CULLE COSLEEPING, QUALE MODELLO MIGLIORE PER UN LETTO A CASSETTONE?

La culla per il cosleeping è l’ideale per chi allatta al seno perchè evita di alzarsi la notte ma anche per bimbi col rigurgito. Grazie a questa culla mia figlia, una bambina ad alto contatto, si addormenta da sola. Ma sono culle che vanno bene anche per letti a cassettone con il contenitore sotto? Non tutte…

 

Ho sempre provato a essere una mamma ad alto contatto, non senza qualche difficoltà come vi ho spiegato in passato in questo post: “Che forse non ero fatta per essere un genitore ad alto contatto?“.

sonno causa neonato che non dorme

Occhi rossi a manetta per via della stanchezza cronica, ma ne vale davvero la pena!

Essere una mamma ad alto contatto è più complicato! Perché ci devi essere sempre, perché le mani spesso occupate per tenere in braccio, per coccolare, addormentare, allattare al seno ecc.

Anche adesso che vi sto scrivendo, mia figlia è qui distesa a dormire sul mio petto, sembra quasi un koala. pancia sul petto accoccolata a me come un koala. Come faccio a scrivere? Semplice, detto le parole al cellulare che le trasforma in testo.

Oltre alla fascia portabebè che mi sta aiutando tantissimo con la mia piccola Tiara –  una bambina con un estremo bisogno di contatto (tutti bambini lo sono ma lei in maniera eccezionale, molto di più di quanto non lo fosse la sorella) – mi sto trovando molto bene con la culla per il cosleeping.

Se non sapete ancora di cosa sto parlando, guardate l’immagine qui sotto e capirete da soli. Si tratta di culle specificatamente pensate per essere attaccate al letto dei genitori, così da avere sempre vicina la bambina sia visivamente sia fisicamente.

Poterla vedere sempre mi tranquillizza molto perché appena sento un respiro diverso, uno di quei rantoli da posseduti che fanno i neonati, accendo la luce per guardarla e vedere se va tutto bene, Noi mamme abbiamo imparato a dormire con un occhio aperto e uno chiuso, vero?

Oltre al contatto, l’aspetto positivo delle culle fianco letto   è che evitano il fatto di doversi alzare in piena notte. Dettaglio non da poco dato che  il sonno è già molto disturbato per ovvi motivi.

Il sonno e la stanchezza che man mano si accumulano sono gli aspetti più pesanti di questa meravigliosa avventura. Soprattutto agli inizi, quando devi darti il tempo di abituarti ai nuovi ritmi.

culla cosleeping

Il senso della mia vita in una foto

Culle per il cosleeping, ideali per i bambini che soffrono di rigurgito

Io non riuscirei mai a dormire in una stanza diversa da quella quella di mia figlia perché starei sempre in ansia. Gli eventi, del resto, non mi hanno aiutata a non esserlo dato che nel suo primo giorno di vita, Tiara,  ha avuto un rigurgito di liquidò amniotico che le ha bloccato la respirazione, facendola diventare tutta viola . È stato terribile, per fortuna sono subito intervenute le ostetriche che con una corsa, l’hanno portata dal pediatra che ha provveduto ad aspirare il liquido amniotico in eccesso che le era rimasto.

Dai modelli più moderni a quelli più classici simili ai lettini in legno, quali i migliori?

In commercio non ci sono molte culle adatte per il cosleeping. Sono poche infatti le società che le producono: le principali sono Chicco, Pali e Brevi. Noi abbiamo proprio quest’ultima la culla Ninna-Oh della Brevi, società italiana, come le altre due che ho menzionato. Si tratta di modelli moderni, funzionali, ampi, in morbido tessuto, tutte molto simili tra loro.

culla brevi ninna oh

culla cosleeping in legnoAbbiamo provato anche la culla per il cosleeping in legno, quella che ricorda il classico lettino (solo in miniatura). La culla in questione è la culla Allegra della Bolin Bolon (società spagnola), che può essere riutilizzata anche come un divanetto o una piccola scrivania per il bambino quando cresce. Manca solo che gli faccia i compiti, insomma!

Scherzi a parte, ci siamo trovati male. Perchè per montarla ci vuole un ingegnere, anzi nemmeno quello, dato che mio marito lo è e a un certo punto l’ho sentito sbraitare…

Ora che ti sei fatta un’idea, ti consiglio di guardare su Amazon i prezzi e i modelli disponibili, ricordandoti che ci sono sempre delle belle promozioni sulle culle cosleeping. Qui per comodità ti segnalo i link subito cliccabili con le offerte Amazon.

 

La culla per il cosleeping va bene anche per i letti con il contenitore sotto?

