In questi giorni di allarme Coronavirus qui a Milano e chiusura forzata delle scuole, è capitato di imbattermi nei cartoni dei miei tempi assieme alle mie bimbe.Li fanno su Italia Uno, la mattina molto presto, proprio nell’orario in cui normalmente ci prepariamo per andare a scuola.Stamane, per esempio, abbiamo visto una puntata di Heidi, dove la piccola ha pianto per metà puntata perché le mancavano il nonno e la montagna e per i soprusi della signorina Rottermeier che chiedeva alla piccola Clara: “Come può voler bene a quell’essere? “.
Ah prima di Heidi, abbiamo visto “Fiocchi di cotone per Jeanie” dove il piccolo Bill, figlio dei braccianti di colore impiegati nella tenuta, veniva frustato sulle mani perché aveva osato regalare una scultura di legno alla “signorina Jeanie” , poiché la vedeva triste.
Io amo ancora guardare questi cartoni perché ovviamente le trame di oggi non possono reggere il paragone. I cartoni degli anni 80 erano delle vere e proprie soap opera per bambini che se perdevi una puntata restavi indietro. C’erano diversi filoni:
– quello depression, con una forte spinta motivazionale di rivalsa, dove la mamma era quasi sempre morta quand’anche il padre (Georgie, Lovely Sara, HEIDI, Mila e Shiro… anche se in questo caso la madre non era deceduta ma l’aveva “solo” abbandonata). Cartoni, quasi tutti, ambientati in un’epoca passata in cui si imparava anche un po’ di storia.
– quello magico, perché a 8 anni non si può vivere di sole tragedie! E qui rientrano Creamy, Pollon, Magica magica Emi, Jem…Che lo so che mentre state leggendo, state pensando anche voi: “Ma quanto erano belli!” .
Io sono stata innamorata di diversi personaggi da bambina. Sicuramente il mio grande amore è stato Abel, il fratellastro di Georgie: enigmatico, sfuggente e pure un po’ stronezetto. Diciamolo. E infatti col senno di poi, capisco che queste erano le prime avvisaglie di errori che avrei commesso dopo in fatto di uomini. Contemporaneamente mi piacevano anche Arthur e Lowell. E anche questo aspetto, sempre col senno di poi, la dice lunga sulla mia decisione con l’altro sesso.
Poi ho amato anche immensamente Benjo di Daitan III, quello coi capelli verdi. Sfido io a non immorarsi di uno così: pettorali sempre in bella vista e due gnoccolone che gli sbavavano letteralmente dietro. Ho amato in ordine sparso anche:
- Toshio e l’agente di Creamy che le andava dietro anche se era fidanzato con Due Note
- il ladro gentiluomo di Fiorellino Giramondo (si chiamava Felice, per caso? )
- Apollo, il padre sciupafemmine di Pollon
Al contrario di molte, non ho sviluppato grandi passioni per Terence e André di Lady Oscar.
Ecco questi sono stati i miei grandi amori, la maggior parte dei quali sono stati tutti custoditi anche grazie agli album Panini che hanno accompagnato queste saghe. Quando finiva la serie in TV, c’era sempre l’album da sfogliare. Mica c’era Youtube come adesso o Netflix. Non ho conservato un solo gioco di quando ero piccola, se non gli album Panini che tengo in un posto segreto affinché non finiscano tra le grinfie della mia figlia più piccola che finirebbe col rovinarli.
L’album di Cenerentola è così vecchio e ingiallito, cade a pezzi. È che l’ho sfogliato così tante volte che non ha retto. In quest’epoca gli album Panini avevano ancora un formato molto grande, poi sono diventati più quadrati; oggi sono ancora più compatti e pratici, con copertine cartonate lucide che sicuramenge durano di più.Chissà se anche le mie figlie vorranno conservare l’album Panini di Ladybug come io ho conservato i miei.
I cartoni delle mie bimbe, di 3 e 7 anni, sono molto diversi. E per fortuna, dico. Perché non c’è la necessità di mostrare loro così presto lati così crudi della vita come la morte, l’abbandono, la sofferenza.
Ci sarà tempo per questo.
Intanto anche la mia Flor è alle prese con i primi amori. Anche se dice di non esserne più innamorata (“perché adesso amo Tiara, mamma!” ovvero la sua sorellina), Flor ha avuto una vera passione per Adriano, il compagno di scuola di Marinette che a momento debito si trasforma in Chat Noir. Me ne sono accorta perché quando ne parlavo si imbarazzava, diventando rossa.
Mi sono ricordata di quando avevo la sua età e di quando anche io, mi perdevo tra le pagine dell’album di Georgie e sognavo di essere lei…
E per voi? quali sono stati i grandi amori dei cartoni? Quali i vostri preferiti? Anche voi conservate qualche gioco di quando eravate piccole, senza che i vostri figli possano toccarli?