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LETTERA DI SCUSE DI UNA MAMMA FRAGILE AL PROPRIO FIGLIO

Scusa figlia mia, anche se non so se leggerai mai questa lettera.

Forse poi me ne vergognerò, forse avrò paura che tu la veda e l’avrò cancellata. Non voglio che tu percepisca che la tua mamma un giorno è stata fragile e che “anche se ti ha voluto tanto bene e tanto te ne vuole”, forse poteva essere una madre migliore.

La tua mamma deve essere il tuo esempio, il tuo sostegno. E non viceversa.

Ma non è facile sai? La maternità non è come te la immagini.

Vedi, ora che sei diventata grande te lo posso dire.

Prima di diventare mamma leggi tanto sull’argomento, tanti post che ti invitano a sorridere su come la tua vita cambierà, quelli “del prima e del dopo”.

lettera di una mamma

Ma per me, di risa, ce ne sono state ben poche.

Non ero pronta.

Forse non si è mai pronti. Ma la verità è che altri lo sono meno!

No, non è depressione post-partum, perchè tu ormai hai due anni e mezzo, adesso mentre ti scrivo.

Sono proprio io che sono così.

Forse, se sarò stata brava, ti avrò fornito gli strumenti necessari per capirmi, senza giudicarmi. Anche se sarà difficile. Lo so!

Vedi questo non è uno di quei post che si leggono in Rete, dove una mamma augura alla propria figlia “indipendenza e libertà di pensiero e di conoscere il mondo”.

Qui ci siamo solo te ed io. In particolare io, con tutti i miei limiti.

E’ che faccio ancora tanta fatica ad accettare tutti i cambiamenti che sono arrivati, così tutti assieme.

E’ colpa mia.

Tu cresci a vista d’occhio e io, invece, non cresco mai. Sono sempre ferma lì, ai nastri di partenza.

Sono ancora troppo figlia per essere mamma. Ma a 32 anni suonati ho pensato che ormai fosse arrivato il momento di metter su famiglia.

Ho  pensato  che ormai ero diventata grande, a 32 anni…

O forse sono solo un’idiota perfezionista, mai contenta; una sempre troppo dura con se stessa.

O forse davvero sono una mamma fragile, una che nella vita avrebbe dovuto fare altro, non all’altezza?

Io non lo so. Davvero.

lettera di una mamma

Credits: photo by Silvia Moioli

Certo che le altre mamme non sembrano sbagliare mai, sai? Io non le frequento però su Internet leggo che riescono a fare tutto. Sì certo si lamentano anche loro – ci mancherebbe! – però alla fine fanno.

Noi non facciamo mai nulla invece.

Io mi annoio pure a giocare con te, lo ammetto. E così spesso passi le tue giornate davanti a un televisore. Ore intere.

Quando dormi, mi sento sollevata, così almeno posso farmi i fatti miei…

Odio, infatti, non poter più dormire quando voglio.

Odio dover cucinare tutti i santi giorni, pranzo e cena, quando io ho sempre mangiato in piedi “affettati al volo, perchè tanto mi basta così!”. Fortuna che c’è nonna che ogni tanto ti prepara qualcosa di fresco, perchè noi  la spesa la facciamo ogni due settimane.

A proposito, sai che in due anni e mezzo, non siamo mai andate a fare la spesa da sole?

La tua mamma, non si fa problemi per girare mezzo mondo in solitaria, però non riesce a fare pochi chilometri con te senza complicarsi la vita.

Senza complicarsi la testa.

“Che sbattimento uscire con te!”: prendi la macchina, il passeggino, i pannolini, porta i sacchetti, tu non mi ascolti e urli…no, no!

Resto a casa!”

Passo il mio tempo leggendo offerte di viaggi su internet, sognando mete lontane da esplorare per riassaporare quella libertà ormai perduta.

Invece “per colpa tua” ora mi devo accontentare di brevi week end in capitali europee.

Volevo visitare i grandi canyon americani… hai presente quelle distese le cui rocce sono plasmate dal vento? Non pensi siano da togliere il fiato?

