la scuola senza zaino cos'è

SCUOLA SENZA ZAINO PRO E CONTRO, PERCHE’ HO SCELTO IL METODO CLASSICO

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L’altro giorno sono andata alla presentazione della scuola Martinengo di via Martinengo a Milano, una delle poche scuole in Italia ad aver aderito al modello di scuola senza zaino.

scuola senza zaino opinioniDa quanto ne so, sono poco più di un centinaio in tutta Italia.

La mia bambina inizierà le elementari a settembre.

Avevo già sentito parlare della scuola  senza zaino perché al parchetto ne avevo discusso con alcuni genitori che avevano i figli che andavano all’asilo con  la mia  e che nel frattempo avevano già iniziato la scuola elementare.

Devo dire che da parte dei genitori non ho visto facce molto entusiaste a essere onesta…

E un po’ li capisco. Un po’ di scetticismo iniziale ci sta.

Perchè se non vedi mai tuo figlio fare una paginetta di “a” e di “b” anche a casa, ti viene da chiederti cosa faccia tutto il giorno a scuola. Ok che giocare è importante e rispettare i loro tempi altrettanto, ma anche i dubbi di noi genitori sono sacrosanti!

Scuola senza zaino, metodi e opinioni a confronto

Sono rimasta subito colpita invece nel vedere che i bambini, a differenza degli altri, non avevano la cartella bensì una piccola borsetta di tela a tracolla. Dentro praticamente solo un piccolo quaderno, da usare come diario per le comunicazioni ai genitori, e una penna. Nulla più.

I più critici dicono che sia diseducativa, che impedisca al bambino di responsabilizzarsi, di riconoscere nell’insegnate un ruolo autoritario che possa guidarli davvero. A farne la spese, in questo modello, sarebbe l’individualità del bambino. Persino la politica si è messa in mezzo, additando la scuola senza zaino come un modello sovversivo che strizza l’occhio ai movimenti rivoluzionari del 68.

La scuola senza zaino mancherebbe di regole, disciplina e, per certi, versi, lascerebbe nel bambino lacune importanti, sia a livello di programma che psicologico. Questo dicono i detrattori.

scuola senza zaino critiche

Eppure, a quanto pare, questa scuola senza zaino funziona in qualche modo se stanno esportando sempre più questo modello.

Chi ha ragione? Ovvio che gli insegnanti presenti nella scuola elementare che ho visitato e che hanno appoggiato in toto questo modello appoggiano la scuola senza zaino.

Il bambino che frequenta questo tipo di scuola è sicuramente più sereno e felice. E chi non lo sarebbe?

  • Non ci sono compiti
  • non ci sono voti (solo in pagella perchè obbligatori per legge)
  • non c’è lo zaino
  • non c’è il “fallimento” del singolo e la conseguente frustrazione che ne deriva (ma anche responsabilizzazione, va detto!), ma semmai dell’intero gruppo
  • l’apprendimento passa sempre dalla creatività, dai laboratori e l’esperienza diretta

I compiti a casa sono davvero necessari?

Me lo chiedo. E  ve lo chiedo.

La scuola senza zaino non dà compiti durante la settimana. Solo, ogni tanto, il venerdì. In quel giorno l’insegnante ripone i lavoretti fatti e delle schede con dei compitini per il week-end. Non sempre però, ripeto.

Libri non ce ne sono.

Quando ero piccola ricordo che, ogni tanto, anche a casa mi veniva voglia di sfogliare il famoso sussidiario. Qualcuno se lo ricorda? Un librone dove c’era un mix di ogni materia: un po’ di matematica, un po’ di italiano, un po’ di scienze ecc.

Non avere compiti a casa significa prestare grande attenzione in classe, altrimenti le cose non restano in testa e si resta indietro. I vostri figli sono in grado di farlo? La mia credo di sì ma non posso scuola senza compitiaverne la certezza che sia così per tutte le materie. Ora che fa l’ultimo anno di asilo è molto attirata dagli esercizi di pregrafia.

