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10 CONSIGLI PER PERDERE PESO SENZA RINUNCE E SENSI DI COLPA

Non molto tempo fa vi avevo svelato il mio segreto di magrezza! Non ho un fisico da modella, diversi difettucci, ma non mi lamento. E sapete che c’è? Da quando è nata mia figlia, l’aspetto esteriore è passato decisamente in secondo piano, forse anche perchè mi sento talmente amata da mio marito da credere “tanto lui mi ama per quella che sono”. Lo so che è sbagliato pensarla così...mi amerebbe uguale pesassi 150 kg? Boh! Ma ho dedicato talmente tanto tempo della mia vita a pensare cosa gli altri potessero pensare di me, che oggi – ve lo giuro! – poco mi importa.

Qui fumavo ancora: bleah!

Qui fumavo ancora: bleah!

Sono quella che si dice una menefreghista. Forse pure un po’ superficiale. Chissà…ma ho deciso che ciò che conta davvero, nella vita, siano i sentimenti, i valori. Questo, è quello che guardo in una persona.

Però forse parlo così perchè ho tutto e non mi manca nulla. Se avessi un marito poco attento, se fossi decisamente in sovrappeso la penserei diversamente. Voglio pensare però che questa mia “saggezza” sia legata soprattutto all’età che avanza, a uno status di pseudo maturità acquisita in base all’esperienza.

Nei tanti anni trascorsi a dieta, come quasi tutte le donne, però qualche cosa l’ho imparata!

Ecco 10 cose da tenere a mente quando siete a dieta e che vi aiuteranno a dimagrire:

 

  1. Essere a dieta non significa eliminare completamente certi cibi o peggio ancora certe categoria “niente carboidrati”. Bisogna mangiare un po’ di tutto con più moderazione, piuttosto ridurre i condimenti. Se non seguirete questo consiglio, con molte probabilità, la vostra dieta fallirà e se riuscirete a seguirla, sarà per un breve periodo di tempo, salvo poi riacquistare il peso perduto (per lo più liquidi e non grassi)
  2. Mai saltare la colazione. E’ l’unico pasto della giornata che avete la certezza di bruciare al 100%. Per cui se avete voglia di togliervi uno sfizio dolce, fatelo la mattina appena svegli. Obbligatevi a fare colazione, vi abituerete ben presto! Magari due volte a settimana, mangiatevi pure una briosce. Non è per quelle due volte che ingrasserete. C’è gente che la mangia tutti i giorni e non ingrassa…quindi, non è colpa (solo) sua se avete messo su peso.
  3. I carboidrati come la pasta e il riso meglio mangiarli a pranzo. Indicativamente dopo le 17 il nostro metabolismo comincia a rallentare, facciamo meno cose e bruciamo quindi di meno.
  4. Preferite il riso alla pasta. Si digerisce meglio, ha meno calorie e sazia più a lungo. Ma non eliminate entrambi dalla vostra dieta, il cervello ne ha bisogno. Piuttosto cercate di stare tra i 60/70 g e aggiungete un bel condimento di verdure. Vi sembrano tanti? Vedete basteranno…provate a pesare un piatto di pasto “normale”, vedrete che arrivate a mangiarne di solito almeno 100 grammi.
  5. Una fetta di ananas ma anche un cucchiaino di aceto, a fine pasto, se avete un po’ sgarrato con i grassi, contribuiscono al loro smaltimento. Con moderazione, mi raccomando!
  6. Anche la frutta contiene zucchero ma mangiatene pure in abbondanza. Nessuno è mai ingrassato per la frutta. E poi dopo due mele o due arance, non ditemi che ve ne mangereste ancora un’altra? Non sarà quella mela in più a farvi ingrassare.
  7. Pesatevi una volta ogni 10 giorni, quindi 3 in un mese. Di più non serve. Ogni piccola variazione vi manderà inutilmente nel panico: sindrome premestruale, intestino prigro, eccesso di liquidi non sono grasso!
  8. Mangiate ogni tanto qualcosa di dolce, che possibilmente sia DelMonteSmoothie_2anche sano. E’ necessario per il corpo e per la mente, soddisfare quel bisogno che abbiamo noi tutte. Peraltro in commercio esistono dei prodotti gustosissimi con meno di 100 Kcal come per esempio lo Smoothie gelato Del Monte, mango o lampone, che adoro! Lo do anche a mia figlia visto che si tratta di un gelato fatto di frutta al 100%, frullata, senza l’aggiunta di coloranti e additivi. Mi salva tante giornate, visto che lei non è una grande amante della frutta…
  9. La sera mangiate un bel secondo e tanta, tanta verdura. Se avete tanta fame buttatevi sul pesce, la bresaola, la carne in scatola (magrissima e con poche calorie). Le verdure meno caloriche sono zucchine e finocchi…potete mangiarne una montagna senza sentirvi in colpa. E poi davanti la tv un bel dolce ogni tanto ci vuole, tipo il gelato sopra nella versione lampone con sole 81 kcal!
  10. A proposito di senso di colpa…perdonatevi, perchè non è per una volta che sgarrate che la vostra dieta non funzionerà. Ok? Non abbiate fretta perchè i risultati arriveranno.