Eh, purtroppo c’è da camminare un sacco, sai? Sei troppo piccola ancora. Dovremo aspettare chissà quanto!

Che parola inflazionata, questa li-ber-tà vero? Però che sapore travolgente che ha al tempo stesso.

E allora SCUSA se ogni tanto io ci provo ancora a inebriarmene di quando in quando, sognando a occhi aperti qualche momento in cui ci sono solo io, con me stessa, i miei pensieri. E nessuno più.

Scusa, scusa e scusami ancora!

SCUSA per tutte le volte che ti preparo quei risotti in busta che si cuociono da soli mentre le altre mamme postano piatti succulenti e dolci appena sfornati.

SCUSA per tutte quelle volte che la tv ti fa compagnia per ore intere, durante i tuoi pasti, la mattina, il pomeriggio e fino a pochi istanti prima di andare a fare la nanna.

SCUSA se in questa casa non hai orari da bambina: se ti alzi alle 11, mangi alle due e vai a letto a mezzanotte passata.

SCUSA per tutte quelle volte che mi dici “Gua-da!” e io faccio finta di non sentire e mi giro solo alla quindicesima volta.

SCUSA se rimando il bagnetto solo per pigrizia.

SCUSA se mamma non ha mai voglia di uscire e non frequenta altre mamme con bambini (è per questo che ogni volta che ne incontri uno ti illumini così in volto?).

SCUSA se non faccio mai una volta il letto.

SCUSA se mamma si annoia a giocare con te.

SCUSA se resti chiusa in casa per giorni interi.

SCUSA se mamma non è stata all’altezza.

Sì è vero ti ho portata in fascia, non ti ho mai lasciata piangere più di un minuto, ti ho allattata fino a due anni e ancora dormi con mamma e papà. Ho provato a essere un genitore ad alto contatto ma  forse ho chiesto troppo a me stessa.

Forse io non ero come le altre. Iolettera di una mamma quell’istinto materno non ce l’avevo, come le altre.

Tante volte mi sono sentita sacrificata, quando invece le altre mamme dicevano che “questi per i figli, non sono sacrifici”.

Per me  lo erano.

Lo sono ancora.

Mi vergogno di aver pensato, soprattutto nel primo anno, che mi avessi rovinato la vita. Ma i tuoi risvegli notturni continui mi annebbiavano il cervello. Avevo bisogno di trovare un nuovo equilibrio, tra me e te, tra me  e tuo padre.

Sai che nella tua prima settimana di vita, una volta sono andata da tuo papà e gli ho detto: “E comunque io voglio più bene a te che a lei!“. Ma tu sei entrata nelle nostre vite, senza farlo in modo graduale. Sono cose che si fanno in punta di piedi queste, non credi? E invece no, tu di punto in bianco, prepotentemente, mi volevi sempre lì con te, senza soste.

Sai mi sento in colpa per questo “passato sporco”. Per questo sono qui a chiederti scusa.

Non so se questo può bastare.

Ma spero sia già qualcosa e ti prometto, amore mio, che col tempo migliorerò. E che se oggi non mi avrai giudicata, forse vorrà dire che non ho sbagliato tutto.

RICETTA PER FARE LA PIZZA FOCACCIA A FORMA DI TARTARUGA NINJA

Una pizza focaccia a forma di tartaruga Ninja? La Vale ci sorprende ancora una volta non con una torta ma con qualcosa di salato!
Se anche voi volete realizzare la pizza della nostra insegnante della Scuola Di Dolci per Negati, ecco la ricetta.
pizza ninja
Inoltre, se vi piace l’idea che la vostra pizza finisca in un ebook dedicato, la casa cinematografica Universal in occasione del lancio del dvd in blu ray, 3D delle tartarughe Ninja, raccoglierà le ricette migliori in un e-book!
Per partecipare e i dettagli visitate il sito pizzaninja.it

 

Ingredienti:

