STICK OVULAZIONE COME FUNZIONANO? FOTO CON LINEETTE ROSA PER RESTARE INCINTA

Gli stick di ovulazione servono a restare incinta più in fretta e capire il proprio periodo fertile. Non è sempre facile interpretare le lineette rosa che compaiono sugli stick e capire così se si stia ovulando oppure no. In questo post con foto provo a spiegarvi come usarli per centrare la gravidanza

Quando sono rimasta incinta della mia prima bambina è accaduto senza che neanche avessi il tempo di accorgermene. La storia con mio marito era cominciata da pochi mesi e ovviamente, come accade all’inizio di ogni storia che si rispetti, il sesso era all’ordine del giorno.
In effetti la prima regola per rimanere incinta e fare tanto l’amore così da aumentare le possibilità di fecondazione.

Tanto. Non una tantum. E possibilmente in maniera mirata e non occasionale. Poi ci sono casi in cui basta farlo anche una sola volta, a casaccio, che accade di restare incinta (ma se state leggendo questo post, probabile, che non sia il vostro caso).

Anzi.

A volte fare i calcoli a mente e fare l’amore può non bastare. Ed è così che mese dopo mese il tempo passa e ci si comincia a chiedere: “Come mai non resto incinta?”.

ginecologo gratis

Non è raro sentire infatti coppie che dicono “di darci dentro” senza tuttavia centrare il bersaglio.

I fattori che possono disturbare l’intero processo sono molteplici, uno su tutte lo stress.

Lo stress è il peggior nemico per una coppia che ha deciso di provare ad avere un figlio. Secondariamente ci sono altri importanti fattori che vanno tenuti in considerazione come l’età della madre o se per esempio lui o lei sono fumatori accaniti.

LEGGI ANCHE: Avere un figlio in là con gli anni o quando si è (troppo) giovani, senza rimpianti

In passato vi ho parlato del test digitale di ovulazione Clearblue, ma se volete un’alternativa più economica, potete fare ricorso ai test di ovulazione in stick. Io li ho comperati su Amazon (proprio come quelli sotto…siate abbondanti nel numero degli stick perchè non è detto che il primo mese restiate subito incinte e mediamente ne serve uno al giorno). Gli stick per il periodo fertile sono arrivati in neanche 7 giorni e sono rimasta molto soddisfatta perchè ogni volta sono rimasta incinta nell’arco di un paio di mesi (purtroppo il primo poi l’ho perso, qui potete leggere la storia del mio aborto spontaneo).

 

Come vedete questi stick, che altro non sono delle listarelle da immergere in un bicchierino dove avrete raccolto qualche dita di pipì, includono anche 10 test di gravidanza.

Come funzionano esattamente gli stick per l’ovulazione?

Ecco un’estratto dalle istruzioni presenti all’interno della busta che mi è arrivata.

come funzionano gli stick ovulatori

Se anche la seconda lineetta è rosa allora vuol dire che state per ovulare o state ovulando. Non aspettatevi l’orario esatto, insomma.

Quando cominicare a usare gli stick di ovulazione?

Bisogna cominciare a usarli in base alla durata del proprio ciclo mestruale. Se avete il ciclo ogni 28 giorni per esempio dovrete cominciare a fare il test (possibilmente sempre alla stessa ora) a partire dall’undicesimo giorno rispetto l’inizio della mestruazione. Guardate la tabella qui sotto.

istruzioni test ovulazione

Esempio con ciclo di 28 giorni: se il vostro primo giorno di mestruazioni è stato il 3 settembre dovrete cominciare a usare gli stick il giorno 13 (pertanto comprendete nella conta anche il primo giorno della mestruazione).

La lineetta a volte sarà più marcata, altre volte meno. Non aspettatevi una lineetta più marcata rispetto a quella di controllo; quella reattiva sarà certamente più flebile o comunque uguale.

Personalmente non l’ho mai vista veramente scura scura, ma credo dipenda anche dalle concentrazioni di LH che magari in una donna sono più marcate e in un’altra meno. Inoltre in una giovane donna immagino che la lineetta rosa sia visibile per più giorni; nel mio caso, a 37 anni, la lineetta rosa era visibile per un paio di giorni e mai di più, fino a divenire sempre più flebile.