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DEPRESSIONE POST-PARTUM, COME NE SONO USCITA

Come uscire dalla depressione post-partum? Come riconoscerla? Non è solo sentirsi tristi ma può significare trascurare i proprio figli, a volte, fare pensieri strani su di loro. E’ una malattia vera e propria…per questo guarire si può! La coraggiosa storia di Roberta.

Desideri così tanto diventare Mamma, che quando succede non pensi minimamente all’idea di non essere felice. Ti costruisci talmente tante aspettative verso quell’incredibile periodo che non credi sia possibile non essere al settimo cielo dalla felicità.

Tutto era perfetto, come doveva essere, come l’avevo programmato e sperato così tanto. Tutto.. Tranne me. Un demone distruttivo si è insinuato nella mia mente, occupando i miei pensieri, facendo emergere le mie insicurezze più intime e segrete, come fossero le uniche protagoniste delle miei giornate. La mia solarità e soprattutto la mia serenità svanirono, lasciando il posto ad una oscurità.

Ricordi della depressione post-partum

 

depressione port partum

“Teenage Girl crying” by Ambro

“Mi sembra quasi di lasciarmi vivere e di non riuscire a vivere io in prima persona. Sembra che non mi basti più niente. Razionalmente sono cosciente e obiettiva però la tristezza m’invade. Forse dipende dallo stare sempre in casa, non avere alcuna distrazione ed essere “solo” una Mamma. Le mie uniche uscite sono l’asilo e il parco quando c’è il sole. Asilo, mestieri, scegliere cosa far da mangiare (menomale che c’è Benedetta Parodi).

Sono sempre di fretta, sempre in ritardo e mai in ordine. Come fanno certe Mamme a essere così perfette? In questo schifoso periodo non mi sento mai a posto. Magari con il trucco e l’abbigliamento giusto riesco a mascherare il caos che ho dentro. Ma con i figli non si mente: davanti a loro esce sempre il tuo vero carattere e ti comporti come sei realmente, senza tante cerimonie o falsità. Ultimamente non mi piaccio soprattutto come Mamma.

Per alcune settimane ho vissuto in un limbo di negatività e tristezza. Lasciavo le bambine davanti alla TV e speravo che non percepissero il baratro che avevo in testa. Piangevo spesso di nascosto, senza neanche saperne il motivo. Mi crogiolavo nella mia tristezza, mi svegliavo la mattina svogliata e stanca, in tutti i momenti della giornata ero così giù di morale che non avevo mai voglia di far niente. Non mi andava di andare al parco o di fare la spesa. Persino lo shopping non mi fu d’aiuto.

