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Vi segnalo questa promozione sulla linea Johnson&Johnson (quello dello shampoo giallo senza lacrime per intenderci! Che tanto mi fa ricordare di quando ero piccina! 🙂 ).

Se acquistate due prodotti sullo STESSO scontrino avrete in regalo 50 foto da stampare. Ecco la locandina che rimanda all’iniziativa: “Stampa le tue emozioni!”. Basterà collegarsi al sito momentimagici.com e inserire i dati come richiesto.

 

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COME PULIRE LE INCROSTAZIONI DEL FORNO IN MANIERA NATURALE ED ECONOMICA

Pulire il forno non è mai stato così facile! Vi insegno un piccolo e semplicissimo trucco che vi farà buttare via quegli inutili e costosissimi prodotti specifici una volta per tutte. E addio incrostazioni!

Il problema del forno sporco è una di quelle cose ci fa andare via di testa. Perchè? Perchè nove volte su dieci ce ne accorgiamo quando ci serve. La nostra torta o il nostro pollo ripieno aspettano solo di essere infornati e noi, solo dopo aver preriscaldato, dall’odore nauseabondo che aleggia per la casa ci accorgiamo che l’ultima volta che abbiamo fatto il pesce i liquami si sono incrostati sul ripiano inferiore. Una torta che sa di pesce? Anche no! 

Su questo c’è poco da fare. Bisognerebbe, ogni volta, subito dopo aver usato il forno, stare lì a pulirlo. Ma dover aspettare che si raffreddi prima di poterlo fare, di certo non aiuta la nostra memoria.

 

"female Baker With Oven"

“female Baker With Oven” BY Fdp

 

 

Una cosa di cui ancora non mi capacito è il costo degli spray pulisci forno. Cioè, cosa c’è dentro? Oro fuso? E poi tanti altri prodotti che costicchiano hanno la possibilità di essere ammortizzati utilizzandoli su diverse cose, mentre lo spray pulisci forno fa solo quello!

Beh, come immaginerete, io è già da un po’ che ho smesso di comperare i vari prodotti specifici.

ECCO COME PULISCO IL FORNO (quando mi ricordo 😉 )!

Prendete il solito bicarbonato, dell’acqua frizzante e create una pappina piuttoso fluida. Spalmatela su tutte le pareti del forno che necessitano di essere sgrassate. Una volta conclusa questa operazione, spruzzate il solito aceto bianco (cliccate qui se volete conoscere altri fantastici usi dell’acete bianco!). Lasciate in posa e ogni tanto ricordatevi di dare un’altra bella spruzzatina di aceto nelle parti più ostiche.

Il trattamento di bellezza del vostro forno deve riposare almeno una notte. La mattina quando vi svegliate, passate la spugna. E rimanete pure a bocca aperta 🙂

In emergenza, non aveste l’aceto, potete usare anche un limone. In questo caso aiutatevi con l’acqua calda (aiuta a usare un po’ meno limone, che in proporzione all’aceto costa decisamente di più!).

Bene, è davvero tutto! Buone pulizie economiche con la vostra Mammarisparmio

E voi? Conoscete altri metodi fai da te? Fatemeli sapere! Ah e si vi piace quello che scrivo, condividetelo schiacciando il bottone qui sotto di Facebook! Grazie mille amica!

 

 

COME AVERE ASSEGNO FAMILIARE (CUMULABILE CON L’ALTRO) PER FAMIGLIE CON 3 FIGLI O PIU’

In famiglia siete almeno in quattro? Allora potresti avere diritto agli assegni al nucleo familiare con tre figli a carico! Tutto quello che devi sapere per fare domanda al tuo Comune. Un sussidio che può essere cumulato anche con altre prestazioni.

La cosa più importante è che avete tempo fino al 31 gennaio. Per cui “muo-ver-si!” amici! Se vi manca qualche scartoffia, questi sono i giorni giusti per prendere gli appuntamenti ai vari Caf e patronati. L’assegno ai nuclei familiari con tre figli minori e con patrimoni e redditi limitati ammonta a un massimo di € 139,49 mensili per un massimo di 13 mensilità che verranno corrisposte (di solito l’intera somma – 1.813 euro circa – viene divisa in due rate semestrali).