Ecco come apparivano le mie lineette durante il picco (cliccate sopra per ingrandire):

giorni fertili

Non c’è dubbio: il picco è in corso!

periodo fertile

I test di ovulazione, in pratica, misura le concentrazioni dell’ormone luteinizzante umano (LH) presente nell’urina nella donna che sta per ovulare (il concepimento è molto probabile nelle 36 ore successive al famoso “picco”…il punto è capire se si è nel picco od ormai nella fase discendente, perchè bastano poche ore di differenza perchè la situazione vari di molto! A tal proposito quando vedete la lineetta rosa comparire non risparmiatevi nel fare l’amore nè nel fare un altro test per capire se siete ancora “dentro” il picco).

Vi consiglio di fare l’amore col vostro compagno appena vedete la lineetta rosa. Non fatelo un giorno sì e uno no, poichè non potete sapere quando avete ovulato con esattezza: potete averlo già fatto o forse lo state per fare. Se lo avete già fatto, il vostro ovulo potrebbe sopravvivere giorni come ore; anche qui dipende molto dalla vostra età. In linea di massima una ragazza di 20 anni, di norma, è fertile anche per 4 giorni e più. Un’altra che ha superato i 35 anni invece è fertile per un paio di giorni al massimo, dopodichè l’ovulo invecchia e non è più buono.

Lo stesso discorso vale per lo sperma. Gli spermatozoi possono sopravvivere ore come giorni nella vagina. Molto dipende da quanto sono forti, se sono spermatozoi maschi o femmine (ho letto da qualche parte che i maschi siano più veloci, ma le femmine sopravvivano di più), dall’acidità presente all’interno della vagina.

Ho letto persino che stare  5-10 minuti con le gambe puntate sulla parete, dunque verso l’alto, può aiutare il percorso degli spermatozoi verso l’ovulo. Nel dubbio, non costa nulla…

Personalmente quando ho visto comparire la lineetta rosa (anche in modo flebile!) ho fatto l’amore con mio marito tutti i giorni, per i seguenti quattro giorni. Inutile insistere di più, perchè sono quelli i giorni che contano! Non pensate di conoscere perfettamente il vostro ciclo e la vostra ovulazione perchè con l’età si cambia. Dopo un figlio le mestruazioni cambiano, il ciclo si abbrevia. Nel mi caso sono passata da 28 giorni a 26 giorni!

Anche i test di gravidanza in stick presenti in questo pacco preso su Amazon funzionano molto bene. Anche qui, però, la lineetta comincia molto flebile per poi diventare più marcata (vedi foto sotto, cliccate sopra per ingrandire l’immagine).

test di gravidanza stick giorni di ritardo

Guardate al quarto giorno di ritardo (ultimo in basso) come appariva la lineetta. Un po’ a dire il vero si è sbiadita col passare dei giorni, quando ho poi fatto la foto.

Se siete più impazienti vi consiglio di prendere gli stick di ovulazione senza gli stick gravidanza e di prendere un test di gravidanza preoce in grado di intercettare con precisione la gravidanza ancora prima del ritardo, Badate che la cosa sia specificata sulla scatola, come quello che vi segnalo sotto nell’immagine. Io ho fatto così ed è stato bellissimo vedere che ero rimasta di nuovo incinta già 4 giorni prima dell’atteso ritardo. Io l’ho preso al supermercato (circa 8 euro un pezzo, come vedete su Amazon con meno ne avrete due). Non mi resta che augurarvi in bocca…alla cicogna!

AVERE UN FIGLIO DA GIOVANI O PIU’ IN LA’ CON GLI ANNI?

Avere un figlio è una benedizione ma c’è un età ideale per averne uno? Ed è più difficile affrontare la maternità a 40 anni o a 20? Forse non c’è una risposta giusta, la chiave è provare a non avere rimpianti (una parola!).

Mi sono chiesta spesso come sarebbe stata la mia vita se anziché diventare madre a 34 anni, lo fossi diventata da giovane. Cosa intendo per giovane? Più o meno quell’età che va dai 20 ai 30 anni.

