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RINOFILLER, prezzi A MILANO E UN’OFFERTA 2X1

Avete il naso storto e vi state chiedendo quanto costi fare il rinoffiler a Milano? In più per voi una promozione super: ciò che avanzerà nella fiala, vi verrà iniettato in altre zone senza pagare differenze (rughe, labbra…)

Man mano che passano gli anni sono sempre più favorevole agli interventi di chirurgia estetica. Sarà perchè comincio anch’io a invecchiare? 😉

Oggi è possibile intervenire in maniera sempre meno invasiva su eventuali difetti estetici. E poi, per fortuna, non c’è più nemmeno quella diffidenza né quella stigmatizzazione verso chi si sottopone a qualche ritocchino.

Di recente ho portato un’amica interessata al rinofiller -ovvero la possibilità di raddrizzare il naso con semplici iniezioni di acido ialuronico – dal dottor Riccardo Lucchesi, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica che avevo conosciuto in occasione del post sul botox e relativi prezzi a Milano. Del resto non sarei Mammarisparmio se non parlassi anche di soldi e a tal proposito a breve vi parlerò di un’offerta 2×1 relativa al rinofiller.

Intanto vi mostro qualche lavoro eseguito dal dottor Lucchesi, che oltre a Milano riceve anche a Cremona per farvi capire la incredibili potenzialità di questa tecnica che permette di correggere il naso senza intervento chirurgico.

ESEMPI DI RINOFILLER PRIMA E DOPO

 rinofiller esempi prima e dopo

I nasi con la gobba oppure i nasi un po’ aquilini come quello di mio marito che metto nella foto qui di seguito (lui è di etnia sudamericana) si prestano meravigliosamente a questo tipo di intervento non invasivo.

Mio marito Johnny presenta un angolo naso frontale ben accentuato (è quello che vi ho segnalato con la freccetta rossa), ovvero ha un’avvallamento tra la fronte e l’inizio del naso abbastanza pronunciato.

In taluni casi è opportuno intervenire anche sulla punta, per tirarla leggermente su

Come vedete si tratta davvero di iniettare pochissimo prodotto. Un chirurgo estetico deve essere bravo proprio in questo: a non riempire eccessivamente questo spazio poiché il rischio è quello di avere poi il classico profilo alla greca, che per i nostri canoni occidentali non è considerato bello. Il naso greco è quello che ricorda un po’ quelle statue con il naso e la fronte che sono un tutt’uno, come se sopra ci fosse un righello dritto senza curve. Si veda l’immagine qui di seguito.

Naturalmente, col dottore ho voluto parlare anche di costi e come al solito – ringraziando la mia faccia tosta – sono riuscita a strappare una promozione per chi mi legge.

Quanto costa fare il rinofiller a Milano?

Il prezzo medio per le punture al naso nella città di Milano si aggira tra i 250 e i 400 euro. Questa forchetta di prezzo così ampia fondamentalmente deriva da due fattori:

  • la notorietà del chirurgo estetico che vi farà le punturine
  • la zona in cui si trova lo studio (normalmente, com’è logico, un studio medico in zona Montenapoleone ha costi di gestione più alti)

Vi dico subito che dicendo di aver letto il post su Mammarisparmio avrete la prima visita gratuita e pagherete solo 250 euro le iniezioni al naso.

Ma non è tutto! Solo per chi andrà a mio nome, ci sarà la possibilità di usufruire immediatamente di quanto resta nella fialetta di acido ialuronico che di solito viene butatta via. Pensate che una fiala contiene appena 1 ml di acido ialuronico, immaginate quindi quanto debba essere chirurgica e delicata la mano del medico durante le inieizioni!

fiale acido ialuronico marchi più famosi

Dovete sapere infatti che nel naso non viene mai iniettata un’intera fiala ma ne basta metà (il dottor Lucchesi usa Surgiderm e Juvèderm che sono tra i marchi più famosi sul mercato).

Attenzione, ecco l’offerta a noi riservata!

Ciò che avanza – eccezionalmente e dopo mia richiesta specifica – se volete potrete farvelo iniettare senza costi aggiuntivi per:

  • aumentare leggermente il volume del labbro superiore o inferiore
  • attenuare le rughe in mezzo agli occhi, appena sopra il naso
  • attenuare le rughe naso labiali ovvero quelle che partono dal naso e scendono verso la bocca

Per info visitate il sito www.riccardolucchesi.it

Si può vedere prima come sarà il risultato?

Una cosa che non sapevo è che prima di iniettare il filler è possibile fare delle prove per vedere prima quale sarà il risultato finale. Il dottor Lucchesi procede così qualora la persona non sia sicura al 100%: inetta prima della soluzione fisiologica che riempie la zona interessata. Trattandosi di una soluzione salina è sufficiente massaggiare delicatamente perchè questa sparisca immediatamente.

Come funziona il rinofiller?

