IL CELLULARE SWAROVSKY PER SOLE DONNE? SI CHIAMA PHABLET

Un cellulare bello, leggerissimo, pensato solo per noi donne, tempestato di Swarovsky a un prezzo accessibile? Si chiama Trio Pulsar Sparkling e per voi mammerisparmio è in offerta grazie a uno sconto speciale di 30 euro, solo fino a fine mese.

 

Prima di andare in Sudamerica non avevo mai fatto caso a quanto fosse vitale uno smartphone. Era il 2011 e usavo il cellulare principalmente per telefonare. Inoltre mi avevano detto: “Porta cose di poco valore, non dare nell’occhio quando sei in giro!”; insomma mi avevano a dir poco terrorizzata. Poi venne a trovarmi un amico turco che subito si rese conto di come uno smarphone avrebbe elevato la qualità della mia vita. Impietosito, scambiò il suo Htc di ultima generazione con il mio Nokia rudimentale così avrei potuto parlare con la mia famiglia via Skype direttamente dal cellulare e restare in contatto con i miei amici su Facebook, senza aver più bisogno di un computer.

Apro una parentesi, per chi mi stesse leggendo per la prima volta: nel 2010 dopo aver perso il lavoro, decisi di viaggiare per 8 mesi, zaino in spalla, in America Latina.

Ebbene, da quel giorno, non sono più riuscita a fare a meno di un cellulare Android. E nel frattempo gli smartphone sono diventati più intelligenti, più economici, belli e leggeri.

Parlando proprio di bellezza e leggerezza, oltre ai soliti nomi come Samnsung Galaxy e iPhone, vorrei farvi conoscere un prodotto che si distingue proprio per il suo design innovativo: un ampio schermo per leggere (senza diventare ciechi!), chattare, fare foto, il tutto in appena 165 grammi!

caratteristiche tecniche cellulareSi chiama Trio Pulsar Sparkle ed è quello che adesso in gergo si chiama phablet. Non sapete cos’è un phablet? Ma dove vivete? 😉

Sembrate me, 5 anni fa, sperduta nel Sertão brasiliano, una delle zone più aride al mondo.

Il phablet è il futuro, signori! E’ il giusto mix tra un tablet  e uno smartphone. Quante volte avete pensato “Se solo questo tablet fosse un po’ più piccolo” oppure “Se solo questo cellulare fosse un filo più grande…”.

Ecco risolto il problema, con il phablet: grande quanto basta per fare tutto, ma sufficientemente piccolo per stare in una micro borsetta.

Telefono trio pulsar sparkle

Inoltre la Trio, la società svizzera che lo produce, ha dedicato una linea speciale a noi donne,;un’edizione limitata che potete trovare sul sito Trio a 249 euro. Pennino con cristalli Svarovsky e una cover “ricamata” a mano e adornata sempre con preziosi cristalli Swarosky (insomma, l’aggettico sparkling = brillante, luccicante non è casuale). Inoltre all’interno del telefono, troverete già installate le app che servono a noi donne come il Dizionario Alimentare e Spesa Felice, per gestire in modo intelligente il budget familiare.

Ma non è tutto. Incluso nel prezzo ci sono anche una serie di abbonamenti alle vostre riviste preferite. Occhio perchè è un’edizione limitata, disponibile solo fino alla fine di maggio. Per le mammerisparmio però c’è a disposizione anche uno sconto eccezionale: inserendo il codice sconto 0004TRIO, avrete diritto a ben 30 euro di sconto.

cellulare swarosky

RITUALI DELLA NANNA PER FAR ADDORMENTARE I BAMBINI

Come far dormire un neonato nel minor tempo possibile? Ci sono tante tecniche e io le ho praticate praticamente tutte. Funzionano, per esempio, il rumore del phon, dell’aspirapolvere o certi carillon con musiche dolci e riassanti. Ecco i miei consigli da mamma che (forse) è uscita dal tunnel!

 

E’ quasi un anno ormai che la mia bambina ha cominciato a dormire tutta la notte. Più o meno da quando ho smesso di allattare, quando aveva compiuto da poco i due anni. Eppure, una notte intera non sono più capace di dormirla. Perchè lei è sempre lì, nei miei pensieri. Anche quando dormo.

