PANNOLINI LAVABILI, UN TOCCASANA PER SEDERINO E LE TUE TASCHE

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Ciao!

Sono Valentina, mamma di Attilio (3 anni e 3 mesi) e di Elena (10 mesi), compagna di Marco.

Siamo una famiglia monoreddito, attenta al risparmio, quindi dedita all’autoproduzione, al baratto e al riciclo di qualunque cosa. In cima alla lista delle nostre priorità c’è anche il condurre uno stile di vita quanto più possibile sostenibile, per salvaguardare il pianeta che ci ospita. E’ proprio in quest’ottica che sono maturate le nostre scelte più importanti, dall’alimentazione vegana a…i pannolini lavabili! Ed è giusto di questo che vorrei parlarvi.

Quando sono rimasta incinta la prima volta, nonostante io e il mio compagno ci conoscessimo da quattro mesi, io fossi senza lavoro e vivessimo in una vecchia casa in mezzo ai campi senza gas e con l’acqua del pozzo, l’unica mia preoccupazione era quella di poter far nascere e crescere il nostro cucciolo in modo che non fosse un peso per il pianeta né un boccone dato in pasto al marketing feroce dei prodotti per l’infanzia (con gravi conseguenze per le tasche).

Il primo problema balzatoci in mente fu quello relativo ai pannolini. Fatti due conti girando per i supermercati e chiedendo a nostri amici già alle prese con i pannolini, ci siamo resi conto che la spesa media per gli usa e getta nel primo anno di vita di un piccoletto si aggira intorno ai 600 euro (se va bene). Considerato che lo spannolinamento avviene quasi sempre attorno ai 3 anni, il risultato finale ci parlava di uno spreco immenso. Così io e Marco ci siamo messi a cercare informazioni in rete e, anche grazie ad alcuni concorsi e giveaway, ci siamo presto forniti del nostro primo kit prova assortito.

Quello dei lavabili è un mondo tutto da scoprire!! Ce ne sono di tanti modelli, taglie (ci sono anche taglie uniche adattabili con velcri e bottoncini: ulteriore risparmio!), tessuti, materiali, colori, prezzi…scegliere non è cosa semplice. A questo proposito segnalo l’associazione di genitori volontari e senza scopo di licro Non Solo Ciripà: nel suo sito si possono trovare dettagliate informazioni e immagini sulle varie tipologie di pannolini e tante risposte.

In particolare, nel sito troverete una tabella relativa ai costi comparati nel caso si usino i lavabili o i pannolini tradizionali del super. Fra i pannolini vinti in rete, quelli acquistati da noi, quelli fattici regalare da zie e cugine, quelli originali anni ’70 (ricordate i cosiddetti “sorrisi”?? Bhé, sono i ciripà, quelli che ora vengono tessuti in cotone biologico grezzo, non trattato) che una vicina di casa ha riesumato dalla soffitta e ci ha donato, siamo arrivati ad un bel kit completo del valore di circa 350 euro.

pannolini lavabli

Noi preferiamo i pannolini due pezzi (all in 2, AI2), composti da una mutandina esterna impermeabile ed un interno assorbente con vari tipi di inserti, ma ci sono dei modelli modernissimi e del tutto simili ai comuni usa e getta costituiti da un unico pezzo. Questi ultimi sono comodissimi per andare in viaggio o quando si deve fare un cambio al volo fuori casa, ma hanno la pecca di richiedere un lungo tempo per ascugarsi, specialmente in inverno.

Gli AI2, sono ottimi, secondo me, perchè permettono di riutilizzare la mutandina esterna più volte e di inventarsi inserti assorbenti interni con quel che c’è in casa, ottimizzando ancor di più le spese. Per aumentare l’assorbenza dei ciripà, ad esempio, io uso pezze ricavate da vecchie lenzuola di flanella, asciugamani da bidet e le pezze di tessuto che le nostre nonne-mamme avevano nel loro corredo come assorbenti mestruali. Meglio ancora se sapete cucire: potete scaricarvi dei cartamodelli dalla rete e autoprodurvi i vostri pannolini su misura!!

Ma veniamo al dunque: quanto tempo occupa tutta questa trafila cambia-lava-asciuga-cambia? In realtà, non più di quello che si occuperebbe andando a buttare sacchetti pieni di pannolini di plastica e a mettere creme sulle dermatiti da pannolino dei nostri nanetti (coi lavabili non esistono dermatiti!!).

Io mi ritrovo a dover fare all’incirca una lavatrice in più a settimana. Per questioni ecologiche lavo tutto a 40°, smacchiando, se necessario, con sapone di marsiglia prima del lavaggio, usando detersivi biodegradabili e aceto come ammorbidente.

Molto spesso lavo i pannolini solo con acqua e aceto, senza detersivo alcuno! E’ importantissimo non usare mai ammorbidenti, poichè compromettono il potere assorbente dei tessuti, oltre a costituire un possibile fastidio per la delicata pelle dei piccoli. A volte (quasi sempre!!) per riempire il cestello della lavatrice al massimo lavo i pannolini assieme a body, mutande, magliette, canottiere, calzini e asciugamani . Confesso: è capitato che ci lavassi anche dei canovacci da cucina. Tanto l’aceto è un antibatterico e la pipì un disinfettante! Per l’asciugatura basta ingegnarsi stendendoli bene e belli larghi, dandosi una mano coi termosifoni (occhio alle etichette, però, non tutti i materiali possono entrare a diretto contatto con fonti di calore) e rincorrendo il sole, ottimo sbiancante.

pannolini lavabli ciripà

Ognuna di noi può farcela, non è un’impresa da supermamma, ma un piccolo cambio di prospettiva, una presa di coscienza che ha tanto di buono. Oltre al risparmio e all’ecologia non bisogna infatti dimenticare la questione della salute dei nostri bimbi. Chiediamoci quali effetti a breve e lungo termine possano avere le plastiche, i gel superassorbenti e le sostanze sbiancanti a contatto con la loro pelle. Con i lavabili saremo liberate da questi crucci, ed avremo culetti sempre morbidi e sorridenti!