Nei gruppi mi capita spesso di leggere di mamme giovani, che addirittura non si fermano a uno ma ne fanno uno dietro l’altro. Per queste mamme nutro una grande ammirazione, davvero!

rapporto mamma figlio

Io non sarei mai stata capace di essere una buona mamma alla loro età. Forse sarei stata una mamma egoista. Questo non posso dirlo e non lo saprò mai ma se ripenso a tutti i sogni che avevo nella testa quando avevo 20 anni, alla mia voglia di libertà, sperimentare, conoscere, fuggire, fare e disfare, dubito fortemente che avrei vissuto la maternità come una gioia.

Forse ero molto immautra.

O forse stavo vivendo solo i miei 20 anni.

Dai 20 ai 30 anni sognavo di viaggiare sulla Luna, leggere l’edizione del TG1 delle 20, fidanzarmi con Brad Pitt e passare il tempo a bere e ballare con i miei amici fino alle sei del mattino.

Mi sono divertita tanto, lo ammetto.

mamma troppo giovane

In coda con i locali, in attesa di passare il confine tra Perù e Bolivia

Ho viaggiato parecchio fino a pochi mesi prima di diventare madre, nei tanti tanti anni passati da single ho avuto diverse storie  – alcune d’amore altre un po’ meno – ho messo tutta me stessa nel lavoro, ho provato a inseguire i miei sogni.

Poi può andare bene o andare male ma solo il fatto di averci provato, sicuramente, ti dà già enorme soddisfazione. Ti regala la libertà di testa. La libertà di non avere rimpianti, di lasciarti alle spalle quelle frasi pesanti come macigni come “Chissà come sarebbe andata se…”

Io lo so, come sarebbe andata. E già questo mi basta. Non ha importanza poi come sia andata ma è andata!

Ho sempre pensato che ogni cosa avesse le “cose giuste da fare al momento giusto”. Che andare in discoteca a 20 anni non è mai come andarci a 30, perché a 20 ti senti la “regina del Celebrità”, come cantava ai miei tempi Max Pezzali

Di contro ci sono anche grandi vantaggi nel fare un figlio da “giovane” (lo metto tra virgolette perché in fondo a 28 anni, per esempio, non si è poi più così giovani…ma sicuramente è un dato molto soggettivo, questo!).

Forse sono in molte a pensarla come me dato che gli ultimi numeri Istat parlano di mamme sempre più vecchie. Pensate che l’Italia è fanalino di coda nella classifica europea delle donne che diventano madri più in là con l’età con una media di 30,7 anni per il primo figlio. La mia città poi (Milano) è quella con le mamme più vecchie d’Italia, segno che in nessun luogo in Europa come in questa città, si aspetta tanto prima di cercare la cicogna. Pensate che una ricerca recentissima realizzata alla clinica Mangiagalli di Milano – anche detta la fabbrica dei bambini per quanti ne nascono ogni anno – ha sancito che  le donne che partoriscono tra i 35 e i 44 anni superano quelle che mettono al mondo un figlio tra i 25 e i 34 anni. Le percentuali non lasciano dubbi: 48,4% contro 44,7%!

Tutta colpa della crisi? Certo ha il suo peso ma non credo che sia l’unica ragione verso cui puntare il dito. Al di là del precariato, dei soldi che non bastano mai, c’è un’altra componente cui dare la giusta importanza: da un lato la gente ama divertirsi e fa sempre più fatica a rinunciare alla propria indipendenza (che per ovvie ragioni va sacrificata un poco quando si è in coppia, figuriamoci quando si ha un figlio!) e dall’altro lato desidera essere sicuro che il compagno/a sia proprio la persona giusta.

Non che serva una vita per capirlo dato che ci sono tante coppie che in un paio d’anni si sposano e fanno figli. Tuttavia di solito si tratta di coppie che hanno già una certa età. Più in là con gli anni, infatti, si acquisisce una maggiore consapevolezza di se stessi e di chi potrebbe essere la persona giusta al nostro fianco. In teoria si dovrebbe sbagliare meno e andare più a colpo sicuro.

Ovviamente ci sono sempre le dovute eccezioni, perché ci sono anche quelle coppie che hanno la botta di fortuna di trovarsi subito, già da ragazzini, per poi passare la vita assieme.

A me non è accaduto così, anzi! 

