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SCONTI E CODICI SCONTO BLACK FRIDAY CYBER MONDAY, QUALCHE CONSIGLIO

Tornano gli sconti pazzi del Black Friday e del Cyber Monday 2016. Le date da segnarvi sono venerdì 25 novembre e lunedì 28 novembre. Il Black Friday è un giornata di sconti ad ampio spettro: si va dalle scarpe ai giocattoli, agli hotel alle assicurazioni, dal computer ai voli aerei. Il Cyber Monday, invece, è specializzato soprattutto nei prodotti tecnologici, alcuni dei quali però – come vi dicevo – sono già scontati nella giornata di venerdì e a volte per tutto il week-end.

Molto dipende dalla policy adottata dal negozio. Qui di seguito vi segnalo link e codici sconto da inserire nei vari siti nella giornata del Blak Friday.

AMAZON

E’ la grande vetrina del Black Friday, non servono codici sconto particolari ma serve grande attenzione poichè le offerte possono durare solo una manciata di ore. Fate così, cliccate qui e andate su sito di Amazon e mettetevi ORA nel carrello gli oggetti che vi interessano così da tenerli pronti e monitorati nelle giornate hot.

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Se avete pazienza e potete aspettare, c’è il sito cinese Aliexpress che già normalmente ha prezzi imbattibili (ma prima leggete questo post su come gestire la dogana quando si compera in Cina su Aliexpress).

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Oppure simile ad Alì c’è il sito Gearbest che il vantaggio enorme di avere dei magazzini anche in Europa. Ergo: no dazi doganali, no lunghe attese ma prezzi comunque piccoli. Leggi qui il post per sapere come funziona il sito Gearbest o clicca sotto il banner per vedere cosa vende:

Oppure per gli abiti da cerimonia ti consiglio il sito Lightinthebox (leggi qui la mia esperienza d’acquisto su Lightinthebox, conviene oppure no?)

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Non dimenticare di visitare siti come Groupon oppure Groupalia per fare una scorpacciata di promozioni. Ti consiglio soprattutto le sezioni shopping!

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L’OCCITANE

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VIAGGI BLACK FRIDAY

Era l’anno scorso di questo periodo che organizzavo il mio viaggio a Miami e grazie al Black Friday ho fatto dei super affari, prenotando l’auto a noleggio e gli hotel a tariffe molto vantaggiose. Per cui se avete in programma un bel viaggio, tenetene conto…perchè potreste trovarvi in un hotel di lusso a un prezzo piccolo piccolo (visitate anche i siti delle catene che vi interessano per vedere le loro promozioni ad hoc sul black friday).

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Un’intera settimana di occasioni da non perdere fino al Cyber Monday, il 28 novembre. Vacanze estive, weekend di primavera e settimane bianche da prendere al volo durante la Cyber Week. Visita il sito a questo link 

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COME PULIRE L’ESTRATTORE DI SUCCO VELOCEMENTE SENZA CHE SI ROVINI

pulizia-estrattoreUno dei problemi più comuni legati all’estrattore è proprio la sua pulizia. E non solo perchè è particolarmente noioso farlo ma perchè una pulizia precaria e non attenta dell’estrattore può portare a un suo cattivo funzionamento, oltre a essere dannoso per la salute a causa degli eventuali scarti che macerano al suo interno!

Tra le domande più comuni che mi vengono rivolte sul mio canale Youtube (–>Iscriviti qui al mio canale per tanti consigli utili!) è:

  • Come mai il mio estrattore già dopo pochi mesi non funziona più bene come prima?

  • Come posso pulire l’estrattore in pochi minuti?

  • Quale frutta o verdura è possibile estrarre?

Prima di parlare di come si pulisce l’estrattore, è importante dire che è necessario utilizzare l’estrattore con consapevolezza e nel modo corretto affinchè non si rovini e non si creino grumi al suo interno, difficili poi da scrostare.

Per prima cosa è necessario alternare frutta/verdura a polpa morbida a polpa più dura. Ovvero: se dovete fare un estratto di mela e carote, inserite prima le mele a polpa più morbida e subito dopo le carote che hanno una consistenza più dura, che vanno a “ripulire” i filtri. E non il contrario, poichè la frutta molla ha meno forza “pulente” rispetto a quella morbida.

