Il mio parto è iniziato abbastanza relax, con delle perdite ematiche la mattina, verso le 5, quando ero sola in casa.
Con l’emozione che sale man mano, prendo la valigia, salgo in macchina e, prima di arrivare in ospedale, mi fermo pure a fare benzina.
Purtroppo, appena arrivata, subito devo fare i conti con delle dottoresse poco delicate che mi danno della matta per non essermi fatta ricoverare prima, visto che ero già a 40+5. Io però prima di quel giorno non avevo avuto nessuna contrazione e nemmeno ero dilatata di un centimetro. Poi, cosa ben peggiore, proprio davanti a me cominciano a blaterare, parlando di problemi alla palcenta con facce scure e preoccupate.
”No, signora stia tranquilla” mi dicono con un sorriso forzato.
“Ma se sono a meno di un metro da te, ti vedo e sento perfettamente quello che dici” penso tra me e me.
Fortunatamente, invece, è tutto ok e le persone che mi visiteranno in seguito saranno molto più professonali e umane.
Ma torniamo nel vivo.
Finalmente arrivano le contrazioni e riesco a dilatarmi molto velocemente: 6 cm in meno di 2 ore. Che dolore!!! Un po’ come fare i 100 metri a ostacoli a freddo e con i chiodi sotto ai piedi. Ormai non sapevo più come mettermi su quel cavolo di letto. Cercavo di soffocare il dolore, soffiando sul cuscino, ma quanto l’avrei strappato volentieri!
La mia Zoe mi ha fatto patire tanto perchè aveva così tanta fretta di uscire che si muoveva come una scatenata e non trovava la strada. O meglio faceva “cucù” e poi risaliva su, andandosi a infilare in zone asssolutamente vietate e dolorose. Praticamente l’ostetrica la spostava e la incanalava a mano…naturalmente in quel momento l’avrei strozzata!
Undici interminabili ore, provando tutte le posizioni possibili: in piedi, accovacciata, seduta, sdraiata, a 4 zampe, sulla palla, appoggiata a mio marito, di sbiego, a destra e a sinistra…mancava la corda e a testa in giù!!! 🙂
Non volevo fare l’epidurale perchè ero convinta che il mio corpo e la ia bimba avrebbero saputo che fare. Quando ormai ero dilatata di 9 cm, con contrazioni continue senza momenti di tregua e Zoe che s’andava a ficcare in ogni dove tranne che nel posto giusto, ho ceduto. L’alternativa che mi era stata data infatti era quella di fare il cesareo.
Mentre mi praticavano l’epidurale ho avuto molta paura ma per fortuna sono riuscita a stare ferma. Finalmente un po’ di riposo, anche se dovuto alla chimica. Tuttavia era troppo sfinita ormai, anche se continuavo a provare sensi di colpa perchè sapevo che parte dell’anestesia era passata anche a lei (quando invece mi ero ripromessa che non avrei ceduto).
Nonostante tutto Zoe non ha mai perso un battito. Anzi continuava a scalciare e a dimenarsi con energia tanto che mi hanno fatto ben 4 ecografie per capire come si metteva: insomma una vera lottatrice (e anche un po’ rompic… 🙂 )
Quando l’ennesima ostetrica del nuovo turno mi ha chiesto:”Ci vogliamo provare altri 5 minuti a farla naturale?”
Le ho risposto piagnucolando, perchè ormai non avevo più neanche la forza di urlare: “Vi prego, cavatemela!” ho detto.
E cesareo fu.
Poi la gioia di vedere Zoe, quell’esserino così dolce tra le mie braccia. Neanche il tempo di riprendermi un po’ ed ecco sopraggiungere dei piccoli problemi d’infezione, sia per me che per la piccola, molto probabilmente già in essere durante il travaglio. Anche qui ho a che fare con una pediatra con la sensibilità di una pietra, che mi chiede con sguardo inquisitore da giudice infernale:
“Signora, ma perchè lei è andata in sala parto con la febbre e l’infezione? Ovvio che così l’ha attaccata anche alla bimba che ora sta male!”.
Il pensiero di essere io la causa della sofferenza della mia piccola mi ha fatto sentire il peggior rifiuto dell’umanità.
Poi passata l’onda emotivo-ormonale, ho chiarito che io all’ospedale e in sala parto ci ero entrata sana e senza niente e che “quindi semmai l’avevo presa lì!”. Dopo questo mio sfogo, ci hanno trattate coi guanti di velluto, finalmente!
Per fortuna la mia piccola guerriera si è ripresa alla grande mangiando come un leone e guarendo in fretta. Per concludere, non avuto i lunghi giorni di dolore ma breve e intenso. Così intenso che all’idea di farne un altro mi viene l’orticaria. Chissà magari fra un po’. Intanto mentre ci rifeltto ho due anni di tempo per riprendermi (quelli che consigliano di pausa, dopo un cesareo).
Però che meraviglia che sono i nostri figli. E li abbiamo fatti noi, vi rendete conto?
Io faccio ancora fatica ad abituarmi all’idea!
Mi permetto di dare un ultimo conisglio invitandovi a tornare alle origini, quelle “animalesche” e istintive, perchè il nostro corpo sa come si fa e anche i nostri cuccioli: basta re-imparare ad ascoltarli entrambi!!
Valeria Della Bella, una mammarisparmio come te.
Siamo strafelici che giorno d’oggi esiste la maternità surrogata. Vorrei descrivere la nostra felicità, non so se riuscirò. All’inizio non volevamo una madre surrogata, abbiamo sperato fino all’ultimo di poter concepire e portare avanti la gravidanza. Ma, ahimè, tutto era senza alcun risultato positivo 😟. Non avevamo moltissimi criteri per una madre surrogata, quindi l’abbiamo trovata in poco tempo grazie alla clinica del professor Feskov e il Human Reproduction Group “Feskov”. E alla fine è accaduto il tanto atteso miracolo. Alla prima ecografia eravamo così emozionati! Abbiamo scoperto che avremo il nostro bebè. E non vedevamo l’ora di assistere alla seconda ecografia, dove abbiamo scoperto il sesso – femminuccia ♥️. Dopo tutto è arrivato il momento dei preparativi e lo shopping per la piccola. La donna che portava la nostra bambina nel grembo stava in ottima salute, era amichevole e abbiamo avuto la nostra figlia tanto attesa a termine. Scrivo per dire che se non avete la possibilità di partorire e/o concepire da soli, non rinunciate alle madri surrogate. È una soluzione al problema e tante soddisfazioni dal risultato. Auguro a tutti di essere felici e in ottima salute!