Ma a parte questo, l’Allegra di Bolin Bolon non è adatta ai letti che hanno un po’ di bordo ai lati. O hai il semplice materasso – tipo branda – o se hai un po’ di sporgenza, tipica per esempio di letti con contenitore sotto come il nostro, ecco che questo tipo di culla in legno per il cosleeping non va più bene.

Sto parlando di pochi centimetri, come quelli che vedente nella foto in basso, saranno 6-7 cm al massimo.

Smile

Noi, infatti, abbiamo unl letto a cassettone, acquistato da Mondo Convenienza, simile a questo sopra nella foto.

culla cosleeping letto contenitore

Come vedete, la culla Allegra purtroppo resta un po’ distante dal letto. La colpa, come dicevo, è proprio di questa sporgenza che “incornicia” il materasso. Come vedete lo spazio che rimane tra la culla e il mio letto è troppo e potrebbe diventare pericoloso quando la bimba comincerà a muoversi di più.

letto a cassettone culla cosleeping

La culla cosleeping di Brevi, ovviamente, è perfetta per i letti che lasciano un po’ di spazio tra la sponda sottostante e il pavimento (come la fotto sotto, dove le gambe, munite di rotelline, finiscono sotto il letto). I letti col cassone, praticamente, non ne hanno. Altro “difetto” dei letti col contenitore quando si parla di culle cosleeping (per dire che non riesco nemmeno a passarci l’aspirapolvere sotto…).

Le Caratteristiche

Detto ciò, grazie alla culla di Brevi Nanna Oh sono riuscita a risolvere il problema, incastrando la sbarra di ferro di uno dei lati della culla, tra il materasso e la sporgenza esterna del letto, come vi mostro qui.

tipo di letto culla fianco letto

culla brevi nanna oh dettaglio

Vi assicuro che i soldi spesi per le culle che si affiancano al letto sono soldi spesi bene. Se dovete prendere una culla normale, che vi costringe ad alzarvi, allora da mammarisparmio vi suggerisco di optare direttamente per il lettino. Ma da mamma che con la primogenita non ha dormito fino ai due anni e mezzo, allora vi dico: dormite, dormite più che potete e sfruttate ogni secondo.

Un buon sonno è impagabile! Ricordo che subito dopo la nascita di Flor avevo scritto un post con le cose inutili da comperare quando arriva un figlio; tra queste avevo messo anche la culla.

Ebbene, oggi, da mamma bis dico di farci un pensierino alla culla per il cosleeping (anche più di uno!). Sarà che oggi le bimbe sono due, sarà che ormai comincio ad avere una certa età, ma la stanchezza è tanta! E una buona dormita, serena, con la consapevolezza che ti basta allungare il braccio e tua figlia è lì, non ha prezzo!

E la cosa è reciproca. Il fatto di potermi vedere lì, di sentirsi toccata, protetta mi permette, di notte, di lasciarla nella culla anche da sveglia, senza che pianga (mi raccomando di posizionare la culla così che il suo visino corrisponda al vostro, altrimenti scendete un po’ voi col corpo alla sua altezza fintanto che non si addormenta).

Di giorno ovviamente le cose sono ben diverse, dato che la mia cucciola vuole stare sempre in braccio e comincia a piangere appena la appoggio su qualsiasi superficie (almeno fino a oggi che ha un mese e mezzo è così!).

Di notte lascio la lucina fioca accesa, lei mi guarda, dà i suoi calcetti, fa i i suoi versetti finchè poi non si addormenta… se solo lo avessi saputo 5 anni fa con la mia prima figlia!

PROBLEMI AI DENTI IN GRAVIDANZA? SCOPRI LE TRE “P” PER AVERLI SANI

Una volta si diceva: “Un figlio, un dente!” ma oggi, grazie alla prevenzione, per fortuna le cose non stanno più così. Mai come durante la gravidanza è importante curare la propria igiene orale per evitare la formazione di carie. Ecco alcuni consigli importanti per salvare i vostri denti

I denti possono essere soggetti a molteplici disturbi, accompagnati, talvolta, da dolore fisico e disagi, soprattutto quando, come nel caso della carie, ci si accorge troppo tardi del danno, ormai in fase avanzata.

Se è vero che, in alcuni casi, questi e altri problemi derivano da specifiche malattie o dall’assunzione di particolari farmaci, è altrettanto vero che prevenzione e igiene orale possono essere considerate essenziali perché i denti conducano una vita lunga e felice. Anche la gravidanza è da considerarsi un periodo a rischio per i nostri denti!

In generale sono i residui di cibo, se non rimossi da spazzolino e filo interdentale, a causare la formazione della placca batterica, la patina giallastra sulla superficie dei denti, che può portare alla formazione del tartaro.

mal di denti incinta

Pulizia dei denti, quante volte al giorno?

In teoria bisognerebbe lavarsi i denti la mattina e la sera ovviamente e poi dopo ogni pasto. Quanti lo fanno veramente? In pratica quasi nessuno.