Secondariamente la frutta e la verdura più dura, inseritela lentamente e non a pezzi interi. Date il tempo all’estrattore a freddo di estrarre lentamente il succo, altrimenti otterrete degli scarti ancora ricchi di prezioso succo e mettere sotto sforzo il motore dell’estrattore. Fate quindi dei pezzetti piccoli!

Quando usate della verdura particolarmente fibrosa (come per esempio un sedano o un finocchio) cercate di levare preventivamente i filamenti esterni che potrebbero intasare i buchini del filtro.

Se dovete filtrare della frutta secca, meglio lasciarla a bagno per un po’ di ore prima e comunque filtrarla con un po’ di acqua (meglio ancora se quella che avete usato per tenerla a bagno, che avrà assorbito sapore e qualche vitamina); così come ho fatto io in questo video qui sotto dove preparo il latte di mandole e vi parlo dell’ottimo estrattore BioChef Atlas Juicer che potete acquistare sul sito Vitality4life con uno speciale sconto del 5% semplicemente inserendo nel carrello il codice sconto: “MammaRisparmio“.

Questo estrattore che vedete nel video, in particolare, ha una funzione davvero superlativa: il sistema autopulente.

In cosa consiste esattamente un estrattore con sistema autopulente?

Le due fuoriuscite di questo estrattore possono essere chiuse entrambe a differenza di molti altri estrattori. Questo consente di inserire dell’acqua senza che fuoriesca dal buco degli scarti.
Una volta inserita l’acqua, si lascia girare l’estrattore “a vuoto”, così che attraversi i filtri e li pulisca sommariamente. Questa semplice operazione da ripetere un paio di volte consente di pulire sommariamente e velocemente i filtri, che così possono essere riutilizzati subito dopo. Ciò significa che, per esempio, si può fare un succo di ananas e subito dopo – senza dover pulire sotto il lavandino l’estrattore – un estratto di verdure.
Questo non significa che non dovrete poi a fine giornata pulire l’estrattore, ma semplicemente che potrete usarlo più volte senza doverlo pulire ogni volta. 
  • Un altro consiglio che mi sento di darvi è quello di evitare di buttare gli scarti nel lavandino. A me è successo che a furia di scarti mi si era formata una sorta di melma puzzolente nelle tubazioni del lavello. Ora ho risolto cambiando il tubo e getto gli scarti che non riesco a riciclare in ricette gustose direttamente nel wc.
  • Tenete conto poi che non tutta la frutta e la verdura è adatta all’estrazione: il cocco è tra questi, come la pelle del limone e degli agrumi in generale.
  • Una volta al mese poi lasciate in ammollo i pezzi dell’estrattore con acqua tiepida e bicarbonato per una decina di minuti così da togliere quella patina di unto che si deposita sulle pareti dell’estrattore.
  • Se vi piace estrarre il succo dalle carote, potrebbe succedere che del colore arancione si “incrosti” sull’estrattore. A quel punto è anche utile usare un panno imbevuto di acqua e aceto per pulire i residui del colore.
come pulire l'estrattore

PERCHE’ NON MI PIACE ESSERE INCINTA

Essere incinta non fa per me!

Dicono che la gravidanza non sia una malattia – e lungi da me dire che sia così – ma la lunga attesa mi snerva.

Eppure l’ho desiderata così tanto questa gravidanza. Chissà se la gestazione durasse 5 mesi, magari non la penserei così…

Lo dico subito, è colpa mia che sono ansiosa e penso spesso al peggio. E così anziché godermi questi nove mesi finisco con lo sprecare il bel momento, crogiolandomi in ciò che potrebbe accadere o non accadere. 

  • I primi tre mesi

In quest’ultima gravidanza ho passato i primi tre mesi nell’angoscia di perdere il bambino, scottata dall’aborto precedente (LEGGI QUI: Come ho capito che avevo perso il bambino); per cui ogni volta andare in bagno era una specie di tortura, con la paura di vedere del sangue sulla carta igienica. E in effetti poi, quell’incubo della carta striata di sangue si è ripetuto anche in questa gravidanza, quando ormai stavo per concludere il terzo mese e sentivo di averla quasi scampata. La ginecologa mi ha dato il progesterone e per fortuna poi è andato tutto bene.

Il secondo, il terzo e quarto mese l’ho passato tra le nausee. Questa volta, a differenza della prima gravidanza, gli odori non mi hanno dato particolarmente se non quelli di alcuni insaccati e della carne. La nausea invece mi ha perseguitata soprattutto la mattina, meno la sera. L’unica maniera per alleviarne il fastidio è stata quella di sgrannocchiarci qualcosa sopra e non lasciare lo stomaco vuoto.