Come sono guarita dalla depressione post-partum

 

depressione post partum

“Unhappy Young Woman” by David Castillo Dominici

La cosa peggiore è che non sentivo l’esigenza di cambiare o d’interrompere questo trend negativo. Mentire era all’ordine del giorno, come se fossi un’attrice esperta. Mostravo un totale disinteresse nei confronti di tutto e tutti e non volevo uscire. Fingere al telefono era più facile. Se non avessi ricominciato a scrivere probabilmente starei ancora fingendo di essere la persona che non ero più. E’ stato mio marito a suggerirmelo, dopo aver percepito il mio malessere. Cominciai con piccole frasi. Volevo scrivere una favola per bambini ma dopo neanche dieci minuti l’idea iniziale fu sostituita dalle mie confessioni. Le parole mi arrivarono come un fiume in piena, le mie dita erano rapidissime sulla tastiera ma facevano fatica a seguire la velocità dei miei pensieri, non smettevo più di scrivere, rigurgitavo frasi e pensieri come se fosse un’irresistibile esigenza e quasi sicuramente lo era.

Avevo trovato il modo di canalizzare la negatività che avevo dentro ed è stato fondamentale riuscire a farla uscire. Fu una vera e propria liberazione perché già dopo pochi giorni stavo meglio. Non vedevo l’ora che le bambine si addormentassero per continuare a scrivere.

Stavo veramente meglio.

Finché non lessi ciò che avevo scritto. Non ero io quella persona. Rileggendo ciò che pensavo e che facevo – o meglio che non facevo – mi resi conto del rischio che stavo correndo ad assecondare questo mio lato oscuro. Le mie bambine e soprattutto Lui sono sempre stati con me, nulla era cambiato, non era successo niente che giustificasse ciò. E allora perché mi sono lasciata così andare? Perché ho scritto quelle cose e ho fatto quei pensieri, ma soprattutto perché mi sono devastata dentro e ho alterato il mio equilibrio e quello familiare?

Che una donna, una Mamma, si lasci andare dopo un periodo impegnativo ci sta, soprattutto considerando gli otto mesi di notti non dico insonni ma comunque senza un riposo costante e continuo. Se aggiungiamo uno sconvolgimento di vita totale che mi ha portato da pseudo donna in carriera con i propri spazi a diventare una Mamma casalinga tutto fare senza tempo per se stessa, penso che rientri nella norma la crisi che ho avuto. Sfido chiunque a non averla.

Il pensiero che non mi dà pace è sapere cosa sia stato. Cos’è che porta una persona normalmente corretta con chiunque a essere così disinteressata verso i propri figli, senza dubbio le creature per lei più importanti. Cos’è che cambia il modo di fare e i pensieri più intimi di una persona?

depressione post partum

“Woman With Antenatal Depression” by Victor Habbick

Può essere semplicemente il male che tutti noi abbiamo dentro? Fin da bambini ci insegnano che Dio è amore ed è in ciascun essere vivente ma in quella stessa creatura convive anche il male. Un demone subdolo e distruttivo, che si manifesta in diverse forme: depressione, gelosia, pazzia. È un argomento scomodo, difficilmente viene affrontato e tanto meno approfondito, come se non parlarne fosse l’antidoto giusto e il modo migliore per allontanarlo dalla propria vita. Lo stesso vale per le crisi post partum. Tutti sanno che ne soffrono moltissime neo Mamme e sarebbe giusto parlarne ma alla fine nessuno ti aiuta veramente e ti ritrovi persa o disorientata, a fare i conti con le tue insicurezze e paure.

Grazie alla scrittura riuscii a far uscire quel demone schifoso dalla mia vita, lentamente ritrovai anche la mia solarità, la gioia di viverenon ci sono più le mamme di una volta che mi ha sempre contraddistinta e ogni volta che una Mamma conferma d’aver vissuto o solo sfiorato quel periodo sono orgogliosa di aver avuto il coraggio di pubblicare il mio libro.“Non ci sono più le mamme di una volta” è un diario breve ma intenso, raccontato con freschezza, immediatezza e un pizzico di ironia (dalla mia prima recensione 🙂 ). Il libro non è cartaceo, lo si può scaricare dalle maggiori librerie on line al prezzo di € 3.49 in PDF o in Ebook. Si trova anche su Amazon..

