SOCIETA’ DI RECUPERO CREDITI, COME FUNZIONANO? E SE NON PAGO? L’ESEMPIO VIRTUOSO DI KRUK

L’84% delle famiglie italiane è indebitata. Ciò significa che ha richiesto un prestito, un mutuo, un finanziamento, insomma ha avuto bisogno che  qualcuno gli anticipasse dei soldi.

Se non pago cosa succede

Noi, oggi, apparteniamo a quel 16% ma solo perché mio marito ha finito di pagare l’abbonamento della palestra un paio di mesi fa.

A quasi tutti, in effetti, è capitato di fare ricorso a una banca o a una finanziaria per acquistare l’auto, la moto, un televisore di ultima generazione, la cucina nuova ma anche il dentista, un bel viaggio all’estero.

Se anche tu sei tra questi e hai smesso di pagare le rate o lasciato da parte l’ultima quota, pensando “tanto lasceranno stare”, ti consiglio di andare avanti nella lettura di questo post per capire meglio come agisce una società di recupero crediti, che – ricordo – non è una ONLUS ma nemmeno così “cattiva” come la si potrebbe immaginare.

Diluire  una grossa cifra in piccole rate, a fronte di interessi ormai irrisori (quand’anche a tasso zero), è sempre conveniente perché ti mette al riparo dai piccoli e grandi imprevisti economici del quotidiano.

Stando alla ricerca condotta da Kruk, società polacca di recupero crediti presente in diversi Paesi europei tra cui l’Italia,  e che ha preso in esame il comportamento di 400 famiglie italiane indebitate, alla domanda “Potrei aspettare a pagare…”, gli intervistati hanno risposto così:

  • Il 26% darebbe meno priorità a un impegno finanziario verso un familiare (cioè se devo ridare i soldi a mio papà, a un fratello ecc. l’urgenza è minore)
  • Il 27% lascerebbe indietro i debiti legati a telefono, internet, tv satellitare  ecc
  • Il 17% dice che aspetterebbe, in caso di difficoltà, a ridare i soldi a un amico.

In effetti l’unica volta che mi è capitato di ricevere una lettera da una società di recupero crediti è stato quando avevo chiuso l’abbonamento Sky e non avevo pagato l’ultima bolletta. Non a caso, oggi, faccio il rid bancario per evitare dimenticanze.

Pensate che la lettera non mi è arrivata subito ma dopo un paio d’anni!

società di recupero crediti cosa fanno

Non ho pagato l’abbonamento a Sky, Tim, Fastweb…cosa succede?

Nell’immediato non avevo subito capito chi mi stesse scrivendo e a che cosa si riferisse. Poi ho ripensato a quell’anno, al cambio di abitazione che c’era stato  nel mezzo, e ho capito che in effetti potevo aver dimenticato di pagare l’ultima bolletta che ammontava a poco più di 100 euro: spese di chiusura abbonamento, l’ultima fattura, spese di gestione e di mora, spese di cancelleria ecc.

Insomma non una cifra pazzesca ma sicuramente più cara di quel che mi sarebbe costato se avessi pagato subito.

Come funziona una società di recupero crediti?

Di solito questo tipo di  società si rivolgono a banche, aziende che vantano dei crediti, piccoli o grandi che siano. Prendiamo come esempio TIM, società di telecomunicazioni che, come visto, è tra i bersagli preferiti dei non pagatori.

Per TIM stare dietro a tutti i creditori sarebbe un enorme costo in termini di tempo e di risorse. Per questo le società di telecomunicazioni di tanto in tanto mettono i propri crediti all’asta.

Adesso cominciate a capire perché passa così tanto tempo prima che  arrivi la famosa lettera che vi ricorda di un debito passato?

Ma continuiamo con l’esempio.

CUSTODIA CELLULARE PORTAFOGLIO

Poniamo che  TIM – i numeri sono puramente casuali –  vantasse crediti per 150mila euro e li mettesse all’asta con un prezzo base di  80mila euro (come si dice? Pochi, maledetti e subito.).

Le società di recupero crediti parteciperebbero all’asta e quella con l’offerta migliore vincerebbe. Ora,  facciamo finta che vinca un’offerta da  110mila euro.

Per realizzare un profitto la società vincitrice dovrà essere così brava da recuperare crediti per un importo superiore a 110mila euro. L’ideale, ovviamente, sarebbe una plusvalenza di 40mila euro, così da coprire tutti i crediti che TIM avanzava verso i propri clienti (150mila euro).

Per ottenere questo obiettivo, le società di recupero crediti si mettono in contatto con i creditori di TIM, che nel frattempo – inconsapevolmente –  sono diventati creditori non più di TIM ma della società di recupero crediti: la cosiddetta cessione del credito.