La scuola senza zaino è di ispirazione montessoriana e lascia il bambino molto autonomo e libero di svolgere l’attività che preferisce. E’ un metodo applicabile a tutti i bambini, anche quelli più vivaci? Bisogna essere molto fortunati e sperare di non avere nell’aula soggetti troppo esagitati come possono essere alcuni bambini dai 6 agli 11 anni.

Non tutti sono docili, diciamocelo.

Il gruppo, la condivisione a discapito del singolo?

Dato che la scuola senza zaino punta molto sul gruppo e lo studio di gruppo, si rischia di rimanere indietro se qualche bimbo rallenta tutti i processi di apprendimento.

Diciamo che la scuola senza zaino, secondo me, sarebbe perfetta se fosse possibile scegliere a monte i bambini della classe; ovvero bambini già molto responsabili, capaci di condividere senza troppe polemiche e di responsabilizzarsi da soli.

Nella scuola senza zaino non esistono singoli banchi come non c’è la cattedra della maestra. Ci sono 4-5 tavoloni dove formare gruppetti di 5-6 bambini. La maestra gira tra i tavoli, si mette a livello visivo dei bambini e li stimola con attività e laboratori. E’ un metodo d’insegnamento molto più pratico e attivo rispetto a quello tradizionale, di una volta. Lo trovo molto bello. Sicuramente ai bimbi piace di più, anche perchè ricorda la materna.

C’è poi l’agorà, un angolo che ricorda molto l’area morbida presente in tutte le scuole materne dove i bimbi si devono togliere le scarpe prima di accedervi. Si cerca di rendere il passaggio meno traumatico tra asilo e scuola elementare. Nell’agorà i bimbi si siedono in cerchio per ascoltare delle storie ed è sempre qui  dove avvengono le spiegazioni degli insegnanti. Si usano anche tablet e lim, le lavagne luminose.

  • I materiali a disposizione si usano sempre in modo collettivo, al massimo in coppia.
  • Si sprona il bambino alla condivisione. E questa è un’altra cosa molto bella secondo me.

La scuola senza zaino mi ha convinta a metà

Non lo so, sono un po’ scettica. Se i primi anni, la scuola senza zaino, può essere una soluzione interessante, quando il programma aumenta e diventa più complesso, mi chiedo se la scuola senza zaino sia in grado di essere all’altezza del classico metodo.

E’ vero che se il bambino si diverte impara di più, su questo non c’è dubbio. Ma l’autorità dell’insegnante, lo stimolo del bel voto da mostrare a mamma e papà, possono fare anche da sprono.

Meglio la scuola senza zaino o quella classica?

Diciamo che prima di scegliere un metodo piuttosto che un altro bisognerebbe osservare bene il proprio bambino e capire quale sia il migliore per lui. 

Alla fine ho iscritto mia figlia in una scuola “normale”.  Magari si divertirà un po’ meno ma conosco diverse persone che hanno mandato i figli alla scuola montessoriana e che poi alle superiori hanno faticato un po’.

Non vorrei che ciò accadesse a mia figlia quando affronterà le medie. Però mi sarebbe piaciuto sperimentare anche questo nuovo metodo se non fosse che a breve cambieremo casa e la scuola elementare più vicina non ha appoggiato questa filosofia. 

E voi avete avuto esperienze con la scuola senza zaino?

la scuola senza zaino cos'è


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31 thoughts on “SCUOLA SENZA ZAINO PRO E CONTRO, PERCHE’ HO SCELTO IL METODO CLASSICO”

  1. Grazie per questo articolo che mette in luce i pro e i contro del metodo senza zaino in modo chiaro e obiettivo.

    1. Scusami ma vorrei chiederti chi sarebbe che hai conosciuto che ha avuto difficoltà alle superiori dato che questo sistema esiste da circa 10 anni e quindi sono veramente pochi o x non dire nessuno quelli che sono già alle superiori passando x la scuola senza zaino. Bisognerebbe essere onesti quando si scrive. Mia figlia va molto volentieri a la consiglio a tutti io.
      Marco