Fino al quarto mese poi sembri una magra con la pancetta. Cioè la situazione più brutta: una che è magra ma ha la sfiga di avere del grasso localizzato solo lì. Almeno questa era la mia buffa situazione. Inoltre in questa gravidanza – a differenza dell’altra che l’avevo già detto a mezzo mondo – ho aspettato per precauzione e anche un po’ di scaramanzia che passassero i famosi tre mesi.

Come se non bastasse a tutto ciò bisogna sommare l’enorme preoccupazione legata alla salute del feto: sarà sano? Starà bene? questo periodo, a cavallo con il quarto mese, è il momento degli esami di screening neonatali e dei loro esiti. Una fase tremenda. Il mese antecedente al bistest l’ho passato con crampi all’addome per via di una colite da stress!

LEGGI ANCHE: Bitest e Test del DNA fetale, perchè abbiamo scelto di fare solo il primo

  • Dal terzo al sesto mese

Finite le nausee è arrivato il momento più bello, quello intorno al quinto mese, quando il pancione ormai è evidente e si nota che non sei grassa ma incinta. Che è diverso! Le nausee sono passate e il pancione non è ancora ingombrante: puoi ancora chinarti, allacciarti le scarpe e dormire ancora bene.

  • Dal sesto al nono mese

Questi sono i mesi più pesanti. E ancora mi manca l’ultimo, il più faticoso per ragioni diverse! Chi mi segue sui social sa che a 29 settimane mi hanno trovato il collo dell’utero accorciato e messa a riposo. Stare a riposo forzato in gravidanza significa non potersi muovere dal letto e passare praticamente tutta la giornata in posizione supina. Ma tant’è, se il rischio è quello di avere un parto pretermine.

A causa del collo dell’utero accorciato a 30 settimane ho dovuto fare due punture di cortisone per far sviluppare più velocemente i polmoni della bambina. Inoltre ho dovuto prendere anche più volte l’antibiotico e (di nuovo) cortisone per far passare una tosse stizzosa durata oltre un mese, assolutamente controindicata con un collo dell’utero così accorciato come il mio (per quanto non ci fosse fuenneling, ovvero quando tossivo il sacco non veniva risucchiato nel collo ma rimaneva lì al suo posto).

Un capitolo a parte, nella mia storia, merita il bruciore di stomaco che non è un semplice fastidio ma un drago che vive dentro di me e che la notte sputa del liquido infiammabile. Il reflusso arriva a spruzzate, improvviso, con un getto di 60 km orari, in gola mentre dormo, scendendo così in trachea e cercando di strozzarmi nel sonno.

Questi sono alcuni degli acciacchi della gravidanza, senza nominare:

  • piedi e gambe gonfie,
  • mal di schiena,
  • rischio diabete gestazionale,
  • doppio mento,
  • aerofagia,
  • emorroidi,
  • stitichezza,
  • meteorismo ecc.

Ma la parte più difficile da affrontare, per me, è quella emotiva. E non mi riferisco solo agli ormoni ballerini che un giorno ti fanno sentire sulla Luna e il giorno dopo sotto terra.

Parlo di pensieri, dubbi, di timori per il futuro, per come andranno le cose.

In gravidanza un semplice dolore al fianco può trasformarsi nelle persone ansiose come me in qualcosa di terribile che non va. Un dolore al basso ventre? La minaccia di un parto prematuro. Un giramento di testa? La pressione alle stelle. A peggiorare il quadro ci sono poi i forum di internet, dove tutte le future mamme vanno a cercare conforto, pur sapendo che ne usciranno ancora più preoccupate perché tra i tanti “tranquilla è normale, stai serena!”, ci sarà la mamma catastrofista o quella più sfortunata. E il suo commento, seppur isolato, peserà come un macigno.

  • L’ultimo mese: il nono mese

E poi c’è la parte finale, quella dell’ultimo mese dove i movimenti del piccolo diventano più flebili perché lo spazio nel pancione ormai è quello che è…e tu cominci a pensare: “Oddio, perché non la sento? Non starà mica male?”. E’ di storie di mamme cui le cose sono andate male a un passo dal traguardo ne ho sentite fin troppe…purtroppo.

