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SERGENT MAJOR, VINCI 100 EURO DA SPENDERE SULL’ABBIGLIAMENTO BIMBO

Un concorso per vincere 100 euro per l’abbigliamento bambino in vista della scuola e del rinnovo del guardaroba autunno/inverno? E’ quello di Sergent Major, catena francese moda bimbo a dir poco deliziosa! Ecco come partecipare e trovare il negozio più vicino a voi

Sì torna sui banchi. Per me, mamma di una bimba di quattro anni, la scuola fortunatamente non fa ancora rima con libri testo e cartelle, la spesa più cospicua che fa girar la testa a tutti i genitori. Per ora ci limitiamo a “celebrare” questo momento facendo del sano shopping nei negozi di abbigliamento per rinnovare il guardaroba in vista dell’autunno/inverno.

Da poco ho scoperto una nuova linea di abbigliamento francese, Sergent Major, davvero molto bella (l’ho scoperto passeggiando per la Galleria Borromea, un centro commerciale vicino casa mia che si trova a Peschiera Borromeo, ma per chi è di Milano ci sono anche altri due negozi in città). Mi piace perché oltre ad avere prezzi competitivi ha linee semplici ed essenziali (visitate il sito qui per farvi un’idea e trovare il negozio più vicino a voi).

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Prima però partecipate anche al loro concorso “W la scuola di Sergent Major” che mette in palio 100 euro per rinnovare il guararoba ai vostri bambini. Come si fa a partecipare? Semplice: guardate il video sotto e subito dopo rispondete alle quattro domande che vi verranno poste. Per farlo dovete andare qui sulla loro pagina facebook e…buona fortuna!

Sergent Major è una catena francese. Inutile dirlo…i francesi ci sanno fare: hanno gusto come noi, mai pacchiani o eccessivi, in una parola? Fini. I loro capi sono eleganti, senza per questo dimenticare la praticità, un elemento essenziale quando si parla di abbigliamento per bambini.

Vestiti senza troppi ghiri-gori sopra ma disegni semplici che rendono il vestiario molto intercambiabile: magliette, pantaloni e gonnelline si possono abbinare con facilità anche se non appartengono allo stesso completo. A tal proposito vi consiglio di stare sempre sulle stesse tonalità e preferire colori tenui e delicati; evitate di acquistare una maglia fucxia, un pantalone verde acido ecc.

  • Per un bimbo mi piacciono molto il blu, il crema, il verdone e il bianco.
  • Per una femminuccia trovo molto graziosi il lilla, il rosa e il viola, tre colori facilissimi da abbinare tra loro e da “spezzare” eventualmente col bianco.

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Mia figlia cresce alla velocità della luce. Pensate che già indossa il 29 di piede a 4 anni! Per l’abbigliamento le compro sempre taglia 6 anni, un po’ perché lei è alta ma anche perché trovo che un po’ tutte le case di moda per bambini vestano piccolo.

I bambini moderni sono tutti abbastanza grandi e all’estero sembrano tenerne più conto. Prima o poi ci adegueremo anche in Italia.

LEGO EDUCATION, IMPARARE GIOCANDO

LEGO® Education è la linea LEGO® distribuita in Italia da Borgione dedicata ai bambini in età prescolare e scolare per far divertire i bambini e al tempo stesso favorire la loro crescita cognitiva, stimolandone la curiosità attraverso il gioco

 

Ci sono giochi che non hanno tempo. Sono quei giochi che non passanno mai di moda, inimitabili, capaci di regalare emozioni indelebili negli anni.
Per esempio, mi capita quando guardo mia figlia giocare con i LEGO®. Mi torna alla mente il ricordo di quando a giocarci ero io e ricordo come se fosse ora la gioia, l’emozione di quando mio papà mi portava al negozio di giocattoli per comprarmi una nuova scatolina di gioco LEGO®: la stazione di polizia, la fattoria, il camion dei pompieri.

I LEGO® dei miei tempi sono gli stessi di mia figlia. Ci sono giochi che si sono dovuti adattare ai tempi, rifare il look, modernizzarsi. I LEGO® no! Perché è difficile perfezionare ciò che è già praticamente perfetto.

lego education treno

Il trenino della linea LEGO® Education

Smonta, stacca, riattacca. È proprio questo il trucco dei LEGO®: un gioco che non finisce mai, in grado di mutare ogni volta. Puoi scegliere di seguire le istruzioni oppure fare di testa tua e dare libero sfogo alla fantasia.

