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ALLATTAMENTO, STAVO PER MOLLARE PER COLPA DI QUELLE MEZZE VERITA’

Allattare non è facile.
Al corso preparto ti indottrinano sulle posizioni più comode per l’allattamento, ti dicono quanto sia importante per contrastare il tumore alla mammella.

  • Che sarebbe meglio se allattassi a richiesta;
  • che è tanto comodo perché sempre pronto e alla giusta temperatura;
  • che è un momento unico tra la mamma e il bambino…

Anche su Facebook leggevo solo grandi cose sull’allattamento.

Tutte cose giuste.

Ma perché nessuno ti dice quanto sia psicologicamente difficile allattare?

Allattare è faticoso: fisicamente e soprattutto mentalmente.
Persino quando va tutto liscio, come nel mio caso: quando latte ne hai e tua figlia si attacca come se non avesse fatto altro nella vita (e in effetti è così!).
Ma è quando sei a casa e tuo marito è rientrato al lavoro che comincia poi la parte difficile. E’ una mora cinese dove perdi sempre. Se tu hai fame e lui ha fame, è tuo figlio ad avere la precedenza. Se tu hai sonno e lui ha fame è sempre lui ad avere la meglio. Non importa se siano le tre del mattino e se il tuo seno venga spesso scambiato per un ciuccio.
La verità è che tu non vinci mai, aggiungo, giustamente. Ma a volte è snervante.
E’ dura quando i tuoi bisogni primari come mangiare, dormire, andare in bagno – ma anche una semplice passeggiata quando vuoi tu – vengono minati di punto in bianco.
La vera sfida dell’allattamento è proprio questa: riuscire ad annullarsi per il proprio figlio da un giorno all’altro. E’ questa quella mezza verità che non mi avevano detto al corso preparto. Ed è un peccato.
Perché molte smettono proprio perché non arrivano pronte a questo appuntamento, e mollano il colpo.
Io pure stavo per cascarci: “Ma queste sono matte!” ho pensato. Non credevo sarebbe stata così dura all’inizio dell’allattamento e così quando mia figlia aveva due mesi ho pensato di prendere le famose pastiglie per far andare via il latte. Rivolevo la mia libertà. Per fortuna ho tenuto duro e ho superato quel limbo in cui mi trovavo. Mi ha aiutata tanto il tiralatte che mi ha permesso di riappropriami di piccoli spazi vitali che mi hanno aiutata a vivere questo momento con più serenità e non come una schiavitù.

Così serena, che ho smesso di allattare Flor che aveva due anni e mezzo!

Una delle sue ultime poppate. Qui aveva compiuto due anni da poco più di una settimana

Johnny, mio marito è sempre stato felice di dare il latte alle nostre bimbe e provare quella sensazione di chi dà nutrimento. Infatti, è capitato che mi chiedesse appositamente di tirarmi il latte per poter dare loro il latte.

Mio marito, agli inizi, le dava ogni tanto il latte che mi tiravo dal biberon, così da concedermi una pausa parrucchiere.

Anche con Tiara, che compie ora un anno, abbiamo fatto la stessa cosa.
Con lei ho avuto la possibilità di provare il tiralatte elettrico Easy Comfort di Avent Philips.
tiralatte easy comfort philips aventtiralatte easy comfort philips aventPiccolino e quindi molto pratico anche per quelle mamme che hanno la necessità di tirarsi il latte quando sono al lavoro, il tiralatte Easy Comfort mi è piaciuto perché imita alla perfezione il ritmo di suzione del neonato e svuota quindi rapidamente il seno in modo naturale.

Trovate quattro velocità disponibili – sia per la fase di stimolazione che di estrazione – ma sinceramente io ho sempre utilizzato la seconda e basta (anche se questa è una cosa molto personale, dipende un po’ dal vostro seno e dalla vostra produzione di latte).
Al suo interno trovate anche un biberon da 125 ml dove riporre il latte. Segnalo che i materiali non contengono BPA.

Il dettaglio che però, per me, fa davvero la differenza è la conformazione della coppa da poggiare sul seno, che crea un sottovuoto perfetto senza premere sul seno grazie ai petali petali morbidi (quelli che poi ritrovate anche nelle tettarelle dei biberon Philips Avent).

tiralatte medela swing

Vi sconsiglio i tiralatte manuali che pure avevo provato con la mia prima bimba e che per fortuna subito abbandonato. Sono snervanti! Ci si mette moltissimo tempo a estrarre il latte e dopo un po’ ti devi fermare perchè ti fa proprio male la mano.

