COME FAREMO LA SPESA IN UN FUTURO NON TROPPO LONTANO

Come vi avevo preannunciato in un post, di recente, sono stata invitata a a Expo – sì ancora! – a visitare il padiglione del Futuro di Coop nell’ambito di un progetto promosso da Brandfan. Vi posso dire che sono rimasta a bocca aperta nel vedere come sono destinati a diventare i nostri supermercati.

supermercato

Adesso provo a spiegarvi il nostro destino o quello dei nostri figli quando andremo a fare la spesa. Reali vantaggi oppure no? Giudicate voi.

L’aspetto più impressionante sicuramente è quello legato alla customizzazione dei cibi. Cosa vuol dire? Significa che sarà possibile “stampare” i propri cibi preferiti in base a gusti o necessità. Siamo carenti di calcio? Ecco che il robot in funzione, come quello che sotto che si chiama Yumi, preparerà la porzione richiesta con ciò di cui abbiamo bisogno. Così come si può chiedere la pizza doppia mozzarella, un giorno si potrà chiedere lo yogurt doppia cannella, doppio miele oppure aromatizzato al cetriolo.

youandme robot

Che ne pensate? 🙂

Il cibo cambierà. Per fortuna noi ce ne saremo già andati per allora perchè i nostri posteri dovranno mangiarsi larve, vermi e altri insetti, in grado di fornire molte proteine, consumando (loro) poca energia. Il problema è che ci sarà troppa gente sulla Terra e le risorse alimentari dovranno per forza essere (anche) altre rispetto a quelle odierne. Ma non disperiamo! Perchè come spiegano da Expo, ci saranno anche le fattorie del mare ovvero strutture galleggianti in grado di dissalare l’acqua di mare e produrre alimenti. Quest’ultimo sarà uno strumento importantissimo in mano a quelle popolazioni che devono fare i conti con siccità e carestie.

spesa intelligente

Un’altra peculiarità del supermercato intellingente saranno le etichette, che già oggi sono molto diverse rispetto a una decina di anni fa. L’etichetta degli alimenti è fondamentale perchè racconta la storia di un prodotto. Tante volte però la mancanza di spazio le riduce a un’insieme di sigle incomprensibili. Ma le etichette di frutta e verdura, che preleviamo da soli al banco, sono ancora un’utopia. Nel supermercato del futuro basterà prendere tra le mani una mela, alzare la testa e guardare il  monitor come faccio nella foto sopra, per conoscerne subito vita, morte e miracoli: prodotto in Francia, confezionato a Bordeaux, macellato in Olanda, figlio di…che ha mangiato grano di tipo X fino al giorno Y.

Insomma, i più esigenti in fatto di acquisti consapevoli non avranno di che lamentarsi!

Buone notizie anche per il packaging  che sarà sostenibile di Bio-on, ovvero biodegradabile anche in acqua. Niente più plastica, niente più elementi inquinanti.  E allora speriamo di non dover aspettare troppo! Per i vermi, invece, non c’è fretta…

 

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“CARO DIO, MA TU CI SEI O CI FAI?”, VOGLIO LE PROVE

Io  ogni tanto, anzi spesso, ci penso.

Ogni volta che un bambino “vola” in cielo, ogni volta che un muro di mare spazza via interi villaggi, ogni volta che la terra trema e sotterra migliaia di persone innocenti, io ci penso e mi chiedo: “Dio, in quei momenti, dov’eri?“.

Sono cresciuta, come la maggior parte di noi, in una famiglia cattolica: mia nonna era terziaria francescana, mamma nei periodi buoni va a messa anche quattro volte la settimana e mio papà è un appassionato lettore di libri di teologia. Eppure a me ancora manca quel “pezzetto”del puzzle.

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Io appartengo a quella categoria che crede solo quando ha bisogno: un segno della croce prima che l’aereo parta, un eterno riposo davanti alla tomba di un parente. Cose così.

Papàrisparmio, no. Lui non ha dubbi. Per lui c’è qualcosa dopo la morte. Lui si ricorda di Dio, anche quando non ne ha bisogno. Rammento che mi colpì molto, agli inizi, scoprirlo nel farsi il segno della croce, senza una reale ragione. Magari in ascensore, mentre era in macchina o davanti al computer. “Questo è il mio modo di salutare Dio, di ringraziarlo per tutto senza chiedergli in cambio nulla“, mi disse. La sera, quando mette a letto Babyrisparmio, recita con lei un’Ave Maria e un Padre Nostro in spagnolo.

