10 LAVORETTI PER BAMBINI DA FARE A CASA CON MATERIALE RICICLATO

Ho fatto parte della giuria di un concorso dedicato al risparmio e al riciclo promosso da ING. Tra le 354 classi che hanno partecipato ecco i 10 lavoretti che mi hanno colpito di più per originalità. Tutti si possono realizzare riciclando gli oggetti che abbiamo a casa.

 

Non so voi, ma ogni volta che Flor  – la mia prima bambina, cinque anni tra un mese – torna a casa con uno dei lavoretti realizzati alla scuola materna, io mi emoziono sempre tantissimo. Quando poi fa un disegno che raffigura la nostra famiglia, mi sciolgo proprio…

Tra tutti, quello che ho nel cuore è quello di quando ha rappresentato per la prima volta anche la sua sorellina Tiara, che all’epoca era ancora nel mio pancione.

disegno famiglia

Gli insegnanti che si ha la fortuna di incontrare nel proprio cammino sono un tassello fondamentale nella storia di ognuno di noi.

L’altro giorno ho partecipato come giurata a un concorso organizzato da ING Italia tramite il progetto educativo “Coltiva il tuo sogno”, arrivato ormai alla sua nona edizione, il cui obiettivo è promuovere il risparmio e il corretto utilizzo delle risorse per un mondo migliore. Per ogni classe che ha presto parte al concorso, ING Direct ha donato 30 euro a UNICEF.

coltiva il tuo sogno

Eccomi sulla destra, al mio fianco il vicedirettore di Focus Junior Andrea Minoglio

Un plauso a tutte le scuole che hanno partecipato al concorso grazie allo spirito d’iniziativa del corpo docente, anche se alcune – a onor del vero – sono andate un po’ fuori tema e per questo hanno ricevuto delle penalità in fase di voto (una mia piccola rivincita per tutte quelle volte che le maestre mi hanno ripresa dicendomi “Sei andata fuori tema!”).

Senza contare che ancora in molti fanno ancora confusione tra “riciclo” e “riciclaggio” che, come capirete, sono due cose molto diverse.

I 10 lavori arrivati in finale non erano forse i migliori in assoluto poiché la prima fase del concorso passava dai voti online di amici e parenti. Tuttavia i tre vincitori che si sono aggiudicati una stampante 3D hanno sicuramente meritato di finire sul podio per l’idea originale o per la complessità del tema trattato. Qui potete vedere la totalità dei progetti che hanno partecipato tra cui ho scelto i 10  che mi hanno colpito di più.

10  lavoretti per bambini con oggetti riciclati

E’ incredibile come basti davvero poco per realizzare dei giochi originali a casa propria, praticamente a costo zero. Queste idee hanno preso vita usando oggetti di uso comune, che tutti abbiamo nelle nostre abitazioni. 

ferrari della felicità

  • La Ferrari della Felicità (qui sopra in foto), è una semplice composizione di cannucce, tappi di bottiglia usati a mo’ di ruote e un palloncino a fare da propulsore. Davvero un’idea vincente, e infatti ha vinto!

bastoni della pioggia

  • Bastano dei rotoli di carta igienica o di carta da cucina, un po’ di fogli decorati e dei fagioli o del riso per realizzare invece il bastone della pioggia che ha una tradizione molto antica e anche un effetto calmante sui bebè (buona a sapersi, no?).

cassette della frutta riciclo

  • Forse per una casa è un po’ ingombrante, ma che ne dite di questo puzzle gigante realizzato con le cassette della frutta, colori e pezzi di carta dai bambini di terza elementare di Linguaglossa? Solo il nome del Paese meritava un premio per l’originalità. Ci potranno giocare tutte le classi e anche quelle a venire.giocattoli fai da te
  • Una scuola di Bari ha pensato di realizzare con oggetti tecnologici vecchi o non più funzionanti delle piccole opere d’arte. Guardate sopra questo bel collage che ritrae un curioso omino il cui corpo altro non è che una ex chiavetta per il computer. Un giorno voglio proporlo anche alla mia Flor, appena farò pulizia nella scrivania!

orto fai da te

  • Si chiama “Orto che Sale” l’idea avuta dagli insegnanti di questa classe di Torre Annunziata in provincia di Napoli (mia mamma è nata lì!). Hanno usato una vecchia boule dell’acqua, uno pneumatico dipinto di blu,  persino uno zaino da buttare per realizzare un piccolo orto fai da te. Da rifare sui propri balconi di casa.

