LE RAGIONI PER CUI IL VALORE DI UNA VITA UMANA DEVE RESTARE INESTIMABILE

La maternità surrogata, di fatto, è una nuova forma di schiavismo, dove il “più forte” approfitta della situazione disagiata di un’altra persona.
Non a caso il 90% di questi ordini di essere umani vengono attuati in zone sottosviluppate o dove comunque la mamma vive sicuramente una situazione di disagio e/o bisogno (economico).
In alcuni casi si tratta di un nuovo tipo di prostituzione, dove la gente anzichè andare a lavorare fa un figlio l’anno. Altro caso limite è quello delle “nonne” che diventano allo stesso tempo mamme, perchè prestano l’utero ai figli senza scopo di lucro (casi discutibili ma ben diversi dalla mera compravendita di essere umani).
Poi ci sono le eccezioni, come quella del ricco ereditiere giapponese cui gli era presa la scimmia di avere tanti figli e non avendo una compagna fissa, li aveva ordinati tutti, anche a distanza di pochi mesi. Ve lo ricordate? Del tipo che aveva un figlio di 3 mesi, uno di 8 mesi, un altro di 10 mesi e così via…
maternità surrogata
 
A 24 anni aveva già 15 figli (uno in arrivo al momento dell’arresto), affidate a 7 baby-sitter, che vivevano relegate in un appartamento bunker di Bangkok. Come lui, tanti altri casi simili, magari meno eclatanti. 
Non credo sia una coincidenza che dal gennaio 2015 la Thailandia, considerata il paese con il rapporto qualità/prezzo migliore quando si parla di madri surrogate, per legge, abbia vietato a tutti gli stranieri l’affitto di un utero da donne locali. Questo la dice lunga sulla situazione insopportabile di sfruttamento e  disumanità che si era creata.
Questa riforma è arrivata anche dopo  il clamoroso caso dei gemmelli nati su ordinazione, di cui uno affetto da sindrome down, rispedito al mittente secondo la formula del “soddisfatti o rimborsati”.
La coppia eterosessuale – perchè il problema della maternità surrogata non è una questione che riguarda  solo gli omesessuali – portò via unicamente quello sano asserendo di ignorare l’esistenza dell’altro gemello (molto credibile, vero? Ma come, non la segui la gravidanza di tuo figlio, le ecografie e tutto il resto?). 
A Pattharamon Janbua, questo  nome della mamma in affitto, di anni 21, dopo gli esami di rito che ipotizzarono la sindrome di down, fu chiesto di abortire. La ragazza che ha già due figli, di religione buddista, si rifiutò. Eccola qui sotto con il bambino che è rimasto con lei, mentre il gemello sano vive con la felice coppietta australiana…brutta storia, comunque la si veda. 
gemelli utero in affitto
 
In questi giorni a tenere banco è la notizia che l’ex governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, vicino alla sessantina abbia avuto un figlio dal compagno di anni 38. Ho letto da qualche parte che il bambino  sia stato pagato sui 135 mila dollari (dunque una cifra non proprio alla portata di tutti…sarà per questo che la maggioranza andava in Thailandia dove i gemelli di cui sopra sono costati appena 12mila dollari?).

Due parole sul perchè io sono contro la maternità surrogata.

Una cosa  è il bambino orfano di madre/padre perchè magari i genitori sono morti, perchè i genitori sono tossici/battono/violenti/problemi psichici….
Altra cosa è scegliere SCIENTEMENTE che questo bambino non avrà mai una mamma. Anche i bambini adottati, di solito, a un certo punto della loro vita pur considerando genitori quelli che li hanno cresciuti, sentono il bisogno di ricostruire le proprie radici. Accade spesso, di solito durante l’adolescenza, una fase delicatissima e difficile anche quando tutte le tessere sono al posto giusto.
Sapere che tua madre biologica ti ha venduto, tuo padre ti ha comprato, che non hai mai avuto una mamma perchè a monte, per te, era già stato deciso così...beh non lascia indifferenti.
Mettiamola così:  la vita continua per carità, ma diciamo che fra tutte le soluzioni possibili ce ne sono alcune migliori di altre. Premetto che sono a favore di matrimoni, adozioni anche da parte degli omosessuali. Per me ognuno può fare quello che vuole purchè le sue scelte ricadano sulla propria persona, non della vita di altri.
 