Il chirurgo estetico può intervenire su più punti del naso a seconda dei difetti del naso. Tuttavia è bene tenere a mente che il rinofiller non può sostituire l’operazione chirurgica al naso. Per cui davanti a casi di nasi molto storti, con gobbe molto grandi e accentuate, setti nasali deviati l’unica soluzione possibile resta l’intervento chirurgico che ha costi molto diversi (oltre a essere un po’ doloroso).

E se non mi piace il nuovo naso?

Avete fatto le inieizioni con l’acido ialuronico, avete ora un naso dritto eppure il risultato non vi piace? Possibile. Ci sono persone estremamente affascinanti che pure hanno nasi imperfetti. Vogliamo parlare di Richard Gere, tanto per citarne uno?

Se il nuovo naso non dovesse soddisfarvi, nessun problema perché l’effetto del filler scompare in circa 3-6 mesi, poiché viene poi assorbito dall’organismo.

Quanto tempo dura il rinofiller?

Dicevamo che scompare dopo 3-6 mesi. Non di colpo, ovviamente, ma in maniera graduale. E’ impossibile tuttavia stabilire un tempo preciso poiché molto dipende dal metabolismo di ognuno di noi. Proprio come funziona in campo dietetico, dove lo stesso alimento viene assimilato in maniera differente (anche voi avete un’amica che si strafoga di dolci e non mette su un etto?).

Fa male farsi le punturine al naso?

Assolutamente indolore. Meno di una puntura al braccio, quindi si sente un leggero pizzichio solo quando entra l’ago che è davvero sottilissimo. Per chi fosse particolarmente impressionabile è possibile mettere un poco di crema anestetica sulla parte da trattare.

Qual è il modello di naso perfetto?

Difficile dirlo, il naso bello è quello che piace, quello che sta bene su quella persona. Però se dovessimo optare per un naso armonioso mi verrebbe da segnalare quello di Romy Schneider per le donne e Alain Delon per gli uomini. Però ripeto sono generalizzazioni. Quante donne e uomini conoscete che hanno nasi belli e che pure non considerate attraenti? Beh su loro due, invece c’è poco da dire: bellissimi, ancora di più insieme in questa foto che metto comunque, anche se non perfettamente a fuoco.

alain delon romy schneider profilo

Una regola estetica tuttavia c’è:

  • l’angolo sotto la base dovrebbe essere attorno ai 120 gradi. Se si stabilizza tra i 90 e i 100 gradi le narici finiscono per essere nascoste (è la famosa punta del naso piegata verso il basso); se l’angolo invece supera i 120 gradi l’effetto è quello del naso a maialino con le narici che si vedono troppo (un po’ alla Giorgio Armani per intenderci).

“Ho paura che il filler una volta iniettato si sposti dal naso e finisca vicino agli occhi!”

Impossibile. La cosiddetta “migrazione” come viene chiamata in gergo può avvenire solo col silicione, ormai fuorilegge in tutto il mondo (avrete letto sui giornali di pezzi di sedere che scendono poi verso le cosce…). Se a distanza di qualche giorno notate del leggero gonfiore vicino alla zona trattata – è raro ma può capitare – è perchè si è formato un piccolo ematoma che non dipende da un eccesso di filler bensì dal fatto di aver preso con l’ago un capillare dal quale può essere fuoriuscito un pochino di sangue e che nel giro di un paio di giorni verrà riassorbito come succede con qualsiasi edema.

Come capire se un chirurgo estetico è valido oppure no?

  • Verificate che non si tratti di un “semplice” laureato in medicina ma che abbia anche la specializzazione in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, che aggiunge ai 6 anni di medicina altri 5 anni;
  • meglio ancora che il professionista con cui vi relazionate sia iscritto alle associazioni di riferimento nel campo della chirurgia plastica ricostruttiva come il Sicpre o l’Aicpe;
  • un professionista serio interviene solo laddove necessario. Donne gatto non si nasce ma si diventa (per mano di qualcuno)…quindi se il vostro chirurgo assomiglia più a un gatto che a un umano, allora scappate via e di corsa!

AMMONIACA E PULIZIE DI CASA, TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE

La casa è senza dubbio l’ambiente più importante della nostra vita, perché è al suo interno che passiamo la maggior parte del nostro tempo, o quanto meno quello che ci resta dopo gli impegni lavorativi. E proprio per questo, dev’essere sempre pulita (ecco magari non ordinatissima ma pulita sì!) per permetterci di godere appieno il meritato relax.

D’altronde, al contrario di quanto ci dicano le pubblicità in tv, pulire la propria casa è un’operazione che non necessita l’acquisto di decine di prodotti diversi, e anche molto costosi.

Per certi ambienti della casa può bastare infatti un po’ di ammoniaca e di sano olio di gomito.