      1. Bisognerebbe anche cominciare a leggere bene, quando si legge. Il paragrafo a cui si riferisce, parla di scuola montessoriana (e la scuola senza zaino ha molte cose comuni in effetti con questi metido). Sono contenta per sua figlia. Io non ho mai detto che non vada bene come metodo – ho persino scritto che mia figlia l’avrei anche vista bene… – ho solo detto che è un metodo che non va bene per tutti. Saluti

      2. insegnante, vede i risultati: i SZ sono in fondo alle prestazioni, tranne quei piccoli fortunati che vivono con famiglie che fanno fare loro le esperienze culturali e lasciano alla scuola il compito di essere un parco giochi con giochi più stimolanti. Nerd oppressi dalla mentalità di gruppo sono rifioriti appena hanno avuto il sano zaino

  2. Ciao. Mia figlia ha frequentato per due anni e mezzo una scuola senza zaino .posso dire che ciò che hai scritto tu esprime pienamente la realtà. Questo programma non e per tutti. Mia figlia si é ritrovata in terza elementare che non sapeva scrivere in corsivo, comprendere un testo scritto, e contava a stento . Ogni bambino è diverso. Ora che frequentiamo una scuola classica,perché ci siamo trasferiti posso dirti che mia figlia e’ RINATA!!!! IMPARA VELOCEMENTE ama la scuola ha voglia di imparare di fare i compiti ma soprattutto ama essere seguita dalla maestra e da me. Ama che la maestra le insegni la storia le spieghi la grammatica ha voglia di studiare ed impatare. Scuola senza zaino l aveva spenta . Alt non dico non sia un buon metodo solo non è adatto a tutti i bambini

    1. Esatto, credo sia fondamentale osservare i proprio figli e capire quale sia il metodo più giusto per loro. Alcuni bambini amano essere seguiti più a stretto contatto, altri invece apprendono meglio se lasciati sperimentare. Purtroppo la cosa si può capire bene, vivendola in prima persona. Sono felice che la tua bimba abbia trovato la propria strada. Auguri!

    2. Se si è persone individualiste in senso buono, adatte all’impegno personale più che a lavorare in squadra, il SZ è un piccolo inferno. Pensa un po’ se il bimbo\a ha interessi differenti e deve stare con un gruppo che si appassiona ad altro, o se è bravo ma adatto a attività individuali: è un inferno. E’ come lo sport, c’è chi sta bene in squadra e chi in cose individuali, chi senza agonismo smette di lavorare e chi se stressato dalla gara sballa… Siamo diversi e quel modo vuol fare sparire le diversità tra persone, perciò è orribile

  3. Ciao a tutti, vi porto la mia esperienza da mamma di 2 figlie una nella scuola tradizionale e una nella senza zaino. Sono state entrambe due ottime esperienze con alcune caratteristiche tutto sommato simili grazie alle maestre. In particolare lavoravano in classe ritenendo 8 ore già impegnative e lasciando poco a casa. Hanno puntato sulle conoscenze dei bambini e sul senso delle materie insegnate favorendo un approccio non mnemonico. Hanno valorizzato le autonomie e le attività e i laboratori pratici.
    Nella senza zaino l’attenzione all’individuo e alla responsabilità è più marcata grazie a strumenti che riconoscono un ruolo fortemente attivo del bambino. Entrambe escono da scuola stanche, con la curiosità di imparare e fare domande.
    Grazie di alle cuore a tutte le maestre e i maestri che hanno la curiosità di studiare e continuare a imparare con i bambini costruendo e integrando modelli che aiutino a rispettare le differenze. Io ho avuto un maestro così 40 anni fa! disegnavamo in gruppo sdraiati per terra, facevamo esperienze pratiche e gettavamo le basi per sostenere le fatiche con l’aumento delle richieste. Oggi gli sono grata ed ha avuto un peso formativo e educativo che gli altri non hanno assolutamente avvicinato.