Però non mi pento dei tanti batticuori provati, delle farfalle nello stomaco, le attese per una chiamata che non arrivava mai, le ore passate al telefono con le amiche commentando dei puntini di sospensione di un SMS e l’ebrezza di ogni primo bacio.

diventare madre a 40 anni

Io e il mio amico Dennis, quante serate e quante mattine sopra le righe…

Tutto bello, vero? Fino a quando tutto questo non è bastato più, fino a quando anche un primo (ennesimo) bacio non aveva più quel sapore di vertigine. 

Ed è allora che ho capito che era arrivato anche il mio momento.

Sono diventata mamma a quasi 34 anni con un papà che ne aveva ancora 29 (quindi nella mia classifica ideale rientra ancora tra i “giovani”).

Poi ci sono le mamme che decidono di diventarè madri in là con gli anni. Parlo di una decisione consapevole e non di fattori esterni che hanno impedito che ciò accadesse prima; inanellare una serie di relazioni sbagliate con uomini che dicono di non volere figli per poi farne uno subito con la compagna successiva, è un’ipotesi di fattore esterno (siamo sicure non ci sia anche una punta di responsabilità di noi donne nello scegliere sempre partner sbagliati?).

Una mamma over – che so una donna che decide di diventare madre dopo i 40 anni – è sicuramente una mamma più consapevole, più matura ma sicuramente una mamma più stanca. Una mamma giovane invece quando entrerà negli “anta” potrà andare in vacanza con i propri figli senza preoccuparsi di portarsi dietro mezza casa; vicino alla cinquantina potrà persino pensare di andarsene in giro per il mondo col proprio maritino mentre i figli saranno con gli amici a Ibiza o Riccione.

mamma in crisiLa mamma over, invece, si dividerà ancora tra pomeriggi  passati al parchetto o in piscina per le lezioni di nuoto cui assistere. Questa mamma, con ogni probabilità, però non avrà rimpianti o forse ne avrà di meno di una mamma diventata giovane.

O forse ne avranno comunque entrambe: l’una per non essere diventata madre prima e per questo di non avere quelle forze, quegli entusiasmi, di una donna giovane; quest’ultima si dispiacera’ per essere dovuta crescere in fretta, per non aver fatto quello che facevano gli altri quando lei era a casa ad allattare e cambiare pannolini, per non aver potuto inseguire i propri sogni come forse avrebbe voluto. Salvo che il suo sogno fosse proprio quello di diventare una giovane mamma.

E allora, per concludere, un’età ideale forse non c’è. Perché alla fine non è mai troppo tardi per inseguire i propri sogni.

 

 

 

CONTI DEPOSITO E PRONTI CONTRO TERMINE, DIFFERENZE, RISCHI, OPPORTUNITA’

Per investire i propri risparmi ci sono diverse possibilità. Tra queste il conto deposito e i Pronti Contro Termine. Che differenze ci sono tra un conto deposito e i pronti contro termine? E’ vero che ora ci sono conti deposito che permettono di prelevare senza vincoli e penali?

 

 

Investire i propri risparmi è sempre una questione delicata. Se siete riusciti a mettervi da parte un gruzzoletto di soldi, piccolo o grande che sia, ci sono diverse opzioni. Sicuramente quella che preferisco – in linea teorica – è quella che riguarda il mattone: comperare casa è sempre una buona scelta, anche di questi tempi in cui la casa rappresenta un costo non indifferente, tra Imu, imposte varie e spese condominiali. Ma il momento è davvero favorevole per chi ora conto deposito pronti contro termine decide di acquistare casa. I prezzi sono ancora bassi, i tassi d’interesse sono ai minimi storici, gli immobili in vendita sono numerosi e dunque si trovano delle occasioni davvero interessanti che poi possono essere messe a reddito. E’ il classico annuncio immobiliare dove leggete la scritta “ideale per investimento” oppure “immobile a reddito” (in tal caso significa che è occupato e che percepirete fin da subito i soldi dell’affitto che magari saranno utili per coprire la rata di un eventuale mutuo).

E questa è un’opzione. Vediamo altre opzioni d’investimento.

Il risparmio gestito è un’altra opzione, non priva di rischi però! Ovviamente molto dipende da come deciderete di distribuire i vostri soldi.  Le obbligazioni, com’è risaputo, sono meno rischiose rispetto alle azioni poiché garantiscono sempre un ritorno economico minimo; le azioni possono far guadagnare molto in poco tempo ma possono dare alla testa!