  • 500 gr di farina 00
  • olio  e sale a piacere
  • 1 bustina di lievito di birra in polvere da 25 gr più due cucchiaini di zucchero (altrimenti 1 cubetto di lievito di birra fresco fatto sciogliere in un po’ di acqua tiepida)
  • circa 300 ml di acqua tiepida
Si uniscono tutti gli ingredienti insieme e si cerca di creare una palla di impasto che non risulti appiccicosa ma allo stesso tempo deve essere bella morbida!
pizza ninja
Per colorare la pasta di verde ho fatto bollire circa 6 cubetti di spinaci surgelati, li ho scolati benissimo e frullati. una volta freddi li ho uniti all’impasto.
Consiglio di avere già gli spinaci freddi prima di fare l’impasto della pizza.
Per fare la pizza ho steso circa metà impasto e ho cercato di stenderla seguendo la forma del viso della tartaruga ninja, poi ho creato la fascia sugli occhi con 4 fette di speck, poi ho farcito la parte sottostante la fascia con speck e brie e ho coperto la parte farcita con altra pasta per la pizza agli spinaci, così da creare l’effetto del muso gonfio!
Dato che mi avanzava un po’ di impasto ho fatto anche la sua manona! E’ una pizza bianca perché è il  preferito delle mie bambine!
Valentina Romano, una mammarisparmio come te
pizza ninja

RICETTA TORTA CIOCCOLATO, COCCO E NOCI CON RIPIENO AL MASCARPONE

torta cioccolato e cocco con nociOgni tanto mi diletto anch’io a fare qualche dolce, non certo con i risultati di Valentina, la nostra insegnante della Scuola di Dolci per Negati. Questa volta ho preparato una torta al cocco, cioccolato e noci, una combinazione di saporti che adoro. Ecco a voi la ricetta!

La torta l’ho ribattezzata mattone di cioccolato e cocco perchè, avendo usato una pirofala quadrata, ha le sembianze di una mattonella ma anche perchè si tratta di un dolce da 850mila calorie…quindi un bel mattone da digerire per la nostra linea. 🙂

Ma un bel “chissenefrega”, non ce lo mettiamo? Non è certo per una fetta di torta una volta ogni tanto che ingrasseremo e poi io sono del parere che quella volta che si sgarra, bisogna sgarrare bene! 

torta cioccolato cocco noci

Per realizare questo dolce servono i seguenti ingredienti:

PER LA TORTA

  • 300 g di zucchero
  • 350 di farina
  • 350 di burro
  • 90 g di cocco essiccato
  • 6 cucchiai di cacao
  • 10-15 noci
  • 1 fialetta di vanillina
  • 6 tuorli d’uovo
  • un bicchiere di latte o panna da cucina q.b.
  • 1 bustina di lievito

PER LA FARCITURA

  • 300 gr di mascarpone
  • 70 gr di zucchero a velo
  • 50 gr di cocco essiccato

Cominciate con l’unire tutti gli ingredienti “polverosi” come zucchero, farina e lievito. Dopo che li avrete ben amalgamati aggiungeteli alla ciotola con burro e 6 tuorli d’uovo.

torta cioccolato cocco noci

Se l’impasto risulta troppo stopposo, aggiungete man mano del latte che vi aiuterà a renderlo più liscio. Ma attenzione, non deve risultare troppo liquido il tutto. Il risultato finale deve essere una pasta morbida e densa.  Non dimenticate infine la fialetta di vanillina.

torta cioccolato e cocco con noci

A questo punto, è carina l’idea di dividere l’impasto in due parti, così da dargli due colori e sapori diversi alla fine. In uno aggiungete il cocco, nell’altro il cacao. Adesso aggiungete anche le noci, che danno un tocco finale fondamentale al palato in termini di consistenza ma soprattutto di sapore.

torta cioccolato e cocco con noci

Prendete una tortiera e spalmate prima uno strato e poi l’altro. Se volete un risultato netto lasciate così. Io invece ho mescolato un pochino, per dare un effetto un po’ variegato all’interno, quando poi andremo a tagliare le fette della nostra mattonella cioccolato e cocco.

torta cioccolato e cocco con noci

Mentre fate cuocere la vostra torta nel forno (180° per 30 min circa, anche se io ho ridotto i tempi di cottura grazie al mio forno intelligente Smartoven di Samsung, avendo nell’ultima parte combinato forno normale con il microonde), preparate la farcitura, che andrete a spalmare poi nella torta una volta che si sarà raffreddata (naturalmente, dopo averla tagliata a metà orizzontalmente).

torta cioccolato cocco noci

Ebbene, la vostra torta è pronta, per finire finalmente nela vostra pancia. Sono sicura che vi piacerà perchè si tratta di uno degli abbinamenti più goduriosi che possiamo trovare in cucina.