I consigli per combattere la tossicità dell’ammoniaca

usi dell'ammoniacaLeggendo questo articolo di Donnad.it su come utilizzare l’ammoniaca per pulire vediamo che rappresenta una validissima alternativa ai comuni detergenti, ma dev’essere utilizzata prendendo delle precauzioni. 

Nonostante convenga per via della sua economicità, infatti, l’ammoniaca può risultare tossica se non trattata in modo adeguato.

Per questo motivo, quando si maneggia l’ammoniaca è importante

  • è ventilare gli ambienti da pulire
  • indossare i necessari guanti in gomma o lattice, per evitare che la sostanza possa entrare a contatto con la pelle.
  • indossare una maschera che copra le vie respiratorie (bocca e naso), così da evitare di inalarla o ingerirla inavvertitamente. Io questo non lo faccio praticamente mai (insomma non mi metto ad annusarla però sarebbe meglio indossare la mascherina)

Quando utilizzare l’ammoniaca

Dato l’elevato potere sgrassante, l’ammoniaca risulta perfetta per pulire pentole e padelle particolarmente ostinate, oppure per il fornello e le griglie, dove si deposita la maggior quantità di sporcizia per quanto riguarda la cucina. Ovviamente ne basta un goccio e va diluita con l’acqua.

forno

Ecco come si presentava il mio forno!

Inoltre, risulta molto utile anche per pulire gli interni dei forni normali o a micro-onde.

Ma l’ammoniaca è utile anche quando si deve fare il bucato: essa si rivela molto efficace nell’eliminare le macchie di sudore o dei cibi soprattutto perché, al contrario della candeggina, non scolorisce i tessuti.

Questa sua caratteristica la rende perfetta anche per la pulizia delle mattonelle e delle superfici in marmo, che si tratti dei piani della cucina o dei pavimenti di tutta la casa. Infine, l’ammoniaca è indicata per eliminare la muffa e per far brillare le posate e l’argenteria.

Come utilizzare l’ammoniaca

L’ammoniaca va sempre diluita in un secchio contenente acqua tiepida, e non va mai unita ad altri detergenti, di qualsiasi tipo essi siano. Inoltre, trattandosi comunque di una sostanza molto aggressiva, il consiglio è di pulire non limitandosi ad utilizzare solo l’ammoniaca: il lavaggio successivo con della semplice acqua risulta assolutamente necessario per eliminarne i residui sul pavimento, che a lungo andare potrebbero corrodere le superfici.

ALIEXPRESS, QUANTO SI PAGA DI DAZI DOGANALI, C’E’ DA FIDARSI?

Aliexpress dogana, come funziona? C’è da fidarsi a comperare in Cina? Quando si pagano di spese doganali e soprattutto quanto? Quanto bisogna aspettare perchè un pacco arrivi? E se non arriva? Cosa fare, chi contattare? Vi rispondo a una volta per tutte raccontandovi la mia esperienza

 

Ultimamente comperare in Cina non è più un tabù come lo era un tempo ma sta diventando una prassi abbastanza comune. I tempi di consegna non sono più così lunghi ed è diventato più chiaro quando si devono pagare i dazi doganali oppure no.  Non a caso c’è stato un vero e proprio exploit del sito Aliexpress che io, come sapete se mi seguite, ho usato in più di un’occasione. Adesso per esempio sto aspettando dei ciondoli pensati per le neomamme che voglio regalare a Natale alle mie amiche, per i quali non ho speso più di 2 euro e che mi faranno fare sicuramente un figurone! Se vi piacciono e volete essere rimandati direttamente al deal, vi basta cliccare sulle foto.

ciondolo aliexpress

ciondolo neomamma

Ma come funziona Aliexpress?

Aliexpress è una sorta di Ebay “compralo subito” che vende a privati e al dettaglio a prezzi molto competitivi. Alcune cose costano davvero un decimo di quello che le pagheremmo qui in Italia. Aliexpress è una vetrina nella quale espondono tantissimi venditori cinesi: alcuni sono mediatori, altri sono proprio fabbricanti diretti. Da qui il bassissimo costo. Ma non è solo il prezzo a rendere così interessante questo sito, ma anche il tipo di merce che vi si incontra!

zaino dora l'eploratrice

Il primo giorno d’asilo: lei e il suo zainetto!

Si trovano cose particolarissime che qui in Italia non troveremmo mai! Io di recente, oltre a una montagna di mollette per capelli per mia figlia che ne fa fuori un paio la settimana, ho acquistato lo zainetto di Dora l’eploratrice con tanto di mappa, che la mia piccola adora! (Anche qui clicca sulle immagini per essere reindirizzato al prodotto).