Lo ammetto, nemmeno io sono sempre così puntuale nel lavarmi i denti prima di andare a letto perché, soprattutto ora che sono mamma bis da poco, la stanchezza ha il sopravvento. E’ un errore grave, questo; quasi imperdonabile durante la gravidanza.

Con mia figlia che ha 4 anni e mezzo sono molto più severa. Non tanto per la paura che le si formino delle carie (a proposito leggete anche il post: Carie sui denti da latte, meglio intervenire o aspettare che esca il definitivo?) ma perché voglio educarla fin da subito a una corretta igiene orale. L’abitudine di lavarsi i denti ogni giorno, mattina e sera, è la prima regola per avere una bocca sana.

ginecologo gratisPersonalmente ho una grossa fortuna, quella di aver avuto la mia prima carie quasi a 30 anni. E ad oggi conto solo due otturazioni: una per una carie appunto e l’altra per un dente spezzato. Nulla più. In compenso ho sofferto spesso di infiammazione alle gengive, soprattutto in gravidanza ed è capitato che alcune mattine mi svegliassi con tutte le gengive gonfie. Qualche sciacquo con il Tantum Verde o il Listerine e poi la cosa è tornata a posto.

Mal di denti e fastidio alle gengive in gravidanza

Sicuramente la colpa di queste infiammazioni è della placca e del tartaro che “lavorano” mentre dormiamo e che appunto possono essere alla base di irritazioni gengivali, infezioni e altre problematiche.

Per fortuna non mi hanno mai provocato dolore, ma possono essere socialmente antipatici e fonte di disagio, come l’alitosi.

C’è stato un periodo, infatti, in cui mio marito mi faceva notare di avere un po’ l’alito pesante. Da lì ho iniziato a usare il filo interdentale in maniera più continuativa e le cose sono migliorate. Secondo me parte del problema era però da imputarsi e stress e una cattiva digestione. Ogni esame fatto in gravidanza e la conseguente attesa mi creava infatti enorme stress (fino a quando non ho avuto il responso del bitest ho sofferto perennemente di colite). Le cose come sapete sono altamente collegate tra loro: del resto si dice che l’intestino sia il nostro secondo cervello.

Insomma problemi veramente seri ai denti mai, nonostante mio papà e mia mamma ne abbiano avuti parecchi. Dicono anche che la dentatura sia ereditaria, quindi posso solo pensare che fino ad oggi mi sia solo andata bene o che pagherò dazio più avanti con l’età!

Mi consolo però pensando che anche nel campo della stomatologia sono stati fatti passi da gigante negli ultimi anni.

dentini da latte 2

Pensate che secondo un gruppo di ricercatori del Dental Institute del King’s College di Londra, che ha firmato un articolo pubblicato su “Nature Scientifica Reports”, andando a stimolare le cellule staminali presenti nella polpa dentaria,  è possibile ricostituire la struttura originaria del dente. Qui trovate la notizia scritta in italiano se desiderate approfondire questo tema: http://www.lescienze.it/news/2017/01/10/news/staminali_otturazioni_denti_dentina-3376215/

Prevenzione e Protezione, soprattutto in gravidanza

Al di là della ricerca scientifica, però, ci sono diversi semplici consigli che si possono seguire nel quotidiano, per salvaguardare la salute dei denti:

  • Mantenere una corretta igiene orale. Sarebbe opportuno spazzolarli tre volte al giorno, dopo ogni pasto, con un dentifricio di qualità. Non dimenticarsi mai il filo interdentale, per rimuovere residui di cibo anche negli anfratti più nascosti.
  • Adottare una corretta alimentazione, che consiste nel limitare l’assunzione di zuccheri semplici come saccarosio e glucosio.
  • Smettere di fumare. Il fumo può causare alito cattivo, denti gialli e infezioni alla bocca.
  • Cambiare lo spazzolino ogni tre mesi circa.
  • Andare almeno due o tre volte l’anno dal

carie gravidanzaImmagino che tutte queste regole già le sappiate a memoria, però chissà perché facciamo così fatica a seguirle. Io per esempio sgarro soprattutto alla voce “quante volte andare dal dentista l’anno”.

Il mio problema sta proprio nel non avere grossi problemi. Il punto è che trascurando la prevenzione, il rischio poi è di pagare un conto molto salato. E non mi riferisco solo alla parcella dei dentisti, che pure hanno ridotto tantissimo le loro tariffe negli ultimi anni.

Forse vado di rado perché, a differenza di quand’ero bambina e portavo l’apparecchio ai denti (clicca sul seguente link se vuoi sapere quanto costi mettere l’apparecchio ai denti per bambini), non ho un dentista di fiducia.

Ogni quanto andare dal dentista in gravidanza?

