Tutti gli articoli di Mammarisparmio

ASSEGNI FAMILIARI O AL NUCLEO FAMILIARE: COME, CHI, QUANDO E DOVE

 

 

Scrivo ora questo post ma avrei dovuto farlo prima. Soprattutto perchè finchè le cose ti vanno bene, a certe cose non ci pensi. Anche se ne hai diritto. Io per esempio, fino a poco tempo fa, ignoravo completamente la possibilità di poter chiedere al datore di lavoro di Papàrisparmio gli assegni familiari, anche detti assegni al nucleo familiare. Che poi è l’Inps a erogarli. E qiundi mi chiedevo:

non è che molti di  voi, magari ora che stanno per diventare genitori, ne hanno diritto e  non lo sanno?

Quando sono stata dipendente, ero sempre in un perenne status di singletudine (e baldoria sì, lo ammetto 😉 ). Poi quando mi sono sposata, nessuno dei due aveva un lavoro. Dunque non avevo mai avuto a che fare con gli assegni familiari e gli ambienti che avevo frequentato erano per lo più fatti di persone giovani o dediti alla carriera, per cui le parole “figli e famiglia” erano quasi delle parolacce.

 

"Piggy Family Shows Planning Protection And Savings" by Stuart Miles

“Piggy Family Shows Planning Protection And Savings” by Stuart Miles

Papàrisparmio ha trovato lavoro dopo un anno e più passato a inviare curricula: da ingegnere all’Eni a commesso Esselunga. Insomma, le avevamo provate un po’ tutte. E come spesso accade, quando cominciavamo a perdere le speranze e i risparmi erano quasi finiti, ecco che è arrivato il lavoro.

Compiliamo tutti moduli per l’assunzione…ma di assegni familiari nemmeno l’ombra. Il datore di lavoro o chi per lui non gli dice nulla di questa possibilità (peraltro lui è colombiano, per cui non ne aveva mai sentito parlare prima di qualche mese fa). Io come dicevo, non ne so nulla.

Poi un giorno, parlando con mia cugina, con la quale mi lamentavo del fatto che i soldi non bastavano mai, vengo a sapere della possibilità di avere gli assegni per il nucleo familiare. “Cavoli!”.

Così sono subito andata a preparare le carte per farne richiesta e al Caf (centro di assistenza fiscale, dove è tutto gratis!) mi hanno rassicurata dicendomi che sarebbero arrivati anche gli arretrati. E pensate che vi pagano fino a 5 anni di arretrati. Cioè ragazzi, son soldini eh!

Devo ringraziare mia cugina se oggi Papàrisparmio in busta paga riceve una settantina di euro in più. Non sono pochi, vero? In compenso, come avevo segnalato in questo post, mia cugina è riuscita ad avere il contributo per genitori in fase di separazione o separati da poco.

Ma ecco tutto quello che dovete sapere.

CHI NE HA DIRITTO

Tutti i lavoratori dipendenti, lavoratori iscritti alla gestione separata, pensionati e titolari di prestazioni previdenziali, addetti ai servizi domestici e operai agricolo dipendenti a tempo determinato. Devono avere moglie e/o figlio/i a carico, a patto che entrambi non lavorino. Ma rientrano anche altri casi più specifici che non sto a elencarvi per non annoiarvi (sul sito dell’Inps trovate tutto, anche se in “burocratese”)

COME SI PUO’ RICHIEDERE

Chiedete i moduli ANF/DIP al vostro datore di lavoro oppure scaricate i modelli ANF/DIP online qui sul sito dell’Inps. L’alternativa più semplice è quella di recarvi al patronato o al Caf più vicino e farvi aiutare a compilare i moduli (che quindi vi stamperanno loro, già compilati al computer). Faranno tutto loro! Io ho provato a compilarlo da sola, ma poi mi son persa.

DA QUANDO NE AVETE DIRITTO

Da quando vi sposate, da quando nasce il bambino. Perdete il diritto all’assegno per il coniuge nel momento in cui vi separate, perdete quello relativo al figlio nel momento in cui compie 18 anni.

Mi raccomando se subentrano variazioni nel reddito – per esempio  vincete la lotteria (…certo, certo! 😉 ) – avete tempo 30 giorni per comunicarle.

