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CARREFOUR, COMPRA I GIOCHI DI NATALE E OTTIENI BUONI SPESA

Ciao amici, vorrei segnalarvi questa promozione firmata Carrefour che scadrà a fine novembre. Non aspettate l’ultimo minuto per comperare i regali di Natale, soprattutto se si tratta di giocattoli perchè adesso ci sono ancora delle buone promozioni che dopo, naturalmente, non troverete più. Come questa dal nome “Spendi e Riprendi”. In pratica ogni 30 euro di spesa in giocattoli, Carrefouri ti regala un buono sconto del valore di 15 euro da utilizzare sulla spesa seguente (minimo 40 euro). Quindi se andate a fare la spesa al super e spendete 40 euro (che voglio dire…comperi tre cose e già li hai spesi!), pagherai solo 25 euro. Niente male.

Inoltre prima di recarvi al Carrefour, date un occhio al catalogo dei giocattoli con relativi prezzi cliccando sulla foto qui sotto. Ma non dimenticate prima di passare qui:  scaricate qui subito 10 euro di sconto per giocattoli Mattel (Fisher Price, Barbie, Hot Wheels ecc.).

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RICETTA DETERSIVO PER LAVAPIATTI FAI DA TE IN PASTIGLIE (E ANCHE A MANO)

Me lo avete chiesto in tantissimi ed eccovi accontentati.

Siori e siore…rullo di tamburi,

dopo la famosa ricetta per fare il detersivo per lavatrice fatto in casa, vi presento la ricetta per fare il detersivo per la lavastoviglie – attenzione, attenzione! – in pastiglie o tabs. Si tratta di una ricetta ecologica e soprattutto risparmiosa. Sappiamo bene infatti quanto costino ste benedette pastiglie! Sembrano lingotti d’oro…e che diamine!

Cosa vi serve:

  • 400 grammi di bicarbonato (io ho preso quello da 500g della Simply che si compera al supermercato, pagato mi pare circa 80 cent)
  • 3 cucchiai belli pieni di sapone di Marsiglia liquido (ho preso quello per le mani, che poi lo riutilizzo in bagno)
  • 30/35 gocce di olio essenziale dell’aroma che preferite
  • acqua distillata (ma leggete sotto perchè non serve comperarla)
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Questo è tutto quello che vi serve!

Allora, cominciate col prendere una bella scodellona dove poter fare tutte le operazioni di mescolamento vario senza imbrattare in giro. Versate il bicarbonato nella ciotolona, aggiungete i tre cucchiai di sapone e cominciate a mescolare.

Prima di fare questa operazione, avrete messo a bollire dell’acqua, quella del rubinetto. Così facendo – mi ha spiegato Nonnarisparmio – si decalcifica e somiglia tanto all’acqua distillata (quella che normalmente si usa per stirare). Prendete un po’ di quest’acqua e mescolate, mescolate fino a ottenere una crema dalla consistenza piuttosto solida. Non esagerate con l’acqua che poi non potete più tornare indietro (a limte se vi accorgete che il composto è troppo liquido, aggiungete ancora del bicarbonato). L’acqua deve essere solo un componente che vi aiuta ad amalgamare gli ingredienti in maniera uniforme.

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Cucchiai belli colmi di sapone liquido di marsiglia

Ora è la volta dell’ olio essenziale. Anche qui, a voi la scelta: se usare un olio essenziale puro che costa ovviamente di più – io l’ho pagato intorno agli 8 euro, ma per finirlo mi ci vorrà almeno un anno e mezzo! – ma che potete riutilizzare per fare altre cose (massaggi, mettere negli umidificatori dei caloriferi ecc); altrimenti potete optare per un olio essenziale diluito nell’alcol, che ovviamente costa meno. L’aroma è quello che preferite, ma senza dubbio i più indicati sono quelli agli agrumi: limone, arancia o bergamotto (io ho preferito quest’ultimo perche ha il profumo di limone ma è un po’ più dolce, quindi si presta meglio anche ad altri usi).

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Mi raccomando il composto più solido che liquido, deve sembrare tipo il cemento…

Una volta che avete finito di mescolare assieme gli ingredienti siete pronti per versare il contenuto dentro lo stampo. Quale stampo? Gli stampini del ghiaccio in silicone sono l’ideale per la loro praticità. Ma se non li avete non c’è bisogno di comperarli. Io, per esempio, ho utilizzato gli stampi di plastica. In questo caso, il consiglio è di mettere un foglio di pellicola trasparente tra lo stampo e l’impasto, lasciando i lembi belli ampi, così da renderne più facile la presa. Io non l’ho usato perchè avevo finito la pellicola. Poi, basta sollevare i lembi rimasti fuori…e olpà, la vostra pastiglia verrà fuori agilmente senza inghippi.