Viene concesso dai Comuni ma erogato dall’Inps (dunque è cumulabile con l’altro assegno al nucleo familiare per moglie e/o figlio carico, che trovate invece direttamente in busta paga). Dunque è cumulabile con anche altre prestazioni erogate da altri Enti locali (Provincia, Regione e dall’Inps).

Affectionate Family Lying In The Park

Affectionate Family Lying In The Park.
Che fatica trovare una foto con una famiglia con 3 figli!

 

CHI NE HA DIRITTO

Chi ha tre figli minori in famiglia (basta che facciano parte della stessa famiglia anagrafica, che vuol dire stesso stato di famiglia. Per cui anche i figli di vostro marito, che però devono vivere con voi e avere la residenza con voi, fanno numero).

Per l’anno 2014 il valore Ise da non superare era di 25.108,71 euro per una famiglia di 5 componenti (così come da sito del Comune di Milano)…e guai al “virgola 71”, mi raccomando eh!

DOVE E COME

Visto che la somma è erogata dal Comune è lì che dovete fare domanda! Si parla di anni successivi…cosa vuol dire? Che al 31 gennaio 2015, presenterete domanda per l’assegno del 2014. Poco importa, l’importante è che arrivino. La domanda deve essere corredata dalla Dichiarazione Sostituiva Unica (anche detta DSU), che dimostra la situazione patrimoniale e reddituale del nucleo familiare. Anche qui Caf o Patronato vi daranno una mano nella compilazione. 

Gli sportelli cui presentare la domanda di solito sono quelli “alle politiche sociali”, “interventi a sostegno della genitorialità” o “servizi all’infanzia”.

Se pensate di averne diritto allora preparate questi documenti:

  • fotocopia della certificazione ISE completa di dichiarazione sostitutiva di entrambi i genitori, o della madre se unico genitore;
  • fotocopia di un documento di identità e codice fiscale del/della dichiarante;
  • fotocopia del permesso CE per soggiornanti di lungo periodo o Carta di Soggiorno del/della richiedente (per i cittadini extracomunitari titolari);
  • fotocopia del permesso di soggiorno o permesso CE per soggiornanti di lungo periodo o Carta di Soggiorno (per i famigliari del/della richiedente)
  • coordinate bancarie per pagamento tramite Bonifico Bancario o Libretto Postale (D.L. 201/2011)

Bene vi ho detto tutto, ora non vi resta che presentare la domanda!

Vostra Mammarisparmio

QUANDO ALLATTARE DIVENTA UN PESO: “HO SMESSO E SONO RINATA. ECCO COME HO FATTO!”

L’Oms consiglia di allattare fino ai due anni del piccolo. Ma è davvero necessario spingersi tanto in là? Soprattutto se per la mamma, l’allattamento diventa più una palla al piede? E poi: come convincere un bambino ormai “grande” che la tetta non c’è più?

Ho incontrato Ilaria (Mammarisparmio) per caso a un evento mondano (un film di Natale per bambini), l’ho vista stanca e preoccupata – a proposito di questo, clicca qui per leggere “E’ che forse non ero fatta per essere un genitore ad alto contatto” – e il giorno dopo le ho scritto una mail per dirle secondo me quale poteva essere la soluzione al suo “problema”. E lei mi ha chiesto di divulgarla a tutto il mondo del web…

Intendiamoci, non voglio fare la maestrina solo perché ho due figli di ormai quasi 7 e quasi 5 anni. Mamme lo siamo tutte e ognuna a modo suo. Ma io quella fase di distruzione fisica e spirituale che ho visto nella mia ex collega di giornali vari e attuale collega di mammanza, l’ho riconosciuta perché l’ho vissuta.

Quando veramente l’ho superata? Quando ho detto a Giulia, la mia secondogenita che aveva nel frattempo raggiunto la ragguardevole età di due anni suonati, di mollare la tetta.