Peraltro i controlli da fare durante l’anno dovrebbero essere almeno due. “Una sola visita di controllo potrebbe non essere sufficiente – spiega il dottor Giovanni Martina del Biomedic Clinic&Research, centro medico e di ricerca che si trova a Villa Guardia (in provincia di Como) – considerando che c’è una parte interna non visibile a occhio nudo”. Dunque quando si effettua la visita alcuni sintomi potrebbero non essersi ancora manifestati. Secondo l’esperto “sarebbe opportuno presentarsi alla visita con una radiografia panoramica, in modo che il dentista possa esaminare la bocca a 360 gradi”. Inoltre presso il centro in cui lavora il dottor Martina la prima visita odontoiatrica è sempre gratuita e dura un’ora, così da poter trovare la soluzione migliore da tutti i punti di vista.

Vi segnalo anche che l’esperto terrà il prossimo 25 febbraio un incontro dal titolo “Hai un Patrimonio in Bocca: 10 punti per mantenerlo e proteggerlo”, durante il quale ricevere tanti consigli pratici (esatto pra-ti-ci!) su come mantenere in salute i vostri denti. La prevenzione è il primo passo per risparmiare!

Al dibattito prenderà parte anche il ricercatore Fulvio Balmelli, che spiegherà i vantaggi dell’utilizzo di sostanze biocompatibili in odontoiatria. Occhio perchè i posti sono limitati pertanto per assicurarvi il vostro posto dovete prima mandare una mail prenotazioni@biomediccenter.com o chiamare lo 031.928764

Biomedic Clinic&Research

Via Belvedere 11

22079 Villa Guardia (CO)

Per tutte le altre info visitare il sito  www.biomediccenter.com o la pagina  https://www.facebook.com/biomedic.clinic.research/

 

UN BAMBINO SOLO OGGI, UN CATTIVO ADULTO DOMANI

Si chiama “Nessun Bambino solo” l’ultima campagna di SOS Villaggi dei Bambini, tesa ad aiutare le migliaia di bambini soli, senza il sostegno di una famiglia alle spalle, presenti in Italia. Numeri che fanno rabbrividire. Doniamo due euro per regalare un futuro migliore a loro ma anche ai nostri figli

 

Investire sul futuro di questi bambini abbandonati, che non hanno punti di riferimento, significa investire anche sul nostro futuro, su quello dei nostri figli e regalargli una società migliore, più sicura in cui vivere. Perché un bambino che ha la possibilità di studiare, di capire la differenza tra il bene il male, sarà un domani anche un adulto più consapevole, una persona migliore.

Molte delle persone che delinquono, non a caso, sono anche quelle che vivono in contesti di degrado socio-culturale. Per questo è importante contribuire anche con poco alla loro educazione. Penso, per esempio, a tutti quei ragazzini non accompagnati che arrivano sui barconi e che poi vengono inghiottiti nel nulla, fagocitati dalla criminalità organizzata che mette gli occhi su di loro; giovani leve da allevare e “specializzare” per i loro sporchi affari.

nessun bambino solo

La stessa cosa naturalmente vale anche per i tanti bambini italiani che, purtroppo, sono nati in famiglie non degne di essere chiamate tali. Perché in casa questi piccoli subiscono violenze e abusi, situazioni spesso indescrivibili. Il caso terribile della piccola Fortuna ne è un esempio. Chissà forse si sarebbe potuta salvare Fortuna? Se solo qualcuno fosse intervenuto prima, se avessero parlato, se qualcuno l’avesse strappata via da un ambiente in cui nessuno vigilava?
In questi contesti, dove i “grandi” sono smarriti, qualcosa per i più piccoli si deve fare. È in questi luoghi di povertà materiale e morale che bisogna andare per salvare questi bambini che non hanno chiesto di nascere lì, né di pagare per gli sbagli dei genitori.

 

Per fortuna esistono degli angeli, delle persone che di lavoro salvano altri angeli ovvero i bambini, vittime innocenti spesso di chi dovrebbe difenderli.

È quello che fa da anni SOS Villaggi dei Bambini, l’associazione che si occupa di salvaguardare il futuro dei più piccoli con azioni sul campo concrete. Mi è capitato più volte di prendere parte alle loro iniziative. Si tratta di una grande organizzazione alla pari di altre grandi ONLUS come Unicef e Save the Children.

Per questo sono qui a chiedervi di dare il vostro piccolo ma immenso contributo per la campagna “Nessun bambino solo”.

Fino all’11 febbraio, mandando un Sms o chiamando il numero 45522, sarà possibile donare 2 euro o 5 euro (c’è anche l’opzione della donazione continuativa da 15 euro).