. Una spiegazione razionale per la mia crisi l’ho trovata sviluppando la seguente teoria:

“La mia generazione è fatta per essere Mamme lavoratrici non Mamme casalinghe”.

Roberta Galloni, una mammarisparmio  e il sorriso qui sotto è il mio!

Roberta Galloni autrice di "Non ci sono più le mamme di una volta"

Roberta Galloni autrice di “Non ci sono più le mamme di una volta”

ASSICURAZIONE, COME HO RISPARMIATO TANTISSIMO SULL’RC AUTO

Ti racconto come da un anno all’altro ho risparmiato quasi 120 euro sull’ssicurazione auto cambiando compagnia assicurativa e scegliendone una online

 

Come risparmio ogni anno sull’assicurazione RC auto? Semplice! Cambiando compagnia assicurativa e scegliendola online. Quest’anno sono davvero soddisfatta perchè dal preventivo iniziale che mi era stato fatto sono riuscita a risparmiare la bellezza di 117 euro. Mica pizza e fichi signori!

Ormai sono anni che mi affido alle assicurazioni online e non ho mai avuto problemi, perchè prima di stipulare la polizza ho sempre verificato che dietro ci fossero dei grandi gruppi. Sono approdata all’online con Dialogo, conosciuta tramite la pubblicità in tv.

Quando sono andata a vedere il loro preventivo ho scoperto che avrei pagato esattamente la metà del premio precedente. Ma la sorpresa ancora più grande è stata scoprire che Dialogo apparteneva al gruppo Fondiaria-Sai, giust’appunto la compagnia assicurativa cui prima versavo il doppio del premio!

“Che fessa” mi sono detta…

Questo accadeva ormai 6-7 anni fa o forse più. Quindi sono rimasta qualche anno con Dialogo fino a quando mi sono imbattuta nel sito 6Sicuro.it che confronta varie compagnie assicurative in un sol colpo. E da lì è cominciata la mia storia di risparmio che mi ha portata a conoscere diverse compagnie assicurative, l’ultima della lista, Quixa.

quixaL’altro giorno mi arriva la proposta di rinnovo di Quixa che mi chiede meno soldi rispetto allo scorso anno, (416,43 euro) visto che il bonus malus è calato di un punto, a quota 5.

Prima di accettare, quest’anno, mi sono fatta un giro su Segugio.it, molto simile al suddetto 6Sicuro.it. Lì ho visto le due offerte più convenienti e valutato cosa mettesse sul piatto ognuna di loro. Le due migliori per la mia situazione erano Zurich Connect e Gennialloyd, quest’ultima però con qualche euro in più comprendeva anche l’assistenza stradale e dato che la mia auto non mi fa presumere nulla di buono per il futuro, l’ho preferita alla prima. Ecco il preventivo inviato sulla mia mail:

genialloyd

Beh 349 euro rispetto a 416 euro, va più che bene! – mi dico – Ma aspetta, fammi andare direttamente sul sito come faccio di solito quando devo comperare un biglietto aereo, senza affidarmi a intermediari”.

Toh, subito una ventina di euro in meno….”dai che mi è uscita la pizza con mio marito al ristorante…”.

E poi mi ricordo:

“Ehi aspetta un attimo, qualcuno che mi ha postato sulla pagina di Mammarisparmio uno sconto “presenta un amico” del 5% per una polizza auto. Vuoi vedere che è proprio Genialloyd?”

genialloyd

Eh sì amici, era proprio Genialloyd, inserito il codice amico siamo scesi a un TOTALE 304 euro di assicurazioni Rc Auto per un anno (contro i 416 euro di Quixa), per un Audi A2 del 2001, classe bonus malus 5, patentata da ormai 18 anni…ogni anno più vecchia, ma più saggia in fatto di assicurazioni auto! 🙂

Dunque fai anche tu il tuo preventivo e non dimenticare alla fine questo codice amico per ottenere un sconto extra del 5% sul preventivo finale:  73462195

 

Poi fammi sapere…hai risparmiato oppure no? 🙂

CIUCCIO, LE COSE CHE DEVI ASSOLUTAMENTE SAPERE

Da sempre l’uso del ciuccio spacca a metà le mamme. Personalmente mi trovo a metà strada: non lo demonizzo ma nemmeno lo santifico.