“Starà bene? Sarà in una posizione “comoda” o starà dormendo a testa in giù? Starà prendendo freddo?”. Non so quando ritornerò a dormire una notte intera, forse mai. Perchè poi i pensieri saranno altri: “Cosa starà facendo? Con chi sarà? Sarà puntuale? La moto, le sigarette, la discoteca..i coquetel con la pastiglia sciolta dentro di cui mi raccontava sempre mia madre…esisteranno davvero, poi?”. 😀

Il sonno (o meglio il dormire poco) era davvero un grosso problema qui a casa risparmio. Abbiamo attraversato tante fasi, ma la costante era più o meno la stessa: Babyrisparmio non si addormentava se ad “accompagnarla” non c’ero io o meglio, la mia tetta.

mamma che dorme

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C’è stato solo un momento, ancora inspiegabile, durante il quale ha permesso anche al suo papà di portarla a letto. Lui si accostava vicino a lei, le diceva le preghierine e poi la nanna.

Le tecniche che abbiamo usato per farle prendere sonno la sera sono state svariate:

  • la tetta a oltranza
  • cullarla in braccio, avanti e indietro per il salotto (praticabile solo fino ai 5-8 chili) accompagnata con fragorsi/isterici: “Shhhh-shhhhhhh-shhhhh”.
  • il passeggino dondolato, sinistra destra, destra sinistra, per casa per un totale di 50mila passi (altro che palestra!)
  • una pecora con dentro una scatolina che ripdoduceva i suoni del mare o della pioggia, che la faceva rilassare (funzionava! Mi rilassavo così tanto che io che finivo sempre con l’addormentarmi assieme a lei).
  • i video di youtube che riproducevano il rumore dell’aspirapolvere e del phon. E quest’ultima tecnica funziona un casino ed è gratis! Provatelo, ecco il video da fargli ascoltare!

 

Conoscete altre tecniche, oltre a queste appena elencate? 🙂

Io sconsiglio il bagnetto quotidiano perchè è vero che rilassa ma secca anche molto la pelle del neonato (oltre a essere un impegno per noi mamme..io ci perdevo una buona mezzora!). I neonati non sudano come noi adulti e non hanno bisogno di essere detersi completamente tutti i giorni. Questo è quello che mi hanno consigliato diversi dermatologi dato che la bimba ha sempre avuto problemi di pelle molto delicata.

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Da quando le ho tolto il seno, il rituale della nanna è cambiato. C’è da dire che babyrisparmio, che farà tre anni a fine giugno, non va a letto agli orari in cui dovrebbero andare a dormire i bambini perchè senza di noi, di andare a letto, non se ne parla…

bambini che dormono

Ecco una delle sue posizioni classiche, metà su e metà giuù, comoda vero? 🙂

Quindi abbiamo trovato un compromesso. Per le 10 e 30 tutta la famiglia-risparmio va a nanna (ragione per cui ci siamo fatti Sky, altrimenti non riusciremmo mai a vedere un film intero senza la possibilità di metterlo in pausa!).  Per quell’ora ci trasferiamo tutti  e tre nel lettone matrimoniale e poi, quando la piccola si addormenta, la traslochiamo nel suo lettino che si trova proprio a fianco al nostro (operazione da fare quando però è già addormentata!).

Il rituale pre-nanna, oggi, è così organizzato:

  • La scatolina contenuta nella pecora è stata sostituita da una tartarughina marina che mi è stata regalata di recente (sotto i link su amazon con i vari modelli, noi abbiamo quella da 51 e 99). Si accendono le luci soft effetto acquario accompagnate da musichine super rilassanti che ripropongono il rumore del mare o di una melodia new-age. Il tutto si spegne poi in automatico.
  • poi leggiamo  una storia (non sempre, a seconda dei livelli di stanchezza)
  • quindi spegniamo la tartaruga
  • diciamo le preghierine
  • e se non è crollata ancora, la piccola ravana ancora il seno per 3-4 minuti (ultima spiaggia!), dopo di che mi giro verso papàrisparmio per darle l’ultimo segnale che è ormai è ora di dormire!