Forse è proprio la fantasia l’ingrediente così speciale dei LEGO®. I bambini hanno una fantasia straordinaria ma al tempo stesso hanno bisogno di stimoli che la nutrano. Fare ricorso alla fantasia è sicuramente il metodo migliore per aiutare i bambini a imparare cose nuove, anche quelle meno divertenti come i numeri e lettere.

A questo scopo LEGO® ha creato la linea LEGO® Education, che trovate qui sul sito Borgione nella versione più piccola standard a quella più “cicciotta” LEGO® Duplo, fatta di mattoncini grandi adatti ai più piccoli, più facili da manipolare, impilare e antisoffoco. Grazie a LEGO® Education i bambini imparano ad abbinare le emozioni alle espressioni, le basi della matematica oppure a riconoscere forme e colori. LEGO® Education promuove lo sviluppo sociale ed emotivo del bambino, l’apprendimento della scienza e della matematica, del linguaggio e della comprensione, stimolando la creatività del piccolo. Non a caso la linea LEGO® Education è stata messa a punto con la collaborazione preziosa di pedagogisti ed esperti della prima infanzia.

lego education

Si tratta dei classici giochi prescolare che però in questo caso non verranno abbandonati quando i bimbi crescono, perché dei LEGO® non ci si stanca mai, proprio per la loro versatilità.


I LEGO
® per me erano sinonimo di famiglia perché ricordo come uno di quei giochi che più ho condiviso con cuginetti e papà. Quand’ero piccola lui era spesso impegnato e lo vedevo poco. Uno dei modi per passare del tempo di qualità era proprio quello di costruire i LEGO® assieme. Ancora conservo un bidone pieno di costruzioni nella casa di campagna. È uno di quei giochi che non sono mai riuscita a dare via, come alcuni peluches o certe Barbie. Mentre i pupazzi sarebbero da buttar via ormai tanto sono vecchi, i LEGO® sono ancora come nuovi perché non si consumano mai. Sono sicura che appena la mia bimba sarà capace di manipolare anche i pezzettini più piccoli giocherà con quegli stessi LEGO® che hanno allietato tanto la mia infanzia.

lego recensione

PERCHE’ DEPOSITARE I RISPARMI IN UN CONTO CORRENTE ONLINE

Già in diverse occasioni vi ho parlato delle tante alternative per investire i propri risparmi. Come abbiamo detto ci sono modalità più o meno rischiose:  dal mercato azionario ai fondi d’investimento, dai conti deposito ai pronti contro termine. Ma sapevate che anche il semplice fatto di aprire un conto corrente può rappresentare un modo alternativo per guadagnare qualche solo extra?

Pensate che, aprendo un nuovo conto corrente, è possibile ottenere un ritorno elevato sicuro che ricorda molto i tassi d’interesse dei vecchi  titoli di stato degli anni ’80 quando Bot e CCT rendevano anche sopra il 10 per cento. Come vi ho detto si tratta di una metodo alternativo che va bene anche per chi ha pochi soldini da parte e che quindi percepirebbe davvero una miseria da eventuali vincoli.

pronti contro termineNoi ne abbiamo approfittato cinque anni fa, quando avevamo da parte pochi  soldi ma non per questo volevamo rinunciare al “lusso” di qualche cena fuori gratis durante l’anno.

Adesso vi racconto cosa abbiamo fatto.

Mio marito Johnny era appena arrivato dalla Colombia e aveva bisogno di aprire un conto corrente in Italia; così, cercando online un conto corrente a zero spese, mi sono imbattutta una super offerta con Webank, la banca online della Banca Popolare di Milano.

Infatti, depositando sul conto corrente Webank 2.500 euro, tra gli altri vantaggi potevamo ottenere un coupon dal valore di 250 euro da poter utilizzare sul sito Groupon.

Un rapido calcolo e capite bene che parliamo di un bonus del 10 per cento!

I coupon erano utilizzabili sul sito Groupon e sono stati utili per andare dal parrucchiere, a cena fuori e fare il tagliando dell’auto; insomma soldi che avremmo speso comunque e dunque da percepire come un guadagno.

