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10MILA BIGLIETTI DEL PULLMAN A 1 EURO, FLIXBUS L’AUTOBUS LOW-COST

Se non amate viaggiare in treno, anche perchè a volte se non si compera con anticipo, può costare davvero più dell’aereo, allora una soluzione per spendere poco potrebbe essere quella dell’autobus. Pensate che papàrisparmio, costretto a fare Milano-Roma ogni 15 giorni per via di un master che sta seguendo, ha acquistato un’offerta da 1 euro, proprio su Flixbus.

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Da oggi il nuovo operatore di autobus low-cost amplia le proprie tratte e per farlo promuove un’iniziativa straordinaria: ecco 10mila biglietti a solo un euro.

Il numero degli autobus a disposizione è stato triplicato.

autobus economico

FlixBus è un operatore di servizi autobus a lunga percorrenza di origine tedesca.  Ogni giorno FlixBus collega oltre 400 città europee attraverso la sua rete di trasporto, offrendo una forma di mobilità moderna, sostenibile e conveniente. Non a caso è stato scelto il verde come colore simbolo di questi autobus che rappresentano un’alternativa di viaggio moderna e adatta a tutte le tasche. Cliccate sul banner sotto per accedere alle offerte!

Esempio di promozioni che troverete:

  • Milano – Roma da 1€
  • Roma – Firenze da 1€
  • Bari – Milano da 1€
  • Roma – Genova da 1€
  • Milano – Firenze da 1€
  • Milano – Bologna da 1€
  • Genova – Milano da 1€
  • Roma – Bologna da 1€
  • Bologna – Firenze da 1€
  • Bari – Bologna da 1€

Vi ricordo che si tratta di bus con bagno a bordo, wi-fi e prese per ricaricare cellulare e computer.

Ecco le nuove città che saranno coperte a partire da oggi dal nuovo operatore di pulman low-cost con nuovissime tratte:

  • Bergamo,
  • Brindisi,
  • Ferrara,
  • Firenze,
  • Grosseto,
  • Lecce,
  • Livorno,
  • Modena,
  • Napoli,
  • Novara,
  • Pisa,
  • Roma,
  • Reggio Emilia,
  • Trieste,
  • Trento.

Per accedere all’offerta cliccate sul banner qui sotto e cominciate a viaggiare belli comodi. Io ho girato tutto il Sudamerica in autobus e vi assicuro che tra un libro, due chiacchiere e il panorama, il viaggio vola letteralemente.

Vi segnalo anche la nuova promozione.

Viaggiatore accanito? FlixBus ti premia! Se acquisti un biglietto da/per Venezia (e/o Venezia Mestre) tramite questa pagina dal 08/05 al 16/05, FlixBus ti invierà via mail entro il 17/05 un voucher del 10% da utilizzare entro il 31/05 per un tuo secondo ordine! Così spendi di meno e… viaggi di più! Prenota ora per ricevere il voucher!

RECENSIONE ASPIRAPOLVERE DYSON E UNO SCONTO DEL 50 PER CENTO

Dyson è l’aspirapolvere più potente che abbia mai provato: se non senti, non ci credi! Meglio Dyson o Folletto? Io lo ho provati entrambi. Ecco cosa guardare veramente quando si compera un’ aspirapolvere di questo tipo

 

Attenzione! Gli sconti del 50% sono finiti ma è appena iniziata una nuova campagna: sconto del 30% sul nuovissimo modello Cinetic Big Ball Dyson, l’ultimo modello uscito, il più geniale della gamma. Fai qui la domanda se veramente interessato, altrimenti lascia il posto a chi desidera acquistare un Dyson con lo sconto. Se già esauriti i posti disponibili, verrai messo in lista d’attesa. Tratterai direttamente con l’azienda. Clicca sul link seguente per accedere alle nuove offerte esclusive Dyson.

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Il Big Ball è l’ultimo aspirapolvere di casa Dyson a traino. Migliorato ulteriormente. Perchè? Perchè se incontra un ostacolo si rimette in piedi da solo e perchè adesso lo puoi svuotare con un semplice click. E questo secondo me è il vero plus ultra! Guardate il video qui sotto per farvi un’idea.