    1. Ciao Anna grazie per questo commento davvero utile e costruttivo. Anche io sono convinta che alla fine, come sempre, la grossa differenza la facciano poi gli individui e non tanto il metodo. Se si ha la fortuna di incontrare insegnanti bravi, volenterosi e appassionati come è capitato a te 40 anni fa, non c’è metodo che tenga. Eppure la scuola senza zaino ancora non esisteva. D’altronde, come sottolinei tu, questo metodo tende a responsabilizzare molto di piu’ il piccolo rispetto a quello tradizionale poiche’ si deve un po’ autogestire…il mio dubbio verteva proprio su questo: sono consapevole che la mia bimba ce l’avrebbe fatta perchè è molto giudiziosa e matura ma gli altri? Ci sono bambini che hanno proprio bisogno di essere accompagnati, soprattutto all’inzio. In ogni caso alla fine ho scelto una scuola a indirizzo musicale.

  4. Mia figlia quest’anno frequenterà la quarta scuola senza zaino.In base alla mia esperienza il metodo è un fallimento.In prima elementare rende in passaggio dalla scuola materna all’elementare in modo graduale ma poi ho l’impressione che deresponsabilizzi e spersonalizzi l’alunno.Costretti a condividere tutto con bambini maleducati e incivili.Non si può parlare di voti quindi se il bambino non è responsabile non ha lo stimolo a migliorare perchè manca la motivazione ad emergere e migliorare.Inoltre pretendono la collaborazione dei genitori per svariate attività soprattutto durante il periodo natalizio.Questa intromissione dei genitori genera tantissime discussioni.Inoltre non c’è continuità perchè alle scuole medie al momento nel mio paese non è previsto la scuola senza zaino.Mia figlia ha degli ottimi voti ma nonostante tutto mi sono pentita tantissimo.Ho un altro bambino e l’anno prossimo l’iscriverò al metodo tradizionale.

    1. Ciao Marina, non hai pensato di cambiare scuola a tua figlia? se non è il posto giusto per lei, forse vale la pena fare un cambiamento. Te lo chiedo perchè anche noi dovremo scegliere quest’anno e sto valutando cosa sia meglio per mia figlia. Grazie

    2. Grazie della tua testimonianza. Non ho capito una cosa però: “non si può parlare di voti” ma poco dopo dici che tua figlia ha degli ottimi voti. Quindi li usano oppure no nella tua scuola? Diciamo che il fatto di condividere anche con i bambini meno educati le cose è un buon esercizio per la vita di tutti i giorni da adulto e sicuramente uno stimolo per quelli più agitati a migliorare (sempre che le maestre siano brave a coadiuvare questo sforzo dei più bravi e docili). Da mamma di una brava bambina – egoisticamente se vuoi – mi darebbe un po’ fastidio se mia figlia dovesse “subire” e rallentare per colpa di un metodo. La verità è che non siamo tutti uguali e non tutti i metodi vanno bene per tutti. Al solito, credo che il metodo migliore stia nella persona ovvero nella maestra e nella fortuna che si ha nell’incontrarne una valida.

    3. La mia esperienza è identica e direi negativa…il singolo completamente soffocato dal gruppo e deresponsabilizzato… mia figlia non ha idea dell’importanza dello studio e dei buoni voti… viene fatto tutto in maniera superficiale. E già tremo all’idea della scuola media.

      1. Anch’io facendone esperienza ho constatato che le buone idee si scontrano poi con un’attuazione non felice che va a discapito dell’apprendimento. Il metodo Montessoriano che ha tanto di buono viene male interpretato ed il risultato e’ che invece di conseguire un apprendimento più ricco si tollerano comportamenti ed obiettivi didattici meno elevati di quelli che il metodo classico si pone. Dispiace molto , forse il meglio starebbe nel mezzo nel saper coniugare le metodologie ma ciò e’ da pochi veri maestri.Favorire la crescita di un bambino significa metterlo in condizioni di affrontare il mondo esterno dandogli in modo consapevole ed entusiasta tutti gli strumenti. Lo zaino- i voti – i momenti di studio a casa – non sono dei mostri tutto sta nel saperli porre al bambino con semplicità ed attenzione rendendoli positivi. Farlo vivere in un ambiente scolastico dissociato dal resto del percorso che dovrà poi seguire significa porlo in una situazione di debolezza.

