A volte gioco con Papàrisparmio a immaginarmi il futuro.
“Chissà come ci si sposterà fra 300 anni?”
“Secondo si mangerà ancora del cibo solido?”
“Esisteranno i cellulari o chiameremo direttamente dal palmo della mano?”
Probabilmente non lo sapremo mai…anche se chi l’avrebbe detto quando ancora rigiravo il natro della cassetta con la mia Bic che un giorno avrei avuto oltre un migliaio di canzoni in meno di 5 cm? Insomma, mai dire mai.
Una che sicuramente vedremo è il supermercato del futuro. In effetti, se ci pensate il nostro modo di fare la spesa è già cambiato parecchio. Prima sono arrivati quella specie di telecomandi grazie ai quali fai tutto in autonomia: scansioni prodotto dopo prodotto, guardi sul display il subototale e passi alla cassa solo per pagare; io non amo molto questo metodo perché, caso vuole, finisco sempre per essere selezionati tra quelli che devono ripassare tutto in cassa per i controlli random che fanno. E poi trovo che non si risparmi poi così tanto tempo…sarà che vado in supermercati molto grandi dove non ci sono mai file eccessive. Piuttosto preferisco la cassiera virtuale ovvero la possibilità di passarti da solo i prodotti in cassa e pagare poi con carta o contanti (e pure lì ogni tanto mi si inceppa che mi tocca chiamare l’assistente).
Di recente sono stata a Londra e praticamente la figura della cassiera nei supermercati è quasi scomparsa. Da Tesco dove sono passata a far scorta di prodotti dolciari inglesi dedicati alla colazione (l’unica cosa che vale veramente comperare quando si va in Inghilterra) non ne ricordo una sola ma solo tanti supervisor, pronti in caso di bisogno a fornire assistenza, di cui naturalmente ho avuto bisogno (avevo fatto scorta anche di paracetamolo visto che rispetto all’Italia è regalato, ma mi è stato spiegato che non si possono acquistare più di due confezioni per transazione e io ne avevo prese tipo dieci!).
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Insomma, il supermercato del futuro non l’ho ancora visto. Però lunedì farò un salto a Expo, nel padiglione della Coop, il Coop Future Food District, che per l’appunto ha provato a immaginare come sarà la spesa di domani in un ottica di abbattimento degli sprechi alimentari e ottimizzazione dello spazio/tempo. Lì conoscerò di persone YouMi, un robot assistente alla vendita, studiato per manipolare e distribuire con sicurezza i cibi. Speriamo…sono molto curiosa.
1 thoughts on “EXPO: FACCIO UN SALTO NEL FUTURO, LA SPESA E POI TORNO”