In giro ci sono un sacco di luoghi comuni, difficile da sradicare anche quando ci sono prove evidenti del contrario. Fra questi c’è proprio quello che riguarda le donne alla guida. Forse gli uomini avranno una guida più agile e sportiva ma non per questo più sicura. Anzi! Il numero dei sinistri che riguardano il gentil sesso sono praticamente identici a quelli delle donne.
Io non mi sento impedita alla guida anche se devo ammettere che da quando sono diventata mamma non mi sento più tranquilla sulle strade a percorrenza veloce come le tangenziali o le autostrade.
Mi fanno particolarmente paura i camion. Perchè con un tir hai poche probabilità di salvare la pelle. Mi spaventa non tanto il fatto di poter morire quanto piuttosto l’idea di lasciare le mie figlie senza un punto di riferimento importante come la mamma.

Il seggiolino auto Isofix della Cybex col famoso cuscino
Sentite anche voi questo tipo di responsabilità? Conosco genitori che addirittura viaggiano separati quando devono affrontare un volo aereo…
In ogni caso in autostrada lascio sempre guidare mio marito. Pensare che fino a qualche anno fa, nella compagnia di amiche, ero io quella cui toccava guidare sempre nei lunghi viaggi.
A proposito, lo sapete che sei anni fa quando si è trasferito dalla Colombia in Italia ha dovuto riprendere la patente? Purtroppo tra la i due Paesi non esiste accordo di reciprocità in tal senso, mentre c’è con altri stati come il Perù o l’Ecuador per esempio (sempre che siano ancora validi, dato che è passato un po’ di tempo).
Dopo avervi raccontato come risparmiare sul passaggio di proprietà tra due auto, un giorno vi spiegherò anche come risparmiare sulla patente. Sta di fatto che dopo aver guidato un anno con la patente internazionale, scaduta quest’ultima, ha dovuto sostenere gli esami scritti e orali. Eppure era una persona che aveva già la patente da più di 10 anni!
Non dico che sia stato un male perchè il nostro modo di guidare è molto diverso dal loro e anche la cartellonistica ha caratteristiche diverse.
Nel suo Paese, per esempio, i pedoni non hanno la precedenza.
Lui deve ancora migliorare sui parcheggi, mentre io sono imbattibile, avendo abitato per tanti anni in centro a Milano, vicino ai Navigli, dove te le inventi tutte pur di parcheggiare l’auto.
Johnny è rimasto sbalordito dai “colpetti” che ci si dà tra auto, per farle stare incastrate l’una con l’altra, perchè in Colombia sarebbero motivo di liti furiose. Altresì per lui è strano la “forza” con la quale chiudiamo la portiera. In Sudamerica la devi accompagnare dolcemente; lo capisco perchè le macchine costano davvero tanto in quei Paesi e vengono comperate con enormi sacrifici.
Tornando al discorso uomini e donne, chi guida meglio allora? Noi, in famiglia, come avete visto ci compensiamo…e voi?
Stando al sito di compravendita di auto nuove e usate Automobile.it, che ha realizzato l’infografica Uomini e Donne al volante – Tutta la verità il mito che vede le donne incapaci di guidare si rivela un falso mito, che esiste più nella percezione di automobilisti, motociclisti e pedoni che nella realtà.
Lo dicevo io!
Vero è che gli uomini guidano più delle donne; rappresentano infatti il 57% del totale degli automobilisti italiani. Non c’è tuttavia grande differenza per quanto riguarda l’utilizzo dell’auto: nel 2015, infatti, è stato calcolato che ogni uomo italiano abbia percorso in auto circa 11.500 km., la distanza che collega Roma a Manila. Le donne si fermano però poco prima, a Giacarta, con un totale di 10.600 km e mille chilometri in meno che, nell’arco di un anno, sono meno di 3 chilometri al giorno.
I dati relativi a uomini e donne al volante sono simili anche se si guardano le strade a più alto tasso di pericolosità. In entrambi i casi le strade dove avviene il maggior numero di incidenti sono quelle urbane dove si verifica il 70% dei sinistri “maschili” e il 71% di quelli “femminili”. Sulle autostrade avviene invece il 6% degli incidenti complessivi, sia che alla guida ci sia un uomo sia che ci sia una donna.
Dai dati raccolti e presentati nell’infografica non sembrano esserci dunque differenze sostanziali tra uomini e donne alla guida; le differenze emergono, invece, al momento di scegliere un’auto: gli uomini sono più sognatori mentre le donne sono più pragmatiche e impiegano il 10% del tempo in meno per decidere quale auto usata acquistare.
Mio marito e io sono anni che parliamo di quale auto acquistare (peccato ci siano sempre altre priorità prima e finiamo col tenerci sempre la stessa vecchia Lancia Musa). Devo dire che come gusti ci troviamo abbastanza: a me piace la Renault Captur e a lui la Nissan Juke, due stili più o meno simili.
Lo studio realizzato da automobile.it ha indagato anche sulle cause alla base del luogo comune. Ve le elenco qui di seguito.
Due possibili ragioni sono distrazione e insicurezza, “difetti femminili” che sarebbero alla base del pregiudizio soprattutto secondo i più giovani. Un’altra possibile ragione è lo stress al volante: gli uomini sono più stressati ma sono più bravi a nasconderlo; quattro donne su cinque ammettono infatti di sentirsi sotto pressione mentre sono alla guida, una sensazione che si trasmette alle persone che si incontrano in strada, siano essi pedoni, altri automobilisti o compagni di viaggio.
Se neanche i numeri riescono a sfatare il luogo comune, bisognerà conviverci. Nell’infografica viene offerto qualche consiglio su come fare; se quasi una donna su due, infatti, ha la ferrea volontà di smentire questa credenza con i fatti, sono tante le donne che hanno ormai rinunciato e si dicono non interessate a questo pregiudizio oppure rassegnate al fatto che non ci siano soluzioni.