Per poter accedere a queste promozioni, normalmente, ci sono alcune clausole da rispettare per ottenere poi il coupon, ecco le due più comuni:

  • Cè una soglia minima di denaro da versare e che deve essere mantenuta sul conto per un certo periodo (per esempio, almeno 2500 euro, da tenere sul conto per sei mesi)
  • È necessario spostare un’utenza (luce, acqua, gas, telefono) o il versamento della pensione e/o dello stipendio (noi mettemmo la bolletta di Fastweb) per un determinato periodo di tempo

Ci siamo trovati così bene che ancora oggi, a distanza di tanti anni, abbiamo il conto Webank, cui abbiamo affiancato un conto deposito. Del resto, essendo un conto corrente a zero spese non ti accorgi nemmeno di averlo.

Pensate che con il conto Webank, sempre per citarvi un altro esempio, app webankè possibile pagare le bollette semplicemente aprendo l’applicazione della banca e poi fare una foto col cellulare al codice sulla bolletta.

Zero code e tanto tempo guadagnato. Perché anche il tempo ha un suo valore!

Perche fidarsi di una banca online e come valutarla?

Quando ho aperto il conto con Webank, non ho avuto nessun timore. L’unica accortezza che ho avuto è stata quella di verificare che la società  facesse capo a un grosso gruppo bancario. Non solo per una questione di maggior sicurezza e fiducia ma per avere la possibilità, in caso di necessità particolari, di avere un’agenzia fisica alla quale rivolgervi.

Tenete conto, poi, che come ormai accade anche per le banche classiche, tutte le banche online oltre all’area clienti sul sito internet hanno una loro app consultabile comodamente dal telefonino. E se perdete il telefonino? Tranquilli che anche se doveste perdere il cellulare servono normalmente tre password per accedere al vostro profilo, oltre a una password di quarto livello che cambia ogni volta per effettuare evenuali operazioni.

Un modo alternativo per ottenere agevolazioni è quello  di presentare un amico alla vostra banca. Se prima era una tipica promozione di marketing delle compagnie telefoniche o delle pay tv, ora, è spesso possibile riuscire a guadagnare dei buoni sconto o codici promozionali grazie all’offerta della vostra bancapresenta un amico”.

conto corrente promozione

STICK OVULAZIONE COME FUNZIONANO? FOTO CON LINEETTE ROSA PER RESTARE INCINTA

Gli stick di ovulazione servono a restare incinta più in fretta e capire il proprio periodo fertile. Non è sempre facile interpretare le lineette rosa che compaiono sugli stick e capire così se si stia ovulando oppure no. In questo post con foto provo a spiegarvi come usarli per centrare la gravidanza

Quando sono rimasta incinta della mia prima bambina è accaduto senza che neanche avessi il tempo di accorgermene. La storia con mio marito era cominciata da pochi mesi e ovviamente, come accade all’inizio di ogni storia che si rispetti, il sesso era all’ordine del giorno.
In effetti la prima regola per rimanere incinta e fare tanto l’amore così da aumentare le possibilità di fecondazione.

Tanto. Non una tantum. E possibilmente in maniera mirata e non occasionale. Poi ci sono casi in cui basta farlo anche una sola volta, a casaccio, che accade di restare incinta (ma se state leggendo questo post, probabile, che non sia il vostro caso).

Anzi.

A volte fare i calcoli a mente e fare l’amore può non bastare. Ed è così che mese dopo mese il tempo passa e ci si comincia a chiedere: “Come mai non resto incinta?”.

ginecologo gratis

Non è raro sentire infatti coppie che dicono “di darci dentro” senza tuttavia centrare il bersaglio.

I fattori che possono disturbare l’intero processo sono molteplici, uno su tutte lo stress.

Lo stress è il peggior nemico per una coppia che ha deciso di provare ad avere un figlio. Secondariamente ci sono altri importanti fattori che vanno tenuti in considerazione come l’età della madre o se per esempio lui o lei sono fumatori accaniti.