cucchiai

  • Dei vecchi cucchiai di legno, delle forchette, qualche bottone avanzato, dei pezzettini di stoffa sono l’occorrente per creare dei buffi personaggi in cerca d’autore. L’ingrediente principale, qui, è di sicuro la fantasia. Complimenti alle classi di Gragnana Carrara.

mangiatoia fai da te uccellini

 

  • Quando si dice unire l’utile al dilettevole! E’ quello che ha fatto questa classe che, dai cartoni del latte e dei succhi in tetrapak con l’ausilio di alcuni rametti, ha realizzato delle mangiatoie per gli uccellini.  Sicuramente meritavano di arrivare almeno tra i primi dieci!

tartarughe

  • Delle piccole e dolci tartarughe realizzate usando come basi per il guscio delle bottiglie di plastica blu, un filo di lana azzurra, del glitter e della carta. Così i bambini hanno dato vita a degli amici marini in formato low-cost.

casetta cartone fai da te

  • Bellissima la casetta,  arrivata in finale  e che per poco non ha vinto anche lei la stampante 3D, aggiudicandosi il quarto posto. La classe ha utilizzato delle vecchie scatole di cartone, colla e colori e ha costruito una casetta gioco che sicuramente farà felici tanti bambini. Si può tranquillamente rifare a casa con un po’ di pazienza.

  • E’ quasi un’opera d’arte il robot creato con il riciclo di tappi di metallo di bottiglie di acqua, tappi di plastica dei detersivi, brick di succo di frutta, contenitore di ovetti o di cioccolato e plastica. Ha uno zainetto in spalla in cui mette il materiale di riciclo per ricreare oggetti nuovi utili alla scuola come: librerie, arredi, addobbi, abachi, giochi didattici ed altro. A me ricorda tanto un ghostbuster!

Bravi tutti e mi raccomando mamme, stimolate anche i vostri bambini e le loro maestre a partecipare a questi concorsi perchè sono educativi e in più mettono in palio regali davvero utili per tutta la scuola!

All’anno prossimo “Coltiva il tuo sogno!“.

 

8 METODI FAI DA TE PER STURARE IL WC OTTURATO. E OCCHIO ALLA VASCHETTA PROFUMATA!

Quando la vaschetta profumata cade nel wc., che fare? Come risolvere? Ecco tutte le soluzioni fai da te che potete provare, fino all’ultima più estrema: smontare il water. Ma per questo meglio chiamare un professionista.

Per fortuna in casa abbiamo due bagni. E non lo dico solo perché in famiglia siamo in quattro e ognuno ha esigenze diverse (tipo che il marito quando si chiude nel cesso, ci sta due ore a volta…).

Lo dico soprattutto perché da circa un mese ho il bagno completamente fuori uso.

Quando tiriamo l’acqua, infatti,  l’acqua sale fin sopra in alto, quasi al bordo, e poi scende molto lentamente.

Praticamente il bagno è inutilizzabile se non per  fare dei bisogni veloci (ci siamo capiti…). Ed è importante non gettarvi dentro carta igienica, cotone, cotton-fioc , insomma qualsiasi cosa che possa andare a incastrarsi intasare ancora di più il wc.

Ma che cosa è successo da un giorno all’altro che ha bloccato l’acqua non facendola defluire come prima? 

È accaduto all’inverosimile…

Anche se leggendo in Internet mi sto rendendo conto che è un avvenimento poi non così raro, anzi! Peccato che nessuno ti metta in guardia su questa evenienza. E i primi a doverlo fare dovrebbero essere i proprio i produttori…di che cosa sto parlando?

Di quelle vaschette profumate che si agganciano alla tazza del water. 

 

WC Net , Anitra WC sono i marchi più famosi che mi vengono in mente anche se ormai quasi tutti i supermercati commercializzano le vaschette profumate per il Vater con il proprio marchio.

gel profumato wcA casa ne ho ancora un paio ma a questo punto mi guardo bene dal posizionarne una nuova. Adesso uso quel gel che si appiccica all’interno della tazza, così almeno sono sicura di non combinare danni.