 

Vostra Mammarisparmio

 

BIMBI E TOSSE CHE NON SE NE VA, GRAZIE AL SALE HO RITROVATO IL SONNO

Tosse e bronchiti sono una costante per tutti i bambini, soprattutto in inverno e se frequentano l’asilo. Dopo averle provate tutte, notti insonni, ho voluto tentare anche la stanza di sale, i cui benefici sono riconosciuti anche dalla comunità scientifica. Ecco perchè ne sono rimasta così entusiasta.

L’asilo ricominerà a breve e io sono già in paranoia pensando ai nuovi malanni cui dovrà far fronte Babyrisparmio. Ormai è matematico: tre giorni d’asilo si traducono in dieci giorni di malattia, barricati in casa (quando va bene!). Però a lei piace, si diverte e quando la porto, le leggo in faccia tutta la gioia di stare con i suoi simili: alti come lei, che fanno le cose che fa lei. I bambini devono stare con i bambini.

Solo che poi, come dicevo, son dolori. Tosse, bronchite e notti insonni. Loro stanno male, dormono male e noi stiamo male con loro nel vederli così. Io, in quei giorni, non chiudo occhio poi!

Immagino che le mie paure siano anche le vostre.

I miracoli non esistono, ma qualosa si può fare per alleviare le loro sofferenze. Da poco ho scoperto i benefici delle stanze di sale o dette anche grotte di sale. Devo ringraziare la mia amica Elisabetta Favale, che pur non avendo figli è sempre informata su tutto e tutti e che alcuni di voi si ricorderanno per la sua triste storia, fortunatamente a lieto fine.

IMG_2804

Elisabetta mi ha fatto conoscere un’altra persona splendida, Sabrina Tassari, che dal 2009 ha aperto il centro Halosal, una stanza di sale a Milano, dopo che il suo terzogenito soffriva di broncospasmi. Sabrina davvero non sapeva più che fare con il suo piccolino: ricoveri su ricoveri e pochi miglioramenti all’orrizzonte. Un’alternativa valida poteva essere andare a vivere al mare, “A respirare un po’ di aria buona!”. Ma come si fa?

Non sempre si può mollare tutto e andare…e così se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto.

Io pure ero disperata con Babyrisparmo. crisi di tosse notturna da venti minuti l’una, a più riprese, con vomito annesso perchè la piccolina non è ancora capace di “gestire” tutto quel catarro che le si accumula in gola. Che strazio!

Le ho provate tutte anche io.

  1. Sciroppi per la tosse omeopatici e non
  2. Areosol per tosse secca e per tosse grassa
  3. Frequenti lavaggi nasali con la siringa
  4. Aspiratori nasali di ogni marca e modello
  5. Più cuscini per farla dormire con il busto in alto e favorire il respiro

Miglioramenti pochi, davvero. Non sapevo più cosa fare. Restava la grotta di sale. E devo dire che i primi veri miglioramenti li ho notati già dopo un mini ciclo da tre sedute nella stanza di sale. Che poi si tratta di passare una quarantina di minuti in questa stanza e respirare. Non bisogna fare nulla di particolare. Ma i benefici sono davvero molteplici. Ve ne accorgerete subito perchè il bimbo comincerà a espellere tutto quel brutto muco che gli intasa i polmoni.

IMG_2808

Il sale, infatti, è un efficace igienizzante dell’apparato respiratorio, ha effetto decongestionante, è antibatterico ed è un efficace trattamento anti-smog! La permanenza nella stanza di sale stimola quindi la naturale funzione di depurazione delle vie respiratorie, rinforza le nostre difese, migliora lo stato emotivo e la qualità del sonno.

Il sale non si ferma nelle cavità nasali: agisce su orecchio, naso, gola e scende anche più in basso.

VEDI QUI ALCUNE OFFERTE SULLE GROTTE DI SALE SU GROUPON

Il valore aggiunto di questo centro è che è nato pensando a un bambino, il figlio di Sabrina; quindi tutto, qui, è a misura di bambino. Dentro ci sono un sacco di giochini con cui intrattenere i più piccoli. Così mentre noi ce la chiacchieravamo bellamente Babyrisparmio si è scatentata con formine, secchielli e palette…e persino in cucina! 🙂

Nella stanza di sale si entra vestiti, senza scarpe indossando calzini puliti e cuffie per preservare la purezza del sale.