Solo in Italia sono oltre 91mila i minorenni che hanno subito maltrattamenti (9,5% della popolazione minorile) e quasi 30.000 quelli che vivono separati dalla loro famiglia. Il 37% per grave incapacità dei genitori nel rispondere ai bisogni evolutivi dei propri figli o perché hanno subito maltrattamenti e abusi.

Ne approfitto anche per ricordarvi di diffidare sempre da chi chiede soldi per strada, anche se munito di pettorina e che magari si fa forte dei nomi che ho citato sopra. Soprattutto se non c’è un banchetto, se non ci sono bandiere visibili che possano attirare l’attenzione, se magari non ci sono più persone che danno il senso di un’organizzazione… Se non c’è nulla di tutto ciò diffidate!

La maniera più intelligente, efficace e veloce per aiutare i bambini è quella di donare i vostri soldi o tramite SMS oppure bonifico sul conto corrente intestato all’associazione. E di affidarvi ad associazioni la cui serietà e affidabilità siano accertate, proprio come SOS Villaggi dei Bambini.

Al seguente link troverete il sito della Onlus per maggiori informazioni sul loro progetto: SOS Villaggi dei bambini “Nessun bambino solo”.

#nessunbambinosolo #nochildalone

 

minori non accompagnati

 

Buzzoole

COME EVITARE LE TRUFFE GRAZIE AI VIDEOANNUNCI DI ANNUNCINO

Uno dei principali problemi dei siti dove mettere annunci gratis è quello di venire truffati. Sul sito Annuncino grazie ai videoannunci è possibile vedere prima l’oggetto che si andrà ad acquistare. Vediamo come funziona!

 

Ormai è passato un bel po’ di tempo da quando vi avevo parlato della scampata truffa sul sito Subito.it in cui ero stupidamente caduta. Sono stata veramente ingenua poiché stavo per essere truffata in veste di venditrice. E ce ne vuole…ma io (all’epoca) ero una che si fidava e vedeva il mondo a colori.

Invece, come sappiamo, il mondo è anche in bianco e nero.

Purtroppo il rischio di questi siti di annunci gratuiti, tanto utili e comodi, è proprio quello di venire fregati, soprattutto quando si sta dalla parte del compratore.

Quante volte si acquista qualcosa che poi non corrisponde a ciò che ci aspettavamo?

E quante volte, quando mettiamo un annuncio, ci chiedono altre mille foto proprio per verificare che l’oggetto sia conforme a quanto descritto nell’annuncio?

La risposta a entrambi i quesiti è “tante volte”.

 videoannunci gratuiti

I videoannunci, una novità assoluta per i siti di annunci

Annuncino.it è un sito web dedicato al mondo degli annunci gratuiti per privati e aziende, nato un annetto fa, che però si è distinto subito per questa innovazione: i videoannunci.

Del resto, tutti noi abbiamo uno smartphone con il quale girare dei brevi video. L’intuizione sta proprio in questo: usare i video per sciogliere i dubbi che possono insorgere nel compratore e aiutare il venditore a vendere più velocemente.

 

Una foto infatti può non rendere il reale valore del prodotto. Di recente, per esempio, ho messo in vendita un estrattore di succo nuovo di zecca del valore di 259 euro. L’ho messo in vendita a 200 euro, dunque un prezzo onesto credo, no? Sono comunque 60 euro risparmiati! Eppure non vi dico quanta gente mi ha fatto delle offerte ridicole per provare ad accalappiarselo. Sono convinta che le foto non rispecchiassero il valore dell’oggetto. Mea culpa, perché sicuramente potevo fare meglio, ma è anche vero che di lavoro non faccio la fotografa!

Vedere l’oggetto in vendita tramite videoannunci è utile a far capire che l’oggetto in questione è reale; serve anche a far vedere che nell’oggetto non ci sono problematiche o, magari, a evidenziarle fin da subito proprio perché poi non ci siano sorprese. Un conto è scrivere nella descrizione “piccolo graffio sulla fiancata dell’auto”, un conto è vederlo in foto, altro ancora vederlo in un video. Capite la differenza?

Grazie al servizio di Video Annuncio tutto questo viene superato dato che, come dicevamo, un video per sua caratteristica è molto più veritiero di una foto statica. E poi in un video entrano in gioco anche le vostre capacita di venditrice: come descrivete l’oggetto, il vostro tono di voce, la capacità di mostrarne le funzionalità in maniera accattivante.

Un’altra novità ancora poco usata nei siti di annunci è il  “coupon per i negozi”. Di che cosa si tratta?

Un’ulteriore novità inserita sono i coupon, o meglio lo sconto come viene proposto dal venditore.