 

ATTENZIONE! Sono tornati i coupon Dyson, clicca qui per ricevere lo sconto per il nuovo ventilatore senza pale.

Dyson o Folletto? Qual è meglio e perchè

Gli aspirapolvere non sono tutti uguali. Se il Folletto costa quasi 1000 euro un motivo ci sarà! Tanto più che è un’azienda che non fa nemmeno pubblicità. Avete mai provato a usare il Folletto? Eh sì, care mamme, la differenza c’è e si sente. Non solo nel prezzo.

Mia cugina ce l’ha e l’altro giorno, quando hanno fatto i lavori a casa di mamma, lo ha portato per farci provare con mano questo elettrodomestico che davvero non ha nulla a che vedere con la mia scopa Electrolux, pure pagata la bellezza di 272 euro (dunque non proprio un modello  basic).

Però ripeto: non c’è paragone.

Il Folletto aspira che è una meraviglia e nella metà del tempo.

folletto recensione

Il disastro a casa di mamma e mia cugina mentre impugna gelosamente il suo Folletto

FOLLETTO VS DYSON, CHI VINCE?

Risparmio su tante cose ma mi sono convinta che per alcune, spendere un po’ di più, faccia una differenza enorme. Perchè lavorano meglio, perchè consumano meno o semplicemente perchè ci facilitano la vita (scommetto che molte di voi che mi leggono, per esempio, hanno il Bimbi e lo definiscono “il miglior acquisto mai fatto” oppure “i soldi meglio spesi!”).

In effetti il nostro tempo non ha davvero prezzo.

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Dyson d53 animal turbine review

Di recente ho avuto la fortuna di poter provare il Dyson DC52 Animal Turbine, il modello più avanzato della serie Dyson. Naturalmente l’ho fatto subito provare anche a mia cugina, fan sfegatata del Folletto che – non esagero – ci è rimasta quasi male.

“E te credo cara…con quello che l’hai pagato!” 🙂

Eh sì, perchè il Dyson non ha nulla da invidiare al Folletto (anzi!) con un piccolo dettaglio: costa poco più della metà. La metà!

A parte la bellezza a livello estetico,  la potenza del motore è il dettaglio che salta subito all’occhio. Ma la cosa pazzesca sta nel fatto che la capacità aspirante rimane invariata anche dopo 10 anni. Questo grazie a una particolare tecnologia brevettata fatta di micro punte che, vibrando e oscillando di continuo, impediscono alla polvere di depositarsi sul filtro. Nemmeno un micro granello rimane attaccato al filtro.

Sapete che cosa vuol dire questo?

  • NON DOVER LAVARE MAI IL FILTRO,  M-A-I!

Dyson è così potente che sembra debba decollare da un momento all’altro. Il motore comincia a girare come un pazzo, il grado di aspriazione è talmente potente che le setole iniziano a roteare vorticosamente, andando a “grattare” via lo sporco.





All’interno trovate diversi accessori per ogni tipo di pavimento (senza setole per il parquet fino ai modelli più attrezzati per lo sporco più ostinato). Come sapete al Folletto, invece, dovete cambiare i sacchetti (altro acquisto extra da tenere in considerazione negli anni, dato che non sono proprio regalati…)

Ma adesso bando alle parole, guardate un po’ questo video ma soprattutto ASCOLTATE…

Ps. non fate caso all’inquadratura – molto chic, lo so! 😉 – ma a fare le riprese era mia madre col cellulare, per cui alla sesta prova me la sono fatta andare bene…ah se sentite un “cxxxo!” ovviamente non sono stata io 😉

SE NON SENTI NON CI CREDI

E’ inutile che sto qui a raccontarvi la rapa e la fava quando un video vale più di mille parole.

Il rumore, come vedete, c’è e si sente. Del resto sarebbe come chiedere a un razzo spaziale di non fare rumore al momento del decollo 🙂

E adesso non scandalizzatevi. Anzi sì, fatelo pure. Guardate qui a sinistra cosa ho aspirato dalle fessure del mio divano….