Insomma, ve lo consiglio di cuore. Per voi, i vostri bimbi….risparmiamo su altre cose. Occhio però perchè – mi spiegava Sabrina, che è anche stata recentemente intervistata dal Tg1 – non tutti i macchinari delle stanze di sale sono uguali! Quindi fate attenzione. 

Vostra Mammarisparmio

 

 

 

ALONE DEL BICCHIERE SUL MOBILE? PROVA LA MAIONESE

Ogni tanto mi perdo nei labirinti di Internet e spesso finisco all’estero a curiosare cosa succede Oltreoceano. Ebbene l’altro giorno mi sono imbattutta in questa notizia curiosa sulla maionese.

“Pazzesco!”, mi sono detta…voglio subito provare. E così ho fatto.

E con mia grande sorpresa, mista al timore di rovinare tutto definitivamente, ha funzionato. 🙂

Avete qualche mobile in legno dove è rimasto un brutto alone perchè inavvertitamente ci avete appoggiato una tazza, un bicchiere senza mettere il sottobicchiere o un piattino?

 

mayo

 

 

Tranquilli, il rimedio c’è ed è facilissimo.

Prendete due cucchiai di maionese (quella classica, non light, aromatizzata ecc.), spargetela sull’anello e lasciatela in posa una notte intera (circa 8 ore).

Quando ho visto il risultato, non ci credevo, perchè avevo già provato in tutti i modi a togliere quel brutto cerchio. Così mi sono chiesta come fosse stata possibile una tale magia in appena una notte ed ecco la risposta: il grasso della maionese viene assorbito dal mobile, facendo scomparire il brutto alone!

Prima applicate la maionese e prima il cerchio andrà via velocemente, ma funziona anche sugli aloni di vecchia data.

Buon lavoro e spero di esservi stata utile!

Mammarisparmio

 

 

 

BIMBO STORE BUONI SCONTO DA 20 EURO FINO AL 26 GENNAIO

Se vi serve qualcosa di particolare per i vostri figli, dovete fare scorta di latte in polvere od omogeneizzati, aspettate un bebè e dovete far fronte ai grandi acquisti come lettino, seggiolino auto o passeggino, questo è il momento di comperare. Da Bimbo Store ci sono i presaldi giovedì 2 e venerdì 3 gennaio con sconti fino al 60 per cento.

Ma la notizia davvero interessante è un’altra.

Fino al 24 gennaio, su ogni spesa da almeno 50 euro, Bimbo Store regalerà un buono sconto da 20 euro, utilizzabile su una prossima spesa del valore di 100 euro entro e non oltre domenica 26 gennaio. Quindi alla fine pagherete solo 80 euro.

Quindi fate una minispesa da 50 euro, non di più! Prendetevi il vostro buono e utilizzatelo su un’altra spesa (scontrino) dal valore di 100, che però pagherete 80.

I punti vendita che danno e accettano i buoni sconti sono essenzialmente questi:

Ancona ● Bergamo ● Brescia ● Cava Manara ● Genova ● Milano Certosa ● Milano Corsico ● Modena ● Monza ● Mornago ● Olgiate Olona ● Padova ● Parma ● Piacenza ● Reggio Emilia ● Roma ● Rovigo ● Verona

Solo di sabato e di domenica.

Consultate però bene orari, giorni e punti vendita aderenti all’iniziativa al link, che comparirà cliccando sull’immagine sotto.

Il risparmio continua, su Mammarisparmio

bimbostore

E’ CHE FORSE NON ERO FATTA PER ESSERE UN GENITORE AD ALTO CONTATTO

Cosa vuol dire essere genitori ad alto contatto? Cosa comporta? La genitorialità consapevole è un cammino che tutti possono intraprendere? Forse no! Io sono piena di dubbi, tanto stanca e ho perso la voglia di fare un secondo figlio.

Quando ero piccola e guardavo il telefilm “I Robinson” pensavo che anche io, un giorno, avrei avuto una famiglia così! Saremo stati in tanti, uniti e ironici, e non ci saremo mai sentiti soli. Sono cresciuta come figlia unica e quando avevo poco meno di dieci anni, avere un fratello o una sorella era diventata una priorità. Passavo il giorno a pensare al mio fratello immaginario. E piangevo, perchè non arrivava mai. Poi crescendo ho capito le ragioni di questa lunga, vana attesa: i miei genitori non andavano più d’accordo e di fatto vivevano già da separati in casa.