Tutto sommato, questo, non è un cattivo momento per investire in Borsa perché la Borsa da quasi un annetto sta andando piuttosto male e molti titoli azionari hanno perso davvero parecchio valore. Come sappiamo l’andamento dei mercati è ciclico: un periodo perde, dopo guadagna e così via. Il trucco per guadagnare in Borsa – salvo essere dei veri esperti con tanto di software e algoritmi specifici per intuire l’andamento dei mercati – è infatti quello di comperare quando i titoli hanno un valore uninominale basso. Lo step successivo è quello di armarsi di grande pazienza e aspettare (sperare) in una celere ripresa del mercato. Ma ripeto, si tratta di un investimento ad alto rischio.

Comunque decidiate, la cosa importante secondo me, è quella di evitare di lasciare i soldi sul conto corrente.

pronti contro termine

Anche poco, ma qualcosa è bene prenderlo! E’ un po’ lo stesso principio (incomprensibile)  alla base di chi decide di pagare il canone del conto corrente oppure le commissioni per il prelievo del bancomat.

Perché, quando tantissime banche ormai offrono questo servizio in maniera totalmente gratuita?

Dunque, se avete qualche soldo da parte ma non avete intenzione di comperare casa né di lanciarvi sul risparmio gestito, potete pensare di vincolare i vostri risparmi in un conto deposito. C’è da dire che i tassi d’interesse sono letteralmente crollati negli ultimi anni, quando si riuscivano a trovare delle promozini per i nuovi clienti davvero interessanti.

Come funziona un conto deposito?

Nei conti deposito  si prestano i soldi alla banca  per un lasso di tempo ben preciso, di solito si parte da un minimo di 3 mesi ad anni. Per ringraziarti, la banca ti verserà degli interessi sul conto.

Qual è lo svantaggio di aprire un conto deposito?

Normalmente il più grande handicap dei conti deposito è quello di non poter toccare i soldi per tutto il periodo che si è scelto di vincolare, pena la perdita degli interessi maturati, che di solito vengono versati in anticipo sul proprio conto e che in caso di svincolo anticipato verranno dunque poi trattenuti dal conto deposito.

Altro svantaggio del conto deposito è che, di norma, nell’ipotesi che non si abbia un conto corrente d’appoggio, non si possono fare dei versamenti su altri conti correnti che non siano intestati a se stessi.

L’altro giorno mi hanno parlato di una nuova forma di conto deposito che ancora non conoscevo (un esempio lo trovate qui tra i conti deposito IBL Banca) simile in tutto e per tutto ai conti correnti classici, con l’unica differenza di maturare degli interessi più elevati. Si chiama conto deposito libero, proprio perché permette di utilizzare i soldi anche prima della scadenza dei termini. Non diventerete ricchi, per carità, ma come dicevo prima “Perché no?”. Fosse solo che quegli interessi vi permettono di andare a cena a fuori tutti i mesi una volta al mese, perché rinunciarvici? Nell’esempio che vi ho fatto il rendimento è dell’1% fino al 31/12 di quest’anno, il tutto a zero spese!

risparmiare sulle speseVi ricordo che i capitali garantiti dal FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi)  arrivano fino a un massimo di 100mila euro. Per cui vi consiglio vivamente – nel caso aveste una somma superiore da gestire (beati voi!) – di suddividerla in più istituti bancari in caso di default. Se però il conto è intestato a due persone potete elevare la cifra a 200mila euro, poiché il Fondo Interbancario tutela fino a 100mila euro per intestatario.

LEGGI ANCHE: Quali sono i buoni fruttiferi garantiti dallo Stato Italiano

Che differenza c’è tra un conto deposito e i pronti contro termine?

Approffitto di questo post per parlarvi anche dei  Pronti Contro Termine (PcT), di cui si sente parlare sempre più spesso ma che ancora molti non conoscono.

I Pronti Contro Termine è uno scambio, un accordo tra il risparmiatore e la banca. In pratica quest’ultima vende al risparmiatore dei titoli che si impegna a riacquistare a un determinato prezzo dopo una data prestabilita a un valore prestabilito inizialmente.

Detto così sembra bellissimo, non trovate? E’ come comperare delle azioni e assicurarsi un margine di guadagno indipendentemente dall’andamento del titolo, perché tanto la banca – come concordato – ci pagherà tot! Eh, naturalemente, le cose quando sembrano troppo belle nascondono sempre un’altra faccia della medaglia.

