Le parole hanno un peso enorme e non di rado, nel dubbio, è sempre meglio dirne un paio in meno che rischiare di fare figuracce come quella appena fatta da Raffaella Fico. Io però una lancia, in suo favore, mi sento di spezzarla.
Giustamente tanta gente si è sentita indignata dopo queste sue dichiarazioni:
Un figlio di calciatore viaggia in prima classe in treno. Non vorrei che un giorno mi dicesse: come mai noi viaggiamo in seconda e non in prima se mio papà fa il calciatore?”
Questa frase è stata detta, dopo che le era stato chiesto di precisare cosa intendesse dire quando al settimanale “Chi” aveva dichiarato:
Crescendo, mia figlia, si renderà conto di chi è Mario Balotelli e non deve subire complessi di inferiorità nei confronti di altri figli di calciatori.
Ecco, di sicuro poteva scegliere una metafora migliore per dire che è nel suo interesse tutelare la figlia affinchè abbia i diritti economici che le spettano. Cara Raffaella non capisci un fico, se davvero non ti sei resa conto di quanto sia stata inopportuna questa tua esternazione. Su questo punto direi che siamo tutti d’accordo. Tuttavia molte delle cose lette sul suo conto su internet – compresa la mia pagina Facebook – non mi sono piaciute neanche un po’. Gente che gli augurava di finire sotto le rotaie di un treno, chi le dava della troia, chi la bollava come una cattiva madre “perchè la vedo con la figlia solo nei servizi posati” (???). Queste cose sono inammissibili. Peggiori delle frasi infelici della Fico.
Se da un lato questa ragazza non mi fa simpatia, non posso però non considerare anche la sofferenza che deve aver attraversato il suo cuore, e che molto probabilmente di Mario Balotelli, è stata innamorata. Molti dicono: “Certo, fosse stato dietro a una bancarella, non se lo sarebbe cagato di striscio…”.
Probabile.
Ma diciamoci la verità: quando ti piace una persona, ti piace per tutto quello che è e rappresenta nella società. Il fascino è fatto di tante cose: bellezza, carisma, posizione sociale. Poche storie.
La Fico, oltre a far fronte al dolore legato alla fine di una relazione, ha dovuto sopportare quello ben peggiore di non vedere riconosciuta la paternità della creatura che portava in grembo. Nemmeno dopo, quando è nata, Pia. Quando era evidente agli occhi di tutti che quella piccoletta era identica al padre.
Ha venduto l’esclusiva della nascita ai rotocalchi? Lo fanno tutti. Lo ha fatto la Cuccarini all’epoca dei gemelli, lo ha fatto di recente Carmen Russo, lo fa la Hunziker…però se lo fa la Fico è una stronza, “sfrutta la figlia”!
E se invece fosse stata solo una mamma che – dopo aver ricevuto i peggiori insulti e illazioni- aveva voglia di mostrare che la sua bambina era di colore come il padre?
Insomma, provate un secondo a mettervi nei suoi panni. Io faccio davvero fatica perchè al mio fianco ho un uomo che mi ama, che quando gli ho detto che aspettavamo un bambino si è commosso fino alle lacrime e che quando ho partorito era in stanza con me. Se le cose fossero andate diversamente, forse, un po’ di rabbia, ce l’avrei avuta anche io.
Ricontattata dopo la frase infelice sul treno di seconda classe, la Fico si è limitata a dire che intendeva dire che “ognuno per i propri figli vuole il massimo e la serenità”.
Ecco, la Fico con queste parole sembra essere tornata in sè. Qualche volta, quando siamo arrabbiate capita di dire cose senza senso. A lei capita spesso, è vero, però non mi sento di bollarla come una cattiva madre solo per questo, come invece fanno in tanti. Saprei invece dire con sicurezza chi, invece, fino ad oggi è stato un cattivo padre.
Lo dicevo all’inizio, le parole hanno un peso enorme. E questo è un discorso che vale per tutti.