Se si ha una attività commerciale, è possibile creare degli sconti che gli utenti possono stampare e presentare nel punto vendita per ottenere lo sconto pubblicizzato. Tutto questo avviene senza costo sia per chi compra sia per chi vende  e senza nessun tipo di percentuale da riconoscere sulla vendita. La transazione economica avverrà direttamente tra il compratore ed il venditore.

annuncino

Naturalmente, così come già fanno gli altri siti di compravendita online come Ebay.it o Bakeca.it, anche Annuncino.it offre il classico servizio di annunci gratuiti si sole foto e testo con eventuale geolocalizzazione.

Inoltre nella sezione blog del sito trovate anche dei post interessanti dove trovare alcuni consigli per evitare le frodi su questi siti di annunci. Visto che quest’estate voglio prendere una casa in affitto al mare, mi sono studiata questo post sulle truffe online di vendita e affitti di case.

Non dite “a me non capiterà mai”, perché i truffatori stanno diventando sempre più bravi…certo se ci mettono la faccia o la voce come accade in un videoannuncio, ecco che le cose – per loro – si complicano e di molto!

 

 

QUANTI PANNOLINI SI CAMBIANO AL GIORNO A UN NEOANTO NEL PRIMO MESE?

Un neonato nel primo mese di vita bagna tantissimi pannolini.  Parliamo di sei-sette pipì al giorno e anche quattro-cinque popò. Ho fatto due calcoli ed ecco quanti pannolini servono nel primo mese di vita di un neonato. Quanti cambi servono e quanto si spende? Per fortuna dopo il primo mese le cose migliorano…

 

Quanti pannolini servono quando arriva un neonato in casa? È la domanda che si fanno tantissime donne che diventano mamme per la prima volta. Molte per una questione di praticità, altre per una questione economica.

Da mamma risparmio diffido delle notizie che si leggono spesso sul web relative al costo annuo di pannolini usa e getta. Notizie fatte girare soprattutto nei siti che vendono pannolini lavabili. Premetto che non ho nulla contro quest’ultimi, anzi ammiro le mamme che con il loro uso contribuiscono a salvaguardare l’ambiente. Ma è pur vero che non tutte le mamme sono adatte a gestire l’impegno inevitabile che i pannolini lavabili comportano.
Io sono tra queste.
huggies
Dunque a malincuore preferisco utilizzare i pannolini usa e getta come quelli della Pampers oppure gli Huggies o i Pillo o quelli della Lidl. Ormai i prezzi – eccezion fatta per i Progressi – sono più o meno simili per tutte le marche, basta seguire le offerte al supermercato, meglio ancora comperare su Amazon quando ci sono le promozioni.
E così sto facendo anche  con la mia seconda figlia.
Amazon è eccezionale anche per una questione di praticità, poiché sono velocissimi nella consegna (a volte non passano nemmeno 24 ore… C’è da dire che io abito a Milano però!).
Con una bambina piccola evito così di fare le corse al supermercato perché sono finiti pannolini. Meglio quindi fare un po’ di scorta, senza esagerare, tenendo conto che i bambini molto piccoli mettono mediamente tra i 200  250 g a settimana, chi più chi meno…
Ho voluto tenere conto di tutti i pannolini che ho utilizzato nel primo mese di vita di mia figlia Tiara per fare un conto  di quanti soldi servano in questo periodo per i pannolini e per capire se il bonus bebè è in grado di coprire interamente questa spesa.

Quanti pannolini bagna al giorno un bambino appena nato?

Di solito un neonato a bisogno di almeno sette cambi al giorno nei suoi primi 15 giorni di vita. Sembreranno tanti ma se siete mamme alle prime armi sappiate che i neonati fanno la cacca  anche cinque volte al giorno. A volte si tratta di piccole spruzzatine ma mica potete lasciargliela lì, anche se non è acida è pur sempre popò!
Anche i pannolini di pipì sono abbondanti. Verso i 15-20 giorni i cambi diminuiscono, seppure di poco, ma la popò  viene fatta con meno frequenza.
Un consiglio che mi sento di darvi quando fa la cacca è di non cambiare immediatamente il bambino ma aspettare cinque minuti poiché potrebbe avere  quasi subito un’altra scarica. Quante di noi sono state battezzate dal “rinforzino” mentre cambiavano il piccolo? Chi non ha dovuto cambiare un nuovo pannolino col bebè appena pulito, magari ancora steso sul fasciatoio?
pannolini al giornoAltro consiglio: meglio comperare dei pannolini un po’ più grandi che più piccoli, per evitare eventuali fastidiose fuoriuscite di popò . Per cui se vostro figlio pesa 5 kg e mezzo optate per i pannolini taglia 4-9 kg piuttosto che per quelli 3-6 kg. Così potrete utilizzarli  anche dopo, ma mano che il bambino mette su peso.
Ultimo consiglio che mi sento di darvi è quello di acquistare un paio di pacchi di pannolini ancor prima che nasca vostro figlio, così da averli  già pronti a casa una volta dimesse dall’ospedale.
A tal proposito vi invito anche a  leggere questo spero utile post dove racconto le cose che bisogna avere a casa quando nasce un figlio: dalla fascia tubolare per la medicazione del cordone ombelicale all’aspiratore  nasale per asportare eventuali muchi dal naso (operazione da fare non tutti giorni ma solo quando necessaria ovvero quando il nasino è chiuso).
Prima di elencarvi nel dettaglio la marca dei pannolini e il loro relativo costo, devo precisare che sono una mamma che cambia immediatamente la bambina sia che abbia fatto pipì o popò. Lo faccio anche di notte,  perché mi dà proprio fastidio l’idea che mia figlia stia a contatto con urine e feci per quanto non siano acide come le nostre e per quanto i pannolini di adesso siano ultra assorbenti. Su questo aspetto non risparmio, stringerò la cinghia per altre cose…
Fatte queste premesse e ecco l’elenco dei pannolini che ho acquistato fino ad oggi e relativo prezzo.
  • 72 pannolini a 14,29 euro, marca Pampers New Baby (0,19 a pannolino)