E allora perché l’esistenza dei conti deposito se il principio dei Pronti Contro Termine è così simile (mi dai dei soldi e io te li ridò, dopo un lasso di tempo con una maggiorazione)?

  • La prima grossa differenza importante è che i pronti contro termine non sono garantiti dai Fondi Interbancari di Garanzia."Piggybanks Inside Piggybank Shows Investment Revenues" by Stuart Miles
  • La seconda differenza è che i pronti contro termine non sono uno strumento finanziario bensì un contratto che un privato stipula con la banca.
  • I guadagni derivanti dai pronti contro termine sono tassati al 12,5%
  • La durata dei Ptc di solito è molto più breve rispetto al conto deposito: da un minimo di un mese a sei mesi, anche se esistono forme più lunghe.

I Pronti Contro Termine sono rischiosi?

Non essendo garantiti, il rischio in caso di fallimento della banca è quello di non vedere un centesimo, salvo riuscire a vendere in fretta i titoli in portafoglio. Diciamo che è un’ipotesi davvero molto improbabile ma, come abbiamo visto, non impossibile. Noterete che i Pronti contro termine ma anche i conti deposito che rendono di più sono proprio quelli di banche che sono notoriamente in un stato di crisi (per esempio quelli di Banca delle Marche). Inoltre sono poco rischiosi perchè di solito i Pronti Contro Termine sono pacchetti formati da obbligazioni bancarie o titoli di Stato, entrambi garantiti dallo Stato. Ma mi raccomando di leggere bene nel dettaglio i contratto e le clausole.

ESSERE FIGLI UNICI, UN FARDELLO PER LA VITA

Avere un fratello o una sorella è un dono per la vita. Da bambina ho sofferto molto la mancanza di un fratello o una sorella, tanto da dover andare da un psicologo infantile. Quando ormai mi ero rassegnata, ecco che sono diventata sorella maggiore. Troppo tardi…

Quando mia figlia era ancora nel pancione, già pensavo al secondo bambino. Non so se è capitato anche a voi ma io già sapevo che non mi sarei mai fermata a uno, che non l’avrei mai lasciata sola.

Poi, quando da quel pancione è uscita, tempo qualche mese, quel desiderio è stato subito spazzato via dalle tanti notti insonni e dalle inevitabili rinunce che la nascita di un figlio comporta.

“Basta, mai più!”, “E’ che forse non sono fatta per essere mamma!” rispondevo a chi mi chiedeva: “Come vanno le cose?”.

Questi post sono la testimonianza del mio stato d’animo di quel periodo:

Internet e Facebook non facevano che aumentare il mio senso di colpa e inadeguatezza con tutte quelle frasi mielose che si leggono, del tipo: “Amore infinito, amore incondizionato…da quando sei arrivato la mia vita è cambiata in meglio!”.

Oggi, anche io le penso queste cose.

Oggi.

Ho dovuto imparare, giorno dopo giorno, a essere mamma e forse a pretendere meno da me stessa. Perchè essere mamma non significa essere perfette ma avere anche delle debolezze, dei momenti di “stanca” in cui vorresti essere sola in un’isola deserta.

“Io poi, che tenevo così tanto alla mia solitudine, improvvisamente, non ero più sola!”

Ma poi, col suo arrivo, sono maturata e anche mia figlia è cambiata a dire il vero. O  forse dovrei solo dire cresciuta. Ed è così che è nato il post: “Essere mamma, e poi qualcosa è cambiato“.

Il primo anno di un figlio è fatto di tanti dare e pochi avere. In cambio ricevi uno sguardo, un sorrisino e tanti, tanti pianti, montagne di pannolini da cambiare, pappine sul pavimento da pulire, continue richieste di tetta in ogni luogo e ora.

Io sono stata anche fortunata perchè la mia bimba non ha mai pianto tanto. In compenso ha dormito poco. La mancanza di sonno ti annebbia il cervello, ti manda letteralmente in tilt. E poi noi come coppia, i viaggi…chi aveva voglia di ricominciare tutto da capo?

Poi è successa una cosa, quando ormai aveva 3 anni.