E naturalmente ci sono vari tipi di società di recupero crediti.

Ci sono quelle più aggressive e quelle più soft, che hanno voglia di relazionarsi con i propri debitori.

Kruk, la società che ha commissionato lo studio sulle abitudini degli italiani debitori,  i propri debitori li chiama clienti e mai parla nel primo contatto di azioni legali, semplicemente perché non è un bel modo di porsi.

Nella mia lettera, invece, ricordo bene che c’era scritto che se non avessi pagato subito, la pratica sarebbe stata seguita dal proprio ufficio legale con conseguenti spese legali a mio carico.

In effetti loro hanno tutto il diritto di farti causa.

L’ideale invece è  incentivare la gente a pagare studiando un piano di rientro assieme. Kruk, per esempio,  analizza la situazione economica della persona per capire quanto possa pagare mensilmente senza che la sua qualità di vita venga stravolta dai debiti in essere. Qui c’è un esempio di un calcolatore per capire quando può essere destinato per pagare i propri debiti: https://it.kruk.eu/clienti/strumenti/strumento-di-calcolo-del-budget-domestico

pignoramento casa se non pago

A proposito – mio inciso – sapete che gli italiani, anche quando molto indebitati, raramente sanno rinunciare alla ferie? Sei italiani su dieci che hanno contratto debiti vanno comunque in vacanza.

La verità è che pagare conviene a tutti.

Se paghi:

  • non finisci nella lista dei cattivi pagatori e puoi continuare ad avere accesso al credito
  • fai le cose fatte bene in maniera onesta
  • ritrovi la tua dignità

Se non paghi:

  • si aprirà un contezioso
  • sarai condannato a pagare il debito più le spese legali
  • potrebbero pignorarti anche dei beni (quante se ne sono sentite in tv…in ogni caso ricorda che la prima casa oggi non può più essere oggetto di pignoramento… occhio però all’automobile!)

Il punto è avere chiaro  che si può rientrare dei debiti, rinegoziando il debito. Anziché 3 anni magari ce ne metteremo 5, ma quel traguardo prima o poi arriva.

Sappiamo bene come il tempo voli…

Inoltre se avete più debiti, sappiate che è molto meglio cominciare a ripagare quelli più piccoli perché sono più facili da estinguere e sono, dunque, anche una sferzata di energia per l’umore.

Pensate che Kruk per invogliare i propri clienti a pagare ha pensato a un programma fedeltà. In  base a  quanto si paga, con che costanza e velocità, si guadagnano dei punti che poi danno la possibilità di richiedere dei premi. Un po’ come già funziona con le miglia delle compagnie aeree, solo che qui si vincono  scope elettriche, lavatrici, televisori ecc.

Come tenere sotto controllo le spese mensili

Un’altra cosa che fanno, come per esempio accaduto nel mercato spangolo, è quella di inviare ai loro debitori/clienti la famosa KAKEBO, l’agenda giapponese che aiuta monitorare le proprie spese in un solo colpo d’occhio. Speriamo lo facciano anche qui in Italia, perchè è davvero un agenda molto utile. Vi lascio di seguito il link di Amazon.

Tenere un diario delle spese non è l’unico modo per stare attenti alle proprie uscite mensili.

Un buon metodo per non finire in rosso è quello di pensare a un piano di accumulo che forzatamente ogni mese ci preleva dal conto una quota dei soldi.  E’ quella che io chiamo la tecnica di Ulisse, che per non essere tentato dal canto ammaliatore delle sirene si fece legare all’albero della propria nave. Meglio quindi non avere molti  soldi sul conto, per non cadere in tentazione.

carte di credito contactless

Infine, una regola che io stessa dovrei tenere a mente: meglio usare i contati anziché che  la carta di credito. In effetti, non vedere fisicamente i soldi non aiuta a tenere sotto controllo le spese.

BOTOX A MILANO, QUANTO COSTA? QUI UNA VISITA GRATUITA PER TE

Il light botox è la nuova tecnica utilizzata per sembrare più giovani ma non ritoccate, perché davvero poco invasiva. Sono andata a Milano da un noto specialista in chirurgia plastica per una visita conoscitiva e vi racconto la mia esperienza e cosa ho capito. E naturalmente ho parlato anche di prezzi e strappato anche un’offerta per le mie lettrici.

Sono invecchiata e cosa peggiore, mi sento invecchiata. Quest’anno ho fatto 40 anni e sono dimagrita molto, così sul viso – da sempre pienotto – ho visto comparire rughe sotto e a lato degli occhi, due solchi che partono dal naso e contornano la bocca, borse e occhiaieche non vanno via nemmeno dopo una bella dormita.