Ovviamente io, al punto uno, sono già KO da un pezzo 🙂 Immaginatevi questa atmosfera: i rumori sottomarini e una luce blu che gira ritmicamente per la stanza. Cioè roba da stecchire chiunque!

tartargua cloud b

E adesso la prossima sfida sarà spostarla nella sua stanzetta delle principesse Disney che all’epoca abbiamo preparato con tanto amore ma che, dopo 3 anni, è ancora nuova di zecca.

Incrociate le dita per noi!

SEI UNA #HAPPYMUM SOLO SE SBAGLI, SPESSO E VOLENTIERI

Dicono che sia molto meglio essere sereni che felici. La serenità ha un’essenza più duratura; la felicità, invece, è sempre associata a qualcosa di effimero, un’emozione “toccata e fuga”. In effetti se dovessi accostare la felicità a un’immagine penserei subito a delle montagne russe: alti e bassi, su e giù in un vortice di emozioni, a volte belle altre meno.

Ho sempre avuto un rapporto un po’ difficile con la felicità perché ho tanto desiderato esserlo ma, in passato, ho sempre fatto di tutto per rendere tortuoso il percorso che mi avrebbe portata a quel traguardo agognato.

Il problema è che poi ti abitui a non essere felice, a tenere la testa sempre china, a pensare di non essere fatta per la felicità. E a volte, forse, nemmeno per la serenità.

Senza nemmeno accorgertene, impari a convivere con i problemi – reali o no – con i “non sono all’altezza” e i “non me lo merito”, fino a quando scatta qualcosa.

E capisci.

mamme felice

A volte basta provare a cambiare prospettiva per accorgerti che a quella domanda ci sono più risposte corrette, che la felicità è lì a un passo, che fino a quel giorno ti sei solo fatta un sacco di menate inutili e che è arrivato il tempo di cambiare modo di guardare le cose.

Capisci di aver perso un sacco di tempo a inseguire i sogni degli altri e persone che non valevano nemmeno un tacco delle tue scarpe.

Non so bene individuare il percorso che porti a questa consapevolezza. So solo che io l’ho calpestato quel percorso! E che oggi sono felice.

E che forse sono proprio gli errori commessi che ti permettono poi di sentirti veramente felice. Toccare il fondo ti fa apprezzare la cima.

Perchè se fosse sempre estate, come potremmo apprezzare quella sensazione dei piedi nel mare, come se ogni volta fosse la prima volta?

piedi nel mare

La felicità è così. Fatta di tante piccole e grandi cose.

Quando ho conosciuto mio marito non ho avuto dubbi che sarebbe stato l’uomo giusto. Da poco il mio cuore si era liberato di certe pesantezze che mi portavo dentro ed era dunque pronto a ricevere amore. Così non è stato difficile scegliere di sposarci e fare un figlio nell’arco di sei mesi. Perché, dopo avere sbagliato tante volte, quella Felicità lì, la riconosci subito, la senti che è diversa.

Con mia figlia, invece, c’ho messo un po’ di più a riconoscere la felicità.

Come dicevo, la felicità è un percorso. E anche qui ho dovuto sbagliare, capire. Ma non avevo avuto altri figli prima; altri uomini sì, ma altri figli no.

Ho dovuto capire dove sbagliavo. E perdonarmi all’occorrenza.

Grazie a questo cammino personale io sento di essere una buona madre oggi. Anzi un’ottima madre, una madre felice.

“L’esperienza è chiamata la somma di tutti i nostri errori” diceva Thomas Edison.

Come dicevo di errori ne ho fatti tanti. Prima di diventare mamma e anche dopo.

In particolar modo, dopo la gravidanza, ho fatto l’errore di lasciarmi andare. Non ero depressa ma ero più che altro apatica. Che forse è ancora peggio, perché è una sorta di limbo dove non provi emozioni, dove non sei mai veramente triste ma nemmeno felice.

Impari a convivere con la svogliatezza e sciatteria. Mi guardavo allo specchio ed ero sempre troppo grassa prima, troppo magra poi, con troppi brufoli o capelli sempre troppo arruffati per uscire.