LEGGI ANCHE: Avere un figlio in là con gli anni o quando si è (troppo) giovani, senza rimpianti

In passato vi ho parlato del test digitale di ovulazione Clearblue, ma se volete un’alternativa più economica, potete fare ricorso ai test di ovulazione in stick. Io li ho comperati su Amazon (proprio come quelli sotto…siate abbondanti nel numero degli stick perchè non è detto che il primo mese restiate subito incinte e mediamente ne serve uno al giorno). Gli stick per il periodo fertile sono arrivati in neanche 7 giorni e sono rimasta molto soddisfatta perchè ogni volta sono rimasta incinta nell’arco di un paio di mesi (purtroppo il primo poi l’ho perso, qui potete leggere la storia del mio aborto spontaneo).

 

Come vedete questi stick, che altro non sono delle listarelle da immergere in un bicchierino dove avrete raccolto qualche dita di pipì, includono anche 10 test di gravidanza.

Come funzionano esattamente gli stick per l’ovulazione?

Ecco un’estratto dalle istruzioni presenti all’interno della busta che mi è arrivata.

come funzionano gli stick ovulatori

Se anche la seconda lineetta è rosa allora vuol dire che state per ovulare o state ovulando. Non aspettatevi l’orario esatto, insomma.

Quando cominicare a usare gli stick di ovulazione?

Bisogna cominciare a usarli in base alla durata del proprio ciclo mestruale. Se avete il ciclo ogni 28 giorni per esempio dovrete cominciare a fare il test (possibilmente sempre alla stessa ora) a partire dall’undicesimo giorno rispetto l’inizio della mestruazione. Guardate la tabella qui sotto.

istruzioni test ovulazione

Esempio con ciclo di 28 giorni: se il vostro primo giorno di mestruazioni è stato il 3 settembre dovrete cominciare a usare gli stick il giorno 13 (pertanto comprendete nella conta anche il primo giorno della mestruazione).

La lineetta a volte sarà più marcata, altre volte meno. Non aspettatevi una lineetta più marcata rispetto a quella di controllo; quella reattiva sarà certamente più flebile o comunque uguale.

Personalmente non l’ho mai vista veramente scura scura, ma credo dipenda anche dalle concentrazioni di LH che magari in una donna sono più marcate e in un’altra meno. Inoltre in una giovane donna immagino che la lineetta rosa sia visibile per più giorni; nel mio caso, a 37 anni, la lineetta rosa era visibile per un paio di giorni e mai di più, fino a divenire sempre più flebile.

Ecco come apparivano le mie lineette durante il picco (cliccate sopra per ingrandire):

giorni fertili

Non c’è dubbio: il picco è in corso!

periodo fertile

I test di ovulazione, in pratica, misura le concentrazioni dell’ormone luteinizzante umano (LH) presente nell’urina nella donna che sta per ovulare (il concepimento è molto probabile nelle 36 ore successive al famoso “picco”…il punto è capire se si è nel picco od ormai nella fase discendente, perchè bastano poche ore di differenza perchè la situazione vari di molto! A tal proposito quando vedete la lineetta rosa comparire non risparmiatevi nel fare l’amore nè nel fare un altro test per capire se siete ancora “dentro” il picco).

Vi consiglio di fare l’amore col vostro compagno appena vedete la lineetta rosa. Non fatelo un giorno sì e uno no, poichè non potete sapere quando avete ovulato con esattezza: potete averlo già fatto o forse lo state per fare. Se lo avete già fatto, il vostro ovulo potrebbe sopravvivere giorni come ore; anche qui dipende molto dalla vostra età. In linea di massima una ragazza di 20 anni, di norma, è fertile anche per 4 giorni e più. Un’altra che ha superato i 35 anni invece è fertile per un paio di giorni al massimo, dopodichè l’ovulo invecchia e non è più buono.

Lo stesso discorso vale per lo sperma. Gli spermatozoi possono sopravvivere ore come giorni nella vagina. Molto dipende da quanto sono forti, se sono spermatozoi maschi o femmine (ho letto da qualche parte che i maschi siano più veloci, ma le femmine sopravvivano di più), dall’acidità presente all’interno della vagina.