Oppure adesso sono in attesa della custodia per il mio cellulare con sopra la stampa di Creamy (sì il cartone animato, un piccolo vezzo di mezza età! ;-)).

custodie telefono creamy

Quando comperate guardate bene se il prezzo si riferisce a il singolo pezzo (one piece) oppure per lotto. Alcuni venditori preferiscono vendere solo grandi quantitativi, per cui se una custodia costa 2 euro e un’atra 200 è perchè nell’altra ne troverete 250 nel pacco. Molte delle cose che troviamo sulle bancarelle dei mercati ma anche dei negozi vengono comperate proprio qui all’ingrosso, su Alì.

Ecco un esempio di una schermata (cliccaci sopra per leggere meglio!):

schermata aliexpress peppa

Molta gente cerca di comperare l’iPhone, l’ultimo modello di Samnsung Galaxy oppure i pantaloni di marche conosciute come Desigual, Gas e Levi’s. Ma non è qui che deve guardare. Anche se c’è tanta gente che lo compera ed è felicissima. Perchè anche se apparentemente c’è un risparmio iniziale, alla dogana poi dovrete pagare le imposte per la merce che arriva dalla Cina. “Sempre meno che comperarlo in Italia”, direte voi. Però poi con la garanzia come si fa? Inoltre la merce potrebbe essere anche falsa, soprattutto quando parliamo di abbigliamento. Comperare merce falsa potrebbe portare anche a una denuncia di “incauto acquisto” se poi, in un eventuale controllo doganale, dovessero scoprirvi.

Quindi, secondo me, meglio non rischiare per queste cose…poi fate vobis!

Si paga sempre la dogana? E se sì, quanto?

Di solito si comincia a pagare le imposte doganali, quando si superano i 22 euro. Quanto si paga? Il 22% di Iva più le tasse di sdoganamento che però sono difficili da calcolare perchè possono variare in base al corriere utilizzato. Comunque poca roba in confronto all’Iva.

Un classico dubbio è quello che mi ha postato via mail una mammarispamio come noi:

Ciao ho letto il tuo post su mammarisparmio, e ho deciso di fare un’ordine minore di 22€(come da te consigliato) su aliexpress… Mi porto avanti con i regali di Natale! Io praticamente ho ordinato 8 prodotti diversi, per un totale di 21€, da fornitori diversi, e ho pagato in un’unica trance.. Ora mi chiedo: ma se faccio un altro ordine, sempre inferiore a 22€, mi fa cumulo e dovrò pagarci l’IVA? O ogni trance è a sè?  Grazie

RISPOSTA: Cara lettrice di mammarisparmio, ogni tranche è a sè. Per cui è importante che il singolo venditore = pacco non superi quel valore. Ma se comperi da 10 venditori diversi, quindi 10 pacchi da 3 euro (esempio!) pur avendo superato i 22 euro non pagherai la dogana.

Le spese di spedizione sono quasi sempre gratuite se vi appoggiate a China Post l’ottimo servizio postale cinese. Molte volte il pacco non è tracciabile altre volte lo è. Dipende dal servizio che sceglie di utilizzare il venditore. Alcuni per tutelarsi preferiscono tracciarlo. Hanno volumi d’affari impressionanti, dato che i loro clienti sono “il mondo” e certamente non si mettono a fare i furbetti rovinandosi la valutazione e l’affidabilità maturata nei feedback. Se proprio però volete essere sicuri e tracciare il vostro pacco c’è questa possibilità aggiungendo un’euro.

“E adesso puoi pure cominciare il tuo shopping consapevole: VAI AL SITO DI ALIEXPRESS e comincia a risparmiare”

Il mio consiglio generale, per non avere sorprese, è proprio quello di dare un occhio ai feedback prima di comperare qualsiasi cosa. Così come si fa con ebay che adesso forse si chiama con quel nome impronunciabile, kijiji...ormai non lo uso praticamente più da quando ho scoperto Aliexpress. Gli eventuali costi di dogana si pagano direttamente al postino quando vi viene consegnato il pacco. Fate i vostri conti e valutate se ne vale veramente la pena.

Leggete anche il mio post su Lightinthebox ideale per gli abiti da cerimonia, dove c’è un esempio concreto di sovraprezzo. Lightinthebox è una sorta di Aliexpress, specializzato in abiti, anche se vende anche molto altro.

Il mio consiglio è di stare sotto i 22 euro e amen.

Quanto ci mette ad arrivare un pacco dalla Cina?

La risposta giusta è: dipende! Da molti fattori. Dal periodo, dalla fortuna, dal tipo di merce. Calcolate un minimo di 20 giorni (sì mi è successo con lo zainetto e altre cianfrusaglie che avevo preso quest’estate) fino a due mesi. Il venditore di solito indica i tempi di consegna. Ma potrebbe esserci qualche inghippo nel mezzo. Vi racconto la mia esperienza con il vestito di carnevale da principessa Sofia che avevo preso a mia figlia e che avevo ordinato con largo anticipo proprio per essere sicura di riceverlo per il Carnevale. Il pacco risultava arrivato in Italia il 22 gennaio; io lo avevo acquistato tipo a novembre. Il 30 gennaio, finalmente, risultava in lavorazione ma il 10 febbraio, del pacco, ancora nulla. Così ho chiamato il call-center di Posteitaliane ma è servito davvero a poco. Da Pisa mi dicevano “chiami settimana prossima!”. E la rabbia è che il pacco era nell’hub di Linate, a Milano, dietro casa mia…alla fine ho risolto contattando le Poste su Twitter e il giorno dopo il pacco era a casa mia. Il potere dei social network! Mi hanno spiegato che era bloccato in dogana perchè su alcuni prodotti, random, possono fare controlli più approfonditi tipo giocattoli per bambini (che ci sia il famoso marchio CE), profumi, cosmetici ecc.