Questa foto, questo momento, ha cambiato il corso delle cose.

figli unici problemi psicologici

La mia piccola aveva apparecchiato la tavola in un fantomatico pic-nic, davanti alla tv. Parlava da sola, con la sua amica immaginaria, una bambola bionda: “Tieni, queto è pe’ te. Adesso bevi il latte-colato (cioccolato). Prendi e mangia tutto il bicotto”.

Ci si è stretto il cuore.

So che per i bambini è normale avere un amico immaginario, che non c’è nulla di preoccupante in tutto ciò (a parte nei film dell’orrore, dove l’amico immaginario di solito vuole uccidere mamma o papà).

Ma è in quel momento che ci siamo guardati e che abbiamo preso la decisione di non lasciare sola nostra figlia.

Perchè in fondo essere figli unici condanna a uno status di solitudine, con il quale devi imparare a convivere. Una solitudine forzata e non scelta.

 

LEGGI ANCHE: Fare un figlio dopo l’altro e quell’inevitabile senso di colpa, perchè?

Essere figli unici è un carico pesante da portarsi sulle spalle con il quale, tuttavia, si può imparare benissimo a convivere. E’ il caso di mio marito cresciuto senza fratelli nè sorelle – nè padre a dire il vero – che però oggi vive lo sconforto di aver lasciato una mamma da sola in Colombia (ci fosse stato un fratello o una sorella vicino a lei, sono sicura che vivrebbe la cosa con più serenità!).

E poi ci sono i figli unici come me, che sin da bambina ho patito molto l’assenza di un fratello o una sorella.

In realtà un fratello ce l’ho ma è arrivato troppo tardi, quando ormai avevo 25 anni. Dunque sono cresciuta come figlia unica e proprio per questo non me la sono sentita che mia figlia potesse provare la sofferenza patita quand’ero bambina e che mi faceva scrivere sul mio diario parole così pesanti per chi ha solo nove anni:

desiderio fratello sorella

E’ vero che ci sono anche fratelli e sorelle che non vanno d’accordo. Eppure quel legame rimane speciale. Ci si può allontanare, litigare ma poi due fratelli in qualche modo si ritrovano (quasi) sempre. Anche solo col pensiero, che prima o poi finisce lì.

Essere figli unici significa doversi preoccupare da soli di genitori anziani, significa rimanere soli nel caso non ci si sposi e non si abbiano dei figli.

E proprio per l’amore che provo nei confronti di mia figlia che ho deciso che lei, non lei, resterà figlia unica.

 

 

 

TRE IDEE PER LAVORARE DA CASA COME MAMMA

Fare le mamme è già un lavoro a tempo pieno, ma questo non significa che una donna non possa intraprendere altri lavori, per non rinunciare alla propria indipendenza, senza per questo abbandonare il proprio bambino, magari a tate o familiari. Ecco tre lavori che si possono fare da casa!

 

  •  Vendere online oggetti fatti a mano

Oggi gli oggetti fatti a mano ed i gioielli artigianali godono di grande attenzione da parte degli acquirenti e possono ottenere una vetrina interessantissima grazie al web, anche a livello internazionale. In questo senso, la prima idea per lavorare da casa è proprio la vendita di questi oggetti artigianali: un’attività particolarmente remunerativa e soddisfacente, soprattutto se siete delle amanti del fai da te.

pacchi originali

Che ne dite del paccosauro? Originale e prezzo minimal

Inoltre, il web vi permetterà anche di curare il packaging dei vostri oggetti in vendita, così da dargli un’ulteriore attrattiva al momento dell’esposizione nei vostri e-commerce o siti web. Da questo punto di vista, online potrete trovare nastri adesivi personalizzati, ideali per donare alle vostre confezioni un aspetto più gradevole e più promozionale. In questo modo, vi farete dell’ottima pubblicità anche dopo la vendita.

  • Lavorare da casa con il pc

Creare un negozio online non è certo l’unica opportunità che Internet vi offre. Grazie alla digitalizzazione dei processi, infatti, potrete dedicarvi a tantissime attività lavorative che di recente si sono trasferite sul web. Ad esempio, se conoscete una lingua straniera potreste dedicarvi alle traduzioni da freelance. Se invece non conoscete le lingue, potrete comunque lavorare come assistenti virtuali, compilando database, gestendo le email o le pagine social, oppure fornendo servizi di segreteria da remoto. Infine, potreste anche far fruttare le vostre conoscenze specifiche insegnando online materie molto ricercate quali le lingue, il web marketing o la matematica. Ottimi sistemi per guadagnare qualcosa restando a casa.