 

In pratica è successo che, senza che ce ne accorgessimo, magari proprio tirando l’acqua,  la vaschetta sia finita dentro il Water incastrandosi nelle tubature. E adesso lo scarico è lento…

Come disistruire il gabinetto in questa situazione? 8 tecniche fai da te

Prima di rivolgervi a un idraulico cercate voi di liberare lo scarico   da soli. Se avete la fortuna di riuscire col fai da te,  andrete a risparmiare dei soldi. Quando fate queste operazioni, indossate sempre dei guanti di gomma: un po’ per lo schifo, un po’ per sicurezza dato che dovrete maneggiare anche agenti chimici pericolosi in qualche caso,
  1. Il modo più semplice e intuitivo per liberare lo scarico è quello di utilizzare un appendino in fil di ferro, piegarlo a forma di uncino, e andare a lavorare a sinistra e a destra su è giù. Indossate dei guanti naturalmente mentre fate questa operazione e anche le seguenti che sto per dirvi.
  2. A volte sono proprio le mani a essere il modo più semplice per levare il pezzo che si è incastrato. Se siete fortunati, l’oggetto che ottura si sarà incastrato nella prima parte dello scarico e sarete in grado di toglierlo da soli. Tenete conto che le tubature del vater sono fatte cosi!
  3. Aceto e acqua bollente. Versate dell’abbondante aceto di bassa aceto qualità e subito dopo un pentolone di acqua bollente. Come sapete l’aceto è corrosivo e può aiutarvi in questa operazione (qui potete trovare altri usi dell’aceto in casa, valido aiuto anche per chi traspira molto d’estate).
  4. Se questa tecnica non dovesse funzionare potete provare a disostruire il wc prendendo un mocio abbastanza spesso (meglio se si tratta di quei spazzolini con tante frange) e a metterlo dentro il wc. Grazie alle frange intrise di acqua, andate a creare un sottovuoto utile a fare  pressione lì sotto. Fate su e giù e smuoverete ciò che sotto come eventuali residui di carta.
  5. Se quest’operazione non dovesse avere successo, il mio consiglio è quello di acquistare dei prodotti in grado di sciogliere carta, salviette line, carta da cucina più spessa, ma anche materiali più duri. Si tratta  acidi molto corrosivi come l’acido muriatico  o la soda caustica  da acquistare nei ferramenta, a cui bisogna prestare la massima attenzione. Prima di versarli, leggete bene le istruzioni e state attenti a eventuali schizzi. Tenete il volto lontano per evitare di respirare i fumi emessi dall’acido che tocca il filo dell’ acqua. Lasciate in posa per tutta la notte e ripetete l’operazione col mocio se ancora il tubo non si è liberato.
  6. Un’altra tecnica molto utile è quella del tubo per gli scarichi intasati, acquistabile sempre in ferramenta a un prezzo inferiore ai sei euro.  Questo tubo, al cui interno c’è una molla, funziona soprattutto con gli scarichi dei lavandini ma il ferramenta ha detto che si può usare anche per il vater.  Praticamente bisogna inserirlo dentro il WC e far risalire il tubo fino in fondo: poi di gira la manovella che fa girare a sua volta il tubo che raccoglie tutto lo sporco: capelli, cibo, carta. Grazie a quest’operazione siamo riusciti a disostruire un po’ ciò che rimaneva incastrato a causa della vaschetta. Ma la vaschetta è rimasta lì.

7. Lo sturalavandino. E’ con questa tecnica che mi sono accorta che sturalavandinila vaschetta profumata era finita nel wc. Me ne sono resa conto in primis perché ovviamente non lo non l’ho più vista, secondariamente perché utilizzando lo stura lavandini,  ho visto che il liquido che riemergeva era colorato un po’ di azzurrino proprio come il colore della vaschetta profumata. Vi ricordo che lo sturalavandini va utilizzato nel wc sotto l’acqua. In pratica dovete tirare l’acqua e solo dopo metterlo sulla bocca del wc, affinchè si crei bene il vuoto che sottovuoto. Poi fate pressione su e giù per tante volte, finchè non sentirete un rumore forte che vi farà capire che lo scarico si è liberato.

8. Un’altra tecnica che abbiamo utilizzato è stata quella di acquistare questo prodotto da Leroy Merlin per disostruire  lo scarico fai da te.  lo travate anche su Amazon. Veramente soldi buttati nel cesso. Utilizzate  solo se dovete disostruire un lavandino.  Lo abbiamo pagato una ventina di euro. Si tratta di una pompa a pressione che attaccata a un riduttore spara aria compressa che dovrebbe spingere via le incrostazioni che tappano lo scarico. spingendo a fondo l’oggetto che ostruisce lo scarico.

Purtroppo nemmeno questo ha funzionato.