Ho letto persino che stare  5-10 minuti con le gambe puntate sulla parete, dunque verso l’alto, può aiutare il percorso degli spermatozoi verso l’ovulo. Nel dubbio, non costa nulla…

Personalmente quando ho visto comparire la lineetta rosa (anche in modo flebile!) ho fatto l’amore con mio marito tutti i giorni, per i seguenti quattro giorni. Inutile insistere di più, perchè sono quelli i giorni che contano! Non pensate di conoscere perfettamente il vostro ciclo e la vostra ovulazione perchè con l’età si cambia. Dopo un figlio le mestruazioni cambiano, il ciclo si abbrevia. Nel mi caso sono passata da 28 giorni a 26 giorni!

Anche i test di gravidanza in stick presenti in questo pacco preso su Amazon funzionano molto bene. Anche qui, però, la lineetta comincia molto flebile per poi diventare più marcata (vedi foto sotto, cliccate sopra per ingrandire l’immagine).

test di gravidanza stick giorni di ritardo

Guardate al quarto giorno di ritardo (ultimo in basso) come appariva la lineetta. Un po’ a dire il vero si è sbiadita col passare dei giorni, quando ho poi fatto la foto.

Se siete più impazienti vi consiglio di prendere gli stick di ovulazione senza gli stick gravidanza e di prendere un test di gravidanza preoce in grado di intercettare con precisione la gravidanza ancora prima del ritardo, Badate che la cosa sia specificata sulla scatola, come quello che vi segnalo sotto nell’immagine. Io ho fatto così ed è stato bellissimo vedere che ero rimasta di nuovo incinta già 4 giorni prima dell’atteso ritardo. Io l’ho preso al supermercato (circa 8 euro un pezzo, come vedete su Amazon con meno ne avrete due). Non mi resta che augurarvi in bocca…alla cicogna!

AVERE UN FIGLIO DA GIOVANI O PIU’ IN LA’ CON GLI ANNI?

Avere un figlio è una benedizione ma c’è un età ideale per averne uno? Ed è più difficile affrontare la maternità a 40 anni o a 20? Forse non c’è una risposta giusta, la chiave è provare a non avere rimpianti (una parola!).

Mi sono chiesta spesso come sarebbe stata la mia vita se anziché diventare madre a 34 anni, lo fossi diventata da giovane. Cosa intendo per giovane? Più o meno quell’età che va dai 20 ai 30 anni.

Nei gruppi mi capita spesso di leggere di mamme giovani, che addirittura non si fermano a uno ma ne fanno uno dietro l’altro. Per queste mamme nutro una grande ammirazione, davvero!

rapporto mamma figlio

Io non sarei mai stata capace di essere una buona mamma alla loro età. Forse sarei stata una mamma egoista. Questo non posso dirlo e non lo saprò mai ma se ripenso a tutti i sogni che avevo nella testa quando avevo 20 anni, alla mia voglia di libertà, sperimentare, conoscere, fuggire, fare e disfare, dubito fortemente che avrei vissuto la maternità come una gioia.

Forse ero molto immautra.

O forse stavo vivendo solo i miei 20 anni.

Dai 20 ai 30 anni sognavo di viaggiare sulla Luna, leggere l’edizione del TG1 delle 20, fidanzarmi con Brad Pitt e passare il tempo a bere e ballare con i miei amici fino alle sei del mattino.

Mi sono divertita tanto, lo ammetto.

mamma troppo giovane

In coda con i locali, in attesa di passare il confine tra Perù e Bolivia

Ho viaggiato parecchio fino a pochi mesi prima di diventare madre, nei tanti tanti anni passati da single ho avuto diverse storie  – alcune d’amore altre un po’ meno – ho messo tutta me stessa nel lavoro, ho provato a inseguire i miei sogni.

Poi può andare bene o andare male ma solo il fatto di averci provato, sicuramente, ti dà già enorme soddisfazione. Ti regala la libertà di testa. La libertà di non avere rimpianti, di lasciarti alle spalle quelle frasi pesanti come macigni come “Chissà come sarebbe andata se…”

Io lo so, come sarebbe andata. E già questo mi basta. Non ha importanza poi come sia andata ma è andata!

Ho sempre pensato che ogni cosa avesse le “cose giuste da fare al momento giusto”. Che andare in discoteca a 20 anni non è mai come andarci a 30, perché a 20 ti senti la “regina del Celebrità”, come cantava ai miei tempi Max Pezzali

Di contro ci sono anche grandi vantaggi nel fare un figlio da “giovane” (lo metto tra virgolette perché in fondo a 28 anni, per esempio, non si è poi più così giovani…ma sicuramente è un dato molto soggettivo, questo!).