Adesso, visto che per me siamo ormai nel campo della fantascienza, voglio fare un pensiero alla Matrix e dirvi che in un futuro non troppo lontano, le assicurazioni sulla vita terranno conto di questo valore. “Se la tua vita è stata pagata 135mila euro, come posso darti 1 milione di euro se schiatti?”. La vita ha assunto un valore ancor prima di cominciare.
Sembra assurdo, ma in fondo la maternità surrogata, cos’è? Non è solo amore ma anche soldi, scambio, contrattazione.
 
A proposito di assurdità, guardate la foto qui sotto.
utero artificiale
Questa è una capra nata in un utero artificiale. Ebbene signori, la donna non serve nemmeno più! E’ una notiza passata un po’ in sordina, dell’estate scorsa ma i giapponesi hanno messo a punto una tecnica chiamata E.U.F.I. (Extra Uterine Fetal Incubation: incubazione fetale extrauterina).
In pratica, l’utero sintetico è in grado di far crescere la vita senza necessità di una donna attraverso dei cateteri, con un sistema venoso, che ricreano la camera amniotica .
Si può fare con le capre perchè non con gli uomini?
Chi sostiene  l’utero in affitto, dovrà appoggiare per forza anche questa tesi. Perchè alla fine la mamma surrogata è semplicemente questo: un contenitore. E allora tanto vale usare una vasca, così ci saranno meno rischi e sofferenze per tutti. Poi però glielo spiegate voi a quel bambino che la sua mamma era una vasca.
Sei d’accordo con questo post? Grazie per condividerlo allora 🙂

E’ MEGLIO LA PASTA INTEGRALE? E’ MEGLIO MANGIARE SENZA GLUTINE?

“Mangiare senza glutine”, “mangiare solo pasta integrale”, “meglio evitare la farina”, sono alcuni dei pensieri che si stanno diffondendo ultimamente senza una vera ragione, ma solo per sentito dire…prima di passare all’azione, informati nel modo migliore possibile!

E il latte vaccino no perchè mi fa correre in bagno e la pasta no perchè mi gonfia la pancia e la carne no perchè sono vegetariana e la verdura cotta no perchè sono crudista e il pesce no perchè sono allergico…

ma allora quando ti siedi a tavola, si può sapere che te magni? 🙂

mangiare sano

Scherzi a parte, invitare qualcuno a cena, di questi tempi, è diventato un vero problema. Oggi, cosa mangi dice molto anche di chi sei: rappresenta uno stile di vita, un modo d’essere e non più un semplice riempire lo stomaco per sopravvivere.

Del resto, noi in Italia di cibo ce ne intendiamo e, fino a prova contraria, mangiare ha sempre rappresentato anche un piacere. Oggi il piacere sembra passare un po’ in secondo piano a favore del lato salutistico. Ottima cosa.

Ma il punto è: siamo davvero sicuri che ciò che mangiamo sia in assoluto la scelta migliore per noi?

Se la risposta è sì, allora fermati e non leggere oltre.

Io per non sbagliare, cerco sempre di seguire il mio istinto, di ascoltare il mio corpo che mi dice, mi parla di ciò che mi fa stare bene e non. Non mi precludo nulla.

Diverso è il caso di quando è il corpo a mandare dei segnali ben precisi. Mia madre per esempio ha sempre sofferto di gonfiore intestinale e colon irritabile e sono anni che combatte con questo problema. Le ha provate tutte: ha eliminato il latte, il caffè, gli alimenti che contengono glutine. Eppure ciclicamente, dopo un breve sollievo, il disturbo si ripresenta.

