme ad H&M. Alla fine del post, un codice sconto del 15% per tutti!
Se cercate degli abitini da festa che costino poco, vi consiglio caldamente di approfittare di queste promozioni. C’è anche una serie di abiti reversibili (sempre che non siano già terminati!), che strizzano l’occhio al risparmio. Pensate che comodità, poi se dovessero sporcarsi con una di quelle macchie difficili da mandare via…basta girare e…olpà, il vestito è come nuovo!
Vi invito anche a richiedere in occasione del vostro primo acquisto la carta fedeltà, che al raggiungimento dei 300 punti vi daràa diritto a uno sconto del 15% sul vostro prossimo acquisto. Ci sono tanti modi per guadagnare punti, oltre al semplice shopping sul sito di Kiabi o in uno dei suoi punti vendita sparsi sul territorio. Pensate che uno di questi è proprio la nascita di un figlio, che vi dà subito diritto a 100 punti extra.
Ragazze, c’è davvero da perderci la testa. Se pensate quanto costavano una volta questo tipo di vestitini, il dubbio sorge spontaneo: ma quanto si facevano pagare le cose?