Buona merenda, preparatevi perchè è un bel mappazzone in bocca eh…ma di un buonooo! Si vive anche per questo, no? 😉 Con questa torta ho soddisfatto il palato di più di 10 persone.

torta cioccolato cocco noci

BONUS BEBE’ 2016, 80 EURO AL MESE PER I NUOVI NATI FINO AL 2020

Torna finalmente il bonus bebè! 80 euro al mese per tre anni. Ecco il modello dell’Inps per chiedere il bonus bebè. Scopri se anche tu puoi fare domanda e fino a quando!

CHI PUO’ FARE DOMANDA PER IL BONUS BEBE’ 2016?

BONUS BEBE' PANCIONE

Foto credits: Silvia Moioli

Dal 1 gennaio 2015 è ufficialmente possibile richiedere il bonus bebè 2015 di 80 euro per i nuovi nati e per famiglie con un Isee non superiore ai 25mila euro l’anno.

Ne avranno diritto tutte le mamme che soddisfano questi requisiti e che partoriranno entro il 31 dicembre del 2017. Ne avrete diritto fino al compimento dei tre anni del bambino (quindi fino al 2020, per chi partorisce nel 2017 a meno che nel frattempo la vostra situazione economica non cambi…ve lo auguro!).

Naturalmente il bonus bebè per i nuovi nati riguarda anche i bambini adottati e i cittadini extracomunitari in possesso della Carta di Soggiorno di lungo periodo e con residenza in Italia.

ATTENZIONE! Non basta avere l’Isee sotto i 25mila euro l’anno ma è necessario essere residenti in Italia e convivere con il bambino.

Esempio 1: se la madre vive con residenza italiana ma il bambino vive col padre in un altro Stato, questa NON ha diritto al bonus bebè.

Esempio 2: un cittadino non italiano che vive in Italia da tempo ma non ha ancora la sua residenza in Italia NON ha diritto al bonus bebè.

Queste prerogative, residenza in Italia e convivenza col bambino, devono essere entrambe vere al momento della presentazione della domanda.

QUALI LE NOVITA’ INTRODOTTE

  • Dunque il limite di reddito si è ampiamente (e giustamente!) ridotto rispetto ai 90mila euro ipotizzati inizialmente, quando Renzi ne aveva parlato dalla D’Urso.
  • Altra novità importante è che gli 80 euro diventeranno 160 con redditi inferiori ai 7mila euro l’anno (quindi la fame vera!).
  • Dal quinto figlio in poi, non ci sono limiti di reddito. Si può chiedere a prescindere. Si premia forse il coraggio? Eh, eh! 😉

COME SI FA A FARE DOMANDA ALL’INPS PER IL BONUS BEBE’ 2015?

Come al solito, così come nel caso della domanda per i voucher per pagare l’asilo nido e la baby sitter, quando si tratta di fare richieste all’Inps si passa ormai dal pc. Dunque le domande vanno fatte per via telematica, con apposito PIN dispositivo. Resta sempre valida l’opzione di farsi aiutare da Caf e Patronati.

A questo link trovate il fac-simile per il modulo per bonus bebè 2015 all’Inps. Così vi fate un’idea di ciò che dovete avere a portata di mano al momento di compilare la richiesta.

ENTRO QUANDO VA FATTA LA DOMANDA DEL BONUS BEBE’? SI PUO’ FARE ANCHE DOPO I 90 GIORNI?