Lo invidio. Invidio questa sua sicurezza, questa sua convinzione di un Dio buono e giusto. Io, (co)stretta nella mia razionalità, non ce la faccio a non interrogarmi sulle tante ingiustizie.

L’ultima volta mi è capitato al padiglione di Save The Children a Expo, quando ho ascoltato le storie di alcuni bambini che ogni giorno rischiano la morte perchè non hanno di che nutrirsi, perchè mangiano male, perchè l’acqua è lontanta; sono bambini che devono lavorare anzichè giocare perchè la famiglia è troppo povera oppure sono bambini uccisi da malattie che possono essere curate con un semplice vaccino.

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Il padiglione di Save The Children comincia con un tavolo e dei braccialetti. A ogni colore corrisponde un bambino. Stringendolo attorno al braccino, il braccialetto è lo strumento che utilizzano gli operatori per valutare la gravità dello stato di malnutrizione. A noi è capitato il braccialetto di Hari, un bambino indiano.

Nel raccontarci la sua storia, l’operatore ci ha spiegato, coinvolgendo la mia piccola, come Save the Children aiuti concretamente queste famiglie. Una delle cose che fa, per esempio, è quella di fornire l’acqua, costruendo dei pozzi, e di insegnare a costruire un orto. Come quello qui sotto.

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Ecco a mia piccola mentre, a modo suo, ascolta molto attentamente il racconto sulla vita di Hari

 

Ci sono bambini che hanno troppo e altri che non hanno nulla.

Due braccialetti agli antipodi "collezionati" a Expo dalla mia bimba

Due braccialetti agli antipodi “collezionati” a Expo dalla mia bimba: quello di Hari per misurare la sua malnutrizione e quello dell’Happy Meal di Mc Donald’s

Vi chiedete mai perchè ci siano persone che hanno tutto? Bellezza, successo, soldi, amore, salute…e altre invece cui non gliene va bane una. Perché?

E’ solo il caso o c’è un disegno divino dietro tutto ciò?

E’ solo fortuna o cosa?

La prima volta che ho sentito la reale esigenza di capire, capire come potesse certa gente credere così ciecamente in Dio, è accaduto nel 2004, in occasione dello tsunami del 26 dicembre che colpì soprattutto le coste indonesiane e che uccise qualcosa come 230mila persone.

“Ma come? In alcune parti del mondo ancora stavamo festeggiando il tuo compleanno Dio!”

Passai il resto delle festività su internet – quando la connessione era ancora quella telefonica per cui o parlavi al telefono o navigavi – cercando delle risposte nelle persone che pensavano di averle trovate. Fu così che finii in alcuni forum delle Chiese evangeliche, che rispetto a quella Cattolica sembrano credere ancora più incondizionatamente, senza se e senza ma. In effetti era proprio questo che cercavo: un amore incondizionato verso Dio, per potermente nutrire, per trovare una spiegazione logica all’inspiegabile.

Ma non la trovai. E ancora non la trovo.

Eppure non mi sento atea. Però non sento nemmeno quella forza, quella spinta che mi fa dire con certezza che ci sia qualcosa di superiore.

Il professor Veronesi, il famoso oncologo, lui invece, è un convinto ateo, “perchè se esistesse un Dio, non permetterebbe tutta questa sofferenza nei confronti dell’essere umano” ha detto in più di un’occasione. Dicono che dopo un po’ ci si abitui a stare a contatto con il dolore e la morte, ma io non ci credo. A certe cose non ci si abitua mai: quando vedi un bambino straziato da un tumore, quando lo vedi spegnersi giorno dopo giorno, non puoi non chiederti: “Dio, ma dove sei?“.

I bambini con gravi handicap nascono così, perchè c’è una predisposizione genetica, perchè ci sono stati degli errori umani o perchè semplicemente il mondo non è giusto? E se non è giusto, perchè Dio non fa qualcosa per sovvertire tutto ciò, “lui che tutto può“?

