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DOVE RIUTILIZZARE LE PILE PRIMA DI BUTTARLE #SECONDLIFE

Il telecomando, la lucina antipanico o lo spazzolino elettrico, sono solo alcuni esempi dove poter riutilizzare le pile che crediamo scariche. E che secondo un recente studio Duracell poi finiscono nell’indifferenziata. Queste pile invece potrebbreo avere una seconda vita, una #SecondLife per l’appunto!

Da poco ho scoperto che in Italia vengono commercializzate qualcosa come 450 milioni di pile l’anno, circa 8 per italiano (anche se in casa mia ce ne saranno almeno 28 di differenti marche e modelli…). La cosa che però mi ha colpito di questo studio è che solo il 25% di queste viene raccolta in maniera corretta ovvero negli appositi raccoglitori. Ma non è finita! Un terzo di queste viene buttato via con ancora il 41% di ricarica utile a far funzionare oggetti di uso quotidiano a basso consumo energetico come per esempio il telecomando o una sveglia.

Ma le sorprese non sono ancora finite…sì, perchè stando a una ricerca commissionata da Duracell, l’84% degli italiani dichiara di smaltire le pile in modo appropriato (ovvero negli appositi contenitori vicino alle farmacie o nei supermercati). Dati che stridono con la realtà e che dimostrano invece come la nostra mente sia capace a volte ci sopravvaluti.

Tutte queste nozioni interessantissime che mi hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca le ho apprese nel corso di un evento organizzato da Duracell Italia qui a Milano che ha coinvolto, oltre alle mamme blogger, anche tanti bambini.

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Questo perchè è proprio su di loro che bisogna puntare se vogliamo che le cose cambino e che quelle pile non smaltite correttamente abbiano una seconda vita, una #secondlife per l’appunto! Così, attraverso attività ludiche le animatrici hanno insegnato ai bambini presenti come e dove poter riutilizzare le pile un po’ scariche: per lo spazzolino da denti oppure per la lucina da letto scaccia-mostri.

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Si sono divertiti davvero tanto, anche perchè il posto era incantevole. Peccato che Babyrisparmio sia ancora troppo piccola per questo genere di attività! Non vedo l’ora che cresca per poter fare tanti lavoretti di questo tipo assieme a lei.

Una pila che finisce nel cestino dell’umido è un oggetto ad altissimo impatto ambientale, anche perchè – come dicevo – molte di queste al proprio interno hanno ancora una parte di carica attiva.

Noi in casa abbiamo un sacchetto con le pile scariche (o che forse crediamo tali). Non avendo il tester per valutare se vi sia ancora della carica (anche se le Duracell ce l’hanno incorporato) facciamo sempre prima “la prova telecomando”: se funziona, vuol dire che quella pila finirà nel sacchetto pile mezze cariche, se non funziona nel sacchetto pile esauste.

tappeto peppa pig

Del resto in una casa con un bambino piccolo, le pile sono importanti come il pane, visto che tanti giochi funzionano a pile. Per questa ragione abbiamo anche acquistato delle pile ricaricabili che però hanno un grosso limite per noi: ricordarsi di ricaricarle. Per cui è indispensabile per noi avere a disposizione anche una buona scorta di “usa e getta”, perchè chi glielo dice poi a Babyrisparmio che per usare il suo tappeto di Peppa Pig, deve aspettare almeno un’ora?

Io proprio no…

MICRO DERMOABRASIONE E MASCHERA DI BELLEZZA, ECCO I RISULTATI!

Trattamenti per la pelle che dovrebbero darvi una pelle più liscia e tonica. In effetti è così, ma come per tutte le cose serve essere costanti. E su quell’oro, avrei qualcosa da dire…

Ultimamente mi vedo un cesso, ma di quelli brutti brutti! Tipo questo della foto sotto, “provato” su un’isola del lago Titikaka, lato Perù, poco prima di prendermi la salmonella.

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Le macchie che vedete è dove la ceramica si è scrostata, a scanso di equivoci…

La verità è che sto invecchiando e che il prossimo settembre spegnerò ben 36 candeline. Insomma, la pelle non è più quella di una volta e io, dal canto mio, non mi sono mai presa cura di me stessa più di tanto, soprattutto del mio viso: non ho mai messo la crema idratante in modo continuativo, da giovanissima ho ignorato l’importanza delle creme solari e spesso è capitato – dopo le nottate brave – che andassi dritta a letto senza struccarmi. Aggiungeteci pure il fatto che sono due anni che non dormo più di 4 ore di fila, senza che “qualcuno” mi svegli…oggi il risultato, capirete bene, è molto simile al suddetto cesso! 🙂

Così, visto che mi è stata data la possibilità di scegliere tra alcuni servizi di Poinx, un sito di gruppi d’acquisto che offre prodotti e servizi con forti sconti, la mia attenzione è stata attirata da questa offerta: maschera all’oro, accompagnata da una microdermoabrasione.