E poi c’è il parto signore! Anche lì, quante paure che qualcosa vada storto! Non ho paura del dolore che posso provare io, bensì che la mia bimba possa soffrire.

Insomma, non vedo l’ora che tutto finisca, forse perché manca davvero poco e ho tanta, troppa voglia di conoscerla.

odio essere incinta

CODABRUCO DI FISHER-PRICE, QUELL’USATO SICURO CHE PIACE AI BIMBI

Ci sono giochi, che più degli altri, piacciono tanto ai bambini. Quelli che io chiamo il cosiddetto “usato sicuro”, non perché debbano essere di seconda mano ma semplicemente perché non passano mai di moda! Sono quei giochi che i bambini di tutto il mondo, decennio dopo decennio, continuano a usare senza stancarsene mai.

Le macchinine, le bambole, il monopattino, i mattoncini colorati, le gioco-tende sono solo alcuni esempi di giochi “usato sicuro“.

LEGGI ANCHE: Cosa regalare a un bambino piccolo di 1-2-3 anni

Un altro classico che piace sempre tanto – e giuro non so il perché – è il bruco. I bambini sono attratti terribilmente dai bruchi. Sono sicura che la prima montagna russa sulla quale siete saliti aveva la forma di un bruco! Un bruco che a un certo punto entrava in un tunnel a forma di mela, vero?

Che ci volete fare! Il bruco ha il suo fascino irresistibile.

E i produttori di giochi lo sanno.
Come Fisher-Price che ha appena lanciato sul mercato un nuovo giocattolo che avrete visto sicuramente anche in televisione (mia figlia Flor lo ha visto! Eccome se l’ha visto…).

codabruco

Si chiama CodaBruco ed è un bruco smontabile e rimontabile (altro dettaglio per fare centro con i bambini!) con luci e suoni.
Per non farsi mancare proprio nulla, CodaBruco ha una testa motorizzata che si muove assieme al corpo e – udite, udite! – oltre a ballare, obbedisce ai comandi del bambino.
In pratica spostando e posizionando i segmenti modulari in sequenze differenti, i bambini possono decidere come il CodaBruco debba muoversi in un ambiente.
Si tratta davvero di un bel gioco poiché stimola l’apprendimento e anche la motricità dei piccoli, promuovendone la curiosità e – perché no! – anche le capacità di problem solving.

giocattolo del brucoSì perché, per esempio, è possibile far seguire al CodaBruco una sequenza di bersagli pensati e posizionati dal bambino all’interno della stanza e impartire così le istruzioni al CodaBruco perché completi il percorso.

Insomma, questo Natale se non avete idea di cosa regalare al vostro bambino, questo è sicuramente uno di quegli acquisti dell'”usato sicuro” dei tempi moderni!
Chissà quali forme assumerà il CodaBruco tra 100 anni… perché sono sicura che i bruchi saranno ancora circolazione.

codabruco fisher price

Buzzoole

UN’AUTO IN FAMIGLIA PUO’ BASTARE PER SALVARE IL MONDO?

Non è questa la soluzione ma è un inizio. Noi in famiglia abbiamo una sola auto anche perché viviamo a Milano, dove tra car-sharing, trasporti pubblici e riqualificazioni ambientali siamo troppo avanti…eppure c’è chi la macchina non la molla neppure qui!

 

È di questi giorni la notizia che il 2016 è l’anno più caldo di sempre. L’Onu ha lanciato l’allarme: “Record di anidride carbonica nell’atmosfera, si apre una nuova era climatica” titolano i giornali. Più caldo uguale scioglimento dei ghiacci, uguale innalzamento delle acque, che significa intere aree destinate a scomparire. Scene apocalittiche da film, insomma.

Quando si dice che la realtà poi superi la fantasia…

Guardate che è questione di qualche grado in più per stravolgere l’intero ecosistema terrestre.

Eppure basterebbe davvero poco!

Quando in giro racconto che a casa mia possediamo una sola auto, molta gente mi guarda sbalordita. Eppure io lo trovo abbastanza normale. Certo dipende anche dal luogo in cui si vive e dai servizi offerti. Però, noi che siamo di Milano, che bisogno abbiamo di avere più di un’auto? Anche mia madre sono più di 10 anni che ha abbandonato la macchina.

traffico milano

LEGGI ANCHE: Perche Milano batte Roma

Milano è una città davvero all’avanguardia per quanto riguarda i mezzi di trasporto pubblici: sono numerosi, efficienti e capillari. L’altro giorno c’è stato lo sciopero, l’adesione è stata bassissima; l’orario della metropolitana verrà ora ulteriormente esteso, con treni che viaggeranno già alle cinque del mattino. Eppure la mattina, quando mi soffermo a guardare le auto in coda qui vicino casa (abito in periferia, proprio vicino all’uscita della tangenziale), m’imbatto ancora in tantissime macchine occupate da un solo passeggero.