Prima c’era la scusa dei pochi soldini perché eravamo entrambi disoccupati ma ora la musica – grazie a Dio! – è cambiata. Non ho più scuse per trascurarmi. E in effetti è da un po’ di tempo che ho ricominciato a prendermi cura di me: esco, vado dal parrucchiere, mi faccio mani e piedi e mi compero persino qualche vestitino alla moda! Stando sempre attenta al portafoglio ovviamente (è una questione di principio la mia! ;-)).

Amo molto comperare online, perché il tempo per una mamma è sempre troppo poco e perché ormai tutti gli store hanno delle policy per i resi e i rimborsi davvero soddisfacenti.showroomprive

In particolar modo, se anche voi amate gli abiti alla moda a prezzi convenienti, vi segnalo il sito Showroomprive.it. Si tratta di uno store di vendite private, presente in diversi Paesi del mondo, proprio per la sua formula vincente: vendite a tempo di articoli di marca a sotto costo. Ogni settimana vi avvisano via mail cosa c’è di hot da comperare: dagli accessori come occhiali o borse ma anche scarpe, oggetti per la casa e molto altro.

Peraltro adesso ci sono due iniziative interessanti:

  • un codice sconto di 10 euro su 50 euro di spesa su showroomprive.it. Il codice sconto da utilizzare + happymum3
  • un concorso che mette in palio un anno di shopping tra i nuovi iscritti!

Inutile dire che partecipo e che se vinco…altro che #HappyMum!  😀

PERCHÉ  I BUONI FRUTTIFERI POSTALI SONO SICURI E GARANTITI

Conti deposito, libretti di risparmio, Buoni Fruttiferi Postali. Ogni scelta d’investimento presenta caratteristiche diverse. Vediamo quali differenze e quali vantaggi per far rendere i propri risparmi in tutta sicurezza.

 

Scegliere cosa fare dei propri risparmi non è mai facile (ammesso che se ne abbiano!): tenerli fermi in caso di emergenze oppure togliersi qualche sfizio e “domani è un altro giorno e si vedrà”?

La scelta è molto personale e le variabili da tenere in considerazione sono tante. Non biasimo chi, dopo anni di restrizioni e sacrifici, si concede un bel viaggio da mille e una notte; com’è giusto che, chi mette su famiglia, pensi al futuro e a come far rendere i propri soldi in modo sicuro.

buoni fruttiferi postali

Ogni tanto è il caso di fermarsi e pensare al futuro. Credits photo: Joshua Earle

 

Io ho qualche risparmio da parte! È il risultato degli stipendi, del TFR e delle indennità che non avevo mai percepito nel 2010 – quando lavoravo in una casa editrice, poi fallita – e che sono riuscita a recuperare insinuandomi nel fallimento. Questi soldi sono la mia coperta di Linus per le situazioni di crisi. Fortunatamente, fino ad ora, non ho mai avuto bisogno di attingere da quella somma, visto che nel mio piccolo, riesco a partecipare al bilancio familiare.

Così quando nel gennaio 2013 sono arrivati questi soldi, ho deciso di vincolarli in un conto deposito, anche perché proprio in quel momento, Papàrisparmio era riuscito finalmente a trovare un lavoro. Feci la mia scelta, scrutando uno a uno i vari conti deposito disponibili su siti come Confrontaconti.

Purtroppo a distanza di due anni, gli interessi legati a questo tipo di conti sono dimezzati (già la percentuale era molto bassa prima!).

Avevo già parlato qui del libretto di risparmio e delle differenze che ci sono tra quest’ultimo e il conto deposito. Oggi vi racconto dei Buoni Fruttiferi Postali (BFP), un’altra forma di investimento per i vostri risparmi di cui forse, in questi giorni avrete visto passare in tv la campagna “Buoni al 100%. Sempre”.

La prima parola che mi viene in mente pensando ai BFP è proprio “sicurezza”. I BFP, infatti, sono garantiti dallo Stato italiano, emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e collocati in esclusiva da Poste Italiane. Cosa significa? Significa che indipendentemente dalla oscillazioni dei tassi, il capitale investito è sempre garantito – quindi i vostri soldi vi saranno sempre restituiti in qualsiasi momento – così come gli interessi maturati fino a quella data.