Me ne sono accorta di recente, grazie alle stories su Instagram (non a caso esistono i filtri!), perchè quando ti guardi allo specchio sei ferma e non vedi quei segni che “emergono” quando invece parli, ridi e muovi il viso. 

E’ vero che prima o poi doveva capitare di invecchiare…soprattutto se hai due bimbe che non ti fanno dormire.

Però è anche vero che oggi grazie a filler, botox e vitamina , la chirurgia estetica è talmente avanti che è più giusto chiamarla medicina estetica.

Oggi la medicina estetica è diventata così poco invasiva che, se fatta bene, è perfettamente naturale.  Siete mai state nella sala di attesa di un chirurgo estetico? Io sì e vi assicuro che è un continuo via vai, come dal dentista.

Intanto facciamo un po’ di chiarezza.

Botox, filler, acido ialuronico: che differenze e dove si usano?

Se vi state chiedendo la differenza tra botox e acido ialuronico, sappiate che:

  • il botulino ha un’azione “paralizzante” e impedisce quindi ai muscoli di contrarsi troppo, evitando così di evidenziare le rughe.
  • Il secondo,ovvero l’acido ialuronico, anche comunemente detto filler, regala un effetto riempitivo (e quando si esagerasi nota subito perché i visi diventano gonfi e tirati come maschere di cera se ci fate caso…).

Di recente ho fatto una visita conoscitiva dal chirurgo plastico, il dottor Riccardo Lucchesi che riceve a Milano, Cremona e Piacenza e l’ho sommerso di domande cui darò una risposta in questo post. Mi ha parlato di una tecnica molto poco invasiva, che sta andando per la maggiore: il light botox.

Attenzione perché risponderò anche a una domanda che si fanno in molte: quanto costa fare le punturine di botox a Milano?

Me lo sono chiesto perché mi è capitato anche di vedere qualche offerta di chirurgia estetica su Groupon con prezzi molto bassi.

groupon filler botox milano

E mi sono domandata, naturalmente, se ci si possa fidare oppure no perché il risparmio è davvero notevole…ma andiamo con ordine.

Paura delle punturine? Fa male farsi fare le iniezioni dal chirurgo estetico?

Sapete cosa mi fa più paura di queste punturine? Sicuramente non il dolore, che è più che sopportabile dato che la parte viene pre trattata con una crema anestetica (ne ho messa una anche quando ho fatto il microblading alle sopracciglia,una tecnica dove ti fanno tanti taglietti con una piccola lama per tatuare dei micropeletti sul sopracciglio). La cosa che più mi spaventa o forse dovrei dire imbarazza è che poi  la gente mi dica:“Ma ti sei fatta qualcosa?”.

Un buon trattamento al viso dovrebbe essere impercettibile e visibile solo a chi ci conosce davvero bene che noterà,per forza di cose, qualcosa di diverso in noi perché sembreremo improvvisamente più giovani.

A me è successo con mia cugina che vedo una volta ogni tanto. Non gliel’ho chiesto ma sono sicura si fosse fatta qualcosa. E non perché fosse gonfia o avesse il viso stravolto come quelle “donne gatto” che si vedono ogni tanto in tv o per strada. Era semplicemente più giovane, come se fosse tornata indietro nel tempo di  5 anni.

federica panicucci chirurgo estetico

Anche quando sono stata ospite a Mattino 5 a parlare di risparmio, sono rimasta impressionata dalla bellezza naturale di Federica Panicucci da vicino. Le luci fanno tanto da casa, ma dal vivo non c’è luce che tenga! In sala trucco mi hanno confidato che anche lei – come quasi tutte le donne di spettacolo – si fa le punturine alle vitamine. E devo dire che i risultati sono davvero strabilianti, se pensiamo che la Panicucci ha superato i 50 anni! Stessa cosa farà sicuramente anche Barbara D’Urso che dice sempre di non essere rifatta così come la sempre bella Milly Carlucci (anche se ultimamente, forse, ha un po’ esagerato). E in effetti non sono propriamente rifatte, perché badate bene che farsi qualche punturina di acido ialunorico oppure di  botox –non è esattamente rifarsi perché poi se non procedete a nuovi trattamenti,l’effetto poi svanisce nel tempo (di solito l’effetto del botox svanisce nell’arco di 4-7 mesi a seconda del soggetto e la sua reattività e dai quantitativi usati). 

Tant’è che l’ultima volta che ho rivisto mia cugina era nuovamente “invecchiata”. 

La novità oggi è il Light Botox: cos’è e quanto costa una seduta a Milano?

Questa tecnica zero invasiva regala un viso più liscio, attenuando le rughe che si formano inevitabilmente con l’età e col ripetere migliaia di volte le stesse espressioni. E’ il botox ma in forma più leggera, appunto light.