Alla fine se avessimo chiamato l’idraulico fin da subito avremmo speso sicuramente meno. Col senno di poi, tutto più facile…

Come accaduto in passato, volevamo provare a fare a modo nostro. Da soli abbiamo installato la lavapiatti, il rubinetto della cucina e anche la lavatrice. Non sono cose impossibili. Basta seguire passo a passo le istruzioni e i tutorial su youtube. Ovviamente non provate a fare queste cose quando di mezzo ci sono fili elettrici da sistemare o il gas, perchè con queste cose non si scherza.

Arriva il momento in cui bisogna proprio rivolgersi a un esperto. Peccato che quando escono questi esperti, solo per aver messo il piede fuori dal negozio, ti chiedono cifre  esagerate. Ricordo ancora l’installatore della caldaia che chiese 50 euro a mia madre per l’uscita, per essere stato a casa nostra cinque minuti solo a vedere il modello, e aver attraversato semplicemente la strada, dato che si trova nella stessa via di mamma. Questo onestamente non lo trovo giusto.

Girando su Internet alla ricerca di un idraulico onesto che mi risolva questa storia del gabinetto mi sono imbattuta nella pubblicità di Yougenio che continuava a comparirmi nei banner su altri siti (evviva i cookies!).

Ebbene sono andata sul sito e ho visto il preventivo per disostruire il cesso e devo dire che sono rimasta soddisfatta, dato che questo servizio per liberare lo scarico parte da un prezzo molto basso.  Un prezzo più che onesto, direi!  Da quanto ho capito questa società, Yougenio, ha assunto una serie di operai specializzati che poi mi manda in giro per la città. Ci sono imbianchini, elettricisti, personale delle pulizie, giardinieri ecc. che hanno stipendi fissi e che quindi non si preoccupano del resto. Forse è per questo che riescono a tenere i prezzi così bassi.

Mi sembra un’ottima idea perché ultimamente questo personale specializzato stava un po’ esagerando con i prezzi. Ricordo ancora quella volta che i ladri tentarono di entrare a casa di mia mamma un venerdì pomeriggio e  un fabbro trovato su Internet ci chiese la bellezza di 500 euro per sostituire la serratura. Del resto in quelle circostanze non hai scelta: cosa fai, dormi con la porta di casa aperta?

Anche in questo caso, con il gabinetto rotto,  dopo averle provate tutte non ho davvero più scelta. Sapere in anticipo quanto andrò a spendere però mi rasserena un po’.

Sempre in ambito idraulico, tra le offerte su Yougenio, trovate chiaramente – prima dell’intervento del tecnico – quanto vi costi un montaggio box doccia, la riparazione rubinetti o il loro montaggio. 

Insomma, adesso aspetto che venga il tecnico e vi farò sapere come è andata. Credo forse dovrà smontare il wc. Il mio è un modello di quelli sospesi, per cui non mi azzardo…non vorrei allagare casa, rompere tubi…e allora altro che risparmio!

vaschetta profumata nel gabinetto

APP PER CHI SI SPOSA: FINALMENTE LE FOTO ANCHE DEGLI INVITATI AL MATRIMONIO, TUTTE IN ORDINE

Si chiama Wedbox ed è un’applicazione gratuita sulla quale tutti gli invitati possono caricare le proprie foto del matrimonio in categorie preordinate. Ideale anche per far partecipare alle nozze chi non può venire.

L’anno scorso si è sposato uno dei miei migliori amici. Ha pensato bene di farlo a Lampedusa, agli inizi di settembre, quando io ero incinta di quasi sette mesi. Sono stata molto combattuta se andare o meno, poiché era un evento che attendevo da anni.

 Siamo stati compagni di avventure di tante avventure: nottate brave in discoteca, dai week-end a Saint Tropez alle favelas di Rio de Janeiro.
Anche se ora con le bimbe ci vediamo di rado, resterà sempre uno degli amici su cui contare…tant’è che stato anche il mio testimone di nozze.
Alla fine, a malincuore, non ho partecipato al suo matrimonio perché non me la sentivo di andare su un’isola dove non c’è nemmeno un reparto di ostetricia e ginecologia.  Col senno di poi so di aver fatto bene dato che proprio in quel periodo la ginecologa mi mise a letto per via del collo dell’utero raccorciato con rischio di parto prematuro.
Mi sono dovuta accontentare di vedere qualche foto che gli amici mi mandavano su WhatsApp.
foto matrimonio
Di recente ho scoperto un’app gratuita per matrimoni che sarebbe stata perfetta per quell’occasione. Si chiama WedBox. Il sito è in inglese ma tranquilli l’applicazione è anche in italiano e per la verità in alte 17 lingue, così da poter essere usata anche dagli ospiti stranieri.

