A volte mi sento ancora un po’ confusa anche se più vado avanti e più sento di aver fatto la cosa giusta. Ho smesso di allattare la mia bimba dopo 25 mesi di allattamento a richiesta. Proprio oggi sono due settimane. E’ stata un’esperienza meravigliosa quella dell’allattamento prolungato, ma dura. Non lo nego.
Non da tutte.
Non per tutte.
Se penso che ci sono mamme che smettono dopo una settimana “perchè mi fa male”, mi sento un’eroina; allo stesso modo, mi sento un po’ in colpa, sapendo che ci sono altre mamme che vanno avanti fino a quando è il bambino a non chiedere più il seno, a non averne più bisogno. Secondo natura.
Abbiamo cominciato così!

Eccoci in ospedale. La piccola si è attaccata subito. Ovviamente ho avuto le ragadi e mi faceva male, come a tutte!
La mia Babyrisparmio però – ne sono sicura – avrebbe fatto parte di quel gruppetto di bambini che vanno avanti a oltranza, magari fino ai 5 anni!
No! Non ce l’avrei fatta, non fa per me.
Già avevo raggiunto il mio limite. Una cosa che ho imparato da quando sono mamma è che non c’è una regola sola, che ogni mamma ha il proprio personale limite e che bisogna rispettare la diversità altrui, quelle dei bambini ma anche quella delle mamme. Trovare un equilibrio fra le due parti non è sempre facile ma possibile. Io, con i miei 25 mesi, credo di essere arrivata a un buon compromesso.
Per lei, in questi due anni, la suzione è stata tutto.
Ultimamente avevo come l’impressione di essere per lei soprattutto una tetta e solo dopo la sua mamma. Di sicuro ciucciare era anche il suo modo per dirmi “ti voglio bene”, per darmi un bacio o un abbraccio. Ma venire da me, alzarmi la maglietta, era divenuto il modo principale di relazionarsi a me, l’unico che avesse mai imparato. Ed ora cominciava a starmi stretto, ora che la vedevo fare tante altre cose…
E’ vero! Un po’ mi mancano i suoi sguardi mentre la allatto, quel verso che faceva un istante prima di afferrare il capezzolo quasi fosse stata un leoncino che agguanta la propria preda; le manine in faccia, le ditina che vogliono entrare nella mia bocca o “ravanare” anche l’altro seno. E poi le sue faccine estasiate, così goduriose… ricordo che girava gli occhi all’indietro prima di socchiuderli definitivamente e godersi il suo meritato relax, la sua “droga” quotidiana…
Sì, il mio seno era quasi una droga per lei. Non le bastava mai. Non una semplice coccola serale, come lo è per molte mamme che allattano a lungo i loro bambini. Io che trascorro l’intera giornata con lei, non ero solo la coccola, ma anche la bottiglia sempre aperta da cui bere, la voglia di dolce, quel languorino o il momento di noia da colmare. Insomma, mi chiedeva il seno anche ogni mezzora. Passava, mi vedeva e su la maglietta! E guai a non darglielo erano scenate pazzesche, pianti disperati, anche quando quelle volte il seno faceva male per colpa di qualche ingorgo o per i capezzoli troppo “usati” .
“Come farò a toglierle il seno se reagisce così? Non posso, soffrirà troppo” – pensavo sempre quando la vedevo piangere.
Leggere di mamme che avevano cominciato a dormire dopo aver tolto la tetta e la separazione forzata da mio marito da ormai un anno (costretto a dormire nell’altra camera per non essere svegliato 2-3 volte a notte), mi hanno dato la forza di trovare le motivazioni finali.
Non ultimo un dimagrimento eccessivo da parte mia e il fatto che la bimba non mangiasse mai in maniera regolare. Io sono una mamma che ha visto la propria figlia non mangiare anche per tre settimane consecutive, se non un cracker e uno yogurt al giorno. Vero è che in quel periodo si era fattauna bronchite importante ma per quanto una sappia che il bimbo allattato, può mangiare in maniera scostante, non ero preparata a tanto! Metteteci poi nonni, marito e co. che rincaravano la dose delle preoccupazioni…
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Quelle mamme in effetti avevano ragione. Da circa una settimana, forse più, la piccola dorme ora tutta la notte senza svegliarsi nemmeno una volta e mangia che è una bellezza. Ma è mia figlia? Ma sorpattutto: sono sempre io? Inutile negarlo, il sonno fa molto. Io mi sento più riposata e di conseguenza più serena.
Abbiamo finito così!

Eccoci al mare, lo scorso luglio. Io me ne sono sempre fregata degli sguardi altrui e cmq critiche vere e proprie non ne ho ricevute a parte qualche “battutina”
Forse se a lei fosse bastato il seno solo la sera, prima di andare a letto probabilmente saremmo ancora a guardarci negli occhi e farci le coccole così. Ci avevo pure provato diversi mesi fa a fare una cosa graduale, a ridurre…ma la mia piccola sembrava confusa e non si accontentava solo di alcune volte dettate dalle regole di mamma.
Ma sapete qual è la cosa che ho davvero guadagnato da quando ho smesso di allattare? I suoi baci e i suoi abbracci.
Se prima, magari mentre ero seduta al pc, veniva da me, mi alzava la maglietta e si “aggrappava alla botte”, adesso quell’abitudine è diventata un abbraccio in più, “un bacio forte forte alla mamma” – come le dico io.
Avevo propria voglia anche di questo suo lato, nella mia bimba, “sopito” dalla tetta. E’ stata una bella avventura e come tale la ricordo con gioia e tenerezza. Ma non la rimpiango.
Buon allattamento prolungato a tutte e un in bocca al lupo a chi ha deciso che è arrivato il momento di “appenderle al chiodo”. A queste mamme dico di non temere. La mia bimba è serena e non sembra assolutamente sentire la mancanza del seno: adesso ci gioca, lo accarezza, la notte vuole addormentarsi con la manina nel mezzo per toccarle…ma niente più pianti solo tante coccole! 🙂
Poi nessuno di voi conosce meglio il proprio figlio, valutate voi cosa è meglio e più funzionale per la vostra famiglia, pro e contro, chiedetevi “Come state?” e da quell’unica risposta, troverete tutte le altre.
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