    4. Prima esce da quella comune e meglio starà.
      E’ spersonalizzante e se i piccoli sono individualisti e agonisti e nerd, è un inferno quotidiano.

  5. Ho iscritto mia figlia proprio alla Martinengo e proprio perché convinta della validità del Senza Zaino. Venivamo già da un’esperienza di scuola d’infanzia sperimentale e il Senza Zaino è sembrato il giusto proseguimento. La mia bambina è in seconda e sono molto soddisfatta della scelta fatta. Lei è serena, impara sperimentando in un ambiente molto accogliente. Le insegnanti sono portate ad essere sempre aggiornate e a mettersi alla prova ( conosco insegnanti che usano da 30 anni le stesse fotocopie). Non è vero che non ci sono libri, ma questi sono integrati da tantissime attività fatte in classe. Si lavora per interclasse con un continuo scambio di idee e progetti e con uno sguardo più ampio sui bambini. Non è vero che non ci sono compiti, sono assegnazioni differenti . Viene chiesto ai genitori di fare delle cose con i propri figli, una torta, una passeggiata, una visita al museo, in linea con una didattica fortemente improntata all’esperienza. Ho avuto anche modo di notare che, in caso di difficoltà, i bambini vengono seguiti dalle insegnanti e non sono a “carico” del gruppo, che comunque è partecipe e supporta. Io noto nella mia bambina una capacità di “problem solving”,un senso pratico e una pensiero creativo che sono sicuramente parte di lei ma che sono stati accentuati da questa metodologia.

    1. Se a te il metodo aveva convinto e se la tua bimba è serena hai fatto la scelta più giusta che potessi fare 🙂 Io credo che alla fine, indipendentemente dal metodo, ciò che conta è avere la fortuna di incontrare nel proprio cammino insegnanti validi, di testa e di cuore.

  6. Un altra cosa mi viene in mente. Credete veramente che dare i voti sia cosi importante. La vita reale non è un voto. La scuola classica è rimasta a 100 anni fa mentre tutto il resto è cambiato. Guardatevi il video la scuola e il pesce rosso.

  7. Io sono insegnante, ho lavorato nella scuola “normale”, come la definite, e nel progetto senza zaino. Sono 25 anni che insegno a scuola, il metodo suddetto secondo il mio parere è il fallimento dell’istruzione. I bambini vengono deresponsabilizzati, la preparazione è fatiscente e il rispetto delle regole non assimilabile. Ripeto io lavoro in questa situazione x cui la conosco bene. Ho scelto per Mia figlia la scuola normale, modulare, mi sono trovata benissimo, la prima media l’ha volata con ottimi risultati. Parlando da collega con le professoresse hanno ribadito le difficoltà avute con gli alunni del senza zaino. Credete a me, è un progetto disastroso. Speriamo che con il covid-19 sparisca velocemente. Gli istituti lo introducono solo per un gran giro di soldi che gli sta dietro

    1. grazie del tuo commento, perchè dato da persona che vive in prima persona la situazione, anche a livello professinale. Non capisco una cosa però, perchè parli di giro di soldi? In che senso?