Una seduta di light botox ti fa apparire immediatamente più giovane e riposataNessun gonfiore, stravolgimento facciale con occhi sollevati e zigomi sporgenti ecc. Si lavora solo sulle rughe, mentre i contorni del viso rimarranno gli stessi. Ecco un esempio di uno dei lavori svolti dal Dottor Lucchesi. Direi che il miglioramento  è davvero impressionante.

light botox trattamento prim e dopo
esempi botox dopo puntura

E ora parliamo di prezzi: una seduta a Milano costa mediamente tra i 300 e i 600 euro a seconda della zona da trattare e da chi ci fa le punturine (fama, esperienza, curriculum ecc.). Per ogni trattamento si impiega normalmente una fiala.

  • Il filler (o acido ialuronico) al naso, alle labbra, costa mediamente 300 euro per zona da trattare. Quindi se volessimo togliere la gobbetta dal naso e ingrandire le labbra e attenuare un po’ di quelle rughe che partono dal naso e scendono giù ai lati della bocca, spenderemmo circa 600 euro (poi dipende sempre da quante rughe uno ha, ovviamente solo il professionista può valutarlo).
  • Il botox agli occhi per le cosiddette zampe di gallina o per attenuare le rughe della fronte costasempre attorno ai 300 euro per zona da trattare. Quindi se volessimo togliere le rughe attorno agli occhi più dare una “lisciatina” alla fronte spenderemmo attorno ai 600 euro.
  • Se volessimo ringiovanire tutto ilviso (quindi botox + filler) invece il prezzo giusto di una seduta su Milano potrebbeaggirarsi tra i 600 e i 1000 euro.

Per i lettori di Mammarisparmio  è attiva questa promozione presso il dottor Lucchesi:

FILLER / BOTOX

Trattamento (1 fiala di Botox o Filler) a € 280 anzichè € 330

Inoltre potrete effettuare una visita gratuita scrivendo alla mail md.riccardolucchesi@gmail.com e verrete ricontattate entro 24 ore. Vi lascio anche il numero di telefono 027600 0790 e vi invito a visitare la gallery sul suo sito www.riccardolucchesi.it con il confronto “prima e dopo” i trattamenti effettuati. Riceve in Galleria Strasburgo (una di quelle che collegano Corso Europa a via Durini).

dottor lucchesi recensioni
Anche mamma mi ha accompagnata alla visita e si è fatta vedere anche lei

Cosa c’è dentro una fiala di botulino light e differenze col botox classico

  • Della tossina botulinica, molecola che ha un’azione rilassante e impedisce al muscolo di contrarsi
  • Vitamine

A differenza del botox tradizionale è una soluzione estremamente diluita di tossina botulinica e varie vitamine che viene iniettata in forma molto superficiale su guance, contorno occhi, fronte ecc: l’effetto è proprio quello di distendere e spianare le minute rughe superficiali “a carta geografia” così tipiche dopo una certa età.

Intanto guardate questa foto. Di questo trattamento che elimina la gobba dal naso con una semplice iniezione, senza dover intervenire chirurgicamente, vi parlerò alla fine del post.

Un lavoro del Dottor Lucchesi di un prima e dopo di un naso che da gobbuto è diventato praticamente perfetto con una semplice iniezione di filler

Ma torniamo alla spiegazione del light botox.

E’ light perché ne viene utilizzato poco, così da non interferire con la propria minima facciale che rimane perfettamente funzionante  (vi ricordate la fronte stirata di Robbie Williams, l’ex TakeThat che si disse pentito per l’abuso di botox che gli aveva tolto dal viso qualsiasi espressione? Fortuna sua è una sostanza che viene poi riassorbita dall’organismo). Ecco perchè il light botox sta avendo tanto successo!

robbie williams botulino

Subito dopo la seduta si possono notare solo dei leggeri arrossamenti nella zona trattata ma è già possibile truccarsi fin da subito.Gli effetti del botox si cominciano a vedere nell’arco delle 24-48 ore.

Il light botox non interviene solo sulle rughe, ma per chi lo volesse è in grado anche di sollevare leggermente il sopracciglio con un’azione lifting senza bisturi, donando quell’aria di freschezza tipica delle ragazze più giovani.

Il light botox:

  • illumina,
  • distende,
  • tonifica
  • idrata
  • dona plasticità
  • e rende più compatto tutto il viso senza aumentarne i volumi.
La seconda novità dopo il light botox: rifarsi il naso senza chirurgia ma con le punturine, ecco come

Per chiudere il post vorrei parlarvi di questa possibilità ancora conosciuta da pochi: togliere la gobba dal naso grazie al filler, quindi all’acido ialuronico. Per chi ha una gobbetta leggera non è più necessario intervenire chirurgicamente. Il medico è in grado di livellare il profilo di una persona semplicemente iniettando questo gel trasparente e purissimo a base di questa molecola già presente naturalmente nei nostri tessuti.