I trattamenti con punturine, acidi vari sul viso mi hanno sempre fatto un po’ impressione, memore del fatto che una mia amica – dopo essere uscita con il viso apparentemente ustionato – si era vista cadere letteralmente la faccia nei due/tre giorni  successivi al trattamento (tipo la muta del serpente…anche no, grazie!).

Gran risultati, per carità…ma non abbastanza per farmi cambiare idea. Per queste ragioni ho optato per una cosa soft: la microdermoabrasione.

Quando sono arrivata nel centro mi hanno fatta sdraiare su un lettino, dopo di che con un macchinario abbastanza ingombrante mi hanno “aspirato” la faccia. Mi spiego meglio: la signorina mi passava una sorta di penna senza punta in maniera piuttosto energica sul viso, così da togliere il primo (e forse anche il secondo) strato di cellule morte. La penna, infatti, oltre a “grattare”, aspirava contemporaneamente grazie a un getto d’aria piuttosto energico.

Dopo questa fase, durata forse un paio di minuti, la ragazza mi ha applicato questa maschera all’acido glicolico alla Hannibal Lecter, che ho tenuto in posa per un buon 20 minuti.

Se prima di entrare in questo centro estetico, mi sentivo un cesso, figuratevi ora…con questa maschera sul volto….

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E ora la terza fase: l’applicazione di una crema idratante con microparticelle d’oro, venduta al pubblico a soli 29 euro. Forse non hanno ben chiare le quotazioni dell’oro, visto che una volta uscita mi sono ritrovata il viso pieno di fastidiose “palline d’oro”. Un po’ come quando ti rimangono i residui di quei saponi scrub perchè ti sei risciacquata male. Per cui la sensazione era sì di una pelle più liscia, interrotta però da queste particelle di “oro bianco”. Io poi mi ero fatta un’idea completamente diversa, tipo questa, pur sapendo che lo stesso non sarei uscita mai così figa…

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Altra nota dolente, l’attesa (io sono di Milano): ho chiamato il 7 maggio per poter fissare un appuntamento, “ma dobbiamo andare dopo il 20, signora!”. Alla faccia della crisi!

In definitiva è un trattamento che per quei soldi non vi consiglio. Investiteli piuttosto in una crema antirughe e siate costanti nel metterla. Quanto a Poinx, non è la prima volta che lo uso e mi sono sempre trovata bene, anche perchè ti permette di visualizzare le offerte direttamente sulla mappa. Ottimo, perchè altra cosa che guardo è la vicinanza da casa dato che il tempo per una mamma è sempre troppo poco.

Abbiate solo cura di scegliere con attenzione le offerte. Io per esempio, se  non conosco un posto, visito il sito internet, guardo la zona e la vetrina con Google Street, perchè anche l’occhio vuole la sua parte! E diffido sempre delle offerte eccessivamente vantaggiose, meglio spendere qualcosa in più ma andare sul sicuro. Per questo dal parrucchiere, per esempio, non compero mai offerte sotto i 30 euro. Adesso ho appena acquistato una cena con fiorentina X2…almeno vado sul sicuro e me ne torno a casa con la pancia piena. Vuoi mettere la soddisfazione rispetto a una pelle più liscia? 😉

Del resto la vita è questione di priorità 🙂

Sotto la locandina del film “Non aprite quella porta” con una piccola variante personale…

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FAZZOLETTINI TEMPO, PER MAMME CHE NON HANNO MAI TEMPO

Ieri li usavo a scuola nella versione balsamica, oggi nella versione pelli sensibili per mia figlia e pocket per le micro tasche di mio marito. I fazzolettini Tempo sono davvero uno di quei marchi senza tempo ideali per famiglie sempre di corsa come la nostra

Ho tanti difetti. Sono disordinata, disorganizzata e pigra. Ma da quando sono mamma, ho cercato di contenere questi lati del mio carattere. Con scarsi risultati, perché è difficile cambiare a 30 anni! Il mio problema è sempre stato il “tempo”: troppo poco e sempre tutto di fretta. Così, spesso, qualcosa che avrei dovuto portare con me, rimane  sul tavolo, sul comodino, ecc.