L’altro giorno mi è capitato tra le mani il diario dove annotavo le mie sofferenze di bambina e devo dire che mi sono fatta una gran tenerezza.

Eppure oggi l’idea di dare un fratello o una sorella a Babyrisparmio mi fa rabbrivvidire. O meglio, l’idea di un altro figlio. Sento molte coppie dire di aver voluto il secondo perchè “non volevamo lasciare solo il primo”.

Io però sono convinta che le motivazioni devono essere ben più forti per decidere di fare un altro figlio. Va desiderato fortemente per tante ragioni.

IMG_0086Babyrisparmio ha un anno e mezzo e di sicuro è la cosa più straordinaria che io abbia mai fatto. Un percorso meraviglioso ma anche difficile. Lo ammetto. Per me non è stato così naturale fare rinunce e sacrifici. Poi ci sono altre mamme, cui viene tutto spontaneamente, quelle che – io dico! – la maternità ce l’hanno nel DNA; sono già mamme ancor prima di avere figli.

Nei momenti di particolare stanchezza, mi chiedo se non ho sbagliato tutto con Babyrisparmio. Io e Papàrisparmio ce lo chiediamo entrambi, quando ci sentiamo così distrutti da non riuscire nemmeno a guardarci in faccia.

Il problema è che mia figlia non dorme e non mangia. Salta la colazione, il pranzo e la cena. A fine giornata, spesso, ha mangiato solo tre crackers e un budino. Poi ogni tanto mangia mezzo piatto di pasta. Ha il ferro basso, non vuole mai le proteine. Qualsiasi cosa io gli porga la butta per terra: carne, prosciutto, svariati tipi di formaggio. Il biberon con il latte non lo ha mai voluto. E quanti gliene ho preparati! E buttati.

Vi assicuro che vedere il proprio figlio non mangiare praticamente mai, ti snerva. 

Vi assicuro che non dormire più di 4 ore filate per notte, da un anno e mezzo, ti snerva ugualmente.

Forse siamo stati sfortunati noi con Babyrisaprmio, che è una bambina “difficile”.

O forse, per l’appunto, abbiamo sbagliato tutto, noi, con lei.

L’altro giorno ho scoperto che la ragazza che occupava il letto a fianco al mio quando ho partorito, a marzo darà alla luce già “il secondo”. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata: “Ma come fa?”. Io non lo so. So solo che io non ce la farei. Faccio fatica a stare dietro a una, figuriamoci a due. Pensare di dover ricominciare tutto da capo con pannolini, poppate, pappe, lotte intestine perchè non mangia, non dorme mi fa passare qualunque voglia di maternità.

Se penso a tutto il tempo che ho dedicato a mia figlia da quando è nata, se arrivasse un altro piccolino cui badare, non avrei più tempo per lei. E questo non lo vorrei mai.

Non lo so. Siamo molto confusi. Anche Papàrisparmio sognava una famiglia come quella dei Robinson.

IMG_0067

Forse essere un genitore “ad alto contatto” non faceva per me: portare in fascia, il cosleeping, l’allattamento a richiesta prolungato fino a quando il bambino si mostra interessato al seno, non lasciarlo piangere mai…

Forse ho preso tutto troppo alla lettera.

Forse per essere un genitore ad alto contatto ci devi essere portato. Eppure mi rendo conto che non avrei saputo fare diversamente. Non sarei riuscita a farla piangere a oltranza, a non tenermela addosso, a non farla dormire con me quando ancora si sveglia la notte nel lettino e mi cerca. In fondo resto la stessa persona che ha scritto questo post sul metodo Fate La Nanna, quello che “insegna” al vostro bambino di addormentarsi da solo.

Però sono stanca.

Diamine se sono stanca.

Non dormire ti toglie l’energia, ogni forza di dosso, mentale e fisica. Sei più nervoso, cominci a litigare, dimagrisci, invecchi. Insomma, non stai bene. E dallo scorso marzo, da quando Papàrisparmio ha iniziato a lavorare,  non si dorme nemmeno più insieme. Lui va nell’altra stanza, perchè giustamente ha bisogno di dormire se il giorno dopo deve alzarsi alle sette!

Però mi manca dormire a “cucharita” con lui! (il famoso cucchiaio, in spagnolo)

Quanto durerà?