Grazie a questa tecnica il numero di rinoplastiche è diminuito notevolmentee e in molti casi non c’è più bisogno di sottoporsi a un intervento chirurgico come prima, limare ossa, e sopportare i fastidi conseguenti a un intervento chirurgico vero e proprio.

Quando la gobba non è così pronunciata è possibile regolarizzare il profilo andando a riempire il solco. Secondo me è la tecnica che deve aver utilizzato Fabrizio Corona; avete notato che adesso mostra un profilo perfetto rispetto a quando era più giovane?

rinofiller fabrizio corona naso
fabrizio corona naso rifatto

Sedute di filler e botox su Groupon, c’è da fidarsi?

Su Groupon ho visto offerte di sedute di botox, filler, acido ialuronico anche a 29,90! Io che pure sono attentissima al risparmio, non mi fido. Ciòè risparmio sulla spesa, sui vestiti, faccio a meno del parrucchiere ma su queste cose ci vado cauta. Ho imparato che nella vita, quando le cose sono troppo belle c’è sempre qualcosa sotto. Per cui sono sicura che questi chirurghi da qualche parte dovranno tagliare i costi anche loro (magari scegliendo prodotti con marchi meno conosciuti per i propri filler???).

La verità è che nessuno, giustamente, ti regala niente.

Come capire se uno specialista è professionale?

E’ interesse del paziente accertarsi che il professionista scelto sia altamente qualificato e cioè che sia “specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica”: questo è infatti il vero nome della specializzazione (non: “chirurgo estetico”, “master in chirurgia estetica”,“specialista in medicina estetica”). Vi ricordo che sono 6 anni di medicina + 5 di specialità! 

Solo lo specialista è infatti in grado di mettere in atto il trattamento più appropriato per quel paziente valutando le caratteristiche anatomiche così variabili da individuo a individuo.

Il consiglio infine è quello di farsi sempre consegnare una certificazione del prodotto impiegato. Tra i marchi più famosi usati nel campo del botox e del filler ci sono Juviderm, Perlane e Allergan. Io vi ho avvisate! 
Mi chiedo chi sia lo specialista che ha ridotto Nina Moric in questo stato…era così bella!

nina moric chirurgo plastico

COME VINCERE UN BUONO DA 100 EURO DA MONDADORI STORE

Se anche voi amate la lettura, sappiate che c’è un concorso senza obbligo d’acquisto dal nome “C’è vita, in un libro. La tua” che mette in palio buoni da 100 euro l’uno spendibili nei Mondadori Store, e grazie ai quali potrete prendere tanti bei libri da leggere.

Ecco come partecipare questo concorso a premi di Mondadori.

Vi basterà farvi un selfie in cui raccontate le emozioni che vi ha suscitato un libro, magari tra quelli che più vi ha appassionato e spiegare perché vi è piaciuto così tanto.

Il selfie dovrà essere condiviso su Facebook o Instagram e utilizzando l’hashtag #condividiunlibro. Attenzione a non dimenticare l’hashtag altrimenti non saranno in grado di trovarvi quando arriverà il momento di attribuire le gift card da 100 euro in palio spendibili in tutti i Mondadori Store.

A giudicare gli scatti più belli, più intensi ed emozionanti nonchè originali toccherà all’artista MR SaveTheWall che selezionerà i 5 scatti più meritevoli.

Mi raccomando, nello scatto fate vedere bene la copertina del libro e magari anche il vostro volto, perché no? Il bello di questa campagna è proprio questo del resto: usa persone normali, non personaggi famosi ma gente come noi, che ama la lettura.

Spiegate sotto lo scatto anche le ragioni per cui avete avuto la sensazione che l’autore stesse parlando proprio a voi, al vostro cuore, i passaggi che vi hanno più emozionato, le ragioni per cui consigliereste quel libro.

  • Personalmente ho amato moltissimo tre libri in particolare, che poi non a caso sono tutti diventati dei film. “Non ti muovere” di Margaret Mazzantini, l’unico libro che mi ha fatto letteralmente piangere.
  • “L’amante” di Marguerite Duras, di cui non ho amato solamente l’intensità della trama ma anche la forma di scrittura in terza persona.
  • “Va dove ti porta il cuore” di Susanna Tamaro, così bello e così vero che l’ho regalato anche a mio marito nella versione spagnola, un paio di mesi dopo averlo conosciuto. Un chiaro invito ad abbandonare la sua terra d’origine, la Colombia, e a seguirmi in Italia.

Tutti gli scatti finiranno sul sito https://condividiunlibro.mondadoristore.it

Avete tempo fino al 14 gennaio per pubblicare il vostro scatto e vincere il buono regalo da 100 euro. Un libro è vita. Perché un buon libro ti entra dentro il cuore e non ti lascia più.