Fortuna che il Carnevale è una settimana dopo a Milano! 🙂

La protezione acquirente, che cos’è?

Anche qui come per ebay – vi faccio sempre questo esempio, così mi capite al volo, immaginando che almeno una volta lo abbiate usato – è possibile tutelarsi nel caso non vi arrivi la merce ed essere rimborsati. Aliexpress vi avvisa via mail quando la protezione sta per scadere per cui nel caso non vi fosse ancora arrivato il pacco, potete aprire una disputa.

Questo post è il riassunto della mia esperienza personale con questo sito ma se volete informazione ufficiali, tempo fa avevo scritto all’ufficio stampa dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli chiedendo delucidazioni più precise relativamente ai costi extra. Questa era la stata la loro risposta:

 

Bene, spero di esservi stata utile e buono shopping a questo punto! Vi lascio i link nei banner sotto per le categorie bambino, giocatolli e hobby e per quella dei deal del giorno. Ogni giorno ci sono sconti a tempo per alcuni prodotti.


COSA REGALARE A UN BABY SHOWER e a una neomamma

Ecco un elenco di idee regalo personalizzate e originali da fare a un baby shower o a una neomamma.

La moglie di un mio caro amico a breve diventerà mamma. Sono felicissima perché era tanto che aspettavo questa notizia e spero che decida di fare una bella festa prenascita.

Avrete sicuramente parlare dei baby shower, un’usanza che arriva dagli USA ma che ormai è comune anche dalle nostre parti. È una bella idea per trascorrere del tempo con gli amici (perchè dopo il parto ce ne sarà ben poco, inutile nasconderlo) e ricevere regali utili.

L’ideale sarebbe avere una lista compilata dalla futura mamma con delle quote da vari tagli, così da poter partecipare concretamente all’acquisto degli oggetti più costosi che servono a una neomamma come il trio, la culla per il cosleeping.

Questi sì che sono regali davvero utili però capisco che l’oganizzazione sia più complicata e così accade che alla fine si ripieghi sempre sulla classica tutina. Peccato che poi la mamma se ne ritrovi 180 da mettere tutte nei primi tre mesi e poi il nulla cosmico.

Quindi se siste alla ricerca di regali originali da fare a una futura mamma o a una neomamma, eccomi qui con la mia esperienza di mamma blogger e mammabis a consigliarvi qualche idea regalo.

Io sono per gli oggetti personalizzabili a tema gravidanza e bambino o bambina. Le idee che vi propongo qui di seguito le ho prese dal sito Wanapix, uno dei siti più completi che abbia mai visto per quanto riguarda la varietà di oggetti che possono essere personalizzati. Ecco qualche esempio.

oggetti personalizzati con foto
L’americanino, il diario, la borraccia e persino i parastinchi personalizzati.

Inoltre date sempre un occhio alla parte alta del sito perchè ci sono spesso codici sconto da aggiungere nel carrello in fase di pagamento.

Per cominciare a un baby shower che si rispetti non può mancare la fascia di futura mamma come questa.

regali baby shower personalizzati

Una bellissima idea è quella di realizzare un cuscino nascita personalizzato come quello che ho fatto per le mie due bambine con tutti i loro dati.

idee regalo babyshower

Ho scelto un simbolo che le rappresentasse (un fiore e una corona, dato che si chiamano Flor e Tiara) e ho personalizzato anche il retro con una loro foto da neonate.

cosa regalare babyshower

Naturalmente potete pensare di personalizzare anche un set nascita come un ciuccio, un paio di bavaglini, il biberon, la tazza della pappa ecc.

Un’altra idea regalo molto bella è il braccialetto personalizzato con una piccola foto dove io ho messo, naturalmente, le mie bimbe. Ho scelto la stessa immagine, anche se uno dei due lati ha un close-up sul volto.

Mi raccomando scegliete con cura le immagini, cercate di non strafare, optate per sfondi neutri dai colori soft come il bianco e il beige.