Se qualche anno fa questa scelta era compiuta da pochissime famiglie, ora va via via diffondendosi, anche grazie al sostegno di molti Comuni, che incentivano l’uso dei lavabili donando dei kit ai nuovi nati o rimborsando parte della spesa alle famiglie. In rete troverete tante informazioni a riguardo.

Io con la piccola Elena sto usando i pannoli del suo fratellino senza spendere un solo centesimo…in tre anni abbiamo risparmiato almeno 1300 euro! Pensateci.

Shanti.

Valentina, una mammarisparmio come te!

P.S.Una grossa mano nell’alleggerire la mole di pannolini da lavare ce l’ha data la pratica della EC (Elimination Communication) dalla nascita e lo spannolinamento precoce di Attilio (a 18 mesi)…ma questa è un’altra storia.

Allora mamme, vi ha convinte Valentina? Provereste mai a usare i pannolini lavabili?

Che ne pensate della sua gestione? Avete domande da farle, dubbi? Scrivete i vostri commenti qui sotto, grazie! E se ti è piaciuta questa testimonianza non dimenticare di condividerla su Facebook.


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9 thoughts on “PANNOLINI LAVABILI, UN TOCCASANA PER SEDERINO E LE TUE TASCHE”

  1. Bell’articolo, quoto su (quasi) tutto. Posso dire però che per esperienza diretta è scorretto dire che con i PL non esistono dermatiti,queste purtroppo dipendono dalla sensibilità del bimbo e non solo dal tipo di pannolino. Conosco molti bimbi che hanno usato gli U&G sen zadermatiti così come bimbi con PL che invece dovevano usare paste protettive, è vero che in caso di utilizzo di U&G la cosa peggiorava notevolmente…ma credo sia corretto dire che in soggetti sensibili le dermatiti si possono presentare eccome!

    1. Hai ragione sul fatto che le dermatiti possono presentarsi in bimbi predisposti anche se usano i lavabili, ma non si tratterebbe delle cosiddette “dermatiti da pannolino”, cioè causate solamente dal contatto della pelle col pannolino, quindi localizzate solo nella zona dei genitali. Il mio primo bambino, fino a circa 20 mesi, ha avuto dermatite atopica che colpiva vari punti del corpo (tempie, fronte, collo, interno coscia, gambe, spalle) a rotazione e se avesse usato gli u&g plasticosi forse i genitali sarebbero stati più esposti al rischio. Per carità, non era mia intenzione dare certezze scientifiche a riguardo! Il mio era un modo enfatico per incoraggiare all’uso dei lavabili! 😀

  2. Salve, ho avuto un figlio, comunico la mia modesta esperienza e aggiungo che….
    …in realtà, se si programma un solo figlio, con i pannolini usa e getta, tra le offerte ed accordi con le farmacie ( 🙂 ! ), riesci a spendere in media, in 2anni e mezzo, (nato a marzo, fino a novembre del secondo anno), all’ incirca 592 euro…

    (mi sono segnato tutto!!! ma dico, veramente tutto!!)

    tenete presente che è comprensivo di [b]corrente elettrica[/b] (che ogni anno è soggetta al rincaro ed all’ iva che cresce sempre e io ne so qualcosa), [b]acqua[/b] (anche questa cresce come le altre cose) [b]detersivo[/b] (iva, potere di acquisto basso e prezzi sempre alti con potere pulente sempre basso) [b]ammorbidente[/b] (ma anche l’ aceto non ti viene regalato, circa 1 euro 1 litro) o [b]bicarbonato[/b](0,80-1,00 euro)

    tutto sto gran guadagno che dichiarano i “lavabili” non ce lo vedo..

    i pannolini li ho sempre comprati nelle offerte dell’ ipercoop, auchan, internet (sui siti tedeschi), gruppi di acquisto di 10 persone con super sconto comitiva, farmacie… insieme alle medicine,

    con le spese di spedizione abbattevo anche l’ uso della macchina.
    Ripeto con un solo figlio, ho risparmiato più di quello che avrei immaginato

    qui proponete 300/400 euro di pannolini più corrente elettrica + detersivo + aceto + bicarbonato + amuchina + acqua + manutenzione lavatrice + usura + stoffa interna + lavandaia?
    🙂 non ci credo che parliate seriamente..

    con 2 figli il vantaggio è palpabile, se costassero 150 anzichè 300 euro sarebbe tutto oro colato ciò che affermate, in alternativa il vero pannolino lavabile rimane la stoffa di lino con cui mio padre veniva avvolto quand’ era piccolo (parlo del 1947)

    Ma lino, non cotone!!!

    cià

    1. dimenticavo nel totale 592 euro ci sono anche le creme ma senza borotalco perchè abbiam scelto di evitare di usarlo, per via del fatto che scatena allergie ed asma

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