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Ovviamente a vedersi le pastiglie non saranno belle come quelle industriali!

In alternativa potete usare anche le scatole di plastica delle uova se volete avere a disposizione gli stampi del ghiaccio nel vostro freezer;  ma anche contenitori più grandi e poi tagliare in quadrotti con il coltello, come ho fatto io nella foto più in basso.

 

Prima di tagliare però, ricordate che dovete lasciare riposare il vostro detersivo fai da te per lavapiatti almeno 24 ore così da essere sicuri al 100% che si sia seccato tutto per bene.

Vi dico subito che potreste avere risultati contrastanti. Io per esempio uso la lavapiatti solo a ciclo completo quando ho parecchi piatti da lavare e comunque sto molto attenta a come li dispongo. Prima di metterli dentro, normalmente gli do una sciacquata, seppur veloce. E comunque la mia lavapiatti è nuova, una bomba. Dubito che questo detersivo completamente naturale funzioni con la piastra dove avete appena grigliato le vostre buonissime costolette di maiale.

Inoltre, mi sono accorta che nei bicchieri lunghi (quelli tipo da coquetel) il risultato finale è un po’ “polveroso”. Si tratta del bicarbonato. Provate a risolvere la situazione aggiungendo dell’aceto bianco nello scomparto del brillantante oppure una cucchiaiata di sapone liquido in più, proprio dove mettete la pastiglia. Io ho risolto così.

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A sinistra il detersivo fatto “a pezzettoni” con il coltello. A destra nella versione “ravvivata”, tipo gel, da usare a mano

Se non riuscite a trovare una soluzione che vi soddisfi, ricordate che il composto può essere sempre ravvivato con dell’acqua, fino a che diventi una specie di gel. Per lavare i piatti a mano è a dir poco eccezionale. Oltre a essere un prodotto naturale, sgrassa che è una meraviglia: le microsfere di bicarbonato svolgono un’azione tipo “scrub” sullo sporco. Insomma una vera e propria seduta di bellezza per i vostri piatti. 🙂 

Magari non incontrerete nessun problema, magari con voi funzionerà al primo colpo! In ogni caso, fatemi sapere sotto nei commenti come è andata, seguite il vostro istinto e se avete suggerimenti, aiutatemi e aiutateci a migliorare.

 

Intanto prima di andartene clicca qui e prova a vincere una stupenda lavastoviglie smeg, senza obbligo d’acquisto (instant win), premio finale un viaggio per due a Parigi. Tentare non costa nulla, provaci. Dai che sta ruota deve girare prima o poi, no? 😉

 

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COME AVERE L’ASSEGNO DI MATERNITA’ DEI COMUNI (BONUS BEBE’)

Mamme o future mamme NON LAVORATRICI come sapete molte di voi non hanno diritto all’indennità di maternità (non tutte eh! Molto dipende da quanto tempo non lavorate e quindi da quanti contributi avete versato negli ultimi mesi prima di rimanere incinta).

 

Sapevate però di poter avere l’assegno di maternità dei Comuni? Sostituisce in pratica l’ex bonus bebè che ormai non esiste più! Ovviamente per averne diritto dovete essere:

–  cittadine italiane e comunitarie residenti in Italia AL MOMENTO del parto

cittadine extracomunitarie –  come sopra – in possesso della carta di soggiorno o permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo.

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Il Comune cui dovete presentare domanda è quello in cui avete la residenza. Anche le mamme lavoratrici possono fare domanda dell’assegno di maternità dei Comuni, ma solo se non hanno diritto all’indennità di maternità dell’Inps o alla retribuzione durante la maternità oppure se quest’ultime due sono inferiori al valore dell’assegno di maternità (quindi davvero molto basse!).

Diciamolo subito: scordatevi di avere l’assegno di maternità se per caso in un nucleo familiare di 3 persone, il marito  porta a casa, ogni mese, qualcosa come 3mila euro. Ok non navigate nell’oro, ma probabilmete non rientrate tra quelli che riceveranno l’assegno. Fatevene una ragione.

Se avete la casa di proprietà, qualche soldino bloccato in un conto deposito ma il papà porta a casa uno stipendio molto basso e voi, per esempio, siete disoccupate, potreste avere diritto all’assegno. Naturalmente la casa deve essere quella dove abitate.