  8. Ciao Ilaria,
    sono anch’io un’insegnante, insegno ormai da 13 anni e da 5 ho cominciato con il modello di scuola (e non metodo) senza zaino. Mi dispiace che la collega Laura abbia avuto una brutta esperienza, che immagino sia dovuta a poca formazione, perché quello che lei descrive è esattamente quello che senza zaino vorrebbe evitare. Non capisco nemmeno io perché parli di giro di soldi. Secondo la mia esperienza è esattamente il contrario. Sono d’accordo che a senza zaino si debba aderire come genitori prima di iscrivere i propri figli, come anche sia importante osservarli, ma per la mia esperienza è più facile che un bambino con problemi si adatti in una classe senza zaino piuttosto che il contrario… rimane il fatto che il patto tra scuola e famiglia e il legame di fiducia che si deve creare tra docenti e genitori è molto importante a prescindere dal modello di scuola o dal metodo didattico, senza di esso l’apprendimento è nullo.
    Ho notato che molti di voi hanno riconosciuto che bisogna “avere la fortuna di capitare con un buon maestro”. Concordo! Ma con qualche riserva, perché mi chiedo come imparino gli sfortunati.
    Ecco, la differenza tra Senza Zaino e altre idee innovative di scuola sta proprio qui. Quel che è importante non è se ci sono compiti o meno, tavoloni o meno … l’importante è che ci sia una buona squadra di docenti, che operi in sintonia, pur preservando la propria libertà nel scegliere quel percorso o l’altro, quel libro piuttosto che un altro (uno dei 3 valori senza zaino è “la comunità”).
    Questo non lo dice senza zaino, ma uno dei più autorevoli studi sull’apprendimento portato avanti a livello mondiale da J. Hattie (cfr. Apprendimento Visibile, insegnamento efficace, Erickson 2017): al più alto livello di efficacia nell’apprendimento sta il lavoro di misurazione degli apprendimenti da parte dei docenti attraverso una pratica molto elaborata che non ha niente a che vedere con i voti, mentre solo al secondo c’è l’efficacia dell’insegnamento collettivo (non ognuno per conto suo, ma collaborando tra insegnanti … difficile da spiegare, specialmente per chi è abituato a d una scuola con “metodo classico”, ma molto semplice da realizzare se solo si volesse). Al terzo posto c’è l’auto-valutazione… Certo sono cose molto difficili da gestire da parte dell’insegnante, per questo per diventare un docente senza zaino occorrono 4 anni di formazione (25 ore per ogni anno) più la sperimentazione ogni giorno in classe con l’aiuto e il sostegno di colleghi (soprattutto), dirigente e famiglie. Se tutto ciò avviene, funziona! E funziona per tutti i bambini di quella scuola e di quella comunità senza bisogno di scomodare la fortuna.
    Nel “modello classico” di scuola l’apprendimento avviene nel grande gruppo, nello studio di Hattie, la sua efficacia è all’93° posto e l’effetto docente, ovvero la bravura del maestro è al 148° posto, mentre le sua personalità è al 183°, i compiti a casa al 162° posto, il numero degli alunni al 191° e i programmi casa-scuola al 206° posto.
    Tra i primi 50 posti ci sono tutte le migliori pratiche didattico-educative conosciute nel mondo che è stato scientificamente provato che sono efficaci nell’apprendimento e tra queste ci sono, partendo dalla più efficace: l’auto-valutazione (11°), il micro-insegnamento (lezioni brevi 13°), aiuto reciproco fra docenti (15°), Discussione in classe (16°), esercizi pratici (18°), valutazione formativa (27°), insegnamento tra pari (28°), istruzione fonetica (31°), feedback (32°), problem solving (37°), aula comportamentale (42°), differenziazione didattica (48°) … tutte buone pratiche che possono avvenire in una scuola senza zaino … difficilmente in altre scuole, perchè manca l’ambiente di apprendimento adeguato a facilitarle.
    Un’ultima cosa: non è vero che senza zaino è senza regole!! Chi dice questo non ha compreso nulla del modello e lo invito a leggere un po’ di libri o la nuova rivista senza zaino edita da Erickson prima di parlare (ce n’è uno molto bello scritto proprio per i genitori da Marco Orsi “Dire Bravo non serve” della Mondadori).
    Come sarebbe possibile parlare di responsabilità (uno dei 3 pilastri di sz) se non ci fossero le regole? Certo, non sono le regole con il “non” che tutti ormai sanno essere inefficaci o addirittura controproducenti in educazione … invece di dire cosa non posso fare, si dice cosa “posso fare”, che è meglio! Così le regole sono molto meno e si riescono a far rispettare meglio e con più efficacia!

