Sono Elena e ho 36 anni.
Nel 2010 ho avuto il mio primo bambino Flavio e nel 2014 è arrivata mia figlia Emily. Entrambi parti naturali.
Subito dopo il secondo parto mi resi conto che la mia pancia non stava tornando come prima, avevo sempre una specie di palloncino, fino al punto di indurre molte persone a chiedermi se fossi di nuovo incinta.
Strani disturbi dopo il parto a distanza di mesi
Inoltre facendo esercizi sull’addome notai una strana protuberanza e non capivo di cosa si trattasse, dato che il mio addome era molto tonico, avendo fatto danza per molti anni. Con il susseguirsi dei mesi iniziai ad avere una leggera incontinenza ogni volta che starnutivo o tossivo, ma i dottori dicevano che era il parto.
Poi i dolori alla schiena aumentarono fino a farmi stare a letto e a prendere medicinali tutti i giorni. Quando camminavo il mio bacino cedeva procurandomi poi problemi a tutta la muscolatura.
Iniziai così le mie ricerche, tanti soldi e tempo, fino a quando un medico mi disse, solo guardando la mia pancia, che si trattava di diastasi addominale. In pratica i retti addominali che si erano aperti durante la gravidanza non si erano richiusi dopo il parto e mi spiegò che l’unica soluzione era l’intervento chirurgico.
Vivendo a Roma, feci il giro di tutti i primari di chirurgia di diversi ospedali ma non tutti erano disponibili ad intervenire, inoltre mi paventarono solo la possibilità di un taglio chirurgico verticale. E questo sarebbe stato un ulteriore disastro per la mia pancia già tanto modificata.
Psicologicamente ero a pezzi perché non riuscivo a trovare la soluzione.
Alla fine mi affidai al Primario di Chirurgia Estetica e ricostruttiva dell’IDI di Roma, dott. Alessio Caggiati che mi mise subito in lista per l’intervento. Dopo soli due mesi, il 21 novembre del 2016, giorno dell’operazione, ebbi la mia rinascita.
Tutti i problemi sparirono. Oltre ad aver migliorato tantissimo l’estetica della mia pancia, non ho più il terribile mal di schiena che mi accompagnava ogni giorno, è tornata la stabilità del bacino, e sono scomparsi molti altri problemi che la diastasi provoca.
L’intervento chirurgico per la distasi lo passa la mutua?
Scoprii in seguito che l’intervento di chiusura dei retti addominali post parto, purtroppo non viene passato dal Sistema Sanitario Nazionale in tutte le Regioni e che addirittura molte, hanno dei criteri di messa in lista assurdi. Se calcoliamo che io, con una diastasi di 3.5cm (ovverola larghezza del “buco” tra una fascia addominale e l’altra) avevo molti disturbi, che sono spariti, figuriamoci chi ha 5 cm!
Purtroppo molte mamme, come quelle che vivono in Campania, devono spostarsi e lasciare i propri figli e famiglia per risolvere il loro problema perché da loro non viene riconosciuta come patologia. Stessa situazione in Abruzzo e Sicilia. Tutto ciò per me è inconcepibile!
Avendo subìto in prima persona tutti i disagi sia fisici che psicologici, ora il mio obiettivo è far conoscere questo problema a quante più donne/mamme possibili.
Ho aperto il gruppo Diastasi Donna (https://www.facebook.com/diastasidonna/) ed un sito www.diastasidonna.it per aiutare le donne/mamme a scoprire se hanno la diastasi addominale ed accompagnarle all’intervento chirurgico. Per chi invece non deve operarsi o per le mamme che hanno appena partorito, la mia Associazione spiega quali sono gli esercizi da fare per cercare di ridurre lo spazio dei retti e quindi evitare un successivo intervento.
Abbiamo molti professionisti all’interno dell’associazione proprio per aiutare tutte.
Pianificheremo dei corsi, faremo convegni e cercheremo di collaborare con tutte le associazioni femminili per divulgare informazioni che riguardano questa patologia.
Vi aspetto, Elena!