Con Tiara, quando ho voluto andare dal parrucchiere, farmi un massaggio, mi sono tirata il latte e lasciato la piccola alla nonna senza avere l’ansia che scoppiasse in pianti disperati.

Mi sono concessa anche qualche uscita con mio marito perché sento il desiderio di coltivare anche la coppia, soprattutto ora che le bimbe sono due e il tempo per noi è sempre ridotto al minimo.
Questo senza mai privarla del mio latte che resta sempre la scelta migliore per un neonato.
Ma anche una mamma e un papà in armonia sono la scelta migliore per mia figlia.

allattamento al seno difficoltà

QUANTO SI RISPARMIA CON I PANNELLI SOLARI? GLI INCENTIVI PER GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Quanto costano i pannelli fotovoltaici, quelli solari termici e la loro installazione? Quanto si risparmia grazie al loro utilizzo e in quanto tempo? Quali sono gli incentivi 2018 disponibili per sfruttare l’energia solare? Tutte le risposte

 

Il fotovoltaico e le energie rinnovabili rappresentano un investimento per la tua casa, nel lungo e nel breve termine. È un modo per ridurre i costi della bolletta elettrica e dell’acqua calda, che non danneggiare il pianeta.

La spesa di installazione per un impianto che produce 3 kWh, adatto ad una famiglia media di quattro persone, si aggira sui 7.000 – 9.000 €, incentivi esclusi.

incentivi per mettere i pannelli solari

 

Quanto tempo ci vuole per ammortizzare la spesa degli impianti fotovoltaici?

Il risparmio annuo permette di coprire il 70- 80% dei costi iniziali e l’impianto ha una durata di 20 – 25 anni. Per ammortizzare del tutto i costi, sono necessari dai 6 ai 12 anni, a seconda dell’irraggiamento della zona in cui vengono installati. Nel sud Italia, sicuramente, sarà più forte rispetto al nord, per cui l’investimento si ripagherà più velocemente.

Le differenze tra i vari pannelli solari in commercio

Puoi decidere se installare pannelli fotovoltaici che producono elettricità o quelli solari termici che, invece, servono per l’acqua calda sanitaria e per il riscaldamento.

  • I primi sono più costosi e hanno bisogno di più chilowatt per produrre energia sufficiente ad un’abitazione, ma garantiscono un risparmio superiore.
  • La seconda tipologia, invece, è più a buon mercato (ha un costo massimo di 1500 €) ed è necessario un solo pannello, la convenienza sulla bolletta, però, è inferiore.

Come ottenere il massimo da questo investimento?

Se decidi di installare un impianto di questo tipo, tieni sempre presente questi consgili:

1. Affidati a professionisti del settore

Dal momento che si tratta di un investimento di una certa consistenza, il lavoro deve essere fatto a regola d’arte. Per avere questa sicurezza, rivolgiti sempre ad esperti del settore. Prima di firmare un contratto, confronta sempre almeno tre preventivi per l’installazione di impianti fotovoltaici. In questo modo potrai renderti conto della convenienza o meno dell’offerta che ti viene fatta.
Se il prezzo finale è troppo basso, però, analizza bene tutte le voci incluse nel preventivo, per non ritrovarti con pannelli costruiti con materiali scadenti, oppure senza la garanzia di assistenza per l’installazione.

pannelli fotovoltaici

2. Sì al fai da te solo se sei veramente esperto in materia 

È possibile comprare su internet il kit e provvedere da soli all’installazione, ma è un’alternativa consigliabile solamente per chi ha molta esperienza nel campo e vuole scegliere personalmente i materiali delle singole parti dell’impianto. In ogni caso, per il solare termico, è obbligatorio affidarsi ad un professionista certificato. Considera, infine, che per rientrare con i costi in tempi brevi, la progettazione deve essere molto curata.

3. Scegli i pannelli migliori

Molti pannelli fotovoltaici sono costruiti con il tellurio di cadmio, materiale che, secondo la a normativa europea, è tossico e inquinante. Questi prodotti sono anche difficili da smaltire, perché non possono essere bruciati e neanche riciclati.
Per essere sicuri di avere un prodotto di qualità, la prima regola è, ancora una volta, diffidare dei prezzi stracciati, oltre a controllare sempre la provenienza dei pannelli. Sono da evitare quelli prodotti in Estremo Oriente che di solito non hanno nessuna garanzia di atossicità, mentre è meglio optare per aziende italiane o europee.
Esistono diverse certificazioni, in particolare quelle di enti come KIWA e IFI, che assicurano una produzione ecocompatibile, senza l’impiego di questi materiali pericolosi.
Se decidi di comprare un kit online, controlla le certificazioni che offre, oppure chiedi informazioni ai professionisti del settore.