Esatto, proprio gliel’ho detto, gliel’ho spiegato con tutti i mezzi a mia disposizione, parole, carezze, ore di pianto e di sonno perso. Non è stato poi così drammatico. Mentre un dramma era diventato l’allattamento. Per quanto piacevole come momento di simbiosi e scambio, era diventato faticoso per il mio corpo, oltre che snervante, perché l’unico modo di scambiarci coccole tra me e mia figlia.

Ergo, la vampira stava sempre appiccicata e mi succhiava pure l’anima (e non mangiava mai, ma forse questo non c’entra).

laura magna

Quindi, sto dicendo che i bimbi oltre una certa età non vanno più allattati?

No, non lo sto dicendo. Ogni mamma decide da sé quando è il momento e io per prima non sopportavo che mi si suggerisse più o meno velatamente di smetterla, anche se poi dopo l’anno avevo fatto due tentativi andati a vuoto.

Poi un giorno, abbiamo spento la seconda candelina, e ho pensato: ma è davvero ancora necessario che questa bimba alta un metro mi strappi la maglia ovunque siamo, e pretenda di succhiare mentre potrebbe mangiare una mela o la pasta e fagioli? Non lo era più. In quel momento, che io ne ero profondamente convinta, è stato facile convincere lei.

Ecco, quelle sono state le ultime tre notti completamente insonni della mia vita! Intense e bellissime per il rapporto mamma-figlia tra l’altro. Il latte non c’era più, spiegavo alla piccola, ma c’era lo stesso abbraccio caldo in cui cedere al sonno. E per quanto lei insistesse, piangesse, fosse presa dalla disperazione più cupa, ho resistito. Sono stata con lei, abbiamo lottato insieme ogni istante, la stringevo forte e lei poteva sentire il profumo della sua mamma, cioè del suo latte, e alla fine abbiamo vinto.

Ecco, l’unico consiglio che darei se ne fossi titolata è: non lasciate mai i figli piangere da soli, alla faccia di Estivill! Ma il discrimine tra questa e le altre volte che ci avevo provato era proprio la mia determinazione.

Bene, vi ho detto che questa storia riguardava la mia secondogenita.

Ho anche un primo figlio che ho allattato fino ai 14 mesi, però nel suo caso è andata diversamente: avevo un’emergenza e avevo dovuto lasciarlo da mia madre, che abita nella città in cui sono nata, mille chilometri da Milano, per tre giorni. Mia mamma mi ha fedelmente riportato come nel corso della prima notte il bambino avesse avuto la febbre, da stress, secondo il suo parere di nonna del Sud. Quando l’ho ritrovato, non ho resistito, l’ho allattato per l’ultima volta e non dimenticherò mai il suo sospirone di sollievo. Poi, basta. È stato un tacito accordo tra un vero uomo e una stupida che lo aveva tradito. Lui aveva capito, e accettato. C’è anche da dire che Lorenzo era ancora in un’età in cui non conosceva la sottile arte del ricatto infantile e questo ha reso tutto più facile.

In conclusione, peccato non ci sia il manuale per essere genitori perfetti e felici.

Ma noi mamme dobbiamo difenderci, anche dalle mode in tema di pedagogia. C’era un tempo in cui il latte artificiale era considerato la panacea e tutte, sotto consiglio medico, passavano alla polverina e rinunciavano al seno. Oggi il latte materno è tacitamente riconosciuto come alimento completo e necessario per lo sviluppo dei neonati. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ne consiglia la somministrazione fino ai due anni, ed ecco schiere di mamme che per i motivi più disparati non sono riuscite ad allattare prese da un orribile senso di colpa.

Insomma, informiamoci, leggiamo, confrontiamoci, ma alla fine decidiamo con la nostra testa.

Una mamma lo sa. E non è solo una frase da cioccolatino. 