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lavori da fare a casa

 

  • Lavorare con le attività domestiche

Esistono poi dei mestieri molto antichi ma durissimi a morire, che potrete svolgere da casa sfruttando la mancanza di tempo dei vostri clienti. Ad esempio, potrete dedicarvi ad attività da sarta, cucendo e rammendando i vestiti, oppure rivolgervi ad un’attività molto in voga in questo momento: la cuoca ed il social food, che vi permetterà di ospitare conoscenti o altre persone, imbastendo ottimi banchetti che vi verranno regolarmente pagati. In questo modo offrirete un servizio ricercatissimo in questo momento, e potrete anche approfittarne per stringere nuove amicizie.

dettaglio pupazzo mimim

Questo pupazzo di Min-Min, introvabile nei negozi, l’ho fatto io. Credo che qualcuno lo comprerebbe se lo vendessi online dato che in Italia non c’è.

 

CINTURA DI SICUREZZA PER LA GRAVIDANZA, COME HO RISOLTO: SICURA E COMODA!

La cintura di sicurezza è importante ancor più in gravidanza ma servono delle accortezze poichè può premere sul feto in caso di incidente. A tal proposito, in commercio, esistono delle cinture di sicurezza per la gravidanza. In un video la dimostrazione del modello Besafe che ho provato: straconsiglio!

 

Sono a metà gravidanza e questa pancia mi sta già pesando davvero molto. Mi avevano detto che con la seconda gravidanza la pancia si sarebbe vista prima e che sarebbe cresciuta più in fretta e, personalmente, non posso che confermare!

Mi sento già un pallone e mi trovo molto scomoda nei movimenti. Piegarmi in avanti è una vera impresa! Anche l’auto è già diventata un ostacolo, in particolar modo la cintura di sicurezza. Ora che la pancia è grossa, la parte bassa della cintura si appoggia proprio dove c’è la bambina. Questa posizione è molto pericolosa per la bambina perchè in caso di incidente la cintura andrebbe a spingere proprio contro il bambino.

cintura sicurezza gravidanza

Quando si ha un incidente la cintura ti salva la vita, dunque è importante indossarla sempre, anche in gravidanza.

Il “trucchetto” di mettere la parte orizzontale della cintura di sicurezza dietro la schiena (e indossare dunque solo la parte diagonale) non garantisce la sicurezza al 100% in caso di incidente.

La parte della cintura diagonale, in caso di incidente, salva la vita ma provoca comunque un trauma da cintura di sicurezza che, bloccando di netto e improvvisamente il corpo, strattona la persona provocandogli anche degli ematomi profondi. La stessa cosa accadrebbe all’altezza del pube dove, come vedete nelle immagini sopra, c’è proprio il feto.

Per ovviare questo rischio sono state inventate delle prolunghe per le cinture di sicurezza, una sorta di extension che permette di abbassare la cintura di sicurezza orizzontale (vedi foto).

Su Amazon trovate alcuni modelli a un prezzo nettamente inferiore rispetto al negozio!

C’è anche la versione Isofix da agganciare agli Isofix dei sedili, se in dotazione nella vostra auto.

Grazie a queste cinture di sicurezza per la gravidanza, vi ritroverete la fascia proprio in mezzo alle gambe, davanti ai genitali, lasciando il pancione libero e al sicuro. Nella prima gravidanza non l’avevo usata ma l’altro giorno la mia amica Alessandra mi ha passato la sua cintura della BeSafe – marchio leader per la sicurezza in auto dei bambini con i suoi seggiolini auto – e ne sono entusiasta! Lei in negozio la pagò 60 euro ma come avete visto nei link di sopra, su Amazon, risparmierete una ventina di euro (poi dopo il parto potrete rivenderlo sui 20 euro, così è come se lo aveste pagato solo 20 euro). Ecco il modello più economico che ho trovato anche se questo è di una marca che personalmente non conosco.

Ora non sento più fastidio quando mi siedo in auto nè tirare e premere all’altezza della pancia. Ecco sotto un video dimostrativo per farvi vedere come funziona la cintura di sicurezza per la gravidanza.