4. Installa anche un sistema di accumulo

Per la resa dell’impianto, è importante anche avere un sistema di immagazzinamento, grazie al quale potrai sfruttare anche energia in eccesso e riutilizzarla quando sarà necessario. In questo modo non sprecherai neanche una chilowattora prodotta in maniera ecologica e a costo zero.

Si tratta prevalentemente di batterie di due tipi:

  • al litio (750 fino a 1.200 €/kWh),
  • oppure al piombo, più economiche, intorno ai 300 – 400 €/kWh.

Il costo finale, per tutto il sistema, è intorno ai 5.000 – 6.000 €, ma permette di arrivare ad un risparmio in bolletta pari al 90%.

5. Richiedi gli incentivi statali

Grazie agli incentivi statali, fino al 31 dicembre 2017 è previsto un rimborso del 65% della spesa sostenuta, suddiviso in rate uguali per 10 anni.
Queste sovvenzioni fanno parte della Legge di Bilancio, che è stata appena prorogata anche per il prossimo anno dal Senato, all’interno delle misure per il miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili; l’Ecobonus 2018.
Possono usufruire di tutti gli incentivi tutti coloro che proprietari di un immobile, facendone richiesta attraverso il 730, in fase di dichiarazione dei redditi.

È necessario solamente:
• compilare la scheda fornita
• Indicare gli interventi portati a termine
• presentare una certificazione energetica dell’immobile se richiesta, un’attestazione da parte di un tecnico abilitato sull’effettiva corrispondenza con i requisiti previsti e le ricevute di pagamento.

Questi cinque punti riassumono tutte le principali informazioni sul costo dell’installazione del fotovoltaico e fanno emergere come convenga ancora investire in questo settore.

I FAMILY GAMES LA NOVITA’ DI CASA CHICCO: GIOCHI IN SCATOLA PER TUTTA LA FAMIGLIA

I family Games di Chicco sono giochi da tavolo pensati  per tutta la famiglia. Finalmente mi diverto anche io a giocare con mia figlia!

 

Fino ad oggi il gioco era sempre stato un problema. La bambina che è in me deve essersi nascosta davvero molto bene. Sono così vecchia inside che mio marito mi ha soprannominata “Tonon”, come uno degli inquilini del Grande Fratello Vip che ha 38 anni ma un modo di fare da 70enne. Ecco, anche io sono un po’ così ma non lo vivo come un limite. A me piace essere così, io sono questa.

Per questo il gioco è sempre stato uno di quei compiti che spettava al papà.

Da un po’ di tempo però le cose sono cambiate e persino io, dall’alto dei miei 39 anni, trovo finalmente divertente giocare con le mie figlie, specialmente da quando Flor, la mia prima bambina che oggi ha 5 anni e mezzo, ha fatto il famoso “salto di qualità”, che tanto aspettavo.

I suoi ragionamenti sono più complessi e oggi è una scheggia: maneggia il tablet meglio di me, ricorda parole in inglese pronunciate un paio di volte e si è fatta proprio furba.

E la furbizia sta alla strategia come la strategia sta al gioco.

Finalmente è arrivata l’ora dei giochi in scatola che piacciono anche a me. E se per fare quelli che mi ricordano la mia infanzia devo aspettare ancora un po’ perché vincerei sempre io (vedi i vari  Labirinto, Forza 4, Scotland Yard, Cluedo ecc), nel frattempo possiamo sfidarci ad armi pari con i  giochi da tavolo di Chicco, adatti a tutta la famiglia.

Ora che ci avviciniamo al Natale e che trascorreremo molti giorni a casa tra “un mamma, mi annoio” e un “mamma, ho fame” saranno la compagnia perfetta. Finalmente sono finiti i tempi in cui mi annoiavo così tanto a giocare con lei.

giochi in scatola chicco per bambini piccoli

Giochi Chicco in scatola già per bambini di 2 o 3 anni

I family games di Chicco sono stati sviluppati in collaborazione con l’Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani (ANPE) e hanno la particolarità di poter adattare il loro livello di difficoltà in base all’età del bambino.  Per questo coprono un range di età molto ampio e seguono il bambino nella crescita, stimolando le sue capacità di memoria, strategia, cooperazione.