Qual è la differenza tra i libretti di risparmio e i BFP? I primi permettono di prelevare come e quando lo si desidera ma, al tempo stesso, garantiscono interessi minori; i BFP invece, permettono di far rendere di più i propri risparmi ma non consentono prelievi a proprio piacimento (ciò non toglie che in caso di bisogno possano essere riscossi in qualsiasi momento).

In fondo non poter prelevare, per chi è spendaccione e ha il “bancomat facile”, può essere un grande vantaggio! 😉

Le caratteristiche dei BFP sono le seguenti:

  • Esenti da imposta di successione
  • Ritenuta fiscale del 12,5% sugli interessi maturati
  • Assoggettati a imposta di bollo sopra i 5mila euro

Disponibili in forma cartacea o dematerializzata e con tagli minimi a partire da 50 euro e multipli (per i BFP dematerializzati è necessario avere un conto corrente postale o un libretto di risparmio già in essere).

Come si fa ad aderire a questa forma di risparmio? Si va in un ufficio postale e si decide a quale tipo di BFP affidarsi. Le tipologie sono diverse e a ciascuna corrispondono diversi tassi di rendita:

  • Ordinari
  • con rendimento a 18 mesi
  • indicizzati all’inflazione italiana, anche in forma EXTRA
  • Dedicati ai minori
  • a 3 anni, EreditàSicura e molte altre varianti.

Questo per cercare di andare incontro alle esigente del cliente il più possibile: chi vuole risparmiare per un figlio, chi per la propria vecchiaia, chi solo per una manciata di anni mentre si prepara a comperare casa.

LEGGI ANCHE: Come guadagnare 1378 euro in un anno

Dicevamo che a volte capita di aver bisogno dei soldi prima del tempo. Se si sono sottoscritti dei BFP, sarà possibile recuperare anche tutti gli interessi previsti (es. in caso di rimborso anticipato il risparmiatore riceve anche i relativi interessi, purché siano trascorsi almeno sei mesi per i Buoni “BFPDiciottomesi”). Vi ricordo che i buoni fruttiferi cartacei possono essere convertiti nella versione dematerializzata in qualsiasi momento (grande vantaggio, perché quest’ultimi non vanno in prescrizione, come invece accade per gli altri). Ecco un esempio di rendita dei BFP a 3 anni.

Buoni Fruttiferi Postali ”BFP a 3 anni’ – Serie ”N14”
in vigore dal 20 marzo 2015
Alla fine del: Rendimento effettivo annuo lordo 
1° anno 0,10%
2° anno 0,10%
3° anno 0,32%

 

Credo si tratti di un investimento utile per chi ha qualche risparmio da parte, da tenere lì intonso. Senza dubbio il vero grande vantaggio dei BFP è quello di essere garantiti dallo Stato italiano. Parliamo sempre male del nostro Paese ma alla fine c’è chi sta molto peggio di noi.

TUTTO CIO’ CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE PRIMA DI AVERE FIGLI, IN UN LIBRO

Ci sono tanti libri che provano a insegnarti il “mestiere” di mamma. Alcuni sono davvero utili, molti però non dicono la verità fino in fondo. “Amori di mamma un #@++%” lo fa, senza peli sulla lingua (e fa anche ridere!). Un libro da leggere o da regalare a una futura mamma: “Tutto ciò che avreste voluto sapere prima di avere figli”.

 

amori di mammaSe vi piacciono le cacchiate su quanto sia meraviglioso stare con i bambini, allora prendete e andate su Facebook o su Pinterest, dove il 99,99999999% dei post è fatto di foto di meravigliosi pupattoli sorridenti. Se invece vi va di leggere qualche storia divertente e onesta su quanto possa essere incasinato, brutale e assurdamente coraggioso essere genitori, quella ve la do io. Senza censure.

Karen Alpert – Autrice del libro Amori di Mamma un #@**%

Quando ho letto il retro della copertina del libro edito da Giunti, appena uscito in libreria, ho pensato: “Wow! Se solo ci fosse stato ai miei tempi”.

