Conti deposito, libretti di risparmio, Buoni Fruttiferi Postali. Ogni scelta d’investimento presenta caratteristiche diverse. Vediamo quali differenze e quali vantaggi per far rendere i propri risparmi in tutta sicurezza.
Scegliere cosa fare dei propri risparmi non è mai facile (ammesso che se ne abbiano!): tenerli fermi in caso di emergenze oppure togliersi qualche sfizio e “domani è un altro giorno e si vedrà”?
La scelta è molto personale e le variabili da tenere in considerazione sono tante. Non biasimo chi, dopo anni di restrizioni e sacrifici, si concede un bel viaggio da mille e una notte; com’è giusto che, chi mette su famiglia, pensi al futuro e a come far rendere i propri soldi in modo sicuro.
Io ho qualche risparmio da parte! È il risultato degli stipendi, del TFR e delle indennità che non avevo mai percepito nel 2010 – quando lavoravo in una casa editrice, poi fallita – e che sono riuscita a recuperare insinuandomi nel fallimento. Questi soldi sono la mia coperta di Linus per le situazioni di crisi. Fortunatamente, fino ad ora, non ho mai avuto bisogno di attingere da quella somma, visto che nel mio piccolo, riesco a partecipare al bilancio familiare.
Così quando nel gennaio 2013 sono arrivati questi soldi, ho deciso di vincolarli in un conto deposito, anche perché proprio in quel momento, Papàrisparmio era riuscito finalmente a trovare un lavoro. Feci la mia scelta, scrutando uno a uno i vari conti deposito disponibili su siti come Confrontaconti.
Purtroppo a distanza di due anni, gli interessi legati a questo tipo di conti sono dimezzati (già la percentuale era molto bassa prima!).
Avevo già parlato qui del libretto di risparmio e delle differenze che ci sono tra quest’ultimo e il conto deposito. Oggi vi racconto dei Buoni Fruttiferi Postali (BFP), un’altra forma di investimento per i vostri risparmi di cui forse, in questi giorni avrete visto passare in tv la campagna “Buoni al 100%. Sempre”.
La prima parola che mi viene in mente pensando ai BFP è proprio “sicurezza”. I BFP, infatti, sono garantiti dallo Stato italiano, emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e collocati in esclusiva da Poste Italiane. Cosa significa? Significa che indipendentemente dalla oscillazioni dei tassi, il capitale investito è sempre garantito – quindi i vostri soldi vi saranno sempre restituiti in qualsiasi momento – così come gli interessi maturati fino a quella data.
Qual è la differenza tra i libretti di risparmio e i BFP? I primi permettono di prelevare come e quando lo si desidera ma, al tempo stesso, garantiscono interessi minori; i BFP invece, permettono di far rendere di più i propri risparmi ma non consentono prelievi a proprio piacimento (ciò non toglie che in caso di bisogno possano essere riscossi in qualsiasi momento).
In fondo non poter prelevare, per chi è spendaccione e ha il “bancomat facile”, può essere un grande vantaggio! 😉
Le caratteristiche dei BFP sono le seguenti:
- Esenti da imposta di successione
- Ritenuta fiscale del 12,5% sugli interessi maturati
- Assoggettati a imposta di bollo sopra i 5mila euro
Disponibili in forma cartacea o dematerializzata e con tagli minimi a partire da 50 euro e multipli (per i BFP dematerializzati è necessario avere un conto corrente postale o un libretto di risparmio già in essere).
Come si fa ad aderire a questa forma di risparmio? Si va in un ufficio postale e si decide a quale tipo di BFP affidarsi. Le tipologie sono diverse e a ciascuna corrispondono diversi tassi di rendita:
- Ordinari
- con rendimento a 18 mesi
- indicizzati all’inflazione italiana, anche in forma EXTRA
- Dedicati ai minori
- a 3 anni, EreditàSicura e molte altre varianti.
Questo per cercare di andare incontro alle esigente del cliente il più possibile: chi vuole risparmiare per un figlio, chi per la propria vecchiaia, chi solo per una manciata di anni mentre si prepara a comperare casa.
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Dicevamo che a volte capita di aver bisogno dei soldi prima del tempo. Se si sono sottoscritti dei BFP, sarà possibile recuperare anche tutti gli interessi previsti (es. in caso di rimborso anticipato il risparmiatore riceve anche i relativi interessi, purché siano trascorsi almeno sei mesi per i Buoni “BFPDiciottomesi”). Vi ricordo che i buoni fruttiferi cartacei possono essere convertiti nella versione dematerializzata in qualsiasi momento (grande vantaggio, perché quest’ultimi non vanno in prescrizione, come invece accade per gli altri). Ecco un esempio di rendita dei BFP a 3 anni.
Buoni Fruttiferi Postali ”BFP a 3 anni’ – Serie ”N14” | |
in vigore dal 20 marzo 2015 | |
Alla fine del: | Rendimento effettivo annuo lordo |
1° anno | 0,10% |
2° anno | 0,10% |
3° anno | 0,32% |
Credo si tratti di un investimento utile per chi ha qualche risparmio da parte, da tenere lì intonso. Senza dubbio il vero grande vantaggio dei BFP è quello di essere garantiti dallo Stato italiano. Parliamo sempre male del nostro Paese ma alla fine c’è chi sta molto peggio di noi.
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