Su una cosa però mi sono fatta furba: i fazzolettini di carta; quelli, a differenza del mio tempo, non mancano mai! E ironia della sorte, si chiamano proprio “Tempo”.

Beh, immagino li conoscerete tutti. Quando andavamo a scuola, nella versione balsamica, erano la nostra “droga” quando avevamo il raffreddore. Che ridere, a rimpensarci…ad annusare e riannusare di continuo quei fazzoletti durante la lezione. 

A proposito di giovani, da poco si è chiuso il concorso che Tempo ha indirizzato agli studenti dello Ied – l’Istituto Europeo di Desgin che ha sede a Milano. Ai ragazzi era stato chiesto di disegnare il packaging di un’edizione limitata dei fazzolettini.

A breve, il progetto più votato sulla pagina facebook di Tempo  verrà messo in produzione, inoltre Nicoletta Santini – questo il nome della vincitrice – si è aggiudicata anche un viaggio premio a New York per due persone. Che bella esperienza per una ragazza ancora agli esordi! Ma anche chi ha votato non è rimasto a bocca asciutta: Marta Calabrò, Matilde Fornari, Flaviana Boni, Chiara Ambrosi, Simona Gatto sono le fortunate vincitrici di 5 pacchetti Total Wellness Terme e Relax .

Il progetto vincente!

                                                                                              Il progetto vincente!

Oggi, i fazzolettini Tempo  li uso anche con mia figlia: sono morbidi e multivelo, dettaglio non da poco visto che Babyrisparmio quando starnutisce, fa certe candele…che a volte stento a credere siano uscite da un nasino tanto piccino!

Lo starnuto è sempre in agguato: in cucina, in salotto e naturalmente in macchina, di solito quando sono in tangenziale e viaggio spedita, senza poterti fermare. E’ qui che do il meglio di me: prima di mettermi alla guida, apro già un fazzolettino così che sia pronto. Poi, al momento del bisogno, con una contorsione degna di una massagiatrice thai, mi piego lestamente all’indietro verso il suo nasino e “agguanto” la preda con il fazzolettino.

Ed eccoci, noi e i nostri nasi :-)

Ed eccoci, noi e i nostri nasi 🙂

La cosa buffa è la faccia di Babyrisparmio, che ormai ha capito che quando mamma non può intervenire subito, mi aspetta da brava senza toccare nulla e respirando con la bocca semichiusa.

Un capitolo a parte merita anche Papàrisparmio, perenemmente raffreddato. Come sapete è colombiano e vive in italia da circa tre anni, dunque ogni raffreddorre è suo. La stessa cosa accade a me quando vado in Colombia: Paese che vai, virus che trovi! Spero che prima o poi si abitui ai nostri ceppi di raffreddore, perché ha il vizietto di lasciare i fazzoletti in giro per tutta casa.

Ma almeno io li lascio nuovi…pronti all’uso, non u-sa-ti!

CAKE POPS, RICETTA PER 30 CAKE POPS SUPERCOLORATI

Sono la moda del momento: i cake pops. Cosa sono? Buoni come i cup cakes ma sfiziosi come un lecca lecca. Grazie alla ricetta di Valentina, sarà semplicissimo imparare a preparare dei coloratissimi cake pops. Risparmio garantito perchè rendono un casino; ideali quindi per le feste dei nostri bambini!