Non so perchè parlare di cibo innervosisca così tanto le persone. Sarà che alcune di queste pensano di avere la scienza infusa dettata dal  “sacro libro alimentare” e dunque sono pronti a puntare il dito verso chi – secondo loro – sbaglia modo di alimentarsi.

Su Facebook conosco mamme che la mattina fanno il saluto al Sole ma se le dici di aver mangiato un cucchiaio di Nutella sono pronte a trasformarsi in delle iene. Altro che zen!

Io dico quattro cose:

  • c’è modo e modo nel mostrare la propria disapprovazionefarina
  • cerchiamo di non drammatizzare
  • non facciamo diventare la ricerca del cibo perfetto un’ossessione ma viviamo con naturalezza come dovrebbe essere
  • non prendiamo come oro colato tutto ciò che troviamo su internet ma fidiamoci di ciò che dicono gli esperti e le fonti ufficiali

A tal proposito vi segnalo il sito Infofarine, che in un recente convegno ha provato a fare un po’ di chiarezza sulle diverse farine commercializzate (0, 00, di frumento, di semola ecc.). Nel sito il mondo delle farine viene setacciato – è il caso di dirlo – sotto ogni punto di vista.

Una sezione è dedicata anche alle altre farine, un mix di miscele pensate per chi è intollerante al glutine (un disturbo davvero molto frequente ma che deve essere verificata da un medico e non intuita per sentito dire!):

Scommetto che alcune voci non le avete mai sentite, vero? L’attenzione odierna verso il cibo ha pemesso infatti la scoperta di alcuni alimenti “dimenticati”; magari quelli che usavano i nostri nonni e di cui, le moderne tecnologie di lavorazione, hanno permesso di dimezzarne i tempi di cottura.

farina senza glutine

Le farine sono una fonte importantissima di carboidrati per il nostro organismo. Per questo dovete assolutamente diffidare di quelle diete che tolgono in maniera drastica pane e pasta. Guai! Il vostro fisico non dimentica e riconoscerebbe la situazione come “momento di carestia”, abbassando i consumi. Così facendo ingannate momentanamente il corpo, che subito si adatterà e comincerà a compensare rallentando il metabolismo. Al primo piatto di pasta, tornando alla normalità, è plausibile riprendere il peso perduto.

Da qui, la falsa convinzione che “la pasta faccia ingrassare”.

Niente di più sbagliato!

Com’è sbagliato credere che le farine integrali facciano meglio rispetto a quelle bianche. Le uniche differenze stanno nell’apporto di frumentosali minerali e di fibre (quindi sì,  possono aiutare le persone che fanno fatica ad andare in bagno). Sono utili per chi ha problemi con la glicemia (anche se è sufficiente accompagnare la farina bianca a delle verdure per riuscire a tenere sotto controllo eventuali sbalzi glicemici).

Insomma, quello che voglio dire è che in assenza di patologie specifiche nulla è sconsigliato: la farina bianca va bene quanto quella integrale. Seguite i vostri gusti, senza ansie e inutili sensi di colpa. Il trucco è cercare di variare il più possibile e usate la testa, ragionate e informatevi, prendendo contatti con gli esperti e le associazioni di riferimento se siete particolarmente dubbiosi su alcuni prodotti.

Qui sotto vi lascio un breve video girato lo scorso 23 gennaio in occasione del convegno“La farina sana energia per la buona tavola” organizzato al Sigep di Rimini da Italmopa nell’ambito del progetto InfoFarine. Ecco alcuni dei relatori che vi hanno preso parte intervistati dal simpatico Pattrizio di Turisti per Caso.

COME RISPARMIARE SUL PASSAGGIO DI PROPRIETA’ DELL’AUTO E PAGARE 140 EURO IN MENO!

Finalmente ho cambiato auto! E dopo avervi spiegato come risparmiare sull’assicurazione auto ogni anno, adesso voglio raccontarvi come risparmiare sul passaggio di proprietà dell’auto tra un contraente e l’altro.

