Quanto rischiate di dover pagare se vi clonano la carta di credito? Cosa dice la legge a riguardo? Ecco cosa mi è successo tutte le volte che mi hanno clonato la carta di credito in Paesi diversi, con banche diverse. Intanto sappiate che male che vada avrete perso al massimo 150 euro, a volte nemmeno quelli. Vediamo in quali casi.
L’altro giorno guardavo il mio profilo carte di credito sul mio conto corrente online. Ebbene, con somma sorpresa, mi sono resa conto che solo negli ultimi due anni ho cambiato tre carte di credito. Una volta ho perso il portafoglio, mente le altre due volte mi hanno clonato la carta.
Io compero molto spesso online; infatti capita che prelevi al massimo 100-150 euro al mese dal bancomat. Giro sempre senza contanti. Peccato che siamo in Italia e non negli Stati Uniti dove persino un caffè si paga con la carta in modo immediato (questo anche grazie alla nuova tecnologia contactless, che anche in Italia si sta diffondendo sempre di più).
Purtroppo, pur avendo uno degli antivirus più famosi installato sul pc, mi hanno clonato la carta.
Non so come, non so dove. Però è vero che ultimamente ho comperato spesso in Cina su sito Aliexpress; onestamente tra Amazon, Groupon e Aliexpress mi viene più facile pensare che le falle stiano più a oriente. Forse non dal pc, ma dal cellulare? So che ora girano anche molti virus sui telefonini.
Adesso vi racconto i tre casi in un cui mi hanno clonato la carta di credito (le ultime due avevo una MasterCard, la terza una Visa), dal più recente al meno.
- Un mesetto fa ricevo una telefonata da parte della banca di sabato o domenica mattina, non ricordo. Ovviamente la cosa mi puzza subito. Mi dicono che c’è un movimento strano sulla mia carta e che per questo il sistema me l’ha bloccata preventivamente: 1,85 euro verso una cittadina degli Stati Uniti. Ci penso un attimo, vista la mia partenza il 31 dicembre per Miami che mi ha portato a fare diverse transazioni verso gli USA (alberghi, biglietti, permessi ESTA ecc.). Penso a cosa potrebbe essere… ma no! Non mi viene in mente nulla. Confermo il blocco e chiedo l’emissione di una nuova carta. Ma a conti fatti, quanti soldi ho perso? Nulla perché l’operazione non è stata nemmeno contabilizzata.
- Circa un anno e mezzo fa, mi chiamano di nuovo dalla banca. Anche qui, prima un’operazione sospetta verso gli Stati Uniti da meno di due euro e poi l’acquisto di un biglietto del pullman su un sito italiano che effettua tratte tra l’Italia e la Romania. Questa volta il truffatore è stato più lesto e ha speso con la mia carta circa 150 euro e io ne ho dovuti pagare 120 euro, perché a tanto ammonta la franchigia per frode con la mia banca.
- Quest’ultimo caso risale al 2011, quando ho fatto un lungo viaggio in Sudamerica. Quando ero ormai verso la fine del mio viaggio, ho dato un’occhiata agli estratti conto della mia carta di credito (ho preferito farlo quando mi sono trovata in una casa, in un posto sicuro e non nei tanti fatiscenti internet point trovati nel mio cammino). Con somma sorpresa, scoprii di aver speso circa 750 euro in vestiti, in un negozio vicino a Natal, nel nord del Brasile. Vero, ero passata a Natal, peccato però che quando la somma era stata spesa io mi trovassi in Bolivia e i timbri sul passaporto ne erano la testimonianza. Quanto ho perso di quella cifra? Zero. Mi hanno rimborsata completamente perché la franchigia della banca di cui ero correntista all’epoca, era zero.
Vediamo cosa dice la legge quando ci clonano la carta di credito.
In Italia il Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 11 (art. 10, 11 e 12), prevede che “il possessore dello strumento di pagamento è tutelato sulle perdite subite derivanti dallo strumento di pagamento smarrito, sottratto o utilizzato indebitamente, dopo la comunicazione alla sua banca”.
Quel DOPO non significa che prima non siete tutelati. Io mi sono accorta della frode con un “ritardo” di 2-3 mesi. Quel dopo, significa, in buona sostanza che riceverete il rimborso solo dopo aver comunicato la cosa alla banca. Parole ovvie del legislatore, oserei dire, ma meglio una parola in più che in meno.
Non solo: le stesse direttive europee come la PSD, hanno portato anche ad un’estensione dei tempi della contestazione del cliente (13 mesi!). Anche perché uno non controlla gli estratti conto tutti i mesi, soprattutto ora che molti di noi li ricevono solo online e non più cartacei. Inoltre in caso di frode con le carte di credito vale l’inversione della prova: ovvero non siete voi truffati a dover dimostrare che non eravate voi a usare in quel momento la carta ma deve essere, a limite, la banca e il suo team anti-frode a dire “guarda che invece secondo noi eri tu, per questo e quel motivo…”.
Chiaro?
Quanto potete perdere al massimo quando vi clonano la carta?
Anche su questo la legge è chiara. Il massimo che dovrete pagare di tasca vostra ammonta a 150 euro, tanto ammette la legge in caso di frode a patto che non vi sia “colpa grave” da parte del legittimo proprietario della carta. Cosa significa? Che se per esempio fate una denuncia di smarrimento o furto per la vostra carta, ma poi la bloccate dopo una settimana… beh, diciamo che c’avete messo del vostro!
Ma chi paga chi quando clonano la carta di credito?
La merce è stata spedita, il ladro ha ricevuto i suoi biglietti elettronici per tornarsene dai parenti al suo paese… chi caccia i soldi alla fin della fiera? Noi clienti delle banche no di certo, se non entro la franchigia massima dei 150 euro stabilita per legge (che abbiamo visto può essere azzerata per contratto da alcune banche). A pagare sono in solido: la banca del consumatore (issuer), banca dell’esercente (acquirer) ed esercente.
Perché anche l’esercente, il negozio ha colpe?
Perché dovrebbe garantire il massimo della sicurezza delle transazioni richiedendo l’utilizzo di due codici di sicurezza, il codice di tre cifre presente sul retro della carta di credito (CVV) e un’ulteriore password di sicurezza (3D Secure), i quali sono fondamentali per completare un acquisto online nella maggior parte dei casi. Se così non fa, allora, la banca si può rivalere e chiedere il concorso nelle spese di rimborso a noi clienti.
Nonostante le mie peripezie continuerò a usare la carta di credito perché ormai non se ne può fare a meno, perché a comperare online si hanno grandi vantaggi e perché è troppo comoda!
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