La ricetta dei cake pops comincia con una torta, che sarà la base dei nostri cake pops. Dovrà essere necessariamente, senza creme, asciutta per dare sostegno al cake pops.
Quindi prima di cominciare leggete qui la ricetta per fare una buonissima torta allo yogurt che poi andremo a sbriciolare.
cake pops decorati
IL TRUCCO per i Cake Pops!
Per utilizzare la torta come base per la ricetta dei pop cakes, sarebbe meglio farla due giorni prima e coprirla solo con carta forno (o metterla in una scatola di cartone) affinchè diventi bella secca.
IL FROSTING
Questa ricetta l’ho presa da Renato, il grande pasticcere di Real Time! E’ ottima!
Ingredienti:
100 ml panna fresca
200 gr di formaggio spalmabile (Philadelphia)
70 gr di zucchero
frosting
Procedimento: montare la panna, montare il formaggio con lo zucchero, amalgamare bene la panna col formaggio con cautela, con movimenti dal basso verso l’alto altrimenti si rischia di smontare il composto!
Ok ora abbiamo le basi per i nostri cake pops.
Per continuare servono del cioccolato e degli stecchini di legno (comunque va benissimo anche lo stecchino da spiedino). Poi tutto ciò che si aggiunge varia in base alla decorazione che si decide di applicare.
Fate conto che io ho usato il triplo degli ingredienti che vi ho dato e sono venuti fuori circa 90 cake pops…quindi con queste dosi ne verranno circa 30.  Sempre un bel numero!
Uniamo ora il  frosting e la torta. Non fate di fretta! Prendete una ciotola e amalgamate il tutto un po’ alla volta perchè se metterete troppa torta il cake pops risulterà troppo asciutto;  al contrario se usate troppo frosting il cake pops sarà appiccicoso!
IL TRUCCO: capirete quando la consistenza è giusta, se riuscirete a creare una pallina senza che rimanga l’impasto sulle mani!
ricetta cake pops
Dopo aver ottenuto un impasto malleabile e non appiccicoso si può aggiungere l’ingrediente prescelto per dare un gusto ben preciso al proprio cake pops. Per questo procedimento si può fare anche al contrario (aromatizzando la torta di base come preferite…cioccolato, caffè, cannella, cocco….). Io ho preferito partire da una base neutra di torta così da non dover infornare tre torte diverse e ho diviso l’impasto ottenuto in tre parti:
  • alla prima ho aggiunto la farina di cocco,
  • alla seconda del cacao amaro
  • e alla terza della Nutella.
Ovviamente bisogna conservare un po’ di torta sbriciolata da aggiungere all’impasto qualora diventasse appiccicoso come dopo l’aggiunta della Nutella.
Mi raccomando allora di impastare bene e lasciare poi riposare un’oretta nel frigo. Passata l’oretta ho formato delle palline di impasto cercando di farle tutte uguali!
A questo punto bisogna pensare a quale cioccolato preferite per la copertura. Nella foto prendiamo come esempio il cake pops al cocco!
cake pops
Sciogliamo il cioccolato bianco e pucciamo uno stecchino da spiedino o se volete essere più professionali da cake pops. Dopo averlo intinto nel cioccolato lo infiliamo nel cake pops e con l’aiuto di una base in polistirolo (o di una scatola a cui avete fatto i buchi o di tanti bicchieri alti) lasciate solidificare il cioccolato.
Questo passaggio serve per non perdere per strada la pallina di impasto…

Una volta solido ricopriamo l’intera pallina di cioccolato cercando di togliere l’eccesso….ci vuole un po’ di tempo…abbiate pazienza!
Il cake pops è finito! Ora date libero sfogo alla vostra fantasia!
cake pops

Coperto per metà di zuccherini metallizzati rosa con sopra un fiorellino di pasta di zucchero rosa e perlina argentata

ALTRI ESEMPI DI DECORAZIONE 
Decorato con scaglie di cocco e fiorellini di pasta di zucchero alla base
cake pops al cocco
Cake pops al contrario! Si usano anche così, con base piatta anzichè tondeggiante: stesso procedimento però invece di farli asciugare sulla base di polistirolo li si appoggia sulla carta forno.  Decorati con striscioline di cioccolato bianco e fiore di pasta di zucchero rosa.
poc cakes decorati rosa e bianchi
Cake pops ricoperti di cioccolato fondente e decorati interamente con zuccherini rosa!
pop cakes
Cake pops decorati con zuccherini colorati.
cake pops decorati con zuccherini colorati
Si possono fare di diversi tipi e con diversi temi…per gli amanti della pasta di zucchero si possono benissimo ricoprire e decorare con quest’ultima!
Buon divertimento allora e alla prossima!
Valentina Romano, maestra pasticcera della Scuola di Dolci per Negati e una mammarisparmio.
Per altre idee seguitemi anche sulla mia pagina Facebook! Vi aspetto.