Forse sono in molte a pensarla come me dato che gli ultimi numeri Istat parlano di mamme sempre più vecchie. Pensate che l’Italia è fanalino di coda nella classifica europea delle donne che diventano madri più in là con l’età con una media di 30,7 anni per il primo figlio. La mia città poi (Milano) è quella con le mamme più vecchie d’Italia, segno che in nessun luogo in Europa come in questa città, si aspetta tanto prima di cercare la cicogna. Pensate che una ricerca recentissima realizzata alla clinica Mangiagalli di Milano – anche detta la fabbrica dei bambini per quanti ne nascono ogni anno – ha sancito che  le donne che partoriscono tra i 35 e i 44 anni superano quelle che mettono al mondo un figlio tra i 25 e i 34 anni. Le percentuali non lasciano dubbi: 48,4% contro 44,7%!

Tutta colpa della crisi? Certo ha il suo peso ma non credo che sia l’unica ragione verso cui puntare il dito. Al di là del precariato, dei soldi che non bastano mai, c’è un’altra componente cui dare la giusta importanza: da un lato la gente ama divertirsi e fa sempre più fatica a rinunciare alla propria indipendenza (che per ovvie ragioni va sacrificata un poco quando si è in coppia, figuriamoci quando si ha un figlio!) e dall’altro lato desidera essere sicuro che il compagno/a sia proprio la persona giusta.

Non che serva una vita per capirlo dato che ci sono tante coppie che in un paio d’anni si sposano e fanno figli. Tuttavia di solito si tratta di coppie che hanno già una certa età. Più in là con gli anni, infatti, si acquisisce una maggiore consapevolezza di se stessi e di chi potrebbe essere la persona giusta al nostro fianco. In teoria si dovrebbe sbagliare meno e andare più a colpo sicuro.

Ovviamente ci sono sempre le dovute eccezioni, perché ci sono anche quelle coppie che hanno la botta di fortuna di trovarsi subito, già da ragazzini, per poi passare la vita assieme.

A me non è accaduto così, anzi! 

Però non mi pento dei tanti batticuori provati, delle farfalle nello stomaco, le attese per una chiamata che non arrivava mai, le ore passate al telefono con le amiche commentando dei puntini di sospensione di un SMS e l’ebrezza di ogni primo bacio.

diventare madre a 40 anni

Io e il mio amico Dennis, quante serate e quante mattine sopra le righe…

Tutto bello, vero? Fino a quando tutto questo non è bastato più, fino a quando anche un primo (ennesimo) bacio non aveva più quel sapore di vertigine. 

Ed è allora che ho capito che era arrivato anche il mio momento.

Sono diventata mamma a quasi 34 anni con un papà che ne aveva ancora 29 (quindi nella mia classifica ideale rientra ancora tra i “giovani”).

Poi ci sono le mamme che decidono di diventarè madri in là con gli anni. Parlo di una decisione consapevole e non di fattori esterni che hanno impedito che ciò accadesse prima; inanellare una serie di relazioni sbagliate con uomini che dicono di non volere figli per poi farne uno subito con la compagna successiva, è un’ipotesi di fattore esterno (siamo sicure non ci sia anche una punta di responsabilità di noi donne nello scegliere sempre partner sbagliati?).

Una mamma over – che so una donna che decide di diventare madre dopo i 40 anni – è sicuramente una mamma più consapevole, più matura ma sicuramente una mamma più stanca. Una mamma giovane invece quando entrerà negli “anta” potrà andare in vacanza con i propri figli senza preoccuparsi di portarsi dietro mezza casa; vicino alla cinquantina potrà persino pensare di andarsene in giro per il mondo col proprio maritino mentre i figli saranno con gli amici a Ibiza o Riccione.

mamma in crisiLa mamma over, invece, si dividerà ancora tra pomeriggi  passati al parchetto o in piscina per le lezioni di nuoto cui assistere. Questa mamma, con ogni probabilità, però non avrà rimpianti o forse ne avrà di meno di una mamma diventata giovane.