La domanda va fatta entro 90 giorni dalla nascita del bambino per avere il diritto alle 36 mensilità spettanti del bonus bebè. Se però venite a conoscenza del bonus bebè dopo o magari per impedimenti vari non avete potuto avanzare la domanda (la vostra famiglia era in un altro Paese, il vostro Isee era troppo alto), ecco che potete presentare la domanda anche in ritardo. Gli 80 euro vi verranno corrisposti ugualmente fino al compimento del terzo anno del bambino, solo che avrete perso gli assegni precedenti.

Esempio: se il bambino è nato il primo gennaio del 2015 ma voi fate domanda del bonus bebè a dicembre 2015 (dunque ben oltre i 90 giorni canonici), avrete diritto all’assegno da dicembre 2015 ma avrete perso in pratica tutti i soldi del 2015. Chiaro?

ATTENZIONE!

BONUS BEBE' PANCIONE

Foto by Silvia Moioli Photografer

E adesso se volete farvi due risate (o se siete anche voi tra gli inchiappettati che per pochi giorni o persino ore non avete avuto diritto al bonus bebè, andate a leggervi la classifica degli inchiappettati dal bonus bebè :-))

Credits photo: la bravissima Silvia Moioli che durante la mia gravidanza – quando ancora non avevo il blog – mise in palio un servizio fotografico gratuito! 🙂

COME GUADAGNARE 1378 EURO IN UN ANNO, CHE LA SFIDA RISPARMIO ABBIA INIZIO!

Anno nuovo, vita nuova! Perchè non provare la 52 weeks money challange ovvero come “guadagnare” in un anno fino a 1378 euro senza accorgertene.

Sono anni che gira su internet e sono anni che mi dico “Adesso lo faccio!”. Beh, indovinate un po’?

Questo 2015 è finalmente l’anno giusto per provarci, naturalmente in comunione con Papàrisparmio, altrimenti non ce la farei mai.

Mi riferisco alla sfida delle 52 settimane, meglio nota come la 52 weeks money challange. Un anno è fatto da 52 settimane e la sfida sta, settimana dopo settimana, riuscire a mettere da parte una somma corrispondente.

Le prime settimane dell’anno, ovviamente, sono le più facili. Il gioco si fa duro intorno alla settimana numero 30, quando vi viene chiesto di mettere via 30 euro, 31 euro quella seguente e 32 euro quella dopo ancora. In un mese, dunque, sono quasi cento euro.

Clicca sulla tabella sotto, stampala e appendila sul frigo o dove vuoi!

 

52 week money  challange

La parte finale dell’anno è una vera impresa, non per tutte le tasche. Ma con un po’ di sforzo e organizzandosi meglio nella prima della parte dell’anno, forse, ce la si può fare. A dicembre dovreste riuscire a mettere via più di 200 euro. La tredicesima può darvi una mano in tal senso!

Beh, così facendo ci credete che riuscirete a mettere da parte una somma di 1378 euro? Una bella cifretta con cui pagare magari una vacanza di fine anno per tutta la famiglia!

Allora ci state? Proviamo?

Ora non vi resta che trovare un bel barattolo per l’occasione, dove conservare il vostro gruzzoletto che col tempo diventerà davvero consistente. Quindi metterlo in un posto sicuro. Magari potete usarne uno trasparente così da vedere man mano i progressi fatti. O forse meglio uno decorato, della serie “occhio non vede, cuore non duole”? 🙂

Un viaggio o cosa? Come usereste questi soldi? In tutto ma non in tasse, vi prego! Anche se ahimè per ora sono l’unica cosa certa di tutto questo bel discorso…

FERRO A CALDAIA ROWENTA, IL FERRO DA STIRO CHE TI METTE LE ALI

La mia amica di Blogfamily, Angela Ercolano è andata a Zurigo in missione per conto di Mammarisparmio. E’ lì, infatti, che è stato presentato il nuovo ferro da stiro a caldaia di Rowenta, quelli del fortunato slogan “per chi non si accontenta!”. In effetti hanno fatto le cose in grande e le hanno fatto persino provare il brivido di volare. Tranquille, c’è il trucco.  ;-). Ecco il suo racconto!

ferro a caldaia rowenta

Quando mi sono sposata mi sono fatta regalare il ferro da stiro “normale”. E’ vero che quello a caldaia stira molto meglio, ma il ferro da stiro a caldaia di mia mamma era come una pentola a pressione, non si poteva riempire una volta finita l’acqua finché non si raffreddava.