L’altro giorno ho avuto la fortuna di prendere parte a un evento promosso da Chicco dedicato proprio alla suzione e all’uso del ciuccio, dove sono emersi un sacco di spunti interessanti che credo valga la pena ricordare a chi si appresta a diventare mamma.

Io a sinistra, a seguire: mammasfigata, la Tata, nasce-cresce-rompe e le mammeacrobate

Io a sinistra, a seguire: mammasfigata, la Tata, nasce-cresce-rompe e le mammeacrobate

Il tour in Viaggio con Chicco, con la partecipazione straordinaria della Tata Francesca Valla, toccherà diverse tappe in Italia, ogni volta con argomenti interessanti. Ogni evento è gratuito, dunque seguitemi sulla mia pagina Facebook perchè mi premurerò di ricordarvi di volta in volta dove, come e quando 🙂

Il ciuccio riduce il rischio della sindrome della morte in culla (SIDS)? 

VERO. Stando a uno studio comparso sulla rivista dell’American Academy of Pediatrics, l’uso del ciuccio durante la nanna riduce il rischio di Sids per due ragioni: il sonno del piccolo è meno profondo e la respirazione è facilitata dalla posizione della lingua.

E’ vero che intingere il succhietto nello zucchero o nel miele una volta ogni tanto non è dannoso?

FALSO. Si tratta di un’abitudine che appartiene soprattutto alle nonne, ma è davvero poco salutare per i dentini del nostro bambino che potrebbero cariarsi a causa di queste sostanze che “macerano” nella bocca. Inoltre il bambino si abitua così a sapori troppo dolci fin da piccolo.

E’ vero che il ciuccio non può essere usato per troppe ore al giorno?

VERO e FALSO. In teoria non esiste un numero di ore ideale riguardo l’utilizzo del succhietto. Alcuni giorni il piccolo può aver maggiore bisogno di consolazione, altre meno. Vero è che il Ministero della Salute consiglia di togliere il ciuccio entro i 3 anni di vita del piccolo, cominciando già verso i due anni a ridurne l’uso.

7C5A6883_bTata Francesca la pensa come me ovvero “lasciare che sia il piccolo, con i suoi tempi, a mettere da parte il succhietto”. Quando sarà pronto, sarà lui a lasciarlo per sempre. Del resto, avete mai visto bambini di 8/9 anni con il ciuccio? Meglio un dentino storto che si può di sicuro rimediare con l’apparecchio che il distacco improvviso e traumatico di quello che per noi è un semplice oggetto ma che per loro è vita. La suzione, infatti, è un bisogno PRIMARIO per un bambino…come l’aria! Inoltre produce serotonina, l’ormone della felicità, per questo ha un potere tanto consolatorio.

Sbagliato mettere il ciuccio in bocca a un bambino che piange?

VERO. Sbagliato farlo subito. Ovvero: cerchiamo di capire prima quali sono le ragioni del suo pianto. Non è che forse ha bisogno di contatto e vuole essere preso in braccio? Non usiamo il ciuccio come un tappo anti-rumore perchè il bambino usa il pianto per comunicare…sarebbe un po’ come zittire qualcuno ogni volta che apre bocca, quando invece  il tuo bambino ti vuole solo parlare!

I ciucci in silicone sono migliori per palato e dentini rispetto a quelli in caucciù?

FALSO. A livello di suzione non cambia assolutamente nulla.I ciucci dei principali produttori sono stati studiati da esperti di ortodonzia prima di essere messi in commercio. 7C5A6763_pProvati e testati affinchè non arrechino danni alla bocca dell bambino. L’unica differenza è che i ciucci in caucciù vanno cambiati più spesso perchè si usurano di più, trattandosi di un materiale meno resistente. Sul sito di Chicco, in particolare, si legge che “la lingua durante la suzione esercita una spinta sul palato che ne determina il fisiologico allargamento, consentendo la  corretta formazione del cavo orale”. 