O forse ne avranno comunque entrambe: l’una per non essere diventata madre prima e per questo di non avere quelle forze, quegli entusiasmi, di una donna giovane; quest’ultima si dispiacera’ per essere dovuta crescere in fretta, per non aver fatto quello che facevano gli altri quando lei era a casa ad allattare e cambiare pannolini, per non aver potuto inseguire i propri sogni come forse avrebbe voluto. Salvo che il suo sogno fosse proprio quello di diventare una giovane mamma.

E allora, per concludere, un’età ideale forse non c’è. Perché alla fine non è mai troppo tardi per inseguire i propri sogni.

 

 

 

CONTI DEPOSITO E PRONTI CONTRO TERMINE, DIFFERENZE, RISCHI, OPPORTUNITA’

Per investire i propri risparmi ci sono diverse possibilità. Tra queste il conto deposito e i Pronti Contro Termine. Che differenze ci sono tra un conto deposito e i pronti contro termine? E’ vero che ora ci sono conti deposito che permettono di prelevare senza vincoli e penali?

 

 

Investire i propri risparmi è sempre una questione delicata. Se siete riusciti a mettervi da parte un gruzzoletto di soldi, piccolo o grande che sia, ci sono diverse opzioni. Sicuramente quella che preferisco – in linea teorica – è quella che riguarda il mattone: comperare casa è sempre una buona scelta, anche di questi tempi in cui la casa rappresenta un costo non indifferente, tra Imu, imposte varie e spese condominiali. Ma il momento è davvero favorevole per chi ora conto deposito pronti contro termine decide di acquistare casa. I prezzi sono ancora bassi, i tassi d’interesse sono ai minimi storici, gli immobili in vendita sono numerosi e dunque si trovano delle occasioni davvero interessanti che poi possono essere messe a reddito. E’ il classico annuncio immobiliare dove leggete la scritta “ideale per investimento” oppure “immobile a reddito” (in tal caso significa che è occupato e che percepirete fin da subito i soldi dell’affitto che magari saranno utili per coprire la rata di un eventuale mutuo).

E questa è un’opzione. Vediamo altre opzioni d’investimento.

Il risparmio gestito è un’altra opzione, non priva di rischi però! Ovviamente molto dipende da come deciderete di distribuire i vostri soldi.  Le obbligazioni, com’è risaputo, sono meno rischiose rispetto alle azioni poiché garantiscono sempre un ritorno economico minimo; le azioni possono far guadagnare molto in poco tempo ma possono dare alla testa!

Tutto sommato, questo, non è un cattivo momento per investire in Borsa perché la Borsa da quasi un annetto sta andando piuttosto male e molti titoli azionari hanno perso davvero parecchio valore. Come sappiamo l’andamento dei mercati è ciclico: un periodo perde, dopo guadagna e così via. Il trucco per guadagnare in Borsa – salvo essere dei veri esperti con tanto di software e algoritmi specifici per intuire l’andamento dei mercati – è infatti quello di comperare quando i titoli hanno un valore uninominale basso. Lo step successivo è quello di armarsi di grande pazienza e aspettare (sperare) in una celere ripresa del mercato. Ma ripeto, si tratta di un investimento ad alto rischio.

Comunque decidiate, la cosa importante secondo me, è quella di evitare di lasciare i soldi sul conto corrente.

pronti contro termine

Anche poco, ma qualcosa è bene prenderlo! E’ un po’ lo stesso principio (incomprensibile)  alla base di chi decide di pagare il canone del conto corrente oppure le commissioni per il prelievo del bancomat.

Perché, quando tantissime banche ormai offrono questo servizio in maniera totalmente gratuita?

Dunque, se avete qualche soldo da parte ma non avete intenzione di comperare casa né di lanciarvi sul risparmio gestito, potete pensare di vincolare i vostri risparmi in un conto deposito. C’è da dire che i tassi d’interesse sono letteralmente crollati negli ultimi anni, quando si riuscivano a trovare delle promozini per i nuovi clienti davvero interessanti.

Come funziona un conto deposito?

Nei conti deposito  si prestano i soldi alla banca  per un lasso di tempo ben preciso, di solito si parte da un minimo di 3 mesi ad anni. Per ringraziarti, la banca ti verserà degli interessi sul conto.