Come funziona WedBox?

 

wedboxE’ un’app sulla quale tutti gli invitati possono caricare le proprie foto in modo ordinato. Che so: preparativi, festeggiamenti, in chiesa ecc.

È vero che spesso vengono anche creati dei gruppi su Facebook o WhatsApp dove vengono condivise le foto. Ma non è esattamente la stessa cosa.

Il problema dei matrimoni è proprio questo: si scattano così tante foto che poi metterle in ordine è un lavoraccio!

In questa app non trovate elenchi degli invitati, liste nozze e cose simili; della serie: “less is more!”.  Il focus qui sono solo le foto del matrimonio – secondo me – la voce più importante di tutta la cerimonia, dato che poi è quella che rimarrà come ricordo tangibile.

Gli sposi possono guardare tutte le foto dei loro invitati scattate tramite l’app e scegliere – in tal caso, pagando – se scaricare il pacchetto zip con tutte le foto in alta risoluzione. Questa opzione non è obbligatoria, per cui se lo si desidera l’app resta gratuita per sempre. 

Ma sarebbe un peccato perchè, sapete bene, che alcuni scatti fatti degli invitati, delle volte possono essere persino più belli ed efficaci di quelli di un professionista.

Una foto, infatti, a volte è meritevole non tanto dal punto di vista tecnico, ma proprio per aver saputo cogliere un momento particolare… Magari un’espressione buffa dello sposo o della sposa al momento del sì? 🙂

album nozze

Che ne dite di questa mia risata fragorosa davanti all’ufficiale della cerimonia? Dennis è quello alla mia destra (anche lui sta ridendo ma non ricordo il perchè…Johnny, mio marito, invece, non sono sicura avesse capito bene la battuta dato che parlava ancora pochissimo l’italiano).

Un’app per rendere partecipe anche chi non può esserci

Se avessi saputo di quest’app l’avrei fatta scaricare anche a mia suocera e ai parenti di Johnny. Nessuno di loro, purtroppo, per motivi di visto è potuto essere presente quel giorno.
Noi avevamo fretta di sposarci, perchè da lì a pochi giorni sarebbe terminato il visto turistico di mio marito e sarebbe diventato a tutti gli effetti un clandestino. Il rischio era quello di non poter più mettere piede in Italia per molti anni e quindi – ahinoi – non abbiamo potuto fare le cose con calma.
Ma non mi è dispiaciuto…alla fine è stata una bella cerimonia, semplice perchè organizzata in poco più di un mese. Resta solo il dispiacere di non aver avuto sua mamma presente: Johnny è il suo unico figlio e ha dovuto seguire il matrimonio via Skype. Ma così abbiamo la scusa di poterci risposare n giorno anche a Bogotà, sua città natale.
Lui me l’ha promesso, vedremo se sarà di parola.
app matrimonio

Nel riquadro in alto a destra, mentre salutiamo mia suocera collegata via Skype al computer

 

IL CIUCCIO, UN AIUTO PER LA MAMMA MA ANCHE PER IL BEBE’

Lo ammetto, quando vedo un bambino  col succhietto in bocca, penso subito: “Che mamma fortunata!”.

Flor, la mia prima bambina, cinque anni fra un mese, non ha mai voluto il ciuccio. C’ho provato in tutti modi a farglielo prendere.

Ho usato tutti i tipi di ciuccio  in commercio e di tutte le marche:

  • con la tettarella a ciliegia, piatta
  • con il collo assottigliato,
  •  con la mascherina in silicone, in plastica,
  • colorati, trasparenti,
  • grandi e piccoli…

Non esagero se vi dico che avrò speso una cinquantina di euro in ciucci. Senza che mai che riuscissi a fargliene accettare uno. Il punto è che lei il ciuccio, proprio non lo voleva. Era troppo attaccata al mio seno per decidere di sostituirlo con qualcos’altro.

E’ fondamentale importante trovare un ciuccio che ricordi il seno il più possibile.

Ovvio che il seno e il ciuccio non siano la stessa cosa…
Com’è vero – come si sente dire spesso – che il ciuccio, in natura, non esista!  
prendere ciuccio bambini grandi

Campionessa di ciucciadito a tradimento! Notare che mia mamma dice che Tiara ha gli occhi verdi…

Però esistono bambini che più di altri hanno un continuo (con-ti-nuo) bisogno di suzione. Tiara è fra queste.