  • 60 pannolini a 15,30 (sopra c’era uno sconto immediato alla cassa di 3 euro) marca Pampers Progressi paco doppio, taglia 2, 3-6 kg, acquistato all’Esselunga (25 cent a pannolino).
  • 144 pannolini a 24,18 (6 confezioni da 24 pannolini ovvero 0,16 a pannolino) marca Huggies Bebè + circa 10 pannolini di un’altra box identica a questa che sto utilizzando ora nel secondo mese)

 

Quanto si spende nel primo mese in pannolini?

 

Dunque in totale ho speso :

14,29+15,30+ 24,18 + 1,60 euro (costo della confezione singola della seconda box Huggies) = 55,37 euro per un totale di 72+60+144+10 = 290 pannolini cambiati che equivalgono a più o meno 9,3 pannolini al giorno! Pannolino più, pannolino meno, questi sono i pannolini che userete nel primo mese di vita di vostro figlio.

Nel computo aggiungete anche una box di salviette. Le migliori come rapporto qualità prezzo sono queste di Amazon, le Pampers Progressi a soli 8,79 quando sono in promozione (tenetele d’occhio perchè è ciclica, io quando le mettono in offerta ne compero un quattro pacchi…).


 

La buona notizia che dopo il primo mese cominciano a regolarizzarsi con la popò e così adesso ho il problema opposto: mia figlia si scarica una volta ogni due giorni e non vi nascondo che ogni volta che la fa , tiro un sospiro di sollievo. Insomma, è vero che noi mamme non siamo mai contente…prima la faceva troppo spesso, ora troppo poco.

“Eh ma allora ditelooo!”

COME SCEGLIERE LA SEDIA PER UN BAMBINO: NON SONO TUTTE UGUALI!

Bella la sedia per bambini dell’Ikea che tutti abbiamo a casa, vero? Ma queste sedie vanno bene solo per un breve periodo! Appena il bambino cresce un po’ è importante cominciare a pensare alla salute della sua schiena, tanto più che con le elementari passerà più tempo seduto. Ecco perché è importante che anche le sedie per bambini siano ergonomiche

 

Un po’ di tempo fa in un post vi avevo parlato di alcuni giocattoli da acquistare “usato sicuro” ovvero quei giochi che i bambini utilizzano per molto tempo, se non addirittura anni. C’era la tenda da gioco, la lavagna, il passeggino in miniatura, la cucina e così via.

 

Tra questi però non vi avevo menzionato un altro oggetto molto importante nella vita di un bambino (forse perché non si tratta propriamente di un gioco). Sto parlando della scrivania con la sua rispettiva mini-sedia.

Pur non essendo una seguace del metodo Montessori – che pure mi piace ma che per alcuni aspetti trovo troppo rigido – approvo molto la filosofia che promuove l’indipendenza dei bambini nei propri spazi. Creare dei luoghi adatti a un bambino, luoghi che siano alla sua portata (come per esempio una piccola libreria dove sarà lui a scegliere i libri che desidera sfogliare), è un fattore molto importante per lo sviluppo del piccolo.

I bambini – lo avrete notato! – amano sperimentare e “sentirsi grandi”, imitando le cose che fanno mamma e papà. Così facendo si sentono valorizzati, responsabilizzati; anche perché quando si riesce a fare qualcosa da soli, c’è sicuramente più gusto, non trovate?

 

Quando la mia prima bimba, Flor, stava per compiere due anni le abbiamo regalato la sua prima scrivania: un tavolino delle principesse Disney con la sua sedia sempre a tema. L’intenzione iniziale infatti era quella di metterla nella sua stanza delle principesse (qui potete trovare qualche consiglio utile su come arredare la cameretta dei bambini da soli a poco prezzo)  ma poi, col tempo, abbiamo capito che si trattava di un oggetto troppo importante per essere relegato in un angolo della stanza.