Sì, perchè quando è nata Babyrisparmio io ero profondamente arrabbiata con il mondo, soprattutto con le mamme di internet che descrivevano la maternità come qualcosa di meraviglioso e che parlavano di questo amore incondizionato e infinito per i loro figli.

Io mi sentivo diversa. Io quell’amore lì, di cui parlavano loro, non ce l’avevo dentro. Almeno non così radicato. La sensazione, spesso, era più quella di “vita rovinata“. Tante volte mi sono ritrovata a pensare “Oddio, che ho fatto? Forse questa storia della maternità non faceva per me”.

Poi ho capito.

E’ solo da poco che ho capito che, in realtà, la genitorialità è un percorso molto personale, non necessariamente legato all’arrivo di un figlio; c’è chi ci arriva prima e chi dopo. Io sento di essere diventata veramente madre da circa sei mesi. Cioè da quando ho imparato a perdonare quel mio lato – che credo sempre esisterà! – che a volte sogna di essere ancora single, in giro per il mondo, con uno zaino sulle spalle (nel libro c’è proprio un capitolo che parla dei viaggi con i bambini al seguito: “Perchè viaggiare con i bambini fa schifo e non ne vale minimamente la pena ma io mi ostino a farlo!” :-).

Quando è nata mia figlia ero così inesperta e avevo avuto a che fare con così pochi bambini in vita mia che non immaginavo che i neonati piangessero tanto spesso! E che scagazzassero anche 4-5 volte al giorno? Nel mio universo immaginario, i neonati urlavano solo quando avevano fame e andavano in bagno un numero di volte simile a quello di un adulto.

E poi non avevo tenuto in considerazione una cosa: il fattore sonno. Anche se è ormai è un anno che dorme tutta notte (cioè da quando aveva due anni) non credo tornerò mai più a dormire come prima.

Karen Alpert

Ecco Karen e il suo sorriso!

Amori di mamma un #@**% preannuncia tutte queste cose e molte di più. E’ la storia (vera) di una mamma blogger – il suo sito? www.babysideburns.com – con due figli piccoli che non ha mai abbastanza tempo. Nel suo libro molto irriverente, condito da un linguaggio colorito, ci sono tanti passaggi in cui molte mamme si ritroveranno.

Si ritroveranno a ridere ma anche a riflettere, di quanto quel vecchio detto “mal comune, mezzo gaudio!”, sia più vero che mai. E forse, proprio per questo, si sentiranno anche un po’ meno sole.

In fondo è proprio questa la sfida più grande di una neomamma: la solitudine. Trovarsi, improvvisamente, da sola nell’affrontare tante novità e una moltitudine di responsabilità, dove non sai bene che fare e dove la posta in gioco è altissima.

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E poi ci sono gli ormoni ballerini, il marito che non ti aiuta e tu, che per tua madre, fai sempre tutto sbagliato.

Così quando il bambino “impazzisce”, tu stessa finisci per impazzire.

mamma solitudine

Foto credits: Milada Vigerova

C’è un capitolo di questo libro – in mezzo a tante risate – che mi ha colpito profondamente: “Il capitolo serio. Ma tipo serio per davvero”, una parentesi dove l’autrice, ammette pubblicamente per la prima volta in vita sua (non lo aveva detto nemmeno al marito), di aver pensato per qualache istante di buttare il figlio dalla finestra, durante quei famosi momenti di crisi, che conosciamo tutte.

Crisi nostre, ma pure i neonati quando ci simettono…

Anch’io l’ho pensato, lo ammetto. Sono dei flash che ti passano nella mente, quando hai un sonno marcio e loro, magari, si svegliano per l’ottava volta in una notte, senza mai smettere di piangere.

A differenza di Karen, io l’ho detto a mio marito – anche se me ne vergognavo!- e poi l’ho detto a una mia amica, anche lei da poco mamma.

E così oltre a sentirmi meno sola, ho scoperto che questo pensiero non lo avevo fatto solo io, ma anche loro. Che in fondo è un pensiero “umano”, finchè resta solo un flash.