Infografica a cura di automobile.it














Quante cose prendiamo pensando che ci serviranno e poi invece non usiamo? Voi ne avete? Io ho lo scaldabiberon, lo sterilizzatore, un porta-enfant con cui non mi sono trovata bene, un riduttore per l’ovetto e una marea di altre cose che sono pari al nuovo. E potrei continuare ma non voglio annoiarvi.

Se ricordate, un po’ di tempo fa avevo postato su Facebook un video di Flor, la mia prima bimba, mentre le prendevo la temperatura sulla fronte con queto termometro. Ebbene, non c’era una temperatura uguale all’altra! Ok, che abbiamo diverse gradazioni di temperatura sul corpo, ma non possono esserci anche due gradi di differenza tra la fronte e la tempia, non trovate? Così una mamma va solo in confusione! Mi sono resa che è un problema riscontrato da tante mamme questo e per tale ragione mi sento di sconsigliarvi assolutamente l’utilizzo di un termometro a infrarossi. In compenso la misurazione è immediata, appena si punta il termometro sulla fronte, appare la temperatura. Ma non basta…per questo è BOCCIATO!
Questo termometro a forma di succhietto, che mi hanno pure regalato ma che ho dovuto regalare a mia volta, potrebbe essere una bella idea perchè aiuta la mamma a misurare la temperatura, soprattutto in quel lasso di tempo che va da pochi mesi a circa due anni, durante i quali i bambini fanno un po’ come vogliono e ascoltano ancora poco la mamma. Peccato però che se hai due bimbe come le mie che mostrano di non gradire il ciuccio, allora è tutto inutile. Dunque non saprò mai se la loro misurazione è precisa oppure no (è precisa?). Per questo, per me, è RIMANDATO!
igienici: si mette un piccolo cappuccio di plastica usa e getta, si appoggia il termometro nell’orecchio e, tempo un secondo, si ottiene la temperatura. Peccato sia sbagliata. Ve lo dico perchè in più di un’occasione quando sono andata al pronto soccorso con la bimba con la febbre alta, al momento di misurarla con quell’aggeggio la temperatura segnava tipo 36 e mezzo. Misurata pochi minuti dopo le mie rimostranze con altri strumenti (tipo il digitale sotto l’ascella, vecchia maniera) ecco che la temperatura schizzava sempre sopra i 38. E questo mi è successo in più di un’occasione, in ospedali diversi. BOCCIATO!
Nulla da dire sulla precisione della misurazione. Forse il più preciso dato che è l’unico che va “in profondità”. Però no, non fa per me! Mi fa impressione – soprattutto quando i bimbi sono ancora piccoli e si muovono in maniera incontrollata – mettere la puntina del termometro nel sederino. Un movimento brusco e improvviso…non voglio neanche pensarci. Per questo, per me, è BOCCIATO.