Trovavo la cosa davvero antipatica così ho optato per un ferro da stiro in cui potevo aggiungere l’acqua in qualsiasi momento.

Sono andata alla presentazione del nuovo ferro da stiro Rowenta a Zurigo, dove mi hanno spiegato che con i nuovi ferro da stiro a caldaia si può aggiungere l’acqua in qualsiasi momento.

ferro da stiro rowenta

I responsabili Rowenta spiegano ai noi blogger le carratteristiche di questo ferro

rowenta

Eccomi alla prova stiro durante l’evento a Zurigo

La vaschetta è estraibile e si porta fin sotto il rubinetto (se avete l’acqua di casa molto calcarea usate quella demineralizzata), tenendo presente che va bene anche quella del condizionatore o del deumidificatore (consiglio risparmio!).

Attenzione mamme quando andate a comprare il ferro da stiro non controllate solo i bar (ovvero la potenza del ferro da stiro), è  necessario che ci sia una caldaia all’interno.

Come accorgersene? Dal peso, dalla grandezza, e alla valvola di pulizia della caldaia.

Il ferro da stiro Rowenta non ha la cartuccia per pulire il calcare, così avremo un risparmio di circa 30 euro all’anno. Usa un sistema fisico come quello che vedete in foto.

rowenta ferro da stiroC’è un’asticella di metallo all’interno del vano caldaia che attira tutto il calcare, basta estrarla, pulirla sotto l’acqua corrente e sarete pronti per stirare nuovamente!

Ma vediamo come sono i consumi energetici: per le caldaie in Italia non è ancora prevista la classe energetica, ovviamente il consumo di energia dipende da quanto si utilizza, è stato evidenziato che in Italia le donne stirano in media 3 ore in più a settimana rispetto agli altri paesi.

Il ferro da stiro Rowenta ha però la funzione Eco che aiuta a risparmiare.

Quanto tempo ci mette il ferro a riscaldarsi è un altro indicatore, questo ferro da stiro ci mette solo 2 minuti. Mi raccomando dividete sempre gli abiti per tipologia di materiale e utilizzate il giusto calore per tutti, non serve esagerare con le temperature per stirare meglio.

piastra ferro rowentaLa piastra in acciaio dura una vita, ha 400 fori per far uscire il vapore. Unico difetto, come tutte le piastre in acciaio fa il lucido sugli abiti neri, come ovviare al problema? Stirare gli abiti al contrario oppure mettere il tappetino in plastica.

E’ abbastanza compatto da entrare comodamente in un armadio ed è dotato di un sistema silenzioso di produzione del vapore, così potete stirare anche davanti alla TV.

Come vi dicevo all’inizio, la presentazione l’abbiamo fatta a Zurigo, per farci capire quanto è importante la pressione il team Rowenta ci ha fatto provare il body-flying, praticamente abbiamo volato veramente senza nessun ausilio se non la pressione dell’aria.

ferro da stiro rowenta

Eccomi, poco prima di prendere il volooooo!

In realtà quasi non ti rendi conto che stai volando: guardi giù e vedi che sei in alto.  È comunque un’attività molto faticosa (ora ho capito perché dicevano che bisognava essere in forma).
Il vento in faccia è un po’ fastidioso, infatti gli istruttori portavano una fascia sul viso. E’ necessario restare tesi completamente perché se curvi la schiena in avanti diventi un paracadute e sbatti; se invece ti curvi all’indietro ti fai male la schiena. Ci hanno fatto un training all’inizio in cui hanno presentato la posizione e poi ci hanno fatto provare la posizione su una panca.
Pensate che si può arrivare fino a 20 m di altezza (solo per gli esperti!) io sono arrivata a 5 metri! Se la pressione può alzare agevolmente una donna di 60 kg, pensate cosa può fare sulle pieghe dei vostri vestiti.
Angela Ercolano, una mammarisparmio
Post scritto in collaborazione con Rowenta