Dyson d53 animal turbine reviewE adesso guardate nella foto sotto cosa c’era sul materasso del mio letto e di mia figlia. Roba da vomito pensare di dormire ogni notte su tutta questa polvere che viene sminuzzata a tal punto da sembrare cipria…

IDEALE PER CHI SOFFRE DI ALLERGIE

Dyson d53 animal turbine review

Del resto è la polvere che non vediamo ad occhio nudo ma che chi soffre di allergie sente eccome! Per questo motivo mi sento di consigliare questo aspirapolvere  – direi professionale! – a chi in casa ha bambini con allergie.

Direi quasi obbligatorio per chi ha degli animali domestici se non volete andare in giro sempe con mille peli sui vestiti (come facevo io prima…).

Dyson, dunque, non richiede cambio filtri, ricariche, sacchetti (che peraltro non sono nemmeno riciclbili, lo sapevate? Questo sì che è un bel costo per l’ambiente e quindi per tutti noi!) e potete contare su 5 anni di garanzia.

L’ETICHETTA ENERGETICA, COME SI LEGGE?

Per quanto riguarda il consumo energetico, stando alle nuove norme di classificazione (ERP), questo modello in particolare si posiziona in classe D. Ma sapete quanta differenza c’è all’anno in bolletta tra la classe A e l’ultima, la G? Nove  euro.

 

Classificazione energetica aspirapolveriQuesta nuova classificazione inoltre non tiene conto di aspetti fondamentali come la capacità aspirante invariata negli anni poichè effettua i test sugli aspirapolvere “da fermi” e senza che abbiano il carico nemmeno un po’ pieno. Insomma, le differenze si notano dopo, nel tempo. Il tempo, quello che non mente mai.

Adesso vi dico la cosa più bella.

SOLAMENTE per due lettori ho la possibilità di elargire due buoni sconto del 50 per cento.

Son soldi, signori…

Per cui se state pensando di cambiare aspirapolvere, adesso è il momento di farvi avanti. Son treni che passano e poi non so se tornano…FORZA!

Chi ne ha bisogno parli adesso o taccia per sempre 🙂

PERDERE PESO DOPO LA GRAVIDANZA, PERCHE’ NON DOVETE CEDERE AL FAI DA TE

Tante volte abbiamo parlato di peso in gravidanza e soprattutto peso nel post gravidanza.
Come sapete, con entrambe le bimbe ho messo su parecchi chili: circa una ventina e forse anche qualcosa di più dato che poi, nell’ultimo mese, ho smesso proprio di pesarmi. Non volevo soffrire troppo anche se non ho mai avuto paura di non tornare come prima della gravidanza.
La parte più difficile, per me, è stata quella dei primi mesi: quando la pancia cresce ma ancora non si percepisce bene quella rotondità che ti fa dire “guarda, una donna incinta!”. Nei primi mesi è solo pancetta, per cui la gente – te compresa – ti pensa più come una un po’ grassottella a livello addominale.
Io poi, essendo anche alta, ero la classica magra con la pancia. Orribile, no?

Rispettiamo i tempi di una donna che ha partorito da poco

 

Se mi seguite su Instagram sapete bene che sono una sostenitrice della #dietadellafelicità, un hashtag che ho coniato per tutte le neomamme come me che non ci stanno a mettersi a dieta subito dopo la gravidanza, soprattutto durante l’allattamento.
Pensate che durante le prime fasi dell’allattamento, alla mamma servono circa 500 Kcal al giorno in più per produrre il latte. Per cui se voi ascoltate il vostro corpo e seguite i suoi bisogni, dimagrirete senza fare sforzi.

 

Diffidate da chi vi contatta su Facebook per offrirvi sostituti del pasto, beveroni

…senza sapere chi siete,il vostro vissuto ma solo perché vuole vendere a tutti i costi, attratta dalla foto del vostro profilo che abbraccia un fagottino appena nato.

Come ho perso peso dopo aver partorito

Grazie all’allattamento con la mia prima bimba ho perso tutti i chili che mi erano rimasti dopo il parto; con Tiara, dopo nove mesi, me ne restano ancora due/tre ma non mi cruccio affatto. Mi sono data un anno di tempo.