La mia seconda bambina che ha appena fatto cinque mesi, ha la necessità di succhiare sempre. E così per non farla piangere io passo ore a offrirle il seno, anche quando ha finito da poco la poppata.
La verità?
Non sopporto il pianto dei neonati: mi innervosisce da un lato e mi fa stare male dall’altro. Soffro perchè ho paura che soffrano, pur sapendo che è il loro modo di esprimere un bisogno.
Tiara si succhia il dito del piede, le dita della mano, si autosucchia la lingua (vedi video sotto)…poi mi afferra l dito e lo succhia; persino il naso della sorella perennemente raffreddato.
“Flor, nooooooooo, che poi le passi il raffreddore!”

Flor non ha mai accettato il ciuccio perchè forse ho aspettato troppo a proporglielo  perchè mi avevano detto che avrebbe potuto confondere la suzione al seno con quella del ciuccio.
E in effetti se il piccolo ha difficoltà nell’attaccamento, se state riscontrando problemi nell’allattamento, è sicuramente meglio aspettare.
Ma per fortuna Flor – e così Tiara – non hanno mai avuto mezzo dubbio su come attaccarsi al seno.
Per questo con Tiara, dopo circa una settimana dalla sua nascita, ho provato a offrirle il ciuccio. Lo prendeva e poi lo sputava quasi subito. In questi mesi ho continuato a proporle il ciuccio di tanto in tanto. Non demordo!
Un paio di volte lo ha tenuto più del solito e ha preso il succhietto anche per cinque minuti consecutivi, con i giusti movimenti. Poi ci sono delle volte che lo mordicchia, se lo fa passare da un lato all’altro della bocca.
Lascio che se lo gestisca lei perchè non voglio farle venire i conati di vomito. 
Risultati immagini per philips avent ultrasoftAdesso stiamo usando il ciuccio di Philips Avent Ultrasoft, che ha la caratteristica di avere la mascherina non in dura plastica ma arrotondata e flessibile. Questo permette di diminuire la pressione sul visino del bimbo durante la suzione. Inoltre ci sono 6 fori che permettono il passaggio d’aria ed evitano che la saliva maceri la sotto, causando dermatiti da ciuccio. Ovviamente la tettarella è ortodontica come lo sono tutte del resto oggi giorno; il vantaggio è che è simmetrica per cui il ciuccio può essere messo in qualsiasi verso. Ultimo aspetto davvero comodo è la vaschetta portaciuccio che fa anche da contenitore per la sterilizzazione: si mettono 0,25 cc di acqua, si pone la vaschetta chiusa col ciuccio al suo interno per 3 minuti a 70=/1000 Watt e si lascia raffreddare per 5 minuti.
succhietto philips avent
Se Tiara prendesse definitivamente il ciuccio per me sarebbe una vera liberazione. E anche per lei. Perché sarebbe il suo antistress.
Quando succhia, infatti,  si calma e si tranquillizza subito. Il ciuccio non sostituirà mai la tetta ma le due cose possono coesistere tranquillamente. Lo dico da mamma “allattona” quale sono che passa tantissime ore al giorno a darle il seno. Faccio l’allattamento a richiesta e a dire il vero, tante volte, non aspetto nemmeno che me lo chieda e glielo offro di mia sponte.
Però c’è il lavoro da seguire e soprattutto un’altra bambina che è ancora piccola e che ha bisogno anche lei della sua mamma. Soprattutto la sera, quando arriva il momento di essere messa a nanna, che prima faceva col papà e che adesso – da quando è nata la sorellina – vuole fare solo con me.

Anche Tiara vuole essere messa a letto da me.  O meglio dalla mia tetta. Vuole addormentarsi ciucciando, nonostante il suo pancino sia già bello pieno.

La sera, quando è particolarmente irritabile, ci vuole anche mezz’ora per addormentarla, nonostante il seno. A volte mi ritrovo il capezzolo  macerato da tanto lo tiene in bocca.
Insomma questo è un classico caso in cui il ciuccio mi aiuterebbe tantissimo.
Per questo continuerò a provare a darle il ciuccio.
Peraltro ho diverse amiche che sono riuscite a fargli accettare il succhietto anche  più in là. Parlo di bambini di  7-10-12 mesi.
Si tratta di mamme che dovevano tornare al lavoro, angosciate dal distacco e di dover lasciare i loro bimbi senza un conforto durante il giorno.