Ed ecco il mio scatto! Se volete leggere le motivazioni per cui mi ha emozionata tanto questo libro, di cui non ho mai voluto vedere la versione cinematografica, andate sul mio profilo Instagram ilaria_mammablogger

concorso mondadori store

DOVE COMPRARE VEGANO, BIOLOGICO A MILANO CON LO SCONTO

Se state cercando un ipermercato fornito di prodotti vegani, biologici, senza lattosio e senza glutine vi consiglio l’area Benessere di Iper la Grande i a Milano, dove troverete molte offerte e promozioni. Ecco qualche esempio

L’altro giorno sono andata a fare la spesa all‘Iper la Grande i al Portello, a Milano. Ne avevo sentito parlare perchè oltre all’ipermercato, proprio di fronte, c’è un’area dedicata allo shopping con negozi come H&M, Intimissimi ecc. Insomma, un luogo piacevole dove passare un paio d’ore in quei fine settimana in cui non sai bene che fare e dove andare. 

Sono rimasta impressionata dalla varietà e dalla qualità del cibo, che viene presentato quasi si fosse in una boutique, come avviene da Peck in via Spadari, sempre a Milano, con la differenza che ci sono tante offerte e promozioni. Alcuni prodotti non li avevo mai visti tant’è che ho avuto l’impressione, a volte, di trovarmi all’estero.

Sicuramente il reparto Benessere è quello che mi ha più colpito e da cui di solito sto alla larga per una questione di prezzi è quello dedicato al cibo biologico, vegano e soprattutto senza glutine e lattosio

cibo vegano in offerta milano
supermercato vegano milano
dove comprare vegano scontato a milano
cibo biologico in offerta

A parte la comodità di trovarlo tutto concentrato in un unico punto, in un quattro corsie, mi ha fatto piacere trovare tante offerte anche in questo reparto. 

Il salmone biologico era scontato del 49% in vendita a 6,99. Non male come prezzo per essere biologico, non trovate? Quando mi capita di andare in quelle catene di supermercati solo biologici, esco che ho speso tanto e comperato niente

salmone biologico promozioni portello

Cerco sempre di acquistare prodotti senza lattosio perchè in famiglia soffriamo tutti un po’ di colite e siamo un po’ intolleranti al lattosio. Per cui compriamo latte a lunga conservazione senza lattosio Zymil (il migliore, perchè non ha quel retrogusto tipico del latte a lunga conservazione). 
Per esempio il formaggio Gran Soresina, senza lattosio, che di solito pago caro qui l’ho trovato appena a 95 centesimi.

formaggio grattuggiato senza lattosio

Per chi è intollerante c’erano anche tante versioni di pandoro e panettone senza glutine, nonchè preparati per torte senza glutine.

pandoro senza glutine in offerta
torte senza glutine scontate

Ora sto provando anche a diminuire i cibi col glutine, perchè Flor ha praticamente sempre la colite. Non sto togliendo nessun alimento ma, quando posso, faccio delle “prove” con alimenti senza glutine per vedere se non sia quello a darle fastidio. Tengo anche un diario alimentare e vedo come va. Non è facile eh…intanto ciclicamente continuiamo con i fermenti lattici.

chocolate chips cookies senza latte

La mattina Flor beve il te al limone e mangia i biscotti con le gocce di cioccolato. Di solito mangia i New Yorkers (buonissimi!), i famosi chocolate chips coockies in puro stile americano. Nel reparto senza glutine ho trovato questi biscotti senza latte e senza glutine della Cereal. E no, non le sono piaciuti: troppo secchi!

Così abbiamo comperato l’impasto per fare i biscotti (sempre senza glutine e latte), le gocce di cioccolato e ci siamo divertite a prepararli a casa.

La ricetta è semplicissima:

  • preparato per biscotti e torte senza glutine
  • 4 uova biologiche
  • 150 gr di burro senza lattosio
  • gocce di cioccolato quanto basta
ingredienti biscotti senza glutine

Impastare tutto, formare delle palline, schiacciarle delicatamente e informare per venti minuti a 170 gradi.

ricetta biscotti senza glutine
biscotti senza latte ricetta

Per chi lo desidera c’è anche la possibilità di fare la spesa online e di ritirarla o farla recapitare a casa grazie al servizio IperDrive attivo già in molti cap a Milano

Gli Iper che offrono questo servizio sono:

  • Arese,
  • Brembate,
  • Busnago,
  • Castelfranco Veneto,
  • Cremona,
  • Lonato,
  • Milano-Portello,
  • Rozzano,
  • Savignano sul Rubicone,
  • Seriate
  • Seriate,
  • Serravalle,
  • Solbiate,
  • Varese,
  • Vittuone

Per gli amanti del vino e degli alcolici, segnalo che all’interno dell’Iper la Grande i al Portello c’è anche una Cantina molto fornita con diversi vini di produzione biologica.

