Ho già scritto di plagiocefalia ma torno a parlarne perché questo problema della testa piatta, anziché diminuire, è in aumento. Secondo me non viene fatta abbastanza informazione a riguardo. Eppure basterebbe dire alle neomamme di prestare attenzione al modo in cui dormono i bambini: che non vuol dire limitarsi a specificare che la posizione corretta è a pancia in su!
Non solo almeno. Basterebbe terminare questa frase con questo appunto altrettanto importante: “facendo attenzione che il bambino non poggi la testolina sempre dallo stesso lato”.
La plagiocefalia, perché ci sono sempre più casi
Se sei mamma e o ti stai preparando al parto e giustamente non vuoi arrivare completamente disinformata a questo appuntamento che cambierà totalmente la tua vita, sono sicura avrai già letto che uno dei fattori di rischio di morte in culla (la cosiddetta Sids) è quello di far dormire a pancia in giù i neonati.
Questo perché si è visto che statisticamente i bambini che sono morti nel sonno, dormivano quasi tutti con il pancino rivolto verso il materasso.
Quindi è importante che tu metta il bambino a dormire sempre a pancia in su.
Il problema è che così facendo, mantenendo sempre la stessa posizione, molti bambini hanno cominciato a soffrire di testa piatta. Prima non accadeva solo perché non c’erano ancora tutti questi studi relativamente alla morte in culla. Anzi, si pensava addirittura il contrario, che tenerli col visino rivolto verso il basso potesse essere più utile in caso di reflusso ed evitargli così il soffocamento.
In ogni caso, dopo l’esperienza di plagiocefalia con la prima figlia, con la seconda, non mi sono fatta trovare impreparata e ho fatto attenzione sin da subito che non stesse con la testolina girata sempre verso lo stesso lato.
Come prevenire la plagiocefalia
Per evitare che la testa potesse appiattirsi ho utilizzato il cuscino per la plagiocefalia già dal secondo mese. E non so se sia stata davvero questa la ragione, ma non ha mai sofferto di testa piatta.
Naturalmente sono anche stata attentissima che non si coricasse sempre dallo stesso lato, cosa che fanno i bambini quando soffrono di torcicollo (può capitare dopo 9 mesi nella pancia, di cui tre con pochissimo spazio).
La mia prima figlia aveva la testa piatta solo da un lato, la cosiddetta plagiocefalia laterale. Me ne sono accorta solo grazie al fatto che una responsabile del consultorio dove andavo a pesare la bimba, aveva notato l’appiattimento della testolina nella piccolina. Mia figlia aveva tre mesi circa.
Era proprio lieve, soprattutto nella parte bassa. Ovviamente appena me lo ha fatto notare, non ho visto altro per giorni. Fintantochè sono andata alla visita di controllo all’ospedale San Paolo di Milano, uno dei centri di riferimento in Italia per le deformazioni maxillofacciali pediatriche e uno dei centri più attivi nell’operare bambini con il labbro leporino (in collaborazione anche con le campagne di Operation Smile).
E’ proprio li’ che mi hanno consigliato l’utilizzo di questi cuscini per la plagiocefalia.
Rimedi per guarire dalla plagiocefalia
“Va bene anche un sacchetto di riso da un chilo circa, da mettere dal lato dove il bimbo tende a tenere la testa, così che non possa girarla in quel verso”.
Ma onestamente, visto che la cifra di questi cifra è più che abbordabile – da un minimo di 15 euro a un massimo di 30 euro – ho preferito optare per un cuscino perché obiettivamente più comodo.
Altri tipi rimedi per la plagiocefalia, quando in stadi più gravi, sono:
- le manipolazioni di un osteopata specializzato in questo tipo di cure verso i neonati
- esercizi di fisioterapia per aiutare la testolina a tornare normale.
- il caschetto da tenere in testa.
Ma questi sono tipo di interventi quando la testa è già molto piatta o il bambino è più grandicello e dunque curare la plagiocefalia ci vuole più tempo.
Prima si interviene in caso di plagiocefalia, meglio è perché la calotta cranica è più morbida e dunque modellabile. Tant’è che la maggior parte delle volte non serve alcun tipo di azione poiché la plagiocefalia si risolve da sola, in modo naturale.
Ovviamente non da un giorno all’altro.
Una delle domande che mi viene rivolta più spesso, del resto, è proprio questa:
Quanto tempo ci vuole perché la testa ritorni normale?
Come dicevamo man mano che crescono le ossa si irrobustiscono e si irrigidiscono, rendendo così le malformazioni più difficili da sistemare.
Una plagiocefalia scoperta dopo l’anno è molto più difficile da arrotondare ma sicuramente non impossibile. Solo ci vorrà più tempo (e molto comunque dipende da quanto piatta è la testa del bambino). Dopo i tre anni è davvero difficile cambiare le cose.
Teniamo comunque sempre ben presente che si tratta di un difetto estetico e nulla più. Solo in rarissimi (e gravissimi) casi può comportare un ritardo motorio. Capisco però che nelle mamme di un figlio maschio, la cosa possa destare più preoccupazioni.
Per prevenire la plagiocefalia, dicevo, si può intervenire con i cuscini col buco, quelli dove la testolina del neonato poggia praticamente su una superficie concava arrotondata.
Prevenire la plagiocefalia: cuscini per la testa piatta a confronto
Ne trovate tanti tipi ormai in commercio. Ai tempi della mia prima bimba c’era il cuscino a forma di cuore Lovenest e di memory foam ancora non si parlava.
Oggi ci sono cuscini molto ben fatti, come per esempio il Koala BabyCare di cui vi avevo già parlato, e praticamente tutte le principali marche commercializzano cuscini come questi, tra cui Chicco e Prenatal.
Più o meno si equivalgono tutti perché ormai sono tutti traspiranti, in cotone. Vi segnalo però un nuovo cuscino che rispetto agli altri ha un dettaglio che fa la differenza, ovvero il kit di fissaggio.
Quello che può capitare infatti è che il cuscino si sposti, soprattutto quando il bambino solitamente dopo i 4 mesi comincia a essere più attivo e mobile. Questo cuscino venduto da Boquerias (lo trovate su Amazon e qui sotto vi lascio il link così potete andare a vedervi il video di come funzioni) rimane fermo sul materasso del lettino grazie a una semplice striscia di velcro posta sul retro del cuscino alla quale si fissa una cinturina di cotone da assicurare al materasso.
Un’idea molto semplice ma davvero efficace.
Quando l’ho visto mi è sembrato un po’ alto rispetto al corpicino di un neonato ma poi leggendo meglio le caratteristiche del prodotto ho capito che la funzione di essere un po’ più spesso rispetto agli altri è quella di contrastare anche il reflusso, di cui soffre un numero incredibile di bambini.
Poi, essendo in memory foam, si adatta alle forme del corpo del piccolo – eccezion fatta per la testolina dove c’è ovviamente il famoso buco in mezzo – e quindi lo spessore dimezza con il peso del piccolo.