    [Questo è il link alla pagina del sito di Hattie dove potete vedere voi stessi quali sono le pratiche che funzionano meglio nell’insegnamento/apprendimento: https://visible-learning.org/backup-hattie-ranking-256-effects-2017/%5D.

    1. Wow, grazie grazie per la meticolosa recensione. Stiamo valutando per la nostra bimba che a Settembre inizierà la prima elementare.. e tra poco ci saranno le iscrizioni, quindi valutiamo più possibilità. Grazie ancora..

    2. Sarebbe onesto intellettualmente (e non solo) se prima di imporre questo metodo ci fosse un’adeguata formazione degli insegnanti come ha citato nel suo commento… Alla nostra scuola, unica scuola del paese, così non succede… e le famiglie non possono scegliere se senza zaino o tradizionale se non pagando il prezzo di sradicare dal proprio territorio il figlio togliendo anche la possibilità di autonomia nello spostamento casa-scuola.
      Le famiglie poi sono chiamate unicamente a pagare la quota annua che è di gran lunga maggiore di quanto spenderebbero acquistando individualmente il materiale (confronto reale con altro figlio frequentante la scuola quando non c’era l’imposizione del metodo SZ)
      Siamo partiti con questa esperienza con tanto entusiasmo ma la realtà è stata ben diversa… E sperimentare e formarsi sulla pelle dei ns figli… Anche no!

      1. Mi trovo nella tua stessa situazione addirittura noi abbiamo richiesta di un materiale scolastico con un preventivo che raggiunge i 300 euro a bambino. Materiale dettagliato deciso interamente dalla scuola in ogni suo particolare. La scuola senza zaino parla di condivisione di materiale a tempo di covid dove i bambini sono obbligati ad indossare 6 o 8 ore la mascherina ma con è un problema passarsi il materiale l uno con l altro. Ma facciamo finta che ci sia così tanto controllo(in prima elementare) e igiene da non creare nessun problema. Ma sarò libera di farmi 2 conti in tasca e spendere i miei soldi come è quanto dico io. Se il materiale viene finanziato dalla scuola ma che mi diano quello che ritengono più consono. Ma no che mi viene imposto pure il brand del materiale. Ma stiamo scherzando. In una scuola pubblica può accadere tutto questo. E poi scusate un ultima cosa. Visto che nei mio paese ci sono credo 5 plessi tutti con la stessa dirigente. Non sarebbe normale visto che questo è un metodo ancora in fase di sperimentazione di renderlo facoltativo. E formare delle classi con chi aderisce a questo metodo e altre che non lo condividono. In modo d inserirlo lentamente far conoscere con im tempo i risultati. Fino a farlo se riesce bene introdurlo come metodo totalitario.

  9. Sarebbe onesto intellettualmente (e non solo) se prima di imporre questo metodo ci fosse un’adeguata formazione degli insegnanti come ha citato nel suo commento… Alla nostra scuola, unica scuola del paese, così non succede… e le famiglie non possono scegliere se senza zaino o tradizionale se non pagando il prezzo di sradicare dal proprio territorio il figlio togliendo anche la possibilità di autonomia nello spostamento casa-scuola.
    Le famiglie poi sono chiamate unicamente a pagare la quota annua che è di gran lunga maggiore di quanto spenderebbero acquistando individualmente il materiale (confronto reale con altro figlio frequentante la scuola quando non c’era l’imposizione del metodo SZ)
    Siamo partiti con questa esperienza con tanto entusiasmo ma la realtà è stata ben diversa… E sperimentare e formarsi sulla pelle dei ns figli… Anche no!