 

SONO INCINTA E HO BEVUTO VINO, BIRRA: QUALI DANNI PER IL BAMBINO?

Capita che molte donne, inconsapevoli di essere incinte, bevano dell’alcol nel primo trimestre. L’alcol in  gravidanza è sempre vietato, anche se il vostro ginecologo vi ha concesso due dita di vino. “Se mi aspetti non bere” è il nome della campagna promossa dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia per conoscere i possibili danni sul feto

Ho due bambine ma sono rimasta incinta tre volte. Il secondo l’ho perso.

Vi ho raccontato un po’ di tempo di fa, in questo post, di come mi sia resa conto dei sintomi dell’aborto.

ho bevuto champagne in gravidanza

Non me lo aspettavo davvero. Con Flor, la mia prima bimba, ero andata sulle montagne russe e una sera, a cena fuori con amici, avevo bevuto parecchio alcol: due/tre bicchieri di vino e poi un drink con della vodka. Nulla di strano per me, regina della Milano by night e da sempre abituata a bere. Fino a quel giorno.

Non sapevo ancora di essere incinta ma ricordo bene che il giorno dopo stetti malissimo e mi venne spontaneo chiedermi come mai il mio fisico avesse reagito così male…

Un paio di settimane dopo, il test di gravidanza mi diede la risposta che cercavo.

Sì, mi sono ubriacata in gravidanza e, pergiunta, nel primo trimestre, il più delicato!

La mia bimba, che oggi ha 6 anni, nacque sana e normopeso.

Per questo – tre anni dopo –  quando poi scoprii di essere di nuovo incinta  non mi parve strano concedermi una birra con una pizza. Anche perché la mia ginecologa mi aveva dato il via libera – “con cautela ovviamente e non più di due dita di vino” – forse anche in virtù della mia stazza (un metro e 80 d’altezza) e del mio passato (ovvero di persona che ha sempre retto bene l’alcol).

danni sul feto dell'alcolOgnuno conosce i propri limiti con l’alcol: c’è chi non regge nemmeno mezzo bicchiere di vino e chi invece sa di potersi concedere anche due bicchieri senza conseguenze apparenti.

Ciò che però non si sa è quanto alcol sia necessario per nuocere al feto. Ricordiamoci che i bambini fino a 12 anni circa non possiedono gli enzimi necessari per metabolizzare correttamente l’alcol.

Per cui l’alcol è vero e proprio veleno per loro, che provoca danni irreparabili al cervello e agli organi; danni  che magari si manifestano più in là nel tempo (perché tanti giovani hanno organi già vecchi e mal funzionanti, per dire?).

Perché allora alcuni ginecologi permettono di bere alcol durante la gravidanza?

  • Per una consuetudine cominciata tanti anni fa quando si sapeva ancora poco sugli effetti dell’alcol in gravidanza; inoltre gravidanza aumenta il colesterolo molti ginecologi e ostetriche consigliano di bere alcol per abbassarlo.
  • Perché nove volte su dieci, va bene e apparentemente non succede nulla.
  • Perché la letteratura scientifica non è ancora precisa in merito dato che ad oggi non siamo ancora in grado di dire quanto alcol sia necessario per danneggiare il feto.
E allora nel dubbio cosa si fa? Bere oppure no?

Ovviamente io non sono nessuno per dirvi cosa dobbiate fare. Però mi è stata data un’opportunità importante: farmi portavoce della SIGO, la società italiana di ginecologia e ostetricia presieduta dai massimi esperti in materia che convengono su una cosa: non esistono mezze misure quando si parla di alcol e gravidanza.

Sul sito creato ad hoc per veicolare questo importante messaggio – www.seaspettiunbambino.it – trovate tante informazioni utili e  di natura scientifica a supporto di questa tesi.

Non solo! Sono sicuri nell’affermare che anche durante il preconcepimento e durante l’allattamento sia necessario astenersi totalmente dall’alcol. Anche per chi allatta a lungo termine non ci sono eccezioni: se il bimbo si attacca solo la sera, per esempio, non è possibile bere una birra la mattina perché l’alcol resta nel seno.

sono incinta posso bere una birra

Andiamo verso le festività, cercate di non cedere alla tentazione del brindisi. Ne vale la pena?

Quali danni sono possibili al feto quando si beve del vino, una birra, un superalcolico?