Prima avevo un’Audi A2 che valeva poco o niente, dove erano più le cose che non funzionavano! L’unica alternativa era quella di venderla a poco per evitare di dover pagare i soldi della rottamazione, che se non sbaglio dovrebbe costare intorno ai 300 euro. Sono riuscita a vendere l’auto grazie una società specializzata nella compravendita di auto usate, che si occupa di tutto, compreso il passaggio di proprietà, completamente a carico loro (infatti è chi compera l’auto che paga il trapasso).

La vecchia auto l’ho venduta a 748 euro. La nuova auto, com’era accaduto per quella precedente, mi è stata regalata dalla moglie di mio papà. E questo è già il primo bel risparmio! Si tratta di una Lancia Musa del 2006. Dopo aver autenticato la firma presso il Comune (vi ricordo che, oltre a un documento d’identità, codice fiscale, serve anche una marca da bollo di 16 euro! L’autentica potete farla anche da un notaio, ma preparatevi a lasciarci giù una cinquantina di euro), eccoci arrivare alla parte più dolente in termini economici: le tasse provinciali per registrare il passaggio di proprietà.

In quest’ultimo caso avete due possibilità:

  • andare al Pubblico Registro delle Automobili (PRA) dell”Aci
  • andare presso uno STA, come vengono chiamati adesso gli uffici della Motorizzazione.

Personalmente ho sempre saputo che in questi casi la soluzione più economica è quella di andare direttamente all’Aci. E quando dici Automobil Club a Milano pensi subito a Corso Venezia, in centro, vero?

risparmiare sul passaggio di proprietà auto

Se digitate su Google ACI Milano, ecco i primi tre risultati

Faccio la mia ricerca su Google per vedere se ci sia una sede più decentrata, vicino casa mia, e noto che ce n’è una proprio vicino casa di mia mamma, in viale Coni Zugna. “Vero, che sbadata, ci sono passata mille volte davanti – ho pensato – C’è anche il cartello sull’insegna!”.

aci milano

La sede, vista da fuori, dell’Aci di Milano di viale Coni Zugna. L’insegna dice chiaramente Aci

 

Ebbene mi reco nella sede di cui sopra dell’Aci e chiedo quanto dovrò pagare per registrare il trapasso dell’auto. Mi viene chiesto il libretto dell’auto per vedere quanti KW (cavalli) ha la mia auto. Il costo infatti varia in base ai KW dell’auto. La mia nello specifico ne ha 70, dunque, secondo loro il costo sarebbe stato di 548 euro!

Alla faccia! Praticamente poco meno del valore dell’auto che avevo prima.

Mentre vado a prelevare i soldi al bancomat (perchè udite, udite: non accettano il bancomat, in un’agenzia dove girano anche cifre ben superiori alle mie!), mia mamma che era con me, entra dentro e chiede se loro rappresentano direttamente l’Aci oppure sono degli intermediari. E qui la scoperta: nonostante l’insegna, i risultati di Google, quell’agenzia è un’intermediaria.

La vera sede dell’Aci, dove c’è il Pubblico Registro, è infatti quella di via Giovanni Durando, 38 (zona Bovisa, ci arrivate con la linea gialla scendendo a Macciachini o Zara e poi potete prendere il bus, oppure prendere il tram 2 e scendere in piazza Bausan).

La signora con cui ho espletato la pratica, mi ha spiegato che l’ACI è un ente statale che però nel proprio Statuto contempla anche la presenza di privati, dunque sedi distaccate, che possono dunque usare il loro logo ACI.

Questa cosa, secondo me,  manda in confusione tantissime persone. La sede di Corso Venezia dell’Aci è una di queste e come tale, essendo di fatto un intermediario, applica delle commissioni.

E che commissioni!

Sapete quanto ho speso facendo il passaggio di proprietà direttamente al Pra? 408 euro, esattamente 140 euro in meno, tanto mi chiedeva di commissioni l’agenzia di viale Coni Zugna.

Quando l’ho detto alla signora dell’infopoint ha così sentenziato: “Sapesse quante ne ho sentite signora, anche se 140 euro è davvero una bella cifra!”.

