Aprire un blog

APRIRE UN BLOG E TRASFORMARLO IN UN LAVORO SEMI-SERIO

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Sono ancora in tanti a non considerare il blogger una figura professionale. Queste persone probabilmente ignorano l’enorme investimento di tempo e denaro che c’è dietro l’apertura di un blog. Provo a spiegarvelo in parole semplici

Sempre più persone mi chiedono come “funziona” un blog. Quando mi dicono così, capisco subito dove vogliano arrivare. La vera domanda infatti è: “Come fai a guadagnare con il blog?”.

Un blog si mantiene in diversi modi. E vi voglio subito dire che non c’è nulla di male in questo. Se sei fra quelli che pensa che aprire un blog sia gratis, vuol dire che lo stai facendo male.
Se vuoi che il tuo blog “corra” e si posizioni bene su Google, devi fare degli investimenti.
Per questo i blog di un certo tipo hanno delle spese vive cui far fronte: l’hosting, un server che può costare anche centinaia di euro, plug in a pagamento come quello per la newsletter superati un certo numero di iscritti, il webmaster ecc.

E poi ci sono io. Eh sì anche io devo guadagnare qualcosa come voi tutti, no? O il mio tempo forse non ha valore? Come voi devo vivere e contribuire assieme a mio marito al mantenimento della mia famiglia.
Niente di più, niente di meno.
Solo che voi la mattina vi alzate, magari accompagnate i bambini all’asilo e andate in ufficio. Io mi alzo, accompagno mia figlia e torno a casa. La casa è anche il mio ufficio.

Aprire un blog

Eppure alcune persone vedono questo aspetto come il male assoluto e appena vedono il tag sponsorizzato, sbottano con: “Ah, tolgo subito il like dalla pagina”, “Ma è un post a pagamento, si tratta di pubblicità” dimenticandosi che per ogni articolo in cui percepisco una retribuzione ne può trovare altri 50 che ho scritto a titolo completamente gratuito, investendo il mio tempo, solo per fare cosa gradita e utile (senza contare che spesso anche i post sponsorizzati possono dare notizie utili al lettore…).

Per me scrivere è un lavoro e anche un piacere, lo ammetto. Per questo nel titolo di questo post ho usato la parola “semi-serio”.
Probabilmente è questo connubio che dà così fastidio a certa gente: che qualcuno guadagni dei soldi facendo qualcosa che ama.
Sarà che molta gente non ama quello che fa…

Sarà che forse il fatto di stare sui social, rispondere continuamente a commenti, non viene ancora percepito da tutti come un lavoro. Ma vi assicuro che lo è!
Io non mi diverto – almeno non sempre – a impiegare il mio tempo a stare su Facebook, Instagram e compagnia bella; così come non mi diverte espormi a continue critiche, frecciatine né a stare a tagliare, ridimensionare foto con promozioni e annunci.

guadagnare con i social mediaVoi che non siete blogger, sui social, magari ci state per passatempo, come diversivo. A me invece tocca. Perché fa parte del mio lavoro di blogger. Del resto solo così, sono riuscita a trasformare il blog in un lavoro: coltivando il mio orticello giorno per giorno.

Fare il blogger è figo. Non c’è dubbio. Perché in cambio hai la cosa più preziosa che abbiamo: la libertà. La libertà di scegliere come, quando e quanto lavorare (salvo scadenze inderogabili). Se sei particolarmente bravo e, a monte, hai scelto determinati settori – non è il mio caso! – puoi avere persino la fortuna di guadagnare dei soldi senza dover lavorare affatto. Perché hai investito i primi anni a gettare le fondamenta e ora ti godi la tua piccola o grande rendita derivante magari dalle affiliazioni Amazon oppure perché hai dei banner che ti portano soldini in base al numero di visualizzazioni o perchè convertono bene (quelli di assicurazioni e banche, luce e gas per esempio sono alcuni dei campi più remunerativi).

Essere blogger però ha anche dei rovesci della medaglia di cui vi avevo accennato già un po’ di tempo fa in questo post: “Come diventare blogger, ci hai mai pensato?”.
Uno su tutti è la solitudine perché per esempio non si hanno dei colleghi con cui prendere un caffè alle macchinette o fare due battute tra un pezzo e l’altro.

Se siete davvero convinti di aprire un blog, dovete rispondere sì ad almeno tre di questi quattro quesiti:

  1. Vi piace la solitudine?
  2. Siete pronti a essere costanti nello scrivere?
  3. Siete pronti a scrivere per voi stessi e basta dato che all’inizio saranno solo (e forse nemmeno loro) i vostri amici a leggervi?
  4. Non ultimo siete pronti a studiare, tanto?