Il ciuccio è anche questo in effetti: consolazione, una coccola, un antistress, una valvola di sfogo e un antinoia.

E poi vorrei che questa volta l’allattamento fosse meno stancante di quanto non lo sia stato con Flor che mi chiedeva il seno anche 20 volte al giorno, quando ormai aveva già superato i due anni. E intatti poi non ce l’ho più fatta e ho detto basta. Ero stanca, stressata, nervosa oltre a essere diventata uno scheletro.
Chissà forse se avesse preso il ciuccio avrei aspettato che fosse lei a staccarsi dal seno naturalmente…ma non ce l’ho più fatta. Questo continuo chiedere senza tregua, aveva trasformato il mio allattamento prolungato in un incubo e non più un piacere (senza contare che fino a due anni ha continuato a svegliarsi più volte a notte per bere il latte al mio seno).

Come far accettare il ciuccio a un bambino già “grande”? I metodi che ho provato

Bella domanda…
Vorrei avere i vostri pareri in merito.
  • So di mamme che mettono una punta di miele e/o zucchero sul ciuccio (e sono strasicura che mia mamma lo abbia fatto con Tiara), può servire? Forse, però con la mia evidentemente non ha sortito effetti.
  • Sicuramente per far accettare il ciuccio, bisogna essere costanti.
  • Non si può offrire un giorno e poi per cinque giorni dimenticarsene. Provare più volte al giorno, quando il bambino è calmo possibilmente.
ciuccio philips avent opinioni
  • Personalmente, la tecnica che preferisco e che mi sta dando i migliori risultati è quella della catenella portaciuccio. Per lo più lascio che sia Tiara a gestirsi  il ciuccio, ora che comincia a usare meglio le manine; prende il ciuccio, ci giochicchia, poi ogni tanto lo succhia (magari dal lato della mascherina eh!) finchè poi tre giorni fa è successo il miracolo: ha preso il succhietto in bocca con i giusti movimenti.  La cosa è durata almeno cinque minuti, tant’è che ho pensato: “E’ fatta!”.
Il papà poi l’ha presa in braccio, le ha fatto fare tre giri della stanza e come per magia si è addormentata mentre io ero in camera di Flor a raccontarle una favola.
Che bello! Che LIBERAZIONE, lasciatemelo dire.

E quando bisogna togliere il ciuccio?

Non so se siano state fortunate le mie amiche ma ho sempre sentito storie positive per quanto riguarda l’ abbandono del ciuccio. Niente drammi particolari, solo qualche lecito mugugno e stop. Ovvio, bisogna trovare un pretesto, una motivazione forte per convincere il bambino a lasciare il succhietto.  Vedo che tra i bambini funziona molto bene il principio di solidarietà. Quando arriva un bimbo più piccolo – il figlio di un vicino o di un amico – gli si dice che bisogna donare il proprio ciuccio. Si suona proprio alla porta e si regala il ciuccio.
Oppure si può pensare a un rituale, così come avevo fatto con Flor quando le avevo tolto il seno inventandomi la fatina del latte che portava via il latte alla mamma per donarlo alle altre mamme che dovevano crescere dei bebè più piccoli di lei.
La verità è che i bambini sono molto più generosi di quanto non immaginiamo.

RICORDI INDIMENTICABILI: CONSIGLI PER ORGANIZZARE LE FOTO IN FAMIGLIA

Le foto sono una autentica macchina del tempo, che ci consentono di incapsulare e di incorniciare i nostri ricordi più belli, per poterli poi sfogliare più avanti negli anni, magari in compagnia di quelli che all’epoca erano dei bimbi e che oggi sono maggiorenni patentati. E le famiglie italiane, larghe per natura, dimostrano di essere particolarmente legate alle foto di famiglia. Data la passione che ci anima, ed il ricambio generazionale che presto porterà ad una nuova truppa di ammiratori dei cimeli di famiglia, dovremmo cominciare a dare un ordine alle nostre foto sin da subito, così da prepararle per essere sfogliate in futuro.

 

Organizzare le foto di famiglia: il PC nuovo alleato

Il progresso e le nuove tecnologie ci consentono, oggi, di godere di strumenti considerati all’epoca fantascientifici e frutto della mente visionaria di uno scrittore. E questo ha ovviamente rivoluzionato soprattutto il discorso relativo alle foto: oggi se ne scattano a centinaia, il che le fa spesso finire nei meandri del nostro PC o in album sui social che non aggiorniamo oramai da anni.