RICETTA PER TORTA ALLO YOGURT, IDEALE ANCHE PER CAKE POPS

Vi presento questa ricetta buona e veloce per preparare un grande classico: la torta allo yogurt, perfetta per la prima colazione ma anche un’ottima base di partenza per chi volesse preparare dei pop cakes

Per preparare una torta allo yogurt dalla consistenza asciutta (senza creme e per questo ottima anche per i pop cakes) vi servono:
  • 3 uova
  • 1 bicchiere di zucchero
  • 1 vasetto di yogurt bianco 
  • 3 bicchieri di farina
  • 1 bicchiere di olio di semi
  • 1 bustina di lievito per dolci
PROCEDIMENTO
torta alla yogurt per pop cakes
Montare le uova con lo zucchero, aggiungere lo yogurt e mescolare nuovamente, poi aggiungere la farina e amalgamare bene il composto,. Quindi aggiungere l’olio e mescolare ancora e infine aggiungere il lievito. Preriscaldate il forno nel frattempo e una volta a temperatura, infornate a 160 per il tempo che ci vuole! Ho imparato cID-10071489he ogni forno è a sè, per cui abbiate cura di controllare con lo stecchino la cottura della vostra torta allo yogurt. Quando risulterà asciutto, vorrà dire che è il momento di togliere la torta dal forno.
La nostra torta alla yogurt è bella, buona e leggera.
Se desiderate potete arricchirla con della marmellata di albicocche o andarci giù pesante con un po’ di Nutella. Ai miei bimbi piace molto  colazione con le gocce di cioccolato o guarnita con le mele. La scelta a voi!
IL TRUCCO per i Pop Cakes!
Per utilizzare la torta come base per la ricetta dei pop cakes, sarebbe meglio farla due giorni prima e coprirla solo con carta forno (o metterla in una scatola di cartone) affinchè diventi bella secca.
Con questo è davvero tutto!
Grazie,
vostra Valentina Romano, maestra pasticcera della Scuola di Dolci per Negati e una mammarisparmio.
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SESSO, COME MANTENERE VIVO IL DESIDERIO DOPO L’ARRIVO DI UN FIGLIO

Cacche, pappe e Peppa Pig. E il sesso che fine fa quando arriva un figlio? Se poi i figli sono due…come mantenere vivo il desiderio quando la sera si è stanchi morti e il tuo unico sogno non è qualcosa di duro ma un morbido guanciale?

Intervistata da TMZ la modella tedesca Chrissy Teigen ha confessato: “Con mio marito (John Legend, cantante di successo r&b, ndr) faccio sesso anche tre vole al giorno”. Tolto il fascino del rhythm & blues potrete accogliere questa teigen29f-4-webnotizia con un “chi se ne frega” sonoro!  Capirai il gossip sulla vita privata di due vip quanto è importante nella scala dei valori di chi tra i suoi pensieri ha il mutuo da pagare e il figlio plurilaureato, multitasking e poliglotta, che non trova uno straccio di lavoro. Ve lo dico io: zero.
Però, a parte la vita reale (la nostra) c’è una vita surreale (la loro). Alla luce di questo ho riflettuto su questo annuncio di coppia e mi si è srotolato davanti il mio mondo di mamma di due bambine con 15 mesi di differenza l’una dall’altra, senza i nonni a disposizione e un solo stipendio su cui contare.

Allora ho visto un lettone che la mattina viene occupato da due piccole iene che si sdraiano in obliquo, ti mettono i piedi in bocca e dopo 10 minuti che ti sembra stiano prendendo sonno urlano: latte, latte!
Mi si è palesato un tappetto di stelline all’olio e parmigiano spalmate sul pavimento della cucina con una simpatica composizione astratta di unto e pane.
Ho sentito da lontano un odore acre di cacca, di quella maledetta che si appiccica ai muri e non se ne va mai più via dalle narici.
Mi sono ricordata dei bagnetti che diventano battaglie di acqua e paperette, delle pipì abbandonate sul parquet e pannolini su pannolini come se fosse l’Olimpiade del super cambio.
Ho ripensato agli spaventi di cadute improvvise, peperoncini ingoiati, arrampicate furiose sulla libreria, documenti importanti stracciati e telefonini distrutti.
Ho rivissuto le corse per i ritardi all’asilo, le scale della metro col passeggino, i maglioni rigurgitati e segni di moccio sui pantaloni.
Mi sono commossa pensando a quante volte ho scritto i miei articoli con una tetta impegnata ad allattare e un mano intenta a scrivere, quante conferenze stampa con Olivia nel marsupio e interviste con Viola seduta accanto a me.
Sempre sottolineando il fatto che alla musica di Legend e alla vita da passerella della Teigen preferisco Cat Power e un film di Lars Von Trier...cari John e Chrissy vi avvinghiereste lo stesso tre volte al giorno dopo una giornata di corse, cacche e Pepp Pig a tutto spiano?

Francesca Fradelloni, una mammarisparmio

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