Perché queste persone non prendono i mezzi pubblici?

Milano, peraltro, è anche capitale del carsharing, tant’è che c’è solo l’imbarazzo della scelta quando si tratta di prendere un’auto in affitto: costano pochissimo e si trovano praticamente ovunque. Mio car sharing milanomarito è iscritto a tutti i servizi e ha usato spesso questa formula (quest’estate per esempio quando noi eravamo in vacanza con l’auto, lui andava a fare la spesa con il carsharing). A tal proposito vi consiglio di preferire i modelli elettrici perché non solo inquinano di meno ma costano anche di meno! Peraltro il Ministro del Territorio Delrio ha annunciato la realizzazione di 20mila nuove stazioni di ricarica, proprio per incentivarne anche l’acquisto da parte di privati (la tedesca Volvo promette di vendere 1 milione di auto elettriche entro il 2025, ce la farà?).

Anche chiudere il rubinetto dell’acqua mentre ci laviamo i denti contribuisce all’impronta ecologica. Sono contraria invece a chi dice che non bisognerebbe tirare l’acqua del wc, se non dopo un tot di volte di utilizzo (ricordo che l’ex premier inglese Tony Blair era un sostenitore di questa tesi); al di là del cattivo odore, i batteri proliferano, “annidandosi” poi nel wc.

Non molto tempo fa vi avevo anche parlato dell’invenzione delle prime pile riciclate al mondo da parte di Energizer. Un bell’esempio davvero!

Comunque se ognuno facesse la propria parte, le cose andrebbero sicuramente meglio. Di certo è necessario trovare delle fonti di energia alternativa. Ed è quello che stanno studiando anche le grandi aziende, che sanno che prima o poi gas e petrolio finiranno. E la riprova che stiamo andando verso la direzione giusta arriva dal fatto che molte centrali elettriche sono ormai obsolete e per questo non più in funzione. E’ il caso di Futur-E, un progetto di Enel rivolto alla creazione di un mercato unico e alla ricollocazione delle vecchie centrali elettriche tramite bandi di riqualifica architettonica; luoghi che molto probabilmente diventeranno fondazioni, centri culturali biblioteche, parchi ecc. E’ quanto sta già accadendo, per esempio, con le centrali di “Port Tolle”, “Montalto di Castro”, “Rossano”, e progetti conclusi, come per la centrale dismessa di Alessandria.

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La bellissima Tate Modern di Londra in uno scatto serale

Volete un esempio famoso per capire meglio? Avete presente la celebre Tate Gallery di Londra? Beh un tempo era una centrale termoelettrica mentre oggi è tra i più spettacolari musei d’arte moderna al mondo.

A Milano, la mia città, ci sono già tantissimi esempi virtuosi di intere zone che stanno risorgendo grazie alle riqualificazioni di ex fabbriche: la Fondazione Prada è uno dei centri più riusciti degli ultimi anni, che ha ridato vita a un quartiere prima conosciuto solo per il dormitorio pubblico.

Amo la mia città perché, nonostante i suoi tanti difetti, dimostra di avere un carattere sempre più internazionale e una sempre maggiore attenzione verso l’ambiente.

ENEL

IL PACCO DI BENVENUTO PER I NUOVI NATI DEL COMUNE DI MILANO

Il Comune di Milano da metà dicembre 2016 al primo semestre del 2018 regalerà a tutti i nuovi nati un pacco di benvenuto (oltre al bonus bebè extra, ma non per tutti!). Cosa c’è dentro il pacco? E come farne richiesta?

Attenzione mamme di Milano (e non solo…perchè in fondo al post anche per le altre c’è una bella sorpresa).

Per tutte quelle che partoriranno dopo il 15 dicembre, in arrivo una gradita sorpresa: il famoso pacco gravidanza come non se ne vedevano da un po’, annunciato nel corso della prima giunta comunale del sindaco Beppe Sala (quella tenuta al Giambellino, ricordate?).