L’allattamento, come ben sapete, è l’alleato numero uno per ritrovare la forma subito dopo aver dato alla luce i vostri bambini. Col parto, entrambe le volte, ho perso circa 8 kg, poi un altro paio nelle prime due settimane. Per cui, dopo, i chili da smaltire erano più o meno dieci.
La prima regola quando si parla di chili in eccesso dopo una gravidanza è quella di non avere fretta, né a tavola né per raggiungere il peso-forma.

perdere peso durante allattamento

Mai fare le foto ricordo a 9 mesi perchè si è davvero troppo “gonfie”. Qui ero incinta di 7 oppure 8 mesi, non ricordo

Cercate anche di essere realiste. E tenete conto che il fisico, con l’età e un pancione più grande di un cocomero, cambia e subisce un piccolo stress. Se, come me, odiate l’attività fisica, siate pronte ad accettare di avere un corpo meno tonico.
Amen, non si può avere tutto.

Non cerchiamo la perfezione, questo no. Però tutte vogliamo una cosa: stare bene con noi stesse. Questo sì.

Non tutte hanno la fortuna di perdere peso durante l’allattamento. Oltre alla fretta, un altro nemico da combattere è lo stress e quando si ha un figlio lo stress psicofisico è immenso. La vita cambia repentinamente e trovare un nuovo equilibrio non è sempre facile e immediato.
La mia amica Ale è una di quelle che non è riuscita a perdere peso dopo la gravidanza. Anzi, è persino ingrassata durante l’allattamento perché mangiava per stress.
Il fatto di aver avuto due figli uno dietro l’altro non l’ha certamente aiutata a ritrovare subito il peso-forma. E quando lo stress vince allora vale la pena rivolgersi a un dietologo che ci guidi verso la strada giusta.

Il supporto del dietologo

Quando non ce la si fa da soli e i chili da perdere sono parecchi (la mia amica Ale avrà almeno 15 kg di peso in eccesso), la soluzione migliore è quella di prendere un appuntamento con un dietologo esperto che possa seguirti dal punto di vista nutrizionale e psicologico. Ale, che non aveva idea da chi andare, ha trovato la sua dietologa di fiducia su iDoctors, un sito dove poter prenotare le visite mediche con diversi specialisti e dove si possono anche leggere le “recensioni” sui dottori grazie all’esperienza dei pazienti che ci hanno preceduto.

L’Ale quando era incinta della sua prima bimba. Dopo poco più di un anno era già incinta della seconda

La dottoressa che la segue sembra molto brava. Le ha preso tutte le misure, comprese quelle dei rotoli di grasso su schiena e addome, utilizzando una specie di pinza. Le ha detto che seguendo la dieta da 1300 kcal che le ha fornito potrà perdere, nel primo mese, fino a 4 kg.
Se anche voi vi ritrovate con qualche chilo di troppo da smaltire, sappiate che in occasione della giornata mondiale dell’Alimentazione (16 ottobre) su iDoctors potrete prenotare una visita scontata con i dietologi della vostra zona aderenti all’iniziativa. Tenete conto che – a discrezione dei medici – la promozione potrà durare anche nei giorni seguenti.
Il fatto di sentirsi accompagnate, sostenute in questo percorso, fa la differenza. Anche il fatto di doverci mettere la faccia, mese dopo mese, sapendo che dall’altro lato c’è una persona che si aspetta un risultato, ci sprona a fare bene.
E allora in bocca al lupo alla mia amica Ale!

 

BAMBINO CON LA FEBBRE: 13 COSE DA FARE E NON FARE ASSOLUTAMENTE IN PRESENZA DI FEBBRE

In questo post risponderemo con l’aiuto del pediatra ai seguenti dubbi (e molti altri):

Meglio la Tachipirina o il Nurofen? Quando non dare mai quest’ultimo? Quando somministrarli, dopo 38 e mezzo di febbre o prima? Quando chiamare subito il pediatra in caso di febbre? I rimedi della nonna sono validi? Quale è davvero pericoloso? Con che tipo di dolore correre subito in ospedale?

 

Tiara ha cominciato da poco l’asilo nido. Non è stata una scelta facile perché, si sa, asilo = primi malanni. E infatti proprio in questi giorni che stiamo facendo l’inserimento, ha già il nasino che cola.

Amen.

In giro si sente dire che sia meglio che si ammalino da piccoli, “perchè tanto prima o poi le devono fare”.  E in effetti, la varicella fatta a 4 anni è una cosa, a 25 anni è ben altra!