Perchè non ferma inondazioni, terremoti, cataclismi, almeno quegli eventi dove il libero arbitrio non c’entra ? E allora io ti chiedo:

“Caro Dio, ma tu CI SEI o ci fai?”

Firmate anche voi la petizione di Save The Children a questo link —>>> Save The Children Expo; noi lo abbiamo fatto direttamente al padiglione ma voi fatelo già ora, online.  Tutte le firme veranno poi portate al Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon a fine ottobre affinchè faccia pressione sui leader mondiali per mettere fine a tutte le morti infantili nel mondo entro il 2030.

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Firmate il braccialetto: BeTheChange – Save The Children

UN TRUCCO PER TENERE IN ORDINE LA CASA

Sono molto disordinata e non sarò mai una perfettina. Se anche tu sei come me, ti posso dare un piccolo consiglio per essere più organizzata. Un’etichettatrice utile per la casa ma anche per l’asilo e la scuola dei tuoi figli

Essere disordinata è un mio grosso limite. Non è nel mio DNA. Io ci provo, mi sforzo ma poi la mia vera natura viene fuori e prevale sull’artificio. Se maneggio qualcosa difficilmente la rimetto al suo posto. Lo faccio senza rendermene conto.

Me ne accorgo solo quando mi serve di nuovo, quando la cerco dove penso dovrebbe essere e, puntualmente, non c’è. Forse faccio troppe cose nello stesso momento. Dovrei concentrarmi su un’azione alla volta. Ma finché è il phon a non essere al suo posto, non fa nulla!

Sono abituata al mio casino (e così pure a quello di papàrisparmio che per fortuna è come me!). Il problema è quando sono i documenti a non essere in ordine. Così ho deciso di fare pulizia tra le carte che avevo ammassate sulla libreria. Non vi dico quando ho dovuto fare la dichiarazione dei redditi: ho passato giorni a setacciare fogli, scontrini inutili di cinque anni prima. Purtroppo molti sono andati persi e non sono riuscita a raggiungere la quota necessaria per poter scaricare le spese mediche. Che rabbia!

LEGGI ANCHE: Scopri cosa puoi scaricare in dichiarazione dei redditi con figli a carico

Uno dei trucchi per tenere le cose in ordine è quello di etichettare le cose. Così fa mia mamma, che non a caso ha sempre tutto sotto controllo (fin esagerata!). Mi hanno regalato un’etichettatriche professionale, ottima anche per gli usi domestici.

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Così adesso ho deciso anch’io di etichettare tutto ciò che etichettabile. Non ne faccio una questione di bellezza, per cui non mi vedrete mai etichettare il barattolo della pasta trasparente (basta guardarci dentro, no?) ma di mera utilità!

Ecco come ho cominciato a riorganizzare casa, sicura che questi escamotage mi aiuteranno a trovare le cose più velocemente. A cominciare dai documenti.

L‘etichettatrice che ho usato è della Brother. Facile da usare, costa poco più di un set di etichette scuola che trovate in quei siti di etichette dedicati…solo che, avendocela a casa, sarete coperte per tutta la vita scolastica e non dei vostri figli. Fino all’università non prenderò più etichette per la mia bimba. 😀

E poi potete giocarci un sacco, perché ci sono tanti disegnini, motivi con cui potete decorare le scritte. Per mia figlia, che si chiama Flor, non potevo non scegliere i fiori. C’è anche l’etichetta realizzabile con il nastro di stoffa, con cui ho “marchiato” il cuscino dell’asilo: si prende l’etichetta e si stira direttamente sul tessuto (mettete un panno tra il ferro e l’etichetta e premete fermamente per una 30ina di secondi).

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I prodotti sotto dovrebbero stare nella scatola, ma poi non vedendoli me ne dimentico. Quando una cosa costa poco ed è in promozione ne compero sempre almeno tre…

credenza ordinataQueste scatole nere dell’Ikea sono pratiche ed economiche. Il fatto che non siano trasparenti rendono invisibile il disordine  ma anche ciò che c’è dentro. Ragion per cui finisco per lasciare sempre tutto fuori. Ma adesso con le etichette posso capire in un colpo d’occhio quale box aprire nel caso mi serva qualcosa.

Etichette anche per la credenza, affinchè papàrisparmio capisca una volta per tutte che il salato va sopra e il dolce sotto…

Etichette per la libreria.

