Viaggiare è sempre stata la mia più grande passione, una passione di molti ma non per tutti. Almeno per come intendo io il viaggio.
Non viaggiare, oggi, è la mia più grande rinuncia da quando è nata mia figlia. So che alcune di voi staranno dicendo: “Oddio, ha pronunciato quella parola lì, ri-nun-cia! Ma come fa a parlare di sacrifici e rinunce quando parla di sua figlia?”.
Non solo ne parlo ma lo dico chiaramente: mi pesano pure un casino! Inutile far finta di nulla e fare la madre immacolata che non sono. Alcuni aspetti della mia vita sono cambiati da quando è nata Babyrisparmio; e non solo in meglio. Ci sono cose che, se potessi, continuerei a fare volentieri. E in cima alla lista ci sono sicuramente viaggiare e – già che ci sono 🙂 – ci metto pure dormire quando voglio.

In Perù su un autobus locale
Quando guardo le bacheche di persone che a tratti hanno condiviso un pezzo del mio Grande Viaggio (quello che ho fatto nel 2011 da sola e che come puoi leggere qui mi ha cambiato la vita!) e che ancora continuano a condividere i loro sogni che man mano, meta dopo meta, si materializzano, mi sale spesso il magone.

In Bolivia attraversando il Salar del Uyuni
Non è vero che quando si ha un figlio la vita non cambi, che si può fare tutto come dicono in molti! Io almeno non ci riesco.
Certo la nostra prima esperienza all’estero col bebè non è andata male, anche se a Cracovia ci siamo spezzati la schiena perchè né nella miniera sotterranea di sale né ad Auschwitz, era possibile entrare col passeggino per via del terreno dissestato e del continuo saliscendi.
Per quanto mi riguarda viaggiare è lasciarsi portare, non organizzare nulla, deviare il percorso e fare che siano i luoghi e le persone che incontri a dirti dove andare. E’ chiaro che tutte queste cose non si possono fare se viaggi con un bambino piccolo. Viaggiare è dormire un po’ dove capita, se necessario condividere la stanza con degli sconosciuti e non spendere mai troppo. Viaggiare non dovrebbe essere lusso di pochi ma accessibile a tutti.

Verso il cuore dell’Amazzonia brasiliana, col mio inseparabile zaino in un fiume infestato da piranha e jacarès (coccodrillo in portoghese)
Lo scorso anno, con Babyrisparmio che aveva da poco compiuto un anno, ci siamo lanciati in un grande classico: Milano Marittima. E’ stato bello: la sua prima volta al mare e noi lì ci sentivamo “sicuri” ma una cosa è una vacanza, altra cosa è il viaggio.
E mi sa che dovrò aspettare ancora un qualche anno, prima di poter tornare a viaggiare come piace a me.
Allora ho pensato di ingannare l’attesa, raccontadovi qui mesi passati con uno zaino sulle spalle in Sudamerica. Parlarvene mi aiuterà a tenere vivi i ricordi. Cominceremo dal Brasile – uscendo anche dai soliti itinerari – una meta peraltro molto gettonata visto che è lì che si terranno i Mondiali di calcio e poi le Olimpiadi. Dunque se avete una mezza idea di farci un salto prossimamente, cominciate a seguirmi e a iscrivervi agli Rss (nella pagina in fondo) così da non perdervi nessun nuovo post.
E a voi? Non manca viaggiare da quanto è nato il vostro piccolo? O ci siete riuscite lo stesso senza troppe difficoltà?