Questi sono solo degli esempi, alla fine ciò che conta è il valore Isee che – ricordate! – si riferisce al reddito dell’anno prima, esattamente come accade con la dichiarazione dei redditi. Per cui se nel frattempo avete vinto la lotteria, ma l’anno precedente non avevate un quattrino…sì! Potreste avere diritto all’assegno di maternità dei Comuni (ma qualcosa mi fa pensare che non ve ne fregherà più di tanto! 😉 )

La domanda deve essere presentata perentoriamente entro 6 mesi dalla nascita del piccolo, non un giorno di più. Mi raccomando, siate precisi, come sapete la burocrazia non ammette ignoranza, del tipo “Ah, non lo sapevo!”.

Per avanzare la vostra domanda, dovete recarvi presso gli sportelli del vostro Comune: “Politiche sociali” o “Intervento alla genitorialità”. Questo dipende da quanto grande sia il vostro Comune. Informatevi bene e state sicuri che lo troverete!

Per esempio, sul sito della mia città, Milano, si legge che per averne diritto bisogna:

  • essere casalinga o disoccupata, o non aver beneficiato di alcuna forma di tutela economica della maternità dall’Inps o dal datore di lavoro, oppure aver ricevuto prestazioni inferiori al valore dell’assegno ovvero a € 1.691,05 per l’anno 2013;
  • non aver superato € 35.256,84 di ISEE per l’anno 2014,  per un nucleo familiare di minimo tre componenti;

Ma questi dati valgono per tutti i Comuni, anche se sappiamo bene quanto il costo della vita qui sia decisamente più caro!

L’assegno ammonta dunque a 1.691,05 euro (pari a Euro 338,21 euro per cinque mensilità, ma normalmente vengono erogati in un’unica soluzione) e non dovete aver superato 35.256,84 di Isee.

Quindi l’Ise che dovete presentare deve essere successivo alla nascita del bambino (non vale quello che che avete fatto quando eravate al sesto mese di gravidanza!). Fissate un nuovo appuntamento presso il Caf o il patronato della vostra zona, cosicché GRATUITAMENTE vi aiutino a compilare i moduli.

Se avete avuto due gemelli, l’assegno è doppio. L’assegno di maternità dei Comuni vale anche per i genitori che adottano un bambino (in questo caso i sei mesi partono dall’ingresso in casa del minore). Se avete già usufruito dell’assegno di maternità dello Stato – di cui parleremo a breve – non potete chiedere anche questo dei Comuni: o questo o quello, insomma!

E’ l’Inps a erogare l’assegno, anche se la domanda viene presentata presso il Comune, pertanto se avete domande, dubbi tenete presente anche il numero verde dell’Inps (oltre a quello del vostro Comune): 803.164 se chiamate da rete fissa oppure 06 164.164 se chiamate da cellulare.

Spero tanto che non ne abbiate bisogno perché magari siete ricchissime! Ma se così non fosse, informatevi in fretta, magari potreste avere diritto all’assegno!

Ricordate: avete 6 mesi di tempo dalla nascita di vostro figlio per presentare la domanda.

TRUCCO PER NON STIRARE CAMICIE, PANTALONI ECC.”CARO FERRO, ADDIO!”




Mammerisparmio, oggi vorrei mettere in evidenza uno fra i tanti commenti arrivati in questi giorni che ha attirato la mia attenzione. A scriverlo è Antonietta che ci suggerisce un trucco che ci permetterà di mandare in soffitta il tanto caro odiato ferro da stiro. Per cui oltre alla componente del risparmio, qui si unisce un bel vantaggio in termini di tempo e fatica, per il quale tante donne (come me!) sarebbero disposte a pagare profumatamente. Sarà vero? Mah! 🙂

Di una cosa sono certa: “Io odioooooooooooooo stirare”. Tant’è che spesso me ne vado in giro con i vestiti stropicciati. Lo so, non è il massimo. Ma ho altre qualità 😉

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Ancora non ho avuto modo di sperimentare questa tecnica ma se c’è qualcuna all’ascolto che sta per fare la lavatrice, ci faccia sapere che risultati ha ottenuto. Io mi fido di Antonietta, di sua nonna e anche di sua figlia.

E voi? Avete anche voi dei trucchi che vi siete tramandate nel tempo? Ereditati dalla nonna e che pensate di passare ai vostri figli? 🙂 Fatemelo sapere nei commenti sotto.

Intanto ecco cosa ci insegna Antonietta, che ringrazio infinitamente!

 

“Vorrei  dare un consiglio a tutti per risparmiare sulla corrente elettrica, lasciato in dote da mia nonna, proseguito da mia mamma e raffinato da me ed apprezzato da mia figlia 24enne.

Non usare il ferro da stiro è quasi impossibile per tutti ma se si presta un po’ di attenzione e si perde un po’ di tempo quando si tolgono i panni dall’oblò, vedrete che risultati.