Qual è lo svantaggio di aprire un conto deposito?

Normalmente il più grande handicap dei conti deposito è quello di non poter toccare i soldi per tutto il periodo che si è scelto di vincolare, pena la perdita degli interessi maturati, che di solito vengono versati in anticipo sul proprio conto e che in caso di svincolo anticipato verranno dunque poi trattenuti dal conto deposito.

Altro svantaggio del conto deposito è che, di norma, nell’ipotesi che non si abbia un conto corrente d’appoggio, non si possono fare dei versamenti su altri conti correnti che non siano intestati a se stessi.

L’altro giorno mi hanno parlato di una nuova forma di conto deposito che ancora non conoscevo (un esempio lo trovate qui tra i conti deposito IBL Banca) simile in tutto e per tutto ai conti correnti classici, con l’unica differenza di maturare degli interessi più elevati. Si chiama conto deposito libero, proprio perché permette di utilizzare i soldi anche prima della scadenza dei termini. Non diventerete ricchi, per carità, ma come dicevo prima “Perché no?”. Fosse solo che quegli interessi vi permettono di andare a cena a fuori tutti i mesi una volta al mese, perché rinunciarvici? Nell’esempio che vi ho fatto il rendimento è dell’1% fino al 31/12 di quest’anno, il tutto a zero spese!

risparmiare sulle speseVi ricordo che i capitali garantiti dal FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi)  arrivano fino a un massimo di 100mila euro. Per cui vi consiglio vivamente – nel caso aveste una somma superiore da gestire (beati voi!) – di suddividerla in più istituti bancari in caso di default. Se però il conto è intestato a due persone potete elevare la cifra a 200mila euro, poiché il Fondo Interbancario tutela fino a 100mila euro per intestatario.

LEGGI ANCHE: Quali sono i buoni fruttiferi garantiti dallo Stato Italiano

Che differenza c’è tra un conto deposito e i pronti contro termine?

Approffitto di questo post per parlarvi anche dei  Pronti Contro Termine (PcT), di cui si sente parlare sempre più spesso ma che ancora molti non conoscono.

I Pronti Contro Termine è uno scambio, un accordo tra il risparmiatore e la banca. In pratica quest’ultima vende al risparmiatore dei titoli che si impegna a riacquistare a un determinato prezzo dopo una data prestabilita a un valore prestabilito inizialmente.

Detto così sembra bellissimo, non trovate? E’ come comperare delle azioni e assicurarsi un margine di guadagno indipendentemente dall’andamento del titolo, perché tanto la banca – come concordato – ci pagherà tot! Eh, naturalemente, le cose quando sembrano troppo belle nascondono sempre un’altra faccia della medaglia.

E allora perché l’esistenza dei conti deposito se il principio dei Pronti Contro Termine è così simile (mi dai dei soldi e io te li ridò, dopo un lasso di tempo con una maggiorazione)?

  • La prima grossa differenza importante è che i pronti contro termine non sono garantiti dai Fondi Interbancari di Garanzia."Piggybanks Inside Piggybank Shows Investment Revenues" by Stuart Miles
  • La seconda differenza è che i pronti contro termine non sono uno strumento finanziario bensì un contratto che un privato stipula con la banca.
  • I guadagni derivanti dai pronti contro termine sono tassati al 12,5%
  • La durata dei Ptc di solito è molto più breve rispetto al conto deposito: da un minimo di un mese a sei mesi, anche se esistono forme più lunghe.

I Pronti Contro Termine sono rischiosi?

Non essendo garantiti, il rischio in caso di fallimento della banca è quello di non vedere un centesimo, salvo riuscire a vendere in fretta i titoli in portafoglio. Diciamo che è un’ipotesi davvero molto improbabile ma, come abbiamo visto, non impossibile. Noterete che i Pronti contro termine ma anche i conti deposito che rendono di più sono proprio quelli di banche che sono notoriamente in un stato di crisi (per esempio quelli di Banca delle Marche). Inoltre sono poco rischiosi perchè di solito i Pronti Contro Termine sono pacchetti formati da obbligazioni bancarie o titoli di Stato, entrambi garantiti dallo Stato. Ma mi raccomando di leggere bene nel dettaglio i contratto e le clausole.