Tra mezzi pubblici e code allo sportello, ho perso un paio d’ore della mia vita ma ho guadagnato 140  euro.

Quindi prima di recarvi in qualsiasi agenzia, verificate che si tratti della sede principale e non di agenzie distaccate.

Ho notato che ogni KW in più, mediamente, corrisponde a un aumento di 4-6 euro, a seconda. Dunque se la mia 70 KW, mi è costata 408 euro, fate i vostri conti (in questa cifra sono già compresi i 29 euro per l’aggiornamento del libretto di circolazione: sì avete capito bene! Quell’adesivo con i vostri dati vi costerà 29 euro, vergogna!).

Vi ricordo che potete andare anche alla motorizzazione di via Cilea, sempre a Milano, per registrare il passaggio di proprietà; tuttavia la sede dell’ACI permette di fare tutto subito e pagare immediatamente, invece in via Cilea, dovete fare la coda, ritirare i loro bollettini dopo aver conosciuto la cifra da pagare, andare in Posta, pagare i bollettini e rifare la coda.

Vi ricordo anche che dal 5 ottobre 2015, il certificato che attesta il passaggio di proprietà è solo telematico. Vi verrà infatti consegnato un foglio con una password da inserire sul sito Consulta ACI.

documenti passaggio auto

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PERCHE MIO FIGLIO DIGRIGNA I DENTI LA NOTTE? IL BRUXISMO NEL BAMBINO

Il bruxismo è un disturbo che non colpisce solo gli adulti ma anche i bambini che di notte, mentre dormono, digrignano i denti senza rendersene conto. I dentini si consumano nel tempo. Una mamma preoccupata per il figlio chiede cause  e soluzioni alla dottoressa Muscettola

Ciao, mio figlio strofina i denti mentre dorme e sono preoccupata. Ha 8 anni e sta già consumando i dentini. Cosa si può fare? Sara

Cara Sara,

lo “strofinamento” dei denti che tu descrivi, si chiama clinicamente “bruxismo” o “digrignamento” e purtroppo sono sempre più i bambini che hanno iniziato a farlo.

Spesso la causa è semplicemente lo stress. Proprio così , non solo noi adulti, ma anche i bimbi possono soffrire lo stress! Una vita fitta di impegni (scuola a tempo pieno, troppe attività extrascolastiche, etc…), spesso, è per questi piccolini fonte di ansia e affaticamento psico-fisico ; un’indole iperattiva, una grande emotività, possono portare ad avere tanta tensione da scaricare.

Poi ci sono anche cause costituzionali che possono portare ad un aumento di questo digrignamento, come una mal occlusione, ovvero quando le arcate dentarie non combaciano correttamente tra loro. In ultima analisi, in assenza di questi fattori, si può pensare alla presenza di ossiuri (vermetti nel tratto gastrointestinale). Ad ogni modo, il fatto che due superfici dure come quelle dei denti strofinino in continuazione tra loro, porta man mano ad una usura del dente stesso e dobbiamo impedire che ció accada , o evitare che possa ulteriormente peggiorare . Noi dentisti (che ci occupiamo anche di odontoiatria pediatrica) progettiamo e facciamo costruire dei bite speciali per bimbi, molto leggeri e confortevoli, da portare di notte (momento in cui si digrigna di più ). Se invece è presente (ed è una causa o concausa) una malocclusione, si può optare direttamente per un dispositivo ortodontico (un apparecchio dentale) che curi entrambe le problematiche contemporaneamente.

Non dimentichiamoci comunque di guardare con grande obiettività la giornata del nostro bimbo e se ci rendiamo conto di averla sovraccaricata troppo di impegni, facciamo il possibile per alleggerirgliela e donargli quanta più serenità riusciamo. Un ritmo più lento può aiutarlo tanto.

Un caro saluto, Dottoressa Marta Muscettola

digrignare i denti

TRASLOCO CON I BAMBINI: CONSIGLI UTILI PER NON TRAUMATIZZARLO

Fare un trasloco è un cambiamento importante nella vita di ogni famiglia che, insieme a tanto entusiasmo, porta con sé anche una bella dose di stress. Nella mia vita ho traslocato quattro volte; di queste quattro, due ero ancora bambina, una un’adolescente, l’ultima una donna.