Mia mamma è stata per quasi 30 anni una bibliotecaria del Comune di Milano e dunque l’organizzazione dei libri è un affare di famiglia.

etichettatrice

 

 

BROTHER ETICHETTATRICI EVENTO MILANO

CONSEGNA SICURA E ANONIMA DI UN PACCO? FAI COSI’!

Quante volte vi è capitato di comperare qualcosa online con la promessa di avvenuta-consegna in 2 giorni? E quante volte siete poi riusciti a entrare in possesso del pacco nei tempi prestabiliti? Poche, vero?

Un bel risparmio comperare online ma al tempo stesso una perdita di tempo incredibile se la mancata consegna obbliga anche a lunghe code in posta o a restare chiusi in casa giornate intere.

Ve ne racconto una…

Di recente, in occasione del compleanno di mio fratello, ho avuto una brutta avventura con Amazon. E pensare che ho anche l’opzione Prime che garantisce spedizioni ancor più rapide.
Avremmo dovuto festeggiare il suo compleanno di domenica, così il mercoledì precedente avevo acquistato un videogioco su Amazon – dato che costano molto meno – sicura che avrei fatto a tempo a darglielo in dono. Purtroppo non avevo fatto i conti con gli impegni non previsti che si sono accumulati nei giorni seguenti e che mi hanno tenuta fuori casa parecchio tempo!

Che poi chissà perché succede sempre che stai lì tutto il giorno ad aspettare… esci 5 minuti e sicuro che passa il corriere!!!

Comunque…

In quell’occasione, disperata com’ero dato che non volevo presentarmi a mani vuote, sono andata a comprare un altro videogioco per mio fratello. Stavolta in un  negozio. Così quel furbetto di mio fratello si è beccato ben 2 giochi quest’anno! E io ho speso il doppio.

pacco consegnaPer non trovarvi in queste situazioni limite, se vi piace comperare online ma non siete mai a casa per poter ricevere il pacco, se non volete passare i vostri sabati in coda alla posta, vi segnalo il servizio Fermo!Point. Ci si iscrive sul sito e si acquistano i ticket Fermo!Point grazie ai quali potete scegliere un negozio accreditato vicino casa vostra dove ritirare poi il pacco.
È l’ideale per chi come me non ha la portineria oppure per chi vuole fare acquisti in forma anonima, dato che poi è possibile anche ritirarli con il nickname di registrazione.
Avete tempo 14 giorni per ritirarlo; non appena viene consegnato al negoziante, sul cellulare vi arriva un messaggio che vi avvisa della consegna.
Insomma un bel risparmio di tempo e di rottura di balle, oltre al fatto di avere subito tra le mani il tanto desiderato pacco.

FERMOPOINT

DOVE ANDARE A NATALE? IDEE VIAGGIO VOLI LOW COST

Dove andare in inverno? Un week-end che costi poco ma regali tanto? Le capitali europee come Dublino e Parigi sono l’ideale, adesso che ci avviciniamo al Natale. Volate a basso prezzo, prenotate per tempo, studiate il calendario dei viaggi low cost e il gioco è fatto!

 

Quando è meglio volare a New York? Qual è il periodo migliore per andare a Londra, Parigi o Mosca? Oggi non ho più dubbi: il momento migliore è quello che ti fa risparmiare, quello dove c’è meno richiesta, quello che ti fa avere di più a meno. E novembre, dicembre e gennaio si trasformano nei mesi più caldi, quando si parla di viaggi low-cost. Un bel hotel a 4 stelle al prezzo di un tre stelle? A novembre si può. Inoltre adesso che ci avviciniamo al Natale molte città assumono un fascino particolare: gli addobbi, i mercatini natalizi e le luci contribuiscono a creare atmosfere davvero uniche!

mercatini di natale

Non so voi, ma con la “vecchiaia” sto diventanto più esigente. Sarà che viaggi ai confini della povertà li ho già sperimentati, con budget giornalieri rosicati che non dovevano superare i 15 dollari giornalieri (vitto e alloggio compreso). Altri tempi! Anche perché adesso sono diventata mamma e non posso certo permettere che mia figlia finisca in un bagno condiviso con altre 20 persone.