“Capiterà di essere nervose e stanche, che il bambino non smetterà di piangere. Ecco, in quei momenti, se vedete che il bambino non si calma e che voi siete arrivate al vostro limite, lasciate per un attimo la stanza e fate dei respironi profondi”, ci avevano detto al corso preparto. In quel momento mi era sembrato assurdo, ma quante volte ho utilizzato questo metodo, funziona!

A parte questo capito, il libro è sorpattutto un mix di situazioni tragicomiche, di elenchi divertenti (della serie: “Regali che vorrei ricevere per la festa della mamma? Fare la pipì e la cacca da sola! oppure “Sei una mamma se…”) e di cose buffe che fanno i figli. In questo libro c’è il bello e il cattivo tempo dell’essere genitori.

Karen, con due figli piccoli, è sicuramente una donna esaurita, stressata, stanca, un po’ come lo siamo tutte noi, eppure alla fine del romanzo quando si fa visitare dall’ostetrica che le prospetta una vasectomia per il marito, indovinate un po’?

Beh non vi dico altro. Leggetelo e regalatelo a chi si prepara a diventare mamma. Un’ottima guida, per dirle in modo divertente: “Tutto ciò che avreste voluto sapere prima di avere figli (ma che nessuno vi ha mai detto)”.

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Prezzo consigliato 9,90 euro, cliccando sull’immagine qui sotto lo trovate nello store Giunti in promo con uno sconto del 15%.

 libri per neomamme

10 GIOCHI DI QUANDO ERI BAMBINO, ECCO COME SONO DIVENTATI OGGI

Sabato scorso sono andata a una mostra davvero carina, “Design in Toys”, dove sono esposti alcuni dei giocattoli più rappresentativi della storia italiana ed estera (uh quanti ne avrei aggiunti alla mostra, se solo mi avessero chiamato durante la fase di selezione! Poochie e Mio Minipony grandi assenti per quel che mi riguarda.).

Si è trattato di un vero tuffo nel passato. Ho ritrovato certi oggetti che non rivedevo da un sacco di anni. Ora li chiamo oggetti ma mi hanno fatto tanta di quella compagnia che la sensazione è stata quella di rivedere più che altro dei vecchi amici! Fra tutti, due in particolare, hanno colto la mia attenzione e proprio da loro voglio cominciare questa carrellata di ricordi e di sorprese, nel vedere come alcuni giochi siano rimasti pressocchè identici mentre altri siano stati radicalmente adattati ai tempi moderni.

Allora vediamoli assieme e preparate i fazzoletti 🙂

  • Il Galeone della Playmobil, nella versione del 1978 (la prima foto qui sotto, quella con cui ho giocato io!!! Oddio come sono vecchia :)) per passare poi a quella del 1997, del 2005 e infine l’ultima, quella del 2015, tutta nera con tanto di teschio sulla bandiera, che uscirà a settembre e che sicuramente prenderò a babyrisparmio: uno perchè ama i Playmobil, due perchè adora i pirati come tutti i bambini e, tre, perchè mi piace l’idea che giochi con qualcosa con cui ha giocato anche la sua mamma. Pensate che nel mondo sono stati venduti oltre 16 milioni di galeoni.

Cambiano le forme e i colori ma le emozioni sono sempre le stesse!

galeone playmobil

 

playmobil

 

  • La Barbie.  Qui di seguito una sfilata di Barbie e dei tanti look della bambola più famosa del mondo nel corso degli anni  (notate le lunghezze delle gonne!), con una menzione speciale per la mitica Barbie Rockstar, che non è una semplice barbie per me ma significa tante cose: ribellione, perchè dentro in allegato c’era anche la cassetta (sì quelle a nastro che riarrotolavi con la biro!) con le hit del momento, ovvero le prima canzoni “da grande” che non erano più quelle cantate da Cristina D’Avena in “Love Me Licia”. Dentro c’erano sicuramente gli Ah-ah, gli Wham, i Duran-Duran e Micheal Jackson. Ve la ricordate? Ce l’avevate anche voi? La barbie c’era nella versione riccia – io avevo proprio questa! – e quella coi capelli lisci lunghi e la frangia. La Barbie moderna, invece, resta sempre una principessa ma, come potete vedere nell’ultima foto, è un “due in uno”: una principessa ma anche un supereroe! Noi donne in fondo siamo tutte delle eroine e delle principesse allo stesso tempo, no? 🙂