In effetti, del trasloco di quando avevao 12 anni conservo davvero un pessimo ricordo: per me fu un vero e proprio trauma. Odiavo la nuova casa e tutto ciò che gli stava attorno, avendo dovuto cambiare completamente zona e giro d’amicizie.

Quando dobbiamo uscire con un bambino piccolo, siamo solite usare la frase “quando mi muovo, è come fare un trasloco!”, perchè dobbiamo portarci dietro mille cose: passeggino, marsupio, borsa del campio, portapappa ecc. Ma quando il trasloco è reale, allora le cose si fanno davvero serie. Ci sono piccole regoline da seguire per rendere il passaggio da una casa all’altra il meno traumatico possibile per il bebè.

Più di quanto si immagini, per un bambino piccolo, il trasloco rappresenta un momento molto delicato, perché modifica abitudini e cambia punti di riferimento. È quindi necessario che i suoi spazi e le sue cose siano da subito a posto, per ricreare il prima possibile continuità con la routine precedente.

trasloco senza traumi

Non sembra, ma loro assorbono tutto e tutto contribuisce al loro carattere!

Se il vostro bambino è particolarmente piccolo, cercate di tenerlo in casa il minimo indispensabile nel periodo in cui avviene la preparazione dei pacchi e durante quello della loro apertura e fallo distrarre da altre attività: ricordate infatti che assorbe tutte le emozioni dei grandi e quindi evitate assolutamente di farvi vedere agitate o nervose perché ne risentirà sicuramente.

trasloco con bambiniLa situazione si complica nel caso in cui vi troviate a dover fare un trasloco all’estero. Smontare e confezionare tutti i mobili e gli altri oggetti sembra essere il minore dei problemi. Nei casi in cui decidiate in famiglia di trasferirvi in un altro paese dovete organizzare e coordinare il trasporto via aerea, o alcune volte marittima, sempre seguendo una serie di procedure burocratiche, poco convenienti. Per questi motivi, quando si tratta di un trasloco internazionale è meglio affidarvi ad aziende come Bliss Moving che può prendersi cura degli aspetti più complicati ed evitare di incorrere in eventuali problemi di tipo doganale.

Tornando al bambino, per aiutarlo in questo percorso e semplificargli la vita, un consiglio fondamentale è innanzitutto spiegargli perché cambierete la vostra abitazione. Fagli prendere confidenza con il nuovo quartiere, portandolo a vedere la casa nuova già prima del trasloco, raccontargli quali sarà la sua cameretta, coinvolgerlo in modo attivo nell’organizzazione ed evidenziare tutti quelli che saranno i benefici della nuova sistemazione.

Dategli la possibilità di salutare la vecchia casa, magari scattandogli una semplice foto davanti al portone e fate in modo di organizzare un addio ai vecchi amichetti di zona. Nell’arredo della nuova cameretta, cerca il più possibile di ricreare un ambiente simile al precedente, tinteggiando ad esempio le pareti nello stesso colore o ricollocando i mobili nella stessa posizione.

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Se invece uno dei motivi del trasloco è quello di fargli avere una stanza tutta per sé ed il vostro bambino era abituato a dormire in camera con voi, sarà preferibile procedere per gradi ed all’inizio farlo vivere nella sua nuova cameretta solo di giorno, per abituarsi a dormirci solo in un secondo momento. Fate in modo che i suoi orari e ritmi –  come il sonno, l’alimentazione, lo studio ed il gioco – vengano ristabiliti in maniera regolare il prima possibile, organizzate una festicciola per inaugurare la nuova casa, invitando anche i suoi amichetti ed inseritelo velocemente nella vita di quartiere per aiutarlo a fare nuove conoscenze di altri bambini della stessa età.

AMAZON ANCHE FRUTTA E VERDURA A CASA TUA IN UN’ORA, GRATIS SOPRA 19 EURO

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