Non bisogna dargli il ciuccio quando è appena nato?

VERO. Quando vedete un bambino uscire dall’ospedale già con il succhietto in bocca, qualcuno non ha spiegato a quella mamma che l’uso del ciuccio è altamente sconsigliato prima che l’allattamento si possa considerare avviato. E quando si può considerare avviato? Normalmente dopo 3 settimane, un mese! Quindi no al ciuccio, prima di questo lasso di tempo, perchè il piccolo si può confendere. La suzione al seno è MOLTO diversa da quella del ciuccio. Naturalmente è bene che il bimbo apprenda per prima quella che gli dà inutrimento.

Babyrisparmio, il ciuccio, non lo ha mai voluto. E io che mi ero informata tanto sul suo utilizzo mentre lei era ancora nella mia pancia…proprio perchè non volevo fare errori!  Dopo aver provato diversi modelli e marche, vedendo proprio che non era cosa – seppur a malincuore – ho desistito. Inutile negarlo: il ciuccio dà una grossa mano anche a noi mamme (soprattutto a quelle che allattano!). Quindi io ci ho provato e riprovato in più fasi: a 6 mesi, a un anno e anche adesso che, di anni, ne ha fatti due! Beh sapete che ogni tanto lo prende? Certo roba da pochi minuti al giorno…ma è meglio di nulla, no? Almeno ogni tanto ho il cambio, visto che sono io il suo ciuccio vivente 🙂

IMG_20140712_102724Vi lascio con un sorriso…l’altro giorno mi sono imbattuta in questa maglietta che richiama il logo della Chicco e il claim “dove c’è un bambino”, qui sostituito da Ciucco, dove c’è un grappino…

Vi giuro che certe volte, quel grappino mi ci vorrebbe proprio! Soprattutto quando Babyrisparmio vuole attaccarsi al seno non per bere il latte ma solo per il bisogno di succhiare…è proprio dura, adesso che ha 24 mesi e vorrebbe stare attaccata ancora come un bebè di tre!

Se prendesse il ciuccio, sarebbe tutta un’altra storia…e comunque, io,  il grappino me lo berrei lo stesso! 😉

CONDIZIONATORE: COME SCEGLIERLO, USARLO E RISPARMIARE IN ESTATE

Arriva l’estate e con le temperature elevate vogliamo sempre accendere il condizionatore. Tuttavia, spesso ci dicono che consuma molta energia elettrica e che è meglio non usarlo…

ma come sopravvivere al caldo così?

aria condizionata split

“Hand Holding Remote Control” by Feelart

Tranquille ragazze, è vero che il climatizzatore consuma energia, ma lo si può usare bene e risparmiare, almeno per non fare lievitare la bolletta di troppo mentre ci godiamo la bella stagione.

Incominciamo dall’acquisto: se ancora state scegliendo il vostro condizionatore per quest’estate, preferite quelli che utilizzano la tecnologia Inverter. Non è niente di stravagante, è soltanto un sistema che adegua la potenza all’effettivo bisogno e riduce la quantità di cicli di accensione e di spegnimento.

Grazie a questo semplice accorgimento, potrete tagliare i consumi energetici per oltre il 30% rispetto un tradizionale condizionatore.

Ovviamente, tra quelli con l’Inverter, scegliete i condizionatori che hanno una buona efficienza energetica: leggete attentamente l’etichetta energetica e preferite quelli che appartengono alla classe A.

condizionatore aria condizionata

“Air Conditioner Condensing Unit” by John Kasawa

Per capire bene quali sono le dimensioni che deve avere il vostro climatizzatore, meglio affidarsi ad un esperto, perché se lo comprate troppo grande potete sprecare fino al 50% di energia.

E’ fondamentale, inoltre, che l’unità esterna dell’apparecchio sia posizionata in un’area ombreggiata.

Una volta acquistato e installato, bisogna imparare a usarlo bene per non sprecare. La prima cosa è impostare la temperatura tra i 25 e 27 °C. Di meno è esagerato e non fa bene nemmeno alla salute.