Sicuramente gradito è il tappetto personalizzato che potete realizzare appoggiandovi a tantissimi temi già impostati. Io adoro quello con le scarpe da tennis e il cognome della famiglia. Questo è davvero un regalo perfetto per un baby shower.

zerbino personalizzato col cognome

Altro regalo da fare a una festa babyshower è il quadretto nascita, come quello che ho fatto qui sotto con le mie bimbe, qui ritratte appena nate nella culla dell’ospedale. La cornice l’ho presa all’Ikea senza realizzare che il formato delle foto non fosse di quelli standard, ma per fortuna sul sito Wanapix ho trovato le misure adatte.

Se per caso il vostro baby shower verrà festeggiato sotto Natale allora potete pensare anche di regalare una palla di neve come quella qui sotto.

Badate che nel caso dei regali personalizzati la foto fa tutto! Quindi scegliete con cura il vostro scatto e, in caso di regalo, fatevi inviare una foto adeguata al tipo di oggetto.

COME SMETTERE DI ALLATTARE SENZA PRENDERE LE PASTIGLIE

In passato mi è capitato di dover scrivere per altri  siti sulle modalità per smettere di allattare. Sappiamo bene però che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare  e smettere di allattareche quando poi tocca a te,  tutte le lezioni imparate svaniscono all’improvviso. Già allora però questa storia delle pillole mi era piaciuta poco. E’ vero che quello che si legge in Rete va sempre preso con le pinze, ma se una cosa ti fa andare via il latte così, dall’oggi al domani, proprio bene non deve fare, no? Ne ho sempre sentito parlare come una  bomba di ormoni  (di estrogeni, in particolare). Non sono un medico, ripeto, ma quando sarebbe arrivato il momento, mi ero ripromessa di non usarle. La gravidanza e la maternità mi hanno insegnato a fidarmi del mio corpo, che la natura è pressochè perfetta.

E poi diamine: come ha fatto il genere umano ad andare avanti prima dell’avvento dei grandi gruppi farmaceutici?

Quindi quando si può evitare, evitiamo!

Ebbene quel momento è arrivato e, dopo un certo sconforto iniziale che quasi mi aveva convinto a fare ricorso alle pastiglie, ecco che dopo due settimane dallo stop, ce l’ho fatta! Il latte è andato via.

Eh sì! Il percorso “naturale” è più lungo e doloroso. Soprattutto se parliamo di una mamma che, come me, ha allattato per 25 mesi la sua bambina. Il latte va via gradualmente e la produzione resta immutata per i primi giorni. Anche se non allatti.

Tutto questo si traduce in continui, piccoli, ingorghi da sciogliere manualmente. Ecco il mio percorso personale, grazie al quale sono riuscita a interrompere una produzione abbondante e continua di 25 mesi di allattamento (durante i quali la piccola mi chiedeva il latte anche 15 volte al giorno).

LEGGI ANCHE: Come ho superato i sensi di colpa quando ho smesso di allattare

I primi due giorni ho lasciato il seno libero, senza fasciarlo e ho lasciato che il seno si abituasse a questo nuovo status. Mi spremevo il latte in eccesso solo quando sentivo il seno un po’ troppo teso e caldo. Il seno non è mai stato dolorante o con ghiandole e vene in rilievo. Se arrivate a questo stadio avete aspettato troppo a spremere. Per i primi giorni ho avuto bisogno di “allentare” il seno un paio di volte, avendo cura di sciogliere i nodulini di latte che si creavano.

Quando mi spremevo il seno lo facevo di solito sotto la doccia calda, per favorire lo sciglimento degli ingorghi. Inoltre massaggiavo anche con i pugni chiusi, dall’esterno verso il capezzolo…così da drenare il latte in eccesso e di “farlo scorrere” in maniera omogenea nei vari canali (così mi hanno insegnato al consultorio).

Quando spremete, cercate di drenare dalla base del seno, cercando di stimolare il meno possibile il capezzolo.

smettere di allattare

“Twin Breast Pump And Milk Bottles On White Background” by Keerati

Vi sconsiglio di usare il tiralatte perchè va a stimolare proprio il capezzolo, “cervello della produzione”. Usate le manine che sono anche più comode e uniche per andare a tastare proprio laddove c’è l’ingorgo.

Arrivata al terzo giorno, vedendo che le cose non miglioravano (forse esgeravo con la spremitura) mi sono fasciata il seno con una sciarpa. Così per alcuni giorni, notte e giorno, anche se di notte spesso e volentieri si spostava. Dal quinto/sesto giorno in poi ho iniziato a spremermi solo una volta al giorno. Mai tanto ma solo quanto basta per sciogliere tensione e/o eventuali ingorghi.

I piccoli ingorghi man mano sono calati ma, superata la settimana, ho avuto un po’ di scorramento, non lo nego. Ho quasi pensato di fare ricorso a queste benedette pastiglie: il latte era lì, non se ne andava; i seni non erano tesi ma pieni, con qualche pallina tattile all’interno. La fascia, dopo quasi una settimana mi ero rotta di metterla. Così ho provato a non spremermi più e a lasciare il seno così.