 

vecchie barbie

Super elegante alla fine degli anni 50

barbie anni 60

Barbie pilota od operaia? Cmq una donnda sempe più emancipata

barbie maestra

L emancizpazione passa anche dall istruzione

Barbi twist

Nel 67 Barbie impara a muovere il busto…e mette la minigonna!

barbi anni 70

Nel 71 mette la tuta coi pantaloni a zampa!

barbie di colore

Anni 80, compare il logo nuovo e la barbie di colore

barbie rockstar

La Barbi Rockstar, un pezzo di cuore…ce l ho ancora!

barbi principessa

Barbie principessa e superore, come noi mamme 🙂

 

  • La stazione di polizia Lego è cambiata davvero poco (sotto la prima dell’83, che ho avuto ovviamente e poi del 2014, certamente più ricca di dettagli).

stazione di polizia lego IMG_6569

  • Quasi immutato, se non fosse per i colori, il cavallino Rodeo della Chicco (qui nella versione del 1958 e del 2009). Un evergreen che non tramonta mai…del resto dondolarsi è un vero spasso a quell’età! Oggi mi viene mal di mare solo a guardare mia figlia sull’altalena.

rodeo chicco

 

  • Il Monopoly non poteva mancare nella storia del design del giocattolo. La primissima versione in dollari, molto grigia…poi quella più colorata di oggi: dopo le lire, gli euro, oggi al monopoly si paga con la carta di credito cari miei! Ma io preferisco di gran lunga la moenta sonante…

prima versione monopoly IMG_6564

 

  • Ve li ricordate i chiodini? Spazio alla fantasia e diventavano quello che volevi tu. Ora con i chiodini puoi farci addirittura un ritratto, magari il tuo o quello del cane. Chiodini su misura, sarà divertente uguale? 🙂 Qui nella versione dell’84 e poi del 2014

chiodini quarcetti

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  • Cicciobello. Un’icona senza tempo: la bua, la cacca, la pappa…qualunqua cosa faccia Cicciobello, non sbaglia mai! Piace sempre a grandi e piccini. Ieri come oggi. Allora eccolo qui nella prima versione (la mia sigh!), poi del 2004 e la più recente, “La pappa e mi scappa!”

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  • Le moto elettriche della Peg Perego. Non oso pensare quanto dovesse costare quella del 1972 (in alto a sinistra). Guardate che salto solo 5 anni e infine quella del 2015 – la Ducati – davvero una riproduzione fedele a quella originale.

pegPerego

 

  • La cucina Nuova Faro del 1958 e la sua alter ego del terzo millennio. Quale preferite?

cucina giocattolo IMG_6591

  • Sapientino. Per quanto mi riguarda ho avuto un rapporto di odio-amore con Sapientino perchè “ok, imparare giocando”, ma quello della geografia non ha avuto molto successo con me! E infatti la geografia non è proprio il mio forte (colpa di Sapientino, non mia! ;-)). Chissà se avessi avuto la versione moderna, il tablet Clementoni, avrei imparato qualcosa di più? E anche qui, purtroppo, la versione dei miei tempi è la prima della fila, sigh!

sapientino

In tutto questo non vi ho detto ancora la cosa più importante! Lasciate i bambini a casa se sono molto piccoli. Io fortunatamente ero con nonnarisparmio, che così ha potuto dare un occhio alla piccola mentre io velocemente visitavo la mostra Design Toys,

L’imperativo qui è guardare ma non toccare!

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Alla fine siamo riuscite a farci anche una foto assieme ma tenerla ferma, vi assicuro, non è stato facile (credo si veda ;-))!

Spero che questo post vi sia piaciuto e abbia risvegliato anche in voi quache ricordo sopito. Se sì, grazie per condiviere usando i bottoni di social sharing subito sotto i dettagli informativi della mostra.  😀

Quando? 14 aprile > 31 maggio 2015

Dove? Milano | BovisaTech | Via Durando 39

Orari? dal martedì al sabato 14.30 – 19.30 – domenica 10.00 – 19.30; lunedì chiuso

Costo? Gratuito