Praticamente dovete prendere i panni bagnati e piegarli come se fossero asciutti, prestando molta attenzione alle pieghe

Le camicie le dovete piegare come se dovessero essere riposte nel cassetto, battendo con le mani ed isnistendo selle pieghe: lenzuola, tovaglie, fazzoletti, federe, maglie, magliette ecc.

Insomma tutta la biancheria piegata da bagnata e tenuta anche 12/20 ore, senza problemi per poi essere stesa..

Sarà  una sorpresa raccogliere il bucato asciutto privo di grinze ma con le pieghe della stiratura fatta a mano




TRE IDEE RISPARMIO PER FARSI OMBRETTI, SMALTO E PORTATRUCCHI

Amiche, parliamo di trucchi. Di trucchi fai da te  e di consigli utili per chi ama il make-up. Oggi pomeriggio mi sono divertita a girovagare un po’ su Youtube e vorrei proporvi questi tre video su cui mi sono soffermata. No, Clio non c’è! Ma qualche volto nuovo, curioso. Dai per cambiare un po’! 🙂 Ce n’è per tutti i gusti, di tutti i colori e di tutte le età. L’importante è divertirsi.

Ecco i tre video che spero troverete utili…e se qualcuna si cimentasse in qualche esperimento, non si dimentichi di postarlo nella pagina facebook di mammarisparmio per condividerlo con noi. E se avete altre idee, mi raccomando di segnalarle nei commenti sotto. Grazie!

Come fare gli sticker smalto per le unghie fai da te, ideali se volete far giocare le bimbe con gli smalti, senza che la vernice venga a contatto diretto con le loro unghiette!

 

 

Portapennelli fai da te con i cartoni dei succhi o del latte. L’idea è originale, forse lei poteva rifinirla meglio…voi provate a essere più precise 🙂

 

 

 

E infine un video che ci insegna come autoprodurre gli ombretti in casa e anche a ricompattarli quando ci cadono per terra e urliamo : “Noooooooooooooooooo!”. La ragazza dice che con 7 euro – tanto gli è costato il materiale – riesce a crearne una ventina. Beh, per chi si trucca molto, ne vale davvero la pena!

Vostra Mammarisparmio

 

QUELLA VOLTA CHE MIO FIGLIO HA SMESSO DI RESPIRARE

Tutte le mamme sono fortunate, guardando i loro piccoli non possono pensare diversamente, ma io lo sono di più, perché ho avuto la fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto.
Avevo messo il mio piccolo nella sua sdraietta come al solito, cullato dal dondolio. A un certo punto ho notato quanto fosse insolitamente immobile, gli occhi sbarrati e il corpo rigido, da un lato della bocca usciva del latte.
Ho provato ad attirare la sua attenzione, l’ho chiamato, scosso leggermente ma non ho avuto nessuna reazione da parte sua, ho addirittura pensato fosse morto! Immediatamente l’ho sganciato dalla sdraietta e gli ho dato 4 pacche sulla schiena, a quel punto ha sputato il latte e si è ripreso.
In ospedale prima di arrivare a conclusioni affrettate hanno fatto tutte le analisi necessarie e hanno monitorato il bimbo per 3 notti, non trovando nulla né a livello neurologico né cardiologico, hanno ritenuto che l’episodio sia dovuto al rigurgito che lo stava soffocando.
Mel e la sua meraviglia!

Mel e la sua meraviglia!

Per me lo spavento è stato grande, e per fortuna ero presente e sono istintivamente intervenuta per tempo, ma credo che durante i corsi preparto nei primi giorni dopo la nascita dovrebbero fare un minimo di formazione su come intervenire in questi casi, perché è vero che la posizione da adottare in culla è importante, ma le informazioni sono spesso incomplete e sopratutto cambiano da ospedale a ospedale.

È così impossibile avere un protocollo unico, in modo da creare meno confusione possibile? Spesso si pensa di fare nel modo giusto e invece si scopre di far male, generando anche sensi di colpa.
Una cosa che ho imparato, i bambini vanno tenuti nella culla con un inclinazione di almeno 30 gradi e sopratutto a pancia in su, ma so che altri ospedali in una situazione analoga hanno consigliato la posizione sul fianco, con l’accorgimento di mettere dei salsicciotti ai lati x evitare che il bimbo si ribalti da solo.
Spero che la mia esperienza possa essere utile ad altre mamme, purtroppo oltre a questi accorgimenti si può fare poco non esistendo una reale prevenzione!
Ti ringrazio per avermi dato  un’ opportunità di aiuto alle altre mamme.
Buona serata!
Mel Collino, una Mammarisparmio

E voi siete d’accordo come Mel? Vi hanno informato al corso preparto sulle mosse salvavita da attuare con un bebè? E come posizionate il bambino nella carrozzina dopo la pappa?