Meglio però evitare che si ammalino prima dell’anno di vita.
Questa è una fase molto delicata, perchè il neonato non può assumere alcuni farmaci utili a debellare alcune malattie. Ovviamente non sono io a dirlo ma gli esperti. Adesso vi spiego subito meglio!

L’altro giorno sono andata a un evento davvero interessante dove si parlava di febbre e di dolore nei più piccoli, un’occasione per presentare alle mamme blogger la Casa Pediatrica del Fatebenefratelli di Milano (con il patrocinio di Regione Lombardia), e il contributo non condizionato di Reckitt Benckiser.

Durante questo incontro è stato davvero illuminante l’intervento del dottor Jacopo Pagani, pediatra e spesso e volentieri in turno al pronto soccorso del Sant’Andrea di Roma. Insomma, proprio l’uomo che fa al caso nostro e che di febbre e dolore nei bambini se ne intende.

dottor pagani roma

Il dottor Pagani mentre risponde ai dubbi di noi mamme su febbre e dolore

Ecco 13 cose che dovete assolutamente sapere in caso di febbre nel bambino: cosa fare ma soprattutto cosa non fare, in base all’età e al peso del vostro piccolo.

  • La febbre non è il male assoluto. E’ vero, noi mamme abbiamo un attacco d’ansia appena vediamo alzarsi le lineette del termometro e dichiariamo subito guerra alla febbre. Ma la febbre non è la malattia da sconfiggere, è solo un sintomo. La temperatura corporea si alza per proteggere l’organismo dato che i germi vivono male in un ambiente troppo caldo. La febbre è dunque un alleato e non un nemico sul quale accanirsi a tutti i costi.
  • Segui la regola dei tre giorni.  I medici usano questa regola, normalmente, per poter fare una diagnosi certa dopo la comparsa della febbre perchè spesso la febbre annuncia una malattia che si manifesterà dopo. Pensiamo alle malattie esantematiche che cominciano con la febbre e poi compaiono a distanza di giorni sulla pelle del bambino. Quindi prima di intervenire con dei farmaci – sempre che non ci sia uno stato di particolare malessere nel bambino – è possibile aspettare questo lasso di tempo per capire quale cura sia la migliore. E’ anche vero che nel giro di tre giorni, normalmente, la febbre scompare del tutto. Consultatevi sempre con il vostro pediatra di fiducia in ogni caso tenendo conto che, convenzionalmente, si riconosce uno stato febbrile dai  37 gradi e mezzo in poi.
  • Il punto più sicuro e corretto dove misurare la febbre è sempre e solo sotto l’ascella. No a misurazioni rettali, orali e nell’orecchio (quest’ultima tecnica va bene solo in ospedale dove ci sono termometri realmente sensibili che costano centinaia di euro e non come qulli che abbiamo a casa). Dentro l’organismo la temperatura è sempre più alta. per questo questi metodi sono meno precisi, troppo variabili. Anche con i neonati la misurazione ascellare della febbre è sempre la scelta migliore. “Certo non è facile, lo sappiamo, ma esiste sempre la tecnica del placcaggio – ha scherzato il pediatra – E se si sta cercando di misurare la febbre a un bambino che nel frattempo sta cercando di distruggere casa, corre avanti e indietro, probabilmente non c’è nemmeno bisogno di misurargliela”.

febbre a 38,5 tachipirina

  • Il bambino con la febbre può uscire di casa se la febbre è di quelle che non lo abbattono a letto e fuori la temperatura è calda. Se ci troviamo in montagna oppure fuori è inverno, allora è meglio evitare.