Una delle sue ultime poppate. Qui aveva compiuto due anni da poco più di una settimana

Una delle sue ultime poppate. Qui aveva compiuto due anni da poco più di una settimana

 

Beh ho avuto il seno dolorante per un 3/4 giorni – un po’ come quando crescono le ghiandole mammarie, all’inizio della pubertà – poi però basta!

Oggi, a distanza di due settimane dallo stop, il seno risulta molle al tatto, ancora un po’ infastidito ovviamente, ma non credo ci sia più latte dentro ormai. La produzione si è arrestata. 

Per smettere di allattare senza usare le pastiglie ti consiglio di:

  • non esagerare con le spremiture, ma solo quanto basta per togliere la tensione e il rossore (devi darci dentro per togliere l’ingorgo eh! Non andare troppo per la leggera…)
  • fare delle docce calde mentre ti spremi il seno
  •  evitare di smettere di allattare in prossimita del ciclo o dell’ovulazione: è un momento che favorisce la comparsa di ingorghi e tappi di latte
  • evitare di smettere di allattare in estate: il seno va tenuto fasciato e fa caldo e meglio se coperto (così il bambino lo vede meno!).

Te lo dico per esperienza 🙂 Io ho smesso in estate e in prossimità del ciclo, che mi ha fatto comparire un tappo di latte, risolto poi in un consultorio dove fanno sostegno all’allattamento (ma aiutano anche le mamme che stanno smettendo). Se ne hai uno vicino, fatti aiutare: è gratis ed è un luogo  dove conoscere e confrontarti con altre mamme.

COME TOGLIERE IL SENO A UN BAMBINO ALLATTATO A LUNGO

Quando ho deciso di smettere di allattare, pensavo che convincere mia figlia sarebbe stata un’impresa impossibile; dopo 25 mesi di allattamento a richiesta sapevo che non l’avrebbe presa di buon grado! Quelle poche volte che mi ero rifiutata di darle il seno o perchè avevo male ai capezzoli o perchè non era proprio il momento, mi aveva fatto delle scenate assurde: pianti disperati, urla distesa sul pavimento,ovunque e comunque. Alla fine l’aveva sempre vinta lei.

Io non sono mai riuscita a lasciarla lì, a piangere.

Però questa del seno era diventata davvero un’esagerazione. Dieci, quindici anche venti volte al giorno! Come per un bebè appena nato, per lei il seno era tutto. Solo che di mesi, lei, ne aveva 25! Ma questa volta ero decisa. Mi ero ripromessa che ai due anni avrei smesso di allattarla ed ero già in ritardo di un mese rispetto alla tabella di marcia.

COME HO SMESSO DI ALLATTARE

Ormai da tre settimane preannunciavo a Babyrisparmio l’arrivo della fatina del latte, “la fatina che passa a portare via il latte alle mamme dei bimbi grandi, che cedono il loro latte a quelli più piccolini…perchè diventino grandi come te!”. Ebbene lunedì 21 luglio questa benedetta fatina (ho usato questa bambola di stracci che poi ho fatto subito sparire!) è finalmente passata con tanto di candelina e rito magico, cui erano presenti anche il papà e la nonna …eccola qui mentre soffia sulla candelina!

Forse non era il momento più adatto, visto che da una settimana avevo una specie di ingorgo al seno che stranamente non riuscivo a risolvere, ma come dicevo, ormai ero decisa! I primi tre giorni mi sono trasferita da mia madre perchè sapevo che quelle notti sarebbero state terribili! Lo dico a voi per la prima volta, ma quella prima notte ho allattato la bambina: speravo che quell’ingorgo si sarebbe risolto massaggiando energeticamente per l’ennesima volta il seno mentre poppava (ma nulla!) e poi volevo godermi la mia ultima poppata. Stupidamente non avevo fatto una poppata d’addio. Così mentre la piccola era mezza “rinco”, al suo solito risveglio di metà notte, le ho dato il seno…e con la lucina del telefonino, l’ho guardata intensamente cercando di registrare il suo visino, i suoi movimenti. Ha fatto un bel pieno, fino a quando si è staccata, per quell’ultima volta che porterò sempre nel cuore. “Basta, è finita adesso – mi sono detta – non dovrò più cedere per non confonderla!“.

E così ho fatto.

Il giorno dopo sono andata al consultorio vicino casa mia (in via Oglio, a Milano, uno dei migliori per il sostegno allattamento e dove andavo a pesare la bimba una volta alla settimana i primi mesi!) e ho chiesto aiuto ad Antonia che mi ha letteralmente “strizzato” il seno per togliermi quello che in gergo viene chiamato “tappo di latte“, ancora più ostico dell’ingorgo. Simile alla vescica di latte, ma senza che si formi la “pallina” sul capezzolo (ovviamente in questi due anni ho avuto anche quella…).