Aprire un blog non è una cosa semplice. Prima di farlo bisogna pensare, studiare, fare una sorta di piano d’azione.

studiare per aprire un blog

Non sto a dirvi io come, perché ci sono già tante persone che l’hanno già spiegato e lo hanno fatto meglio di quanto lo potrei farei io (qui sul sito Espressotriplo.com trovate per esempio alcune info utilissime per capire come muovere i primi passi).
Quello che posso dirvi, dal canto mio, è di segnarvi bene questi punti che vi aiuteranno a destreggiarvi, perché all’inizio non si sa mai come comportarsi. Mi permetto di suggerirveli perché io stessa ho compiuto alcuni di questi errori quando ho aperto il blog:

  • “Chi ben comincia è a metà dell’opera”: non inventate categorie dai nomi strani, non usate troppi tag. Mettete nero su bianco la tassonomia del vostro blog prima sulla carta e poi in un secondo momento sul tuo blog.
  • Studiate Seo (Search Engine Optimization, quella che ti permette di essere trovato su Google in pratica) e cominciate a farla fin dal primo post. Solo così un giorno (forse) sarete tra gli eletti che non devono lavorare e continuano a guadagnare anche in spiaggia, perché il loro sito “viaggia” da solo e macina migliaia di visite ogni giorno.
  • Quando verrete contattati dalle aziende, fatevi pagare altrimenti se dovete scrivere gratis, fatelo per voi stessi, per il vostro blog. Sarà più divertente e sicuramente più interessante. Se siete agli inizi, basta anche poco, ma fatevi pagare perché il vostro tempo ha valore. Ricordatevi che per scrivere (per gli altri) togliete del tempo alla vostra famiglia, alla vostra casa, ai vostri hobby. Se accettate di farlo gratis, voi per le agenzie sarete sempre quello/a che lo fa a titolo gratuito, mentre per lo stesso identico lavoro un altro blogger verrà retribuito. E voi chi siete, gli scemi del villaggio?
  • Valutate bene lo scambio merce. Potete pensare di ricevere dei prodotti in cambio del vostro lavoro se questi hanno un determinato valore e/o se vi servono. Al terzo ferro da stiro in regalo, forse, preferireste però ricevere un compenso, vero?
  • Se vi contatta una persona che dice di voler scrivere gratis per il vostro sito, diffidate. E’ un Seo che sta facendo linkbuilding (in parole povere, quell’insieme di link che permettono a un altro sito di posizionarsi meglio in Google), ovvero inserirà nel post che vi invierà un link per il quale verrà pagato. Lui guadagnerà, l’azienda (il suo cliente) ci guadagnerà…tutti guadagneranno tranne voi.
  • Fatevi scivolare via le critiche. Siate pronti a essere bersagliati dalle critiche. Ci sarà sempre qualcuno che avrà da ridire su cosa avete scritto, come lo avete scritto, perché lo avete scritto. Agli italiani piace tantissimo criticare. E’ un dato di fatto. Non è facile ignorare sempre ciò che vi dicono, soprattutto perché alcune persone scelgono parole dure e modi poco educati per esprimere il loro disappunto. Su questo ultimo punto io stessa ho ancora da imparare tanto…
  • Infine buona fortuna. Il fattore “C”, come in ogni cosa, ha un peso straordinario in questo meraviglioso e tortuoso percorso dei blogger per professione!


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8 thoughts on “APRIRE UN BLOG E TRASFORMARLO IN UN LAVORO SEMI-SERIO”

  1. Ciao Ilaria,

    come ti capisco! Di questo ne avevamo parlato qualche tempo fa via email.
    Proprio in queste settimane sto facendo ulteriori straordinari, chiamiamoli così, per creare video, mappe mentali ed altri contenuti di valore per la community. In molti casi, nemmeno le persone più vicine a te leggono quello che scrivi!
    Secondo me, però, continuare a scrivere ‘no matter what’ è un allenamento incredibile che impatta positivamente tutti gli aspetti della propria vita. Grazie a questo, continuo a dimostrarmi che sono in grado di portare avanti delle attività. Secondo me, costituisce una grande iniezione di fiducia!

    Complimenti per il lavoro che fai e per essere riuscita a farlo diventare un vero lavoro!
    Claudio

    1. Sì Claudio non è sempre facile scrivere “no matter what” perchè il fatto di essere free lance, richiede grande capacità organizzativa e motivazionale. Autogestirsi è davvero una bella prova di fiducia, verso se stessi in primis. Ma come dici tu, si va avanti! 😉 Grazie del commento

      1. Lunedì ho proprio pubblicato un post abbastanza lungo sulla motivazione e come ritrovarla o mantenerla anche quando le cose (e le finanze) girano in modo un po’ diverso da quello che vorresti!

        Se hai modo di leggerlo, mi farebbe piacere leggere un tuo commento!
        risparmiofamiliare.net/7-principi-in-un-mantra-per-la-tua-motivazione/

  2. Che bel post e concordo in tutto ciò che dici! Sono “approdata” nel mondo blog da poco, non si guadagna facilmente ma si lavora tanto…. come te amo la solitudine, o meglio non mi pesa assolutamente stare tra le mie mura di casa! Da un anno a questa parte mi sono studiata tantissime cose ed ho ancora molto da imparare. La cosa che più mi giova e più mi gratifica è la “mia creatura” ossia http://www.mammasorriso.it, studiata, progettata e creata da sola ..
    Spero solo di diventare brava quanto te!

  3. Brava, studiare è il primo passo per riuscire. Poi come dicevo servono tanti altri fattori che si devono intersecare fra loro ma credo che ci sia davvero spazio un po’ per tutti. La differenza, probabilmente, tra chi ce la fa e chi no, è la costanza. Quella paga sempre. Quindi avanti così e non mollare. Un abbraccione 😉

  4. Che bel post, si vero, concordo su tutto, m forse mi trovi più d’accordo sul punto “C” ??? io ci lavoro, ma caspita se è dura con tutti quaesti blog che ultimamente sono usciti!!

    1. Grazie Giusi dei complimenti. È vero oggi con tutta questa concorrenza è ancora più difficile e credo lo sarà sempre di più. Il trucco forse è trovare una propria nicchia :-). Ciao

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