Se trovi interessante questo post, non dimenticare di lasciarmi un like nei pulsanti dei social che trovi qui nella pagina GRAZIE 🙂

  • I farmaci vanno somministrati al bisogno. Normalmente ci viene detto di dare la tachipirina una volta che la febbre supera i 38 e mezzo. La regola da seguire però è un’altra: osservare i vostri figli e capire il loro stato di malessere. Un bambino con 39 di febbre ma vispo e ancora vivace che guarda serenamente i cartoni non ha bisogno di assumere un farmaco; al contrario un bimbo con 38 può mostrarsi abbattuto, apatico e aver bisogno di un antiepiretico. Per dire…anche la febbre a 37 e mezzo in un bimbo che dorme tutto il giorno può essere pericolosa ed essere l’anticamera della meningite. Riassumendo: guardiamo come stanno i nostri bimbi e usiamo il buon senso. Se la febbre torna, dopo il farmaco, continuiamo a osservarli, a vedere come stanno e decidere di conseguenza se somministrare di nuovo la tachipirina o l’ibuprofene aspettando le ore necessarie tra una somministrazione e l’altra (!!!) così come trascritto nel foglietto illustrativo.
  • La differenza tra la tachipirina e l’ibuprofene (tipo il Nurofen, sicuramente il più conosciuto) è che quest’ultimo è anche un antiinfiammatorio e dunque combatte meglio il dolore. Se la febbre è conseguenza di un’otite, per esempio, è il caso di dare il secondo.  La tachiprina si può prendere anche a stomaco vuoto, l’ibuprofene va preso a stomaco pieno…che non vuol dire aver mangiato una cotoletta! Possono bastare anche 50 ml di yogurt. Per essere un FANS (ovvero uno di quei farmaci antiinfiammatori non steroidei – non cortisonici) non è gastrolesivo tant’è che l’AIFA, l’Agenzia italiana del Farmaco ne ha permesso la commercializzazioni anche tra i minori. La cosa importante è non dare mai l’ibuprofene in caso di varicella e sotto i 5,6 kg di peso. Mai!
  • Lo sciroppo e le gocce sono da preferire alle supposte perchè permettono di dare il dosaggio perfetto in base al peso. La supposta, invece, ha l’indubbio vantaggio di poter essere somministrata in caso di vomito ma se l’ampolla rettale è piena di feci, il rilascio del farmaco avverrà più lentamente.
  • Ci sono due casi in cui è necessario chiamare il medico immediatamente: se il neonato ha meno di 30 giorni (anche se bassa!) e se supera i 38 gradi fino a tre mesi. Oltre ai casi elencati nell’infografica qui sotto.
    febbre quando chiamare il dottore
  • I vecchi rimedi della nonna non vanno assolutamente bene perchè ingannano noi e l’organismo del piccolo. La febbre scende di mezzo grado per breve tempo per via di uno shock termico che facciamo subire al bambino. E’ un’illusione. E’ come fare la sauna e poi correre tra le nevi…ovvio che la temperatura scende ma, in breve tempo, è destinata a risalire. Le spugnature con l’alcol non sono solo da evitare ma sono proprio pericolose. In letteratura scientifica sono riportati diversi casi di bambini che sono finiti in coma etilico proprio perchè l’organismo dei più piccoli non è in grado di metabolizzare l’alcol e viene assorbito a livello epatico.

spugnature alcol contro la febbre

  • Il bambino con la febbre va coperto solo in un determinato momento. Una delle ragioni per cui i bambini hanno spesso la febbre alta è perchè vengono coperti troppo dai genitori. Quelli più piccoli poi fanno fatica a disperdere il calore perchè il loro organismo non è ancora perfezionato in tal senso e utilizza solo le aree periferiche come la testa, manine e piedini.  Il bambino va coperto solo nel momento in cui avverte i brividi di freddo, lo strumento che il nostro corpo utilizza per far salire la temperatura (il sudore, invece, per abbassarla). In quel frangente si può utilizzare una copertina, ma poi quando la febbre si è stabilizzata è importante non coprire troppo il bambino. Sempre in relazione alla stagione: se è estate, scoperto, se invece è inverno basta una copertina.
  • Il dolore andrebbe trattato più della febbre. Invece al dottor Pagani, in pronto soccorso, capita spesso di vedere bambini che arrivano molto doloranti perchè i genitori hanno paura che trattando il dolore, vada via anche per magia la patologia. “Invece, se un orecchio è infiammato, io continuo a vederlo – ha spiegato l’esperto – Solo che lo vedo meglio perchè il bambino non si dimena e non prova dolore. Mentre la febbre resta il male assoluto su cui intervenire subito, spesso il dolore viene trattato con più ritardo, facendo soffrire inutilmente il bambino”.