Noi per esempio abbiamo Balloons, già utilizzabile dai 3 anni di età,  dove dei palloncini devono raggiungere il sole prima della nuvoletta brutta e cattiva. Si può giocare con uno o due dadi a seconda del grado di difficoltà che si vuole dare al gioco.

Appartengono alla linea family games Chicco anche i seguenti giochi:

  • BeeHappy
  • Under the sea
  • Zero
  • PlayRoom

Tutti hanno un prezzo davvero contenuto. Naturalmente trovate i giochi Chicco in scatola sull’eshop Chicco e anche su Amazon.

E poi dettaglio non da poco – per chi odia leggere i papiri di istruzioni come me – è che tutti i giochi della linea Family Games hanno il corrispettivo video tutorial on-line guidato dalla simpatica tartaruga-mascotte SPRINT. Qui sotto il video che spiega il nostro gioco: Balloons

LA TRASMITTTANZA TERMICA DEGLI INFISSI, LA LEGGE DICE CHE NON PUOI PIU’ INGNORARLA

Con un decreto pubblicato nel gennaio 2017 sono stati introdotti dei criteri ambientali per gli edifici pubblici che entreranno in vigore dal 2021. L’alluminio e il legno cedono il posto agli infissi in pvc. Ecco perchè, e cosa cambierà per le case

La trasmittanza termica, indicata con U(W/m2K), è un flusso di calore che passa attraverso una struttura che chiude e delimita gli ambienti di diversa temperatura di un edificio.

Lo si assegna agli infissi per determinare quanto una struttura sia capace di trattenere il calore o il fresco prodotto da termosifoni e condizionatori e, quindi, capire se l’intera struttura permette un risparmio energetico.

Sulla base dei cambiamenti tecnologici che sono stati riscontrati negli ultimi anni in edilizia, sono stati fissati delle regole per la costruzione e la ristrutturazione degli edifici pubblici. Questo significa che le pubbliche amministrazioni dovranno seguire criteri ambientali minimi (CAM).

Per quanto riguarda gli infissi, dal 2021 sarà imposto un limite di trasmittanza termica che varia a seconda della zona climatica, come puoi osservare nella tabella.

 

Zona climatica U(W/m2K)
A e B 3,20
C 2,40
D 2,10
E 1,90
F 1,70

 

Questi sono i valori validi a livello nazionale per la sostituzione di serramenti e la riqualificazione energetica, che sono stati modificati a livello regionale e attivati già nel 2017 per anticipare quelli nazionali.

trasmittanza infissi

Cosa significa tutto questo? Se vorrai usufruire delle detrazioni per infissi del 65%, che nel 2018 scenderanno 50%, bisogna consultare bene le regole regionali e rispettare questi valori di trasmittanza scegliendo dei materiali che permettono un ottimo isolamento termico.

Infissi in legno e alluminio? Da preferire quelli in PVC

Vengono “banditi” quindi gli infissi in legno e quelli in alluminio e si preferiscono i serramenti in pvc. Chiamato anche cloruro di polivinile, questo è un materiale molto versatile, tra i più utilizzati nella produzione di serramenti. Ecco alcune delle sue caratteristiche:

  • molto leggero;
  • durevole nel tempo;
  • resistente al fuoco, alla pioggia e ad altri agenti atmosferici;
  • poco permeabile al vapore;
  • con ottimi valori di isolamento sia termico che acustico.

Il pvc è quindi la scelta ideale, che offre una trasmittanza termica tra 1,20 e 2,00 U(W/m2K). Inoltre, essendo facilmente lavorabile può fornire un prodotto personalizzabile per forma, profilo e finiture. Si rivela adatto ad ogni stile o esigenza.

Il pvc, però, non viene inserito tra i materiali preferiti dalla bioedilizia, perché non è considerato ecosostenibile per la sua origine plastica. Tuttavia, come sottolineato durante l’evento organizzato da PVC Forum lo scorso ottobre, il cloruro di polivinile ha dei vantaggi anche ambientali legati alla sua durevolezza e alla componente di materiale riciclato che viene utilizzato per la sua produzione. Quest’ultimo punto si allinea al VinylPlus, un programma volontario per l’industria europea del pvc che vuole rendere il materiale eco sostenibile utilizzando additivi naturali, con meno emissioni in fase di produzione e controllando il ciclo di vita dei materiali in pvc.