Oltre al reddito di maternità che interesserà tutte le persone che diventeranno mamme e papà dal primo gennaio 2017 E con un reddito Isee fino a 17mila euro (parliamo di 180 euro al mese, mica bruscoletti eh!), ci sarà anche la scatola di benvenuto per i nuovi arrivati, un po’ come accade da sempre nei Paesi del nord.

Ovviamente, data la mia fortuna proverbiale, avendo la data presunta del parto il 17 dicembre che non mi farà prendere il bonus maternità del Comune di Milano ma solo il classico bonus bebè di Renzi; naturalmente ora che partorirò io la Regione Lombardia ha pensato bene di togliere anche il bonus legato alla nascita di un secondo figlio! Il mio solito culo insomma…

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Resta però il reddito di autonomia per le famiglie in difficoltà con Isee sotto i 20mila (alla faccia della difficoltà!) che però può essere richiesto SOLO se si è in gravidanza e non quando il piccolo è ormai nato. E’ il cosiddetto Bonus Famiglia della Regione Lombardia.

Saranno circa 12mila i pacchi che il Comune di Milano, assieme agli sponsor privati che hanno finanziato l’iniziativa, arriveranno nelle case dei milanesi; tanti ne nascono ogni anno nel capoluogo lombardo

Il pacco gravidanza verrà donato senza distinzione di reddito a tutte le neo-mamme residenti a Milano da metà dicembre 2016 per tutto l’anno 2017 e, indicativamente, per il primo semestre 2018.

Come fare per avere il pacco gravidanza?

Prima cosa, armarsi di pazienza e ancora più pazienza. Attendere a casa la lettera che vi verrà inviata e che vi spiegherà dove si trova la farmacia Lloyds più vicina a voi (qui potete già cercarla sul sito). Il pacco ha persino un nome e si chiama: “Benvenuti nella casa delle coccole”, a testimonianza dello spirito con cui è nata questa iniziativa.

Cosa contiene il pacco di benvenuto del Comune di Milano per i nuovi nati?

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  •  una tutina – da Chicco
  • un sachet crema idratante seno/allattamento – da Fiocchi di Riso
  • un  buono sconto per l’acquisto di un cuscino per l’allattamento – da Boppy
  • un contenitore da latte materno con tappo, dischetti antibatterici, un buono sconto per tiralatte – da Chicco
  • un vasetto “Via” per conservare il latte materno con tappo, un buono sconto per tiralatte, Sachet Crema Ragadi – da Philips
  • un cappellino a cuffia per bebè – da OVS
  • una confezione da due pannolini – da Huggies di Kimberly-Clark Srl
  • una pasta protettiva e una confezione di salviette per il cambio del neonato inseriti in un’apposita bustina – da Fissan di Unilever
  • un bagnoschiuma – da Mustela di Laboratoires Expanscience
  • un libro illustrato – da Nuages
  • un estratto di “Da grande sarò me stesso/me stessa” – da Energie Sociali Jesurum Lab

Trovi utile questo post? Lasciamo un +1 sui bottoni social del sito e fai conoscere ad altre mamme questa iniziativa. GRAZIE del tuo aiuto!

Per tutte le altre neomamme che non sono di Milano, c’è la possibilità di avere un pacco altrettanto ricco in termini del suo controvalore. Vi basterà spendere 10 euro in una delle farmacie INsieme, per avere il pacco di Benvenuto Baby.

A questo link http://www.farmaciainsieme.it/fi_channel/iniziative/benvenuto-baby-pubb trovate ulteriori informazioni e l’elenco delle farmacie aderenti sul territorio.

Al suo interno troverete:

  • Una sacca in tela,
  • un ciuccio 0-6 mesi e un biberon della Chicco (Chicco si conferma sempre attenta quando si parla di cofanetti gravidanza, ricordate il cofanetto della felicità che regalava a chi faceva la loro tessera nei negozi Chicco?).
  • una confezione di 12 salviette umidificate Pampers e un pannolino
  • prodotti Narihnel e Bepantenol
  • molti campioncini omaggio di varie marche come Weleda, LaRoche-Posay
  • e un carnet di buoni sconto del valore di 100 euro!

Il contenuto potrebbe variare nel tempo, per cui non dite “eh ma la mia non ce l’ha”, magari pensando a me, che per una decina di giorni – ironia della sorte – perderò dei bei soldini, quelli che il Comune di Milano darà alle mamme 2017.