L’alcol produce danni irreversibili che non possono essere riparati. Nemmeno le cellule staminali sono in grado di intervenire quando si parla di danni legati all’alcol. Ciò significa che è necessario astenersi dall’alcol ma anche da tutti quegli alimenti che contengono alcol:

  • babà al rum,
  • zuppa inglese e tutte le torte che contengono alcol
  • sorbetti alcolici
  • cioccolatini con dentro liquore
  • ma anche medicinali per il mal di gola che contengano soluzioni alcoliche
  • Alimenti da forno trattati con alcol etilico

Il punto è che noi mamme ci fissiamo tanto con l’alimentazione: non mangiamo salumi e verdure crude per paura della toxoplasmosi ma poi non sappiamo dire di no a due dita di spumante bianco “solo per bagnarci le labbra e brindare in compagnia”.

E’ un sacrificio grande quello che ci viene chiesto, soprattutto se già siamo abituate a bere. Però è importante capire perché non si può bere prima, durante e dopo.

Nemmeno nel terzo trimestre, quando il peggio sembra passato! Perché una delle conseguenze dell’alcol è proprio la nascita prematura e il basso peso corporeo alla nascita.

“Eh ma chissà quanto devi bere però perché ciò accada…devi proprio ubriacarti!”

SBA-GLIA-TO

La verità è che quello che beve la madre, beve anche il feto!

Durante l’allattamento, mi è capitato di bere qualche volta. Lo ammetto. Non sapevo ancora ciò che oggi so con certezza: alcol, gravidanza, allattamento non vanno d’accordo.

si può bere alcol quano si allatta

Quello che beve la mamma, beve anche il piccolo

Quindi inutile dirvi che durante l’allattamento non dovete bere birra, anche se vostra mamma/nonna vi dirà che la birra fa latte! Ci sono tanti altri modi per stimolare la produzione di latte.

E i papà? E’ di fondamentale importanza che anche i papà non tocchino alcol se state cercando un bambino. Perché l’alcol danneggia la spermatogenesi e può portare dunque ad alterazioni genetiche nello sperma. Una gravidanza che si interrompe nel primo trimestre può esserne la conseguenza.

Se hai bevuto molto in gravidanza perché non conoscevi ancora i rischi legati all’assunzione di alcol, puoi fare una sola cosa: smettere subito e incrociare le dita.

Come vi ho detto prima, la comunità scientifica non è in grado di dire quanta sia la dose minima perché il feto subisca dei danni. Ad alcune mamme è bastato poco, ad altre è successo che hanno bevuto per tutta la gravidanza e il bambino è nato a termine.

Che facciamo? Giochiamo alla roulette russa?

Si calcola che ogni anno in Italia nascano 25mila bambini con la sindrome alcolica fetale.posso bere vino in gravidanza

Senza contare che  molte conseguenze dell’alcol non sono visibili nell’immediato. Alcune si manifestano più tardi. Per esempio si è visto che i bambini con mamme che hanno assunto alcol sono :

  • Bambini iperattivi
  • Hanno una bassa capacità di concentrazione
  • Manifestano difficoltà nell’apprendimento, nella scrittura e lettura
  • Cominciano a parlare e camminare più tardi del normale

Queste sono alcune delle conseguenze più frequenti e comuni che si riscontrano nei bambini di mamme che durante la gravidanza hanno bevuto (persone alcoliste e non).

Non a caso, uno studio ha dimostrato come i tanti bambini adottati in Italia e provenienti dai Paesi dell’Est, dove l’assunzione di alcol è molto diffusa, presentano i disturbi sopracitati più frequentemente.

presidente sigo ginecologo suricoIl  Professor Nicola Surico Presidente di SIGO Ricerca e Comunicazione  di SIGO ci ha raccontato un aneddoto che mi ha molto colpito: “Erano altri tempi, oltre 40 anni fa e all’epoca non si conoscevano le cose che sappiamo oggi – ha detto durante la tavola rotonda cui ho partecipato – Ebbene a fine gravidanza, andai a cena fuori con mia moglie e insieme bevemmo una bottiglia di vino in due. Mia moglie partorì il giorno dopo. Solo un caso? E poi  perché mio figlio cominciò a dire le prime parole  solamente a tre anni? Non posso averne la certezza ma ho la sicurezza di poter dire che PUO’ esistere una correlazione tra le due cose”.

Nemmeno io potrò mai avere la certezza se la mia seconda gravidanza sarebbe finita diversamente se non avessi bevuto quella mezza birra a tavola. Quando affronti un aborto, i sensi di colpa sono sempre dietro l’angolo e arrivi a pensare di tutto: “Se non avessi inseguito il tram correndo…Se non fossi andata in bici…”. E’ normale, credo.

Forse doveva andare così e basta. Intanto sono felice di essere una delle ambassador di questa campagna. Qui assieme a Federica Fontana, anche lei madrina di questa iniziativa.

se aspetti un bambino non bere alcol madrine