Il primo consiglio per organizzare le foto di famiglia, dunque, è fare una selezione di quelle che abbiamo sul computer e sui social, scegliendo le più belle e collocandole all’interno di una directory specifica.

Fatto questo, potremo poi scegliere quali stampare: i vecchi album fotografici sono ormai un lontano ricordo e sono stati sostituiti da nuove forme creative, più divertenti che riescono a conservare meglio i nostri ricordi. Ad esempio, siti come myfotolife.it permettono di creare fotolibri online, stampando le foto più importanti su carta di alta qualità, creando così un libro originale da sfogliare nei anni.

organizzare le fotografie

Altri consigli utili per organizzare le foto di famiglia

 

Il PC può diventare un favoloso alleato per organizzare le foto di famiglia, ma va anche considerato il fatto che – per realizzare un meraviglioso album dei ricordi – non tutte le foto risultano adatte da scegliere. Meglio scartare quelle realizzate male o sfocate, e scegliere delle foto che siano emozionali e comunicative, possibilmente evitando di selezionarne due realizzate una di seguito all’altra: a meno che non siano divertenti o particolari. Fate poi molta attenzione a cogliere il valore delle espressioni, o la dolcezza dell’atmosfera: sono queste le foto destinate a diventare il ricordo di com’eravate.

Infine, come potete organizzarvi per l’ordine? Il consiglio è di scegliere innanzitutto un ordine cronologico, ma anche di creare delle cartelle apposite a tema: ad esempio “Vacanze”, “Con i nonni”, “Facce buffe” e via discorrendo.

 

Foto organizzate? Adesso tocca alle didascalie

 

Una volta che avrete selezionato e suddiviso le vostre foto, così da poter creare diversi album fotografici ognuno con la sua logica, arriva la parte dedicata alla creatività: aggiungete sempre una didascalia alle foto, inserendo innanzitutto la data dello scatto ed il luogo. Una volta scritti i dati fondamentali, potrebbe essere molto divertente scrivere una frase che possa riassumere quella foto: questo renderà la didascalia unica, e a distanza di anni potrete rileggere le frasi e pensare al momento in cui le avevate scritte. Commovente, ma anche divertente.

foto ricordo famiglia

COME AVERE 5 EURO IN REGALO DA KIABI E AIUTARE I BAMBINI IN DIFFICOLTA’ DI FATA ONLUS

Torno a parlarvi volentieri della bellissima iniziativa promossa dalla fondazione KIABI assieme all’associazione  HUMANA People to People Italia ONLUS.

Si tratta della campagna “Give me 5 for charity“. Il numero cinque non è assolutamente casuale, poiché ogni cinque capi che consegnerete nei punti vendita KIABI (e a questo link potete verificare dove si trovi quello più vicino a voi e verificare i termini dell’iniziativa)  vi verrà dato un buono sconto di cinque euro utilizzabile fino all’8 giugno sulla nuova collezione con un minimo di spesa di 45 euro.

I coupon sconto verranno dati fino al 31 maggio, dunque approfittate subito di questa iniziativa. Adesso che state facendo il cambio degli armadi dei vostri bimbi, quante cose dell’anno scorso incontrate che non gli vanno più bene?

consigli per fare decluttering

Tante. Ebbene potete consegnarle a KIABI perchè oltre a ricevere il buono sconto, andrete a contribuire  a rinnovare completamente il guardaroba dei bambini e dei ragazzi meno fortunati ospitati all’interno delle case accoglienza di FATA ONLUS.

Trovo che queste campagne siano molto utili perchè tutti ci guadagnano. Ci guadagna il consumatore che si libera delle cose che non gli servono più, ricevendo in cambio un buono da cinque euro; ci guadagna l’azienda che sicuramente migliora la sua immagine e contribuisce a fare qualcosa di concreto; ci guadagna la ONLUS che viene aiutata. Insomma, tutti contenti.

 

Credo che per gruppi così grossi, come KIABI, sia doveroso aiutare il prossimo tramite iniziative simili. Eppure, non tutte lo fanno.

Peraltro, se anche voi siete mammerisparmio sono sicura che, anche prima di conoscere questa iniziativa, amavate già questo marchio che vende cose carine a prezzi piccolissimi.

Ah e quando entrate da Kiabi, mi raccomando di accendere la vostra app Check Bonus per guadagnare points e continuare a ricevere sconti.

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