Ovunque mi giri, in questo periodo, incontro solo coppie che dormono felicemente assieme, che hanno bambini dell’età della mia che dormono tutta la notte da quando avevano 4 mesi, che si addormentano verso le nove di sera, dopo due ninna nanne, quando la nostra prima delle undici non crolla mai.

Molti di questi hanno usato il metodo “Fate la nanna”. Orrore? Sarà…però non li vedo stressati e di giorno sono così riposati da godersi per bene i figli. Per non parlare di chi allatta artificialmente, che ha neonati che di notte fanno tutta una tirata.

Sono contenta di allattare la mia bimba, ma quando sento che chi decide di fare subito  il secondo sbandiera il fatto che “il primo non ci ha mai dato problemi”, un po’ di invidia mi viene. Ed è lì che mi chiedo se non abbiamo sbagliato tutto. Se non abbiamo preteso troppo da noi stessi, se forse ci siamo complicati la vita inutilmente.

Insomma, sono un po’ sfiduciata.

Non so da dove cominciare. Non so come toglierle il seno, come farla addromentare a un orario decente così da avere un paio d’ore solo per noi come tante altre coppie, come insegnarle a dormire e mangiare. Detto niente…vero? 😀

E soprattutto non so come fare a farmi venire la voglia di avere un altro figlio.

Perchè la verità è questa: non voglio lasciarla sola, ma questa non può essere l’unica ragione.

LEZIONE 3 – SE TI AVANZA LA TORTA, FAI I BISCOTTI RICICLONE (SENZA COTTURA) COCCO E LIMONE

Siamo giunti alla terza lezione della nostra Suola di dolci per Negati.

Questa volta parliamo di biscotti: buoni, semplici e davvero risparmiosi. Valentina, la nostra Maestra pasticcera, ce li presenta in tre diverse varianti:

al limone, un classico intramontabile

al cocco, una garanzia per il palato

al cioccolato e nutella, per i più golosi, che lei ha soprannominato biscotti “riciclone”.

Cominciamo proprio da quest’ultimi.

1003503_565962250142290_1979815106_n

BISCOTTI RICICLONE

 

Non ci sono dosi precise da dare per questi biscotti/cioccolatini. Per farli ho usato della torta al cioccolato avanzata e della nutella. Si sbriciola la torta e si impasta con la nutella! il risultato è sorprendente!!!

Diventerà una palla modellabile da cui io ho ricavato della palline che poi ho pucciato nel cioccolato e passato nella granella di nocciole. Il procedimento è lo stesso per qualsiasi tipo di torta o biscotti avanzati. Qualora non vi piacesse la nutella si può benissimo usare la marmellata.

089BISCOTTI AL COCCO

 

Ecco cosa vi serve:

  • 250 gr di farina di cocco
  • 200 gr di zucchero
  • 1/2 cucchiaino di miele
  • 160 gr di albumi
  • un goccino di latte

Mettete utti gli ingredienti in una ciotola e mischieteli. Fate poi riposare in frigo per una mezzoretta. L’impasto risulterà un po’ appiccicoso, ma è giusto così!

Quando il composto è abbastanza solido, fate delle palline e infornatele su carta forno a 200° per una decina di minuti. Nel forno i biscotti diventeranno croccanti fuori e morbidissimi dentro! Con queste dosi ricaverete circa una quarantina di pezzi.

IL TRUCCO. Per dare una forma omogenea e uguale ai biscottini io ho usato uno stampo in silicone a forma di semisfera, ovviamente per chi non ne dispone si possono benissimo fare delle palline a mano).

1374846_545840665487782_37648566_n

 

BISCOTTI AL LIMONE

 

Ecco gli ingredienti necessari per la preparazione.

  • 200 gr farina
  • 1 uovo
  • 75 gr burro
  • 100 gr zucchero
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • scorza di 3 limoni

Anche qui bisogna solo mettere in una ciotola tutti gli ingredienti, creare una palla di impasto che metteremo in frigo per una mezzora. Di nuovo si rimpasta velocemente e si creano delle palline che metteremo su carta forno a cuocere in forno per 10 min circa, fino a leggera doratura, a 180°.

Una volta raffreddati spolverizzateli con dello zucchero a velo!

Spero vi siano piaciute le mie ricette. Grazie e alla prossima! 😀

Valentina