A volte, quando non fa troppo caldo, basta accenderlo come deumidificatore: consuma meno e migliora il comfort della stanza.

Tenete puliti i filtri dell’aria perché il ventilatore funzioni bene, eseguite una manutenzione regolare e rimuovete qualsiasi oggetto davanti all’unità interna.

E’ importante anche tenere sempre le porte e finestre chiuse, non solo mentre è acceso ma anche nelle ore più calde del giorno. Poi, ogni tanto, spegnetelo pure: a volte non ne abbiamo nemmeno bisogno e rimane accesso inutilmente.

Infine, per tagliare la spesa energetica ancora di più, vi ricordiamo che si può attivare un’offerta luce conveniente e risparmiare oltre 110 euro all’anno. Per identificare le migliori tariffe, vi consiglio il portale di confronto SosTariffe.

 

CANDIDA VAGINALE, COME SI CURA E COME SI PRENDE. E SE SONO INCINTA?

Sono recidiva. Eh sì, Candida mi ha sgamato! Questo è il risultato del test che ho appena fatto sul sito “Tu la conosci Candida?”, dove ho risposto bene a quasi tutte le domande…fin troppo, dato che “temiamo che la tua grande cultura derivi dalla frequenza delle sue visite”.

In effetti Candida e io ci conosciamo già da un po’ e soprattutto durante il mio lungo viaggio in Sudamerica, in 8 mesi, è venuta a trovarmi almeno un paio di volte. Pensavo di averla presa nei tanti – troppi!- bagni in condivisione che ho frequentato e non sempre puliti alla perfezione eh! Invece no. Rispondendo al quiz ho scoperto che la candida è come l’herpes...ce l’hai già dentro e riesplode nei periodi di stress o quando vi è un calo delle difese immunitarie.

Questo cartello l'ho trovato sulla porta di un bagno di Quito. La semplice verità!

Questo cartello l’ho trovato sulla porta di un bagno di Quito: “la semplice verità!”

Contribuiscono alla sua comparsa anche una dieta non bilanciata o l’utilizzo di alcuni farmaci. La prima volta è venuta a trovarmi quando mi trovavo a Caracas e, non sapendo bene che fare, sono corsa in farmacia e ho comperato un antimicotico, forse proprio Gyno Canesten: tempo 3 giorni e prurito e rossore erano svaniti. La candida è tornata a bussare a “quella porta” quando ero ormai a Buenos Aires, dopo 4 mesi; ma intanto avevo già attraversato Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia con una salmonella nel mezzo! Insomma, se non ero stressata io, chi doveva esserlo? 🙂

Ah proposito, io ho detto candida – che è il fungo, la Candida albicans – ma avrei dovuto dire candidosi, questo il vero nome dell’infezione.

Oltre a rossore e bruciore, come sapete, possono comparire anche dolore durante i rapporti sessuali e perdite biancastre inodori. A proposito di rapporti sessuali, vi ricordo che anche i vostri compagni possono prenderla; in loro però non si manifestano questi sintomi per, cui tante volte, ce l’hanno e non se ne accorgono! Comincia così il cosiddetto effetto “ping-pong”: io la passo a te, tu la ripassi a me e così via finchè entrambi non si fa una cura ad hoc.

Sapete che la candidosi, se non curata, può durare tutta la vita? E’ la recidiva (sì, il mio profilo nel test! :-)).

E in gravidanza? Come comportarsi quando ci viene a fare visita proprio in quei nove mesi? Come descritto nel sito Tu la conosci Candida – che vi invito a visitare per fare anche voi il test online – anche quando si è in dolce attesa è consigliato l’uso di prodotti antimicotici ad azione locale ma è importante rivolgersi al proprio ginecologo per trattare l’infezione. La gravidanza è proprio uno di quei periodi in cui Candida si diverte di più a farci visita…un’amica davvero impicciona.

Ma chi l’ha invitata questa Candida? 🙂 Se volete conoscerla meglio, ma solo a debita distanza, guardate un po’ qui sotto…