    1. Ciao Anna,
      sono un’insegnante che opera nel mondo della scuola da 31 anni. Posso dirti che di metodi, approcci, strategie ne ho visti e applicati a iosa. Da tre anni sto sperimentando e sono la referente del modello s.z. nella scuola primaria di un piccolo paese della Sardegna. Che dirti? Ho tanto di quell’entusiasmo da trasmetterlo in tutte le scuole del mondo. Perche? Ti inviterei a fare visita nella nostra aula e poi di confrontarla le altre . La nostra è ospitale perché é colorata, accogliente, bella, con tavoli isole che attualmente ospitano sino ad un massimo di tre alunni ( per il distanziamento Covid-19). GLi armadi sono fruibili in tutti gli spazi dai bambini, i quali in piena autonomia ( colonna portante del modello s.z.; prendono e rimettono a posto il loro materiale. gli alunni sin dalla prima classe si abituano ad essere responsabili del loro e altrui materiale( responsabilità) che si usa in comune). E Non posso non descriverti la bellezza di vederli sereni, gioiosi durante le attività cooperative o quando aiutano i bambini in difficoltà.(scuola comunità). Infatti la scuola senza zaino include i bambini che presentano difficoltà, li accoglie e li aiuta proponendo loro attività adatte ai loro ritmi e tempi di apprendimento che eseguono con l’aiuto dei compagni e della maestra. Chiaramente sono previste anche attività individuali, tanto è vero che in ogni aula, oltre alle isole ci sono anche tavoli singoli. Non capisco come mai si dice che i bambini s.z.non seguono le regole, che non stanno studiare e che non imparano le competenze formative indispensabili per successivi ordini scolastici. Non è cosi te lo posso assicurare. Le prime cose che imparano i bambini sono le procedure che permettono di fare assimilare le regole, come percorso discusso e condiviso nell’angolo agorà. In questo spazio si fa animazione alla lettura, si discutono i conflitti, e le procedure relative ad ogni regola ( uso dei segnali visivi per il silenzio o per fruire del bagno, del planning settimanale , del cartellone delle emozioni e dell’uso dell’agorà, costituito da tribune morbide. I nostri alunni hanno imparato a scrivere, a studiare e a socializzare sin dai primi mesi della prima. Attualmente frequentano la 3^ e hanno acquisito tutte le competenze per svolgere proficuamente gli obiettivi formativi della 4^.
      Patrizia

  10. Grazie per il tuo punto di vista. I voti, soprattutto per dei bambini della scuola primaria, vanno a modellare l’autostima del bambino e quindi credo, soprattutto finché sono così piccoli, che sia necessario utilizzare un metodo di valutazione diverso. Hai preso 5? Allora non sono bravo e c’e’ qualcosa in me che non va. E’ giusto a mio parere che si rifletta sugli errori fatti ma ahimè i voti non aiutano in questo. E l’autorità dell’insegnante non dipende dal fatto che ci sia una cattedra o meno. Quello che io spero per mio figlio e’ che, oltre ad imparare tantissime cose, la scuola riesca a motivarlo e a farlo crescere come persona, tenendo conto delle sue potenzialità e individualità, almeno a 6 anni.

    1. hai preso 5? bene, vedi 2 cose: a) perché hai preso 5? Poco studio? distrazione? Sfortuna di una volta? Esercizio dove se sbagli una risposta anche le altre vano di conseguenza ? B ) Vuoi tenerti il 5 o vuoi migliorare? Culo sulla sedia e spremiti sennò non ce la fai. Se ci tieni a primeggiare, ti spacchi di lavoro, ma se vale lo fai

  11. Direi come Fantozzi… è spersonalizzante, impigrente per i livelli medio bassi, è un inferno se non lavori bene in gruppo. Ci sono persone che senza agonismo se ne lavano le manine ! Ci sono persone che sono ottimi studiosi ma hanno basse soft skill e vengono tritati. I ragazzi sono sereni, o frustrati. Per me, insegnante coatta a questo obbrobrio. sarà un anno da galera

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