Quando il bebè piccolo era lei...adesso grazie al latte che lei gli ha ceduto, tocca agli altri diventare "grandi"! :-)

Quando il bebè piccolo era lei…adesso grazie al latte che lei gli ha ceduto, tocca agli altri diventare “grandi”! 🙂

La cosa bella è che quando siamo arrivati al consultorio Babyrisparmio stava dormendo – era con mia mamma per evitare che vedesse il latte uscire dal mio seno – e quando si è risvegliata le abbiamo mostrato tutti quei neonati che ciucciavano dalle loro mamme, “i bebè piccoli cui  hai dato il tuo latte, amore! Sei proprio una brava bambina!”. Timig perfetto.

E lei sembrava tutta tronfia e orgogliosa.

Ciò nonostamte i primi giorni non sono stati semplici. La mia bimba mi ha chiesto il seno più volte al giorno  e le sue reazioni sono state dure: ai soliti pianti si sono aggiunte le mani in faccia e anche i morsi. Ultimamente è il suo modo di esprimere la rabbia. Dopo essersi guadagnata un bel morsicone in mezzo agli occhi all’asilo, da vittima è diventata carnefice. Mi consolo pensando che entrata nella fase dei “terrible two” e che sta attraversando la fase dei “no” e delle sfide. Però che sangue al cervello quando mi dava quei morsi….grrrrrrr!

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Come ho reagito ai suoi pianti? 

  • Ricordandole della fatina del latte, della promessa fatta, dei bimbi piccoli che avevano bisogno del suo latte;
  • spostandole le mani dal mio viso e quando il morso era troppo forte, oltre a sgridarla in maniera ferma, le ho dato anche un paio di sculacciate.

Ho sbagliato, lo so, ma sono umana. Ha continuato a chidermi il seno almeno per una settimana ma lo ha fatto ogni giorno di meno, sempre meno. Fino a quando poi all’ottavo giorno non lo ha fatto più o meglio…se lo ha fatto, al mio “no”, la sua reazione era di accettazione: serena, nemmeno troppo interessata. Ancora adesso il mio seno, per lei, è molto importante: lo accarezza, lo bacia e la sera per addormentarsi appoggia la sua manina nel mezzo. In fondo sono passate solo due settimane.

Mio marito, agli inizi, le dava ogni tanto il latte che mi tiravo dal biberon, così da concedermi una pausa parrucchiere. Evento molto raro...

Mio marito, agli inizi, le dava ogni tanto il latte che mi tiravo, così da concedermi una pausa. Evento molto raro…ma era bello vederlo partecipe a suo modo. A lui piaceva molto!

La prima settimana mi sono fatta aiutare da mia madre e mio marito, cui è spettato il compito di mettere a letto la bambina. Credo abbia sentito la mancanza del seno soprattutto la notte, perchè era lì – priva di alternative e dsitrazioni- che piangeva di più, per poi “accontentarsi” di un abbraccio fino ad addormentarsi stretta a me. Un suo abbraccio e tutto quello che era successo pochi istanti prima era solo un ricordo lontano. Per lei come per me.

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La chiusura del cerchio. A breve faremo una sorta di rito di chiusura, in cui la fatina ripasserà per farle i complimenti e dirle “brava”. In quell’occasione, le regalerò qualcosa di Peppa Pig o della Dottoressa Peluche, i suoi cartoni preferiti. Se l’è proprio meritato la mia cucciola!

5 STRATEGIE CHE MI HANNO AIUTATA

  1. L’unione fa la forza. Fatevi aiutare da chi vi sta vicino per distrarre il bimbo quando si avvicina a voi con quell’intenzione (che sapete riconoscere alla perfezione!)
  2. L’occasione fa l’uomo ladro. Evitate di addormentare voi il bambino nei giorni in cui state togliendo la tetta. La tetta serale è forse quella cui è più affezionato in assoluto. E forse anche voi…
  3. smettere di allattareOcchio non vede cuore non duole. Meglio non dormire eccessivamente scoperte: anzi copritevi proprio il seno.
  4. Chi si loda, non si imbroda Quando incontrate qualcuno, come il nonno, gli zii, amici stretti, raccontate anche a loro della fatina del latte davanti a vostro figlio, che “lui è tanto bravo perchè ha dato il suo latte ai bimbi più piccoli e che sta diventando grande ecc.”. Così facendo rinforzate la storia ai suoi occhi e lo “responsabilizzate” in maniera costruttiva (la mia, come vi dicevo, sembrava orgogliosa mentre guardava quei neonati) 🙂
  5. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte. “Se lo allatto solo questa volta?”. Meglio di no, se avete deciso di smettere di allattare è importante non tornare sui vostri passi. Tenete duro, perchè poi il bimbo si confonde e lo farete solo arrabbiare di più. La sua richiesta calerà  gradualmente, non dal giorno alla notte. Fidatevi dei vostri bambini. Loro capiscono tutto!