 

cameretta principesse disney

Oggi la scrivania si trova -ormai da due anni e mezzo, sigh! – al centro del salotto e fa anche la spola tra la cucina e la camera da letto, a seconda dei bisogni.

È lì infatti che lei ama fare tantissime cose come: la colazione al mattino, colorare i suoi disegni, guardare la tv e giocare naturalmente, dalle costruzioni ai puzzle.

 

Non che faccia sempre tutto lì, ma tante cose sì!

 

bambini con mal di schiena

 

Per questo quando dovete scegliere una scrivania e le sedie per bambini fate che siano di qualità. Perché lì, i vostri figli, ci passeranno tantissimo tempo! Io per esempio eviterei come la peste le sedie inl legno, che può produrre delle schegge; affidatevi piuttosto alla plastica e al metallo, più robusti e sicuri, perché come immaginerete i bambini, sulle sedie, ci fanno veramente di tutto…

 

Chi non ha mai dondolato sulla sedia? Io sì e ogni tanto lo faccio ancora 😛

 

Cercate una scrivania che possibilmente abbia un poggia piedi come la nostra che – udite, udite! – abbiamo acquistato quando siamo andati per il battesimo di Flor in Colombia.

 

Non che non ci siano oggetti così in Italia ma secondo me il prezzo sarebbe stato decisamente più alto. E poi me ne sono innamorata subito (non vi dico le imprecazioni di mio marito quando ha dovuto trasportare la valigia).

Nel giro di due anni torneremo in Colombia per il battesimo della secondogenita e questa volta dovrò acquistare una nuova sedia, più ergonomica, dato che Flor nel frattempo sarà cresciuta e avrà cominciato la prima elementare. Dovendo imparare a leggere e scrivere dovrà passare ancora più tempo seduta.

“Tranquillo maritino mio, questa volta la comprerò in Italia!”

Perché è importante usare una sedia ergonomica fin da bambini?

Perché anche i bambini patiscono gli effetti negativi dello stare tante ore seduti, tanto più che loro avranno un handicap che noi non avevamo quando eravamo giovani: l’uso del computer. Dettaglio che comunque non mi ha risparmiato diversi acciacchi fin da picola, come per esempio il torcicollo. Come tutte le persone alte, la schiena è sempre stato il mio punto debole e come molte di loro sono anche un po’ gobba (un po’ alla Jovanotti per dire!).

 

A Flor, che pure è una bambina molto alta, vorrei evitare questo destino.

 

Non è solo la mia personale esperienza a dire che la sedia ha un ruolo fondamentale nel mal di schiena ma lo dicono proprio alcune ricerche fatte ad hoc, come dimostra questo articolo di Repubblica che accusa alcuni tipi di sedie da ufficio (ecco il link all’articolo

http://www.repubblica.it/salute/medicina/2010/03/22/news/mal_di_schiena_quando_il_nemico_e_la_sedia_come_combattere_i_malanni_da_ufficio-5584487/

 

Ma come deve essere fatta una sedia ergonomica?

 

Un’idea potete farvela su questo sito Sediadaufficio alla voce del menu “sedie ergonomiche”. Come vedete sono tutte sedie alte, con schienale alto, meglio se anche col poggia testa. Questa sì che è una sedia ergonomica!

sedie ergonomiche per bambini

Mi sento di sconsigliarvi nel modo più assoluto quelle sedie senza schienale che assomigliano a delle sedie da massaggio e che tanto sono andate di moda una decina di anni fa. Sì parlo del famoso sgabello svedese! Ricordo che l’ha usata per un periodo un mio collega in redazione, che l’aveva acquistata proprio pensando di contrastare i suoi problemi alla schiena.

Al giornale stavamo anche 8-10 ore seduti a scrivere davanti a un computer, quindi i problemi alla colonna vertebrale erano diffusi. Ma questa sedia tanto popolare nel nord Europa, non mi è piaciuta affatto e anche lui dopo poco l’ha abbandonata vedendo che il dolore anziché diminuire, aumentava.

 

sgabello svedese per bambini

I primi momenti infatti sei concentrato e resti eretto sulla schiena ma poi dopo un po’, vi assicuro, non ce la fai più perché la schiena si affatica troppo. Un conto è stare seduto un’oretta, un conto doverci stare diverse ore al giorno.

La sedia dovrebbe supportare la schiena e non quest’ultima sopportare l’intero peso delle spalle della testa. Anche per i vostri figli scegliete quindi una sedia dallo schienale alto come quelle che si trovano nell’ufficio del capo (guarda caso!) e occhio anche che il tavolo non sia troppo basso.

Insomma preparatevi ad avere in dei piccoli boss per casa…come se già non lo fossero, anche senza sedia!