febbre neonato tachipirina

  • Il dolore è un campanello da allarme da non sottovalutare mai. Soprattutto il mal di testa e il mal di pancia. Ovvio non un banale mal di pancia che va e viene, del tipo crampi che può essere legato a dell’aria nella pancia oppure a una cattiva digestione bensì un dolore fisso che cresce nel tempo, un dolore che sveglia il bimbo nella notte mentre sta dormendo. Questo dolore infatti può essere il campanello di allarme di un’appendicite.
  • Le convulsioni febbrili e il fatidico numero 5. Di per sè, non sono pericolose ma bisogna fare attenzione quando termina la convulsione. Il numero di bambini che ne soffre è molto basso e le convulsioni non hanno conseguenze e nemmeno significano che il bambino sia  destinato a essere epilettico.   Quando bisogna preoccuparsi? Quando la convulsione dura più di 5 minuti e quando si presenta dopo i 5 anni. In questi casi – e anche dinanzi al primo episodio – è necessario andare al pronto soccorso. Quando compare la convulsione è importante controllare la durata della stessa perchè sarà la prima cosa che vi chiederà il medico. Durante la convulsione non fate nulla: non bloccate il bambino, non mettetegli le mani in bocca, non tirategli fuori la lingua. Finite le convulsioni, c’è la fase di rilassamento durante la quale è importante mettere il piccolo sul fianco, in posizione di sicurezza, poichè è in questa che la lingua potrebbe ostruire le vie aeree.

Se volete approfondire il discorso sulla febbre trovate tutte le linee guida nel sito della società italiana di pediatria (SIP) a questo link. 

 

 

 

 

RITORNO A SCUOLA: COME FAR FRONTE ALLE SPESE PER RISPARMIARE


Inizia l’autunno, ed è tempo di tornare a scuola!

Non per noi, che questo impegno ce lo siamo tolte diverso tempo addietro, ma per i nostri bambini. Eppure, la cosa non ci lascia ovviamente indifferenti: lo stress del back to school si riversa anche su di noi e le spese possono diventare ingenti. Considerando che già in casa le spese non mancano, adesso che se ne aggiungono altre, la situazione può diventare rovente.

Fra libri, materiale per la scuola, vestiti e scarpe, c’è il rischio di grattare il fondo del barile! Ecco perché oggi vedremo insieme come far fronte alle spese del ritorno a scuola e risparmiare.

Come risparmiare sul materiale scolastico?

Prima di lanciarvi in cartoleria, aguzzate la vista: magari in giro per casa o in qualche cassetto, c’è ancora qualche quaderno mai utilizzato o un set di penne e colori ancora nella confezione di plastica.

Risparmiare, anche qualche euro, è il modo migliore per cominciare! E la stessa regola vale anche per il materiale scolastico dell’anno precedente: fate una cernita, e mettete da parte tutto quello che può essere riutilizzato. Purtroppo, per oggetti come lo zaino o la cartella, dovrete lottare per scendere a compromessi con vostro figlio: cercate di convincerlo che acquistarne uno nuovo ogni anno non serve! Altri consigli utili per risparmiare soldi con il ritorno a scuola? Comprate online, dato che sugli e-commerce le cose costano meno.

ritorno a scuola risparmiare

Economizzare il back to school: l’hi-tech

Se avete bambini un po’ più grandi, avrete sicuramente già speso molti soldi per comprare loro un cellulare: ma si può cercare di recuperare qualcosa sulle spese legate al piano tariffario e soprattutto al consumo del traffico dati. Un ottimo modo per economizzare, è cercare una migliore offerta di Internet mobile: ad esempio, i nuovi operatori virtuali come Kena Mobile propongono piani tariffari con molti giga a prezzi più convenienti rispetto agli operatori tradizionali. Se invece il cellulare ancora non ce l’ha ma ve lo sta chiedendo da un po’, provate nei negozi dell’usato oppure virate direttamente verso un dispositivo di fascia bassa: questi sono due consigli preziosi, che vi faranno risparmiare moltissimo sull’aspetto hi-tech!