Infissi in alluminio fuori legge

Un’alternativa al pvc è presentata dagli infissi a taglio termico. Questa è una tecnica utilizzata per migliorare le prestazioni isolanti dei serramenti, specialmente quelli in alluminio o legno-alluminio. Consiste nell’inserimento di un materiale a bassa conducibilità in corrispondenza della camera interna dell’infisso. In questo modo, la trasmittanza termica di un infisso ad alluminio con taglio termico è di circa 2,20 – 3,80 U(W/m2K), una notevole riduzione rispetto al loro valore normale che si aggira intorno ai 7 U(W/m2K).

Bisogna quindi accogliere questa notizia con positività e vederla come un’occasione per ristrutturare gli edifici pubblici in un’ottica “green” e, perché no, iniziare a rendere le nostre case eco sostenibili con infissi isolanti.

REGALI DI NATALE ORIGINALI CHE RACCONTANO LA TUA FAMIGLIA

Non so voi ma io ogni anno, sotto l’albero, faccio trovare un regalo di Natale dedicato a tutta la famiglia. Quest’anno ho scelto un tappetino con il nostro cognome e per il futuro una mappa con i 100 luoghi da visitare nella vita e che spero completeremo tutta

Tante volte vi ho parlato di regali e visto che ci avviciniamo al Natale, lo farò anche questa volta.

In particolare vi parlerò di regali originali di Natale da fare alla famiglia, che non siano la solita tazza, cuscino o calendario con la foto sopra dei nostri figli (bellissimi, per carità, ma più adatti ai nonni secondo me!). Io parlo di regali da fare alla nostra famiglia, a tutto il nucleo familiare insomma.

Forse ad alcune farà sorridere la cosa ma io, ogni anno, sotto l’albero metto sempre qualcosa di utile e originale che parli di noi, per noi.

Basta un piccolo pensiero, per carità, non serve svenarsi!

Se ricordate, lo scorso anno avevo regalato a mio marito un portachiavi con sopra inciso il disegno realizzato dalla nostra Flor, dove per la prima volta aveva raffigurato anche la sorellina Tiara (che all’epoca era nella mia pancia ancora).

regali di natale

Quest’anno il mio regalo a tema famiglia, sarà uno zerbino con sopra il nostro cognome. Ho deciso di parlarvene anche sul blog perché quando ve l’ho fatto vedere nelle stories di Instagram in tante mi avete chiesto dove avessi preso il tappetino da mettere davanti alla porta di casa. Intanto se non mi seguite ancora su Instagram, fatelo subito cliccando qui!

Il sito in questione si chiama Troppotogo (forse lo avete già sentito perché è piuttosto famoso) e vende tantissimi gadget per tutte le tasche. L’unica avvertenza che vi faccio è quella di utilizzare il motore di ricerca al suo interno se non avete le idee chiare perché altrimenti rischiate di passarci un paio d’ore senza accorgervene, perché all’interno del sito trovate tantissime idee regalo originali e curiose.

A questo link trovate lo zerbino personalizzabile uguale a quello scelto da me. Come vedete ho aggiunto una S al nostro cognome di famiglia – Herrera – come si usa in inglese per dire “Gli Herrera”, un po’ come i ben più famosi Sopranos; poi nella riga sotto ho anche scritto “Best Family Ever” ovvero la miglior famiglia di sempre.

zerbino personalizzato

L’anno prossimo, a marzo, saranno 7 anni che ci siamo conosciuti. Com’eravamo giovani…mai avremmo pensato di fare così tante cose in così poco tempo! Ci siamo moltiplicati e siamo ancora qui più innamorati che mai, nonostante un matrimonio celebrato dopo appena 7 mesi di conoscenza e 4 passati con un Oceano a dividerci. Ma come disse il grande Pascal: “Il cuore conosce ragioni che la ragione non comprende”.

regalo di natale curiosoUn altro bel regalo da fare a tutta la famiglia è quello che ho preso per mio fratello (sempre sullo stesso sito): la mappa con i 100 posti più belli da visitare nell’arco di una vita. Lui ha 14 anni e gli auguro che sia davvero di buon auspicio. Appena le bimbe saranno un po’ più grandi spero di ricominciare a viaggiare come si deve. So che costerà di più ma non vorrei che poi dimenticassero i luoghi visitati. Perché viaggiare per poi non ricordare di nulla di ciò che si è visto è un vero peccato. E allora preferisco aspettare ancora un po’ per poter assaporare assieme a loro la gioia della scoperta e del ricordo.

regali di natale alla famiglia