Laura Magna, una mammarisparmio

ASSEGNI FAMILIARI O AL NUCLEO FAMILIARE: COME, CHI, QUANDO E DOVE

 

 

Scrivo ora questo post ma avrei dovuto farlo prima. Soprattutto perchè finchè le cose ti vanno bene, a certe cose non ci pensi. Anche se ne hai diritto. Io per esempio, fino a poco tempo fa, ignoravo completamente la possibilità di poter chiedere al datore di lavoro di Papàrisparmio gli assegni familiari, anche detti assegni al nucleo familiare. Che poi è l’Inps a erogarli. E qiundi mi chiedevo:

non è che molti di  voi, magari ora che stanno per diventare genitori, ne hanno diritto e  non lo sanno?

Quando sono stata dipendente, ero sempre in un perenne status di singletudine (e baldoria sì, lo ammetto 😉 ). Poi quando mi sono sposata, nessuno dei due aveva un lavoro. Dunque non avevo mai avuto a che fare con gli assegni familiari e gli ambienti che avevo frequentato erano per lo più fatti di persone giovani o dediti alla carriera, per cui le parole “figli e famiglia” erano quasi delle parolacce.

 

"Piggy Family Shows Planning Protection And Savings" by Stuart Miles

“Piggy Family Shows Planning Protection And Savings” by Stuart Miles

Papàrisparmio ha trovato lavoro dopo un anno e più passato a inviare curricula: da ingegnere all’Eni a commesso Esselunga. Insomma, le avevamo provate un po’ tutte. E come spesso accade, quando cominciavamo a perdere le speranze e i risparmi erano quasi finiti, ecco che è arrivato il lavoro.

Compiliamo tutti moduli per l’assunzione…ma di assegni familiari nemmeno l’ombra. Il datore di lavoro o chi per lui non gli dice nulla di questa possibilità (peraltro lui è colombiano, per cui non ne aveva mai sentito parlare prima di qualche mese fa). Io come dicevo, non ne so nulla.

Poi un giorno, parlando con mia cugina, con la quale mi lamentavo del fatto che i soldi non bastavano mai, vengo a sapere della possibilità di avere gli assegni per il nucleo familiare. “Cavoli!”.

Così sono subito andata a preparare le carte per farne richiesta e al Caf (centro di assistenza fiscale, dove è tutto gratis!) mi hanno rassicurata dicendomi che sarebbero arrivati anche gli arretrati. E pensate che vi pagano fino a 5 anni di arretrati. Cioè ragazzi, son soldini eh!

Devo ringraziare mia cugina se oggi Papàrisparmio in busta paga riceve una settantina di euro in più. Non sono pochi, vero? In compenso, come avevo segnalato in questo post, mia cugina è riuscita ad avere il contributo per genitori in fase di separazione o separati da poco.

Ma ecco tutto quello che dovete sapere.

CHI NE HA DIRITTO

Tutti i lavoratori dipendenti, lavoratori iscritti alla gestione separata, pensionati e titolari di prestazioni previdenziali, addetti ai servizi domestici e operai agricolo dipendenti a tempo determinato. Devono avere moglie e/o figlio/i a carico, a patto che entrambi non lavorino. Ma rientrano anche altri casi più specifici che non sto a elencarvi per non annoiarvi (sul sito dell’Inps trovate tutto, anche se in “burocratese”)

COME SI PUO’ RICHIEDERE

Chiedete i moduli ANF/DIP al vostro datore di lavoro oppure scaricate i modelli ANF/DIP online qui sul sito dell’Inps. L’alternativa più semplice è quella di recarvi al patronato o al Caf più vicino e farvi aiutare a compilare i moduli (che quindi vi stamperanno loro, già compilati al computer). Faranno tutto loro! Io ho provato a compilarlo da sola, ma poi mi son persa.

DA QUANDO NE AVETE DIRITTO

Da quando vi sposate, da quando nasce il bambino. Perdete il diritto all’assegno per il coniuge nel momento in cui vi separate, perdete quello relativo al figlio nel momento in cui compie 18 anni.

Mi raccomando se subentrano variazioni nel reddito – per esempio  vincete la lotteria (…certo, certo! 😉 ) – avete tempo 30 giorni per comunicarle.

 

Vostra Mammarisparmio