Altri consigli per risparmiare sul ritorno a scuola

Ma quanto costano oggi i libri? È vero che l’istruzione ha sempre un prezzo, ma non per questo dobbiamo dissanguarci! Potreste provare a economizzare sul loro acquisto andando presso i supermercati che offrono promozioni sui libri. Oppure presso i mercatini di seconda mano: spesso ci sono delle ottime opportunità di risparmio. Potete anche chiedere al vostro istituto scolastico: alle volte cedono in “comodato d’uso” alcune copie dei libri dell’anno precedente. Per quanto concerne l’abbigliamento e le scarpe, la strada è risaputa: in questo periodo i negozi offrono degli sconti particolari, pensati appositamente per il back to school!

MILANOABITARE TI AIUTA PER GLI AFFITTI A CANONE CONCORDATO, E LO FA GRATIS

Ci sono tante cose da fare gratis a Milano. E ci sono anche tanti servizi gratuiti che aiutano a risparmiare. Il problema è che spesso non li conosciamo, un po’ perchè siamo pigri nell’informarci un po’ perchè i messaggi non vengono veicolati a sufficienza dai media e amministrazioni locali.
Un esempio su tutti è la lodevole realtà di Milanoabitare che ora vi spiegherò meglio.
Milano è una città che offre davvero molto e non è un caso che stia per superare di nuovo la magnifica Roma per numero di turisti. Senza dubbio è la città più europea d’Italia, dove le nuove tendenze convogliano in un mix fatto di tradizioni e voglia di innovare.
Milano è la città dove si possono regalare tante opportunità ai propri figli ma è anche una città molto cara.

La voce che incide più di tutti, assieme alla spesa alimentare, è sicuramente l’affitto di casa.

Eppure un modo per le famiglie per risparmiare sull’affitto di casa c’è.

E – udite, udite! – è pure gratuito. E qui torniamo al discorso iniziale: Milanoabitare.org 
Come si legge nel sito, Milanoabitare.org è l’agenzia sociale per la locazione NON A SCOPO DI LUCRO per supportare con incentivi economici la sottoscrizione di affitti a canone concordato.
Il canone concordato è un affitto con prezzi calmierati, dove chi ha un immobile – in cambio di alcune agevolazioni fiscali – decide di locare a un prezzo più basso del mercato; chi invece cerca una casa – se soddisfa determinati requisiti – ha il vantaggio di poter pagare meno.
Il compito di Milanoabitare è proprio questo: far incontrare la domanda e l’offerta.
Chiarisco subito che Milanoabitare non ha nulla a che fare con l’istituto Aler, ovvero l’agenzia che si occupa di amministrare e distribuire le case popolari a Milano. Milanoabitare non si occupa quindi di edilizia residenziale pubblica ma ha a che fare solo con privati: proprietari di immobili e persone che cercano un immobile in locazione. Stop!
Per farvi capire meglio vi metto anche questa intervista doppia, con la storia di un inquilino e un proprietario che si sono incontrati proprio grazie a Milanoabitare.

Questo compito di favorire l’incontro tra domanda e offerta di abitazioni in affitto a canone concordato viene svolto completamente gratis, senza chiedere provvigioni, commissioni, iscrizioni ecc. Può permettersi questo “lusso” perchè è una cooprogettazione tra il Comune di Milano e la Fondazione Welfare Ambrosiano.
Quindi se vi ritrovate in una delle seguenti situazioni:

  • avete un immobile che volete locare e al tempo stesso volete avere accesso ad alcune agevolazioni fiscali come: riduzione dell’Imu, ricevere dei bonus economici dall’Agenzia in base al numero di anni che intendete affittare, dei contributi economici per ristrutturare l’immobile (e molto altro che potete trovare sul sito di Milanoabitare ).
  • siete in cerca di una casa in affitto per voi o la vostra famiglia, avete un reddito troppo alto per accedere all’edilizia popolare e cercate una soluzione a un prezzo un po’ più basso rispetto a quella che è l’offerta del mercato…

…allora non aspettate altro tempo e mettetevi in contatto con Milanoabitare che – lo ripeto di nuovo – senza chiedervi un euro in cambio, vi assisterà in ogni fase dandovi tutte le informazioni necessarie.

Intanto, per farvi un’idea dei prezzi a canone concordato della zona di Milano di vostro interesse, potete usare il calcolatore che trovate nella loro homepage.

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