Si parla sempre dei danni che “Fate la Nanna” provocherebbe nel bambino. Ormai è risaputo che la comunità – scientifica e quella ben più importante delle mamme – è spaccata in due: c’è chi considera questo libro una manna dal cielo e chi invece lo demonizza.
In parole povere il metodo – sarò breve, visto che se n’è già discusso tanto – è il seguente: lascia piangere tuo figlio finchè si addormenterà da solo. Datti dei tempi e vai a consolarlo solo dopo aver aspettato un tot: i primi giorni cominci a rispondere al suo pianto già dopo pochi minuti, poi via via che i giorni passano i tempi di attesa si allungano finchè il bambino capirà che è inutile piangere, poichè non otterrà nulla e si addormenterà. Stremato? O semplicemente perchè è davvero stanco?
Lascio aperta la domanda perchè qui non voglio esprimere giudizi. Non è questo il mio intento ora. Però tengo a precisare che io non ho mai adottato questo metodo, perchè sentire piangere mia figlia – anche solo per pochi minuti – mi fa stare davvero male. E non parlo solo di sensi di colpa eh! Io mi innervosisco proprio 🙂 Sì insomma il pianto dei bambini non fa per me, poichè va a toccare alcune corde che mi creano malessere generale, di qualunque natura esso sia. Dunque non potrei mai coricarmi, dopo essermi “sorbita” (passatemi il termine) quindici minuti di pianto ininterrotto che, personalmente, non riesco proprio a ignorare. Trovo sia contro natura. Ma questa è la mia opinione.
Piuttosto è interessante vedere come le mamme si trasformino quando si parla di Estivill: dicevo…chi lo vuole santo subito, chi invece lo manderebbe alla gogna. Il post che ho pubblicato su facebook che domandava “Cosa pensate di questo metodo?”, ha sollevato un polverone. E anche qualche parola di troppo. Una cosa è certa: questo libro mette in piazza il peggio di noi mamme. E le polemiche non mancano mai. Io credo, comunque la si pensi, che il rispetto sia alla base di tutto. Voglio dire: tu non puoi predicare la non-violenza e poi sei la prima a usare parole “violente”. Le parole hanno un peso di cui spesso ci dimentichiamo. Per poter giudicare una persona bisogna anche conoscere la storia che c’è dietro: la sua estrazione sociale, la famiglia di origine, gli studi che ha fatto, il suo percorso di vita. Insomma i fattori in gioco sono molteplici.
Quando ero ancora incinta, una delle mie amiche più care – una delle poche a essere già mamma – mi regalò “Fate la nanna”, osannandolo in tutto e per tutto. “Pensa che il mio mi dorme tutta la notte da quando ha 4 mesi – mi spiegava – Di contro, conosco genitori che hanno figli di due anni che si svegliano ancora 3/4 volte a notte”. Presente! Eccomi qui, sono io. Babyrisparmio ha quasi 15 mesi e l’altra notte si sarà svegliata..boh, ho perso il conto.. A volte mi viene da piangere, in piena notte, quando ho sonno e lei comincia a urlare. Mi sento poco lucida perchè di fatto è più di un anno che non dormo più di tre ore di fila. E’ dura ragazze. Le giornate sono infinite, ormai non mi riaddormento più e ho perso parecchio peso. Chi ha la fortuna di avere bimbi che dormono non può capire; chi ha la fortuna di avere bimbi che dormono senza aver mai usato il metodo Estivill ancora meno (troppo culo, eh!).
Comunque…accettai il libro, ringraziai, lo lessi d’un fiato. E mi fu persino ri-regalato (per farvi capire quanto sia uno dei pensierini più gettonati da fare a una neomamma). Passarono i mesi, nacque Babyrisparmio e cominciarono le notti insonni. E lì naturalmente mi si accese la lampadina: “Come si chiamava quel libro??? Ah già..Fate la nanna!”. Lo rilessi. Ma come faccio di solito, mi feci anche un giro internet per sentire un po’ le altre mamme e l’opinione degli esperti. E poi naturalmente ascoltai in primis il mio istinto – quello di di mamma – che mi diceva che non era roba per me. Mi è andata male perchè la mia bimba non dorme (mai!), però va bene così. Passerà, spero. Per la cronaca, c’ho due occhiaie che manco Gino Bramieri (pace all’anima sua, le più vecchiette come me se lo ricorderanno! 🙂
Dunque non saprò mai che effetti ha davvero questo libro ha sui bimbi, se non per sentito dire. So però che effetti ha sulle mamme: è capace di trasformarle in iene. Personalmente non mi azzarderei mai a insultare una persona solo perchè la pensa diversamente da me. Ora, la mia migliore amica è incinta. So che prima o poi le parleranno di questo metodo. Magari lei ci cascherà, perchè chi gliene parlerà saprà “venderglielo” bene. Forse non avrà a disposizione tutto il tempo che ho avuto io per informarmi meglio (io ero a casa, disoccupata). Insomma, come dicevo, dietro ogni mamma c’è una storia. Sono sicura che anche chi ha deciso di usare questo metodo sia in buona fede. Forse, solo un po’ meno informata (se no saprebbe che lo stesso Estivill ha ritrattato e chiesto pubblicamente scusa a tutti i bambini sotto i 3 anni!)
Dal canto mio, con le parole giuste proverò a far capire alla mia amica perchè per me questo metodo non va bene. Ma poi sarà lei a scegliere. E qualunque cosa decida, io la rispetterò.
Del resto se voi aveste una cara amica che decide di provare questo metodo – magari disperata perchè deve tornare al lavoro – che fareste?
Cara Mammarisparmio, il tuo articolo mi colpisce molto. Io, come ho già scritto in precedenza, non condivido il metodo in pieno e non penso sarei stata in grado di applicarlo alla lettera perchè come te ho difficoltà ad affrontare i pianti estenuanti di mio figlio, nonostante questo l’ho seguito a grandi linee e i risultati ci sono stati lo stesso. Il mio bimbo ha 17 mesi ma fino hai 13 mesi non mi ha permesso di dormire più di 3 ore di fila. So come di senti e so cosa significa ma mi sono resa conto, per fortuna in tempo, che non sarei stata in grado di sopportare oltre questa situazione: i miei pianti erano tanti anche durante il giorno e non potevo permettermi di crollare perchè sono una madre, una moglie e una donna che lavora 40 ore a settimana e dovevo fare qualcosa. Sentirlo piangere 5 minuti mi sembrano 2 ore ma ti garantisco che adesso godermi 8-9 ore di sonno consecutive mi hanno ricompensato a pieno. Sono più serena e lo è anche lui, adesso ride tanto e io non piango più. Io amo mio figlio ma dobbiamo essere felici e sereni noi per insegnargli ad esserlo. In bocca al lupo
Cara Alessandra, ciò che dici è vero. Meglio una mamma serena, che riesce a seguire meglio suo figlio con il sorriso piuttosto che una esaurita che non ce la fa più. Io grazie al cielo ancora non lavoro per cui riesco a gestire ancora la cosa e ho Nonnarisparmio che mi dà una bella mano. Per questo comprendo perfettamente chi possa lasciarsi tentare da questo metodo. Come dicevo nel pezzo, ogni mamma ha una storia a sè, per cui bisogna essere cauti prima di giudicare. Grazie e ciao 🙂
Ciao! Il problema del libro in questione è che fa oassare per dogmi scientifici cose che n8n lo sono. Ci sono altri testi che spiegano la fisiologia del sonno, fino a tre anni è normalissimo che un bambino si svegli più volte. Ogni famiglia eeve trovare la soluzione migliore senza essere giudicata, ho amiche che hanno usato il metodo, io ho fatto diversamente.. il fatto è che per farsi un’7dea e trovare soluzioni bisognerebbe ampliare le fonti, se no o sei con Estvill o sei contro…grazie per la possibilità di confronto! Un bacio alla piccola
Ma grazie a te Simona. 🙂 sono d accordissimo con te. La conoscenza è la strada da percorrere se si desidera esprimere giudizi, dal confronto nasce un’opinione.
Voglio dire: tu non puoi predicare la non-violenza e poi sei la prima a usare parole “violente”. Le parole hanno un peso di cui spesso ci dimentichiamo.
Mi piace moltissimo la sintesi di un concetto importante. Sembra che, a volte, le persone con una tastiera in mano diventino delle belve assetate di sangue. Vabbè che la maleducazione impera….
Già ho notato anche io….o si lovvano tutte (termine che mi sta un po’ antipatico) o di odiano. Black or White 🙁
cara mamma risparmio
non ho avuto occasione di leggere il post incriminato su facebook ma dal tuo post qui sul blog capisco che si sia scatenato un putiferio.
io sono una neomamma da sei mesi e come tale sono una pagina bianca ancora da scrivere,però credo che ogni mamma abbia il suo istinto a guidarla e deve sentirsi libera di fare quello che ritiene più giusto.
anche io ho sentito tanto parlare di questo metodo (consigliatomi da una collega di lavoro che aveva il bimbo che a 7 mesi ancora faceva fatica ad addormentarsi) e anche il pediatra me l’ha consigliato.
bè io ho fatto un po’ un miscuglio di tante teorie: estivil, pull up/pull down, lasciarlo piangere, farlo dormire nel lettone….
alla fine il nostro tato da quanto ha tre mesi dorme 10 ore nella sua cameretta…ovvio ci sono state anche le notti di pianto inconsolabile ma credo che ogni mamma riesca a trovare la sua strada tra le mille teorie da seguire.
non trovo giusto però criticare le scelte fatte da altre mamme, quando appunto non si conosce la storia!
per cui altro che o bianco o nero, in fatto di bimbi W il grigio!
Ciao Mamamrisparmio
Ciao a tutte
Io ho due bimbi, uno di 3 anni e mezzo e una di 16 mesi, nessuno dei due è un dormiglione, il primo fino a 18 mesi arrivava 15 20 risvegli per notte, Miriana da quest’estate comincia a dormire e fare 3 o 4 risvegli e non di piu.
Cio nonostante loro dormono nel loro letto, nella loro cameretta, li ho allattati al seno fino a 15 mesi e sono orgogliosa che li lascio piangere solo quando fanno capricci palesi (il grande piu che altro, la piccola ancora non scapriccia) .
Esistono metodi assai dolci per “insegnare” ai nostri figli cosa voglia dire dormire, e a me dispiace che i metodi “veloci” e di scarso impegno siano sempre i favoriti!
Ad esempio il libro “fate la nanna senza lacrime” di E. Pantley, una mamma di 4 figli che ha studiato, sperimentato, applicato un metodo e se parlate inglese è ancora su facebook pazientemente a divulgare il so semplice metodo.
I bimbi hanno bisogno di piu tempo e pazienza di quello che uno immagina quando decide di averne.
Non giudico chi usa metodi spicciativi come quello in questione, so cosa vuol dire arrivare al mattino stremate, confondere la notte col giorno perchè non sai piu quando hai dormito, lo so bene, ho dormito sul pavimento, con mio figlio in braccio piu volte per paura di cadere da qualche parte, sostenuta ai lati dai cuscinoni del divano. Non parlo per sentito dire. Ma credo che per applicare un metodo ci si debba informare ad esempio su cosa produce un organismo che piange per ore a livello ormonale, cosa si produce in un bimbo di 4 mesi lasciato piangere fino al vomito? (e ho sentito mamme dire che tanto cresceva bene cmq) non ci chiediamo che segni lascia questo in una creatura che formerà il suo carattere nei primi 7 mesi di vita?
Insomma io credo che chiunque possa adattare il metodo che preferisce, ma bisogna essere consapevoli il piu possibile di quello che si fa prima di farlo!
Scusate se mi sono dilungata.
Tiziana
Tiziana che dire? Che approvo in toto ciò che hai scritto…anche il fatto di non giudicare. Bei toni! Certo un po’ più di informazione non guasterebbe. Forse bisognerebbe “studiare” un po’ prima di diventare mamme, visto che è un mestiere estremamente difficile. Tipo un corso preparto, dal nome “pre-mamma”.
15/20 risvegli per notte? Oddioooooo….mi fai sentire tanto fortunata. Non so come tu abbia fatto, davvero. Il sonno ti manca come l’aria a un certo punto. Se non hai ceduto tu a Estivill vuol dire che una speranza c’è per tutte 😉
Concordo ragazze.. ognuna di noi deve fare quello che le dice il cuore, anche se certi momenti sono davvero estenuanti, in particolar modo all’inizio. Il mio pulcino le prime settimane voleva dormire soltanto sul mio petto, rannicchiato in posizione fetale, era di una tenerezza infinita.. ma ero preoccupata perchè pensavo che non sarei mai riuscita a farlo dormire nella sua culla.. poi piano piano.. dalla culla siamo passati al lettino, adesso ha quasi 4 mesi. Ultimamente lo allatto nel lettone alle 21 circa, aspetto che dorma bene e lo sposto nel suo lettino (che a fianco al nostro). Se si sveglia verso le 3, 4 o 5..poi lo tengo di fianco a me fino alla mattina.. così dormiamo entrambi e riusciamo a goderci la giornata che ci aspetta… Poi si vedrà!!! Credo che un bimbo debba essere felice e ascoltato.. perchè crescendo e affrontando la vita dovrà misurarsi con tanti ostacoli, e quello che possiamo fare noi è dargli la stabilità emotiva, la sicurezza.. e la felicità!!
Parole sante Elisabetta…c è poco da aggiungere! Grazie per le tue parole!
Proprio la mia storia… adesso mio piccolo ha 1 anno e dorme in suo letto vicino al mio.
Ciao, scopro solo ora il tuo blog… ed è già tra i miei preferiti!
Il mio bimbo grande ha ormai 10 anni, mentre la piccola è attesa per gennaio, motivo per cui ho scoperto la tua esistenza.
Quando è nato il cucciolo, tra i regali c’è stato, ovviamente, “Fate la nanna”, osannato come la panacea di tutti i mali…
Non ho allattato M. (per mancanza di latte… questa volta spero vada meglio!) per cui, puntuale come un orologio svizzero, ogni tre ore (giorno e notte) erano pianti e risvegli… All’inizio ok, ma quando ha allungato le poppate non ha allungato la nanna, per cui, stanca e un po’ demoralizzata, in accordo con mio marito, ho provato la “panacea”, con il risultato che ho trascorso l’intera notte sveglia, con un neonato urlante (almeno prima tra un piantino e l’altro un paio di ore di sonno si facevano…) e l’indomani avevo un essere nevrotico, isterico, irritato e irritante che mi guardava con odio… beh, alla faccia del principio “RESISTERE SEMPRE”, ho buttato il libro (e non solo metaforicamente) e ho ritrovato il mio cucciolo, che in tutta la sua vita mi ha fatto passare 3 notti in bianco… tre nel senso di tre! Perchè fortunatamente ho la capacità di addormentarmi nelle situazioni più assurde (durante il travaglio, tra una contrazione e l’altra, quando avevo 4 minuti di pausa, io li passavo dormendo e guai a chi mi parlava!!!), quindi anche tra un suo risveglio e l’altro.
Quindi è vero, non credo nel metodo, ma credo nell’intuito e nell’istinto genitoriale, che ha permesso al genere umano di arrivare fino ad oggi…
Grazie ancora!
Cara Cassandra grazie del tuo racconto. Sarei curiosa di sapere come mi hai trovata se tramite Facebook o google…sai sono agli inizi ma commenti come il tuo mi danno una grande forza per andare avanti. Concordo con quello che dici nel finale, l istinto di mamma difficilmente ti porta a sbagliare. E tu hai fatto bene a seguire il tuo. 🙂
ciao io ho una bimba di 3 anni e una di 14 mesi. La più piccola fino ad un mese fa si svegliava ancora anche 4/5 volte per notte così abbiamo adottato lo stesso metodo che usammo per la prima.. la faccio addormentare nel suo lettino ma al primo risveglio cioè dopo circa 4/5 ore di sonno la porto nel lettone con noi e lei dorme fino al mattino…
Penso che a volte ai bambini basta solo un pò di contatto con i genitori per stare sereni. Con la prima bambina abbiamo fatto così e adesso che è più grande dorme tutta la notte nel suo lettino.
Non so se è giusto o sbagliato ma per noi va bene così!
Complimenti per il tuo blog che è sempre molto utile!
ciao una mamma risparmio
cara Valentina grazie a te per il commento. Noi purtroppo oltre a essere belli grandi (entrambi 1,80) abbiamo il letto a una piazza e mezzo…quindi quelle poche volte che decidiamo di provare a dormire insieme io e mio marito, al primo risveglio della piccola (dopo 2-3 ore) lui è costretto a migrare. Non ci stiamo e dormire è impossibile. Così finisce sempre che me ne vado io diretta con lei nel lettone. Però mi piacerebbe sapere come hai convinto la grande a dormire da sola nel lettino da un giorno all’altro, perchè se ho capito bene, anche lei era abituata dormire con voi, giusto? 🙂 Grazie e ciao
A me lo ha consigliato una cara amica che lo ha applicato con i suoi due figli (dai 6 mesi la prima che ora ha 4 anni, e dagli 8 mesi il secondo che compie un anno domani)
Ho tentennato parecchio ma stremata da 11 mesi di insonnia ho fatto due prove… Ma poi ho capito che non fa per me..non ce la faccio.. Spero cmq di non aver traumatizzato mia figlia che ora ha 14 mesi e dorme nel lettino metà notte e nel lettone l’altra metà… Anche questo metodo viene criticato lo so, ma che ne sanno le persone che non l’hanno provato, cosa significhi non dormire a sufficienza? Io divento una iena, e in questo modo limito i danni
Infatti tutte queste discussioni sarebbero superflue se ogni mamma iniziasse finalmente a fidarsi del proprio istinto. Se il nostro istinto funziona per tutto il resto, perchè dovrebbe andare a farsi friggere proprio
Ops, scusate, per sbaglio ho mandato solo mezzo commento qui sopra…
Comunque stavo dicendo: perchè il nostro istinto ci dovrebbe abbandonare proprio quando si tratta di mettere a letto nostro figlio? E dubito che l’istinto alla maggior parte delle mamme dica: “Lascialo urlare finchè crolla!”… mamme, abbiate un po’ più di fiducia nel vostro istinto!
Verissimo, certo a volte ci sono livelli di stanchezza pazzeschi che fanno andare un po’ in tilt l’istinto ma poi l’importante è che tutto torni alla normalità 🙂