Tutti i nostri risparmi li investiamo in viaggi. Non andiamo mai fuori a cena (a limite usiamo i coupon), non ci comperiamo (altri!) vestiti, insomma siamo di poche pretese. Ma poi ci scateniamo intorno al mondo. Da quando è nata Babyrisparmio, in tre anni, siamo andati a Parigi, Berlino, Cracovia, Istanbul, Dublino, Londra e persino in Colombia. Ora, a fine dicembre, ci prepariamo ad andare a Miami.

Tutto grazie ai viaggi low-cost e alle offerte di pacchetti online.

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La foto non rende la bellezza degli addobbi

Allora direi che è il momento di pensare a questo lungo inverno e a come sfruttarlo al meglio. Due dritte al volo: Dublino e Parigi. Costano poco se organizzate per tempo e offrono tantissimo. Persino il freddo sembra pesare meno quando tutto intorno parla del Natale. E poi Dublino è una città piccola, ideale per essere visitata in un paio di giorni. Parigi, invece, calcolate almeno 3 giorni pieni.

A Dublino ci siamo stati ai primi di dicembre dello scorso anno, grazie a una super promozione trovata online. Mi raccomando, prima di prenotare un viaggio, consultate sempre quale sia il periodo migliore per viaggiare in una determinata città (gennaio per esempio è un momento d’oro).

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Il maglione che non potrò mai sporcare

Già a fine novembre, le strade di Dublino diventano un gigante albero di Natale: luci e addobbi di ogni genere e colori, giganti palle colorate fanno da sfondo a vicoli e stradine che sembrano uscite dal romanzo di Charles Dickens, “A Christmas Carol”.

Tutti i negozi vendono oggetti e cianfrusaglie a tema. Noi non ci siamo fatti mancare nulla…ho persino comperato un maglione che si illumina a intermittenza e che per questo non potrò lavare mai.

Sicuramente non potete non vedere il quartiere di Temple Bar dove ritroverete anche l’omonimo e caratteristico pub, dove gustarvi una Guinness (leggete la storia di Arthur Guinness, che ebbe la bellezza di 21 figli…povera donna!). E’ qui infatti che ha sede la fabbrica dell’inconfondibile birra scura; quando l’assaggerete vi chiederete cosa avete bevuto fino ad allora perché vi assicuro che la Guinness che berrete a Dublino ha un sapore completamente diverso: più intenso e corposo. Difficile descriverlo a parole, da provare! Fatevi un giro all’ultimo piano della fabbrica dove un bar panoramico, il Gravity Bar, regala una vista a 360 gradi su tutta Dublino.

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Il Gravity Bar di Dublino dentro la fabbrica della Guinness: non perdetelo al tramonto!

Noi avevamo preso un pacchetto volo + albergo su uno dei tanti motori di ricerca low-cost come Expedia, Momondo o Booking. Avevo trovato un prezzaccio: 120 euro volo con orari comodissimi e l’albergo era il Jurys Inn in Parnell Street.

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Altra meta incantevole da considerare sotto Natale è Parigi.

Eurodisney, in questo periodo dell’anno, è un sogno a occhi aperti per grandi e piccini. Gli spettacoli natalizi e gli addobbi vari saranno inaugurati già il 7 novembre. Vi consiglio di dare un occhio al sito di Disneyland Paris, perché ci sono sempre delle belle offerte (tenete conto che un giorno solo, probabilmente, non vi basterà per visitare bene il parco). Non fatevi abbindolare però dal pacchetto che include anche il viaggio aereo perché propone uno sconto del 20% con Alitalia e AirFrance che hanno comunque prezzi stratosferici rispetto alle tante compagnie aeree low cost che volano a Parigi. Quando viaggio, mi affido sempre a Lonley Planet, trovo siano le guide migliori: pratiche e complete di ogni informazione. Piccolo neo? Il prezzo, così ultimamente le prendo sempre in biblioteca cercando di accaparrarmi il volume più recente. Una volta mi è capitata fra le mani un’edizione di New Work ancora con le torri…

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La parata di principesse Disney è uno spettacolo davvero imperdibile

louvre parigi

Davanti alla mitica piramide trasparente del museo Louvre

la gioconda

Non si può andare a Parigi e non vedere “da vicino” la Monnalisa