Oggi è il giorno della Memoria, il giorno perchè si continui a ricordare, per non dimenticare.
“Coloro che non ricordano la storia sono condannati a riviverla”
La foto di questa targa è stata scattata lo scorso settembre ad Auschwitz- Birkenau, quando Papàrisparmio e io, al mare, abbiamo preferito la più fredda Cracovia, punto di partenza per visitare il campo di concentramento dove sono state uccise oltre un milione e mezzo di persone.
E’ un viaggio che tutti dovrebbero fare. Sono immagini che tutti conosciamo grazie ai libri di storia e ai documentari, ma vi assicuro che vedere quelle scene dal vivo è tutta un’altra cosa.
Potete pensare di andarci questo aprile magari, quando Cracovia sarà in festa (il 27 aprile per l’esattezza) per la santificazione di Papà Giovanni Paolo II.
Devo dire che di brutture, purtroppo, qualcuna ne ho vista. Sono entrata nella seconda favela più grande dell’America latina, la Rocinha di Rio de Janeiro, una città nella città dove il sole fa fatica a entrare.
Anche a Caracas le case sono ammassate una sull’altra in un equilibrio precario come fossero tanti lego pronti a venire giù da un momento all’altro. Spesso mancano i sanitari, la luce, l’acqua, il gas e ci si arrangia come si può. La dignità dell’uomo in questi luoghi – nel 2014 – è fortemente compromessa e a farne le spese sono ancora loro, i più deboli: i bambini.
Qui sopra siamo in Colombia dove l’amianto non solo copre la testa della gente nelle zone più rurali ma lo si trova anche nella capitale, Bogotà, nei parchi giochi dei bambini per esempio o nelle scuole. Se penso che la mia Babyrisparmio è per metà colombiana mi si stringe forte il cuore. Lei è stata più fortunata. Eccola qui sotto, con il suo papà, a una mostra che riproduce quasi a grandezza naturale un negozio gestito da ebrei e siglato dai nazisti con la scritta “Jude”.
In questo giorno della memoria mi preme ricordare non solo gli ebrei, ma anche gli omosessuali, gli handicappati, gli zingari, i polacchi e tutte le minoranze etniche e religiose che sono state ferocemente perseguitate perchè considerate diverse.
Ma lascio che siano le immagini a parlare per me. Torniamo per un attimo ad Auschwitz.
Lo so, sono immagini forti, si fa fatica a credere che tutto questo sia accaduto non molto tempo fa. Ai nostri figli, nati nel terzo millennio, sembrerà già un’epoca molto lontana. Soprattutto se non ci impegneremo ad aiutarli a ricordare. Ma in fondo c’è la storia di tutti i giorni che ci dà una mano. Perchè questi bambini del video qui sotto sono poi così diversi da quelli che si incamminano verso le camere a gas? E tutto ciò accade oggi, adesso che state leggendo. Non 60 anni fa.
Molte di queste persone sono quelle che poi cercano di imbarcarsi alla volta di Lampedusa. Non esiste un noi e un loro, secondo me. Esistono solo gli esseri umani e il desiderio di dare una speranza di vita ai propri figli e a se stessi. Purtroppo non sempre va bene. Ma se gli ebrei, per scappare alle persecuzioni, avessero preso quei barconi, voi li avreste rispediti al mittente?
E’ vero l’Italia è in ginocchio, è in difficoltà però spero che le immagini sopra, ci aiutino a ricordare che nel mondo – adesso – c’è molta gente che sta peggio di noi. E che riesce persino a trovare sempre un sorriso…solo per il fatto di essere viva.
Io a me stessa non chiedo tanto. Mi basterebbe solo ricordarmi di quanto io sia fortunata se quando apro il rubinetto, l’acqua esce calda! Perchè quello che è scontato per me è un’enorme conquista per qualcun altro.
E’ il regalo che mi voglio fare per quest’anno appena iniziato.
Grazie alla giornalista Marta Serafini.
grazie. grazie per questo post.
Grazie a te Clara, poi passo anche a casa tua…a vedere che succede 😉
Profondamente commossa.Non sto vivendo un momento facile, ma ogni giorno penso a quanto sono comunque fortunata.Grazie mille dal profondo del mio cuore per questo tuo post. Roberta,una mamma risparmio come tante.
Grazie Robby, mi spiace tu non sia in un momento no della tua vita. In queste fasi con cui inevitabilmente dobbiamo fare i conti, la nostra forza dovrebbe scaturire proprio dalle cose semplici, quelle piccole…certo non è sempre facile, perchè a volte le prove che dobbiamo affrontare sono davvero enormi. Ma dobbiamo provarci, soprattutto poi se abbiamo dei figli, lo dobbiamo anche a loro. Un abbraccio forte!
sì, quella semplice acqua calda corrente è un privilegio enorme. grazie per queste parole.
Ma grazie a te Marina per essere passata a leggere 🙂
Auschwitz è uno dei luoghi dove vorrei fortemente andare e dal quale una volta arrivata sicuramente vorrei lasciare, chiunque ci sia stato lo ricorda per tutta la vita..ogni racconto mi mette i brividi…Domani, e non solo, aprendo l’acqua calda probabilmente ripenserò a questo tuo post….Grazie mille per queste emozioni che non dobbiamo mai scordare
grazie a te Carla per il tuo commento! Ti consiglio caldamente di andarci…è uno di quei posti che si dimentica. Ryan Air vola da Bergamo Orio